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Atti vandalici contro Tesla, possibili condanne fino a 20 anni di carcere

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Il procuratore generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, minaccia pene severe per chi compie atti vandalici contro le concessionarie e le auto Tesla. Elon Musk accusa la sinistra di fomentare violenza immotivata

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Nelle ultime settimane, le proteste contro Tesla, azienda simbolo di Elon Musk, il miliardario che Donald Trump ha messo a capo del Doge, il dipartimento per l’efficientamento della macchina burocratica americana si sono intensificate. Il malcontento, dovuto ai tagli e alla cancellazione di servizi (a personale e finanziamenti), ha portato a manifestazioni e, in alcuni casi, a veri e propri atti di vandalismo contro i concessionari.

Le dichiarazioni del procuratore generale Pam Bondi

Il procuratore generale degli Stati Uniti, Pam Bondi ha equiparato gli atti vandalici al terrorismo interno, dichiarando: "Il Dipartimento di giustizia ha già formulato queste accuse contro diversi sospetti, e sono crimini che prevedono una pena minima di cinque anni. che può arrivare fino a 20 anni se condannati. Continueremo le indagini, in particolare nei confronti dei soggetti che operano dietro le quinte per coordinare e finanziare questi crimini". Tra i sospettati c'è Lucy Nelson, 42 anni, accusata di possesso di un dispositivo distruttivo e distruzione dolosa di proprietà dopo essere stata avvistata nei pressi di una concessionaria Tesla in Colorado. La concessionaria era stata presa di mira con un attacco con molotov e graffiti che avevano causato danni tra i 5.000 e i 20.000 dollari, secondo una denuncia penale. Il sospettato si è dichiarato non colpevole.

Adam Matthew Lansky, 41 anni, è stato accusato di possesso di un dispositivo distruttivo dopo che delle molotov sono state lanciate contro una concessionaria Tesla a Salem, Oregon. Deve ancora dichiararsi colpevole e dovrà affrontare un'udienza preliminare ad aprile. Il terzo, Daniel Clarke-Pounder, 24 anni, è stato accusato di incendio doloso dopo aver lanciato molotov contro le stazioni di ricarica Tesla a North Charleston, nella Carolina del Sud, e aver imbrattato con vernice spray il parcheggio. Sempre Bondi ha dichiarato: "I giorni in cui si commettevano crimini senza conseguenze sono finiti. Che questo sia un avvertimento: se vi unite a questa ondata di terrorismo interno contro le proprietà Tesla, il Dipartimento di Giustizia vi metterà dietro le sbarre."

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La posizione di Kevin O'Leary

L'imprenditore canadese Kevin O'Leary, vicino all'amministrazione Trump, ha dichiarato alla CNN: "Quando dai fuoco a un'auto, dovresti andare in prigione. Sono atti criminali, non c'è altro modo di definirli. E tutte quelle auto e quei concessionari hanno un sacco di telecamere. Sei proprio stupido se fai una cosa del genere. E finirai in galera. Anche perché adesso c'è un governo che è appena entrato in carica, e che non vede l'ora di trovare gli idioti che fanno queste cose". O'Leary ha poi aggiunto: "Questa gente rischia di passare vent'anni in carcere. Se li accusano di terrorismo, che per me è forse un po' eccessivo, vuol dire niente libertà vigilata, niente sentenze ridotte, marciranno in galera per vent'anni. E francamente, per quanto mi riguarda, va pure bene".

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La reazione di Elon Musk

Elon Musk, in un'intervista a Fox News, si è detto stupito delle proteste: "Per me è uno shock vedere questo livello di odio e violenza da parte della sinistra. Ho sempre pensato che la sinistra, i democratici, dovessero essere il partito dell'empatia, del prendersi cura degli altri, e invece danno fuoco alle macchine, gettano molotov e sparano sulle concessionarie". Musk ha poi concluso: "La Tesla è un'azienda pacifica, non abbiamo mai fatto del male a nessuno. Penso che queste cose siano legate a una specie di disturbo mentale, perché non hanno senso".

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