Cremlino: "Russia e Usa su strada del ripristino relazioni". Domani colloquio Trump-Putin

La Russia e gli Stati Uniti sono sulla strada per ripristinare le relazioni bilaterali, e la conversazione telefonica in programma domani tra i due presidenti è un passo importante. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass. "Parlerò con Putin domani mattina", ha detto Donald Trump
Guerra Ucraina-Russia, quali sono le condizioni di Putin per una possibile tregua
È arrivata la risposta di Mosca alla proposta di tregua mediata tra Stati Uniti e Ucraina. A rispondere è stato il presidente russo, Vladimir Putin, che ha espresso un sì di principio a uno stop alle ostilità con Kiev, ma solo a patto che l'accordo promosso da Washington porti a una "pace duratura" e "rimuova le cause alla radice della crisi". LE CONDIZIONI
Trump: parlerò con Putin domani mattina
"Parlerò con Putin domani mattina". Lo ha detto Donald Trump visitando il Kennedy Center, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg.
Armi nucleari, quante ce ne sono in Europa e in che Paesi si trovano
Le posizioni di Trump nei confronti della Russia e della Nato hanno riportato in discussione il tema di una “deterrenza europea”. Francia e Regno Unito sono gli unici Paesi del Vecchio Continente che possiedono l’atomica. Gli Stati Uniti al momento hanno armi nucleari nelle basi dell’Alleanza atlantica in Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Turchia. L'ARSENALE
Semafor: "Trump valuta riconoscimento Crimea come russa"
L'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di qualsiasi accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev. Lo dicono al sito Semafor due fonti Usa a conoscenza della questione. I funzionari dell'amministrazione hanno anche discusso la possibilita' che gli Stati Uniti sollecitino le Nazioni Unite a fare lo stesso, secondo entrambe le persone. Lle richiesta allineerebbe l'amministrazione Trump alla posizione del presidente russo Vladimir Putin, che da tempo considera la Crimea come territorio della sua nazione, riporta ancora Semafor.
Ucraina, cosa significa la proposta di Meloni di estendere a Kiev l'articolo 5 della Nato
Il governo di Kiev approva la proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di estendere l’articolo 5 del Trattato istitutivo della Nato al territorio ucraino, lanciata in occasione dell’ultimo Consiglio europeo straordinario di Bruxelles. La norma prevede che un attacco armato nei confronti di uno Stato dell’Alleanza atlantica venga considerato come un attacco diretto anche a tutti gli altri Paesi e permette, se necessario, il ricorso alla forza. Cosa significherebbe per l’Italia e per tutti gli altri membri della Nato? LEGGI QUI
Usa: "Europa divisa sull'Ucraina? Noi parliamo con tutti"
"L'approccio degli Stati Uniti nei confronti delle divisioni all'interno dell'Europa" sull'Ucraina "è quello di Marco Rubio: parlare con tutti". Lo ha detto la portavoce del dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, in un briefing con la stampa. "Anche al G7 è stato così: si discute e si entra nel merito delle questioni", ha aggiunto la funzionaria.
Media: "Trump valuta riconoscimento della Crimea come russa"
L'amministrazione Trump sta discutendo il riconoscimento della Crimea come russa nel tentativo di mettere fine alla guerra. Lo riporta Semafor citando alcune fonti, secondo le quali comunque Donald Trump non ha preso ancora una decisione. Secondo le stesse fonti, l'amministrazione Trump ha valutato la possibilità per gli Stati Uniti di premere sull'Onu affinché faccia lo stesso e riconosca la Crimea come territorio russo.
Marsilio firma intesa con regione di Sumy per cooperazione e sostegno
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e il capo dell’amministrazione militare regionale di Sumy (Ucraina), Volodymyr Artiukh, hanno sottoscritto oggi, un protocollo d’intesa finalizzato a rafforzare la collaborazione tra i due territori in diversi ambiti strategici. Marsilio ha sottolineato l’importanza di questa intesa, evidenziando come l’Abruzzo, forte della sua esperienza in materia di ricostruzione post-sisma e di sviluppo territoriale, possa offrire un contributo concreto e qualificato nel percorso di ripresa e rilancio della regione Ucraina. “Mettere a disposizione il nostro know-how e le buone pratiche sviluppate negli anni – ha dichiarato Marsilio – rappresenta un atto di solidarietà e di collaborazione concreta, in grado di generare opportunità di crescita reciproca e di rafforzare i legami tra i nostri territori. Con questo accordo la Regione conferma la propria vocazione all’internazionalizzazione e alla cooperazione istituzionale”.
Presenti anche il direttore generale Antonio Sorgi; l’assessore Tiziana Magnacca e la dirigente del Servizio pianificazione strategica e cooperazione territoriale internazionale, Roberta Rizzone. L’accordo pone le basi per uno scambio di esperienze e conoscenze su temi fondamentali come la ricostruzione, lo sviluppo sostenibile e la resilienza energetica, la valorizzazione dell’ambiente e delle aree protette, l’agricoltura sostenibile, la cultura, l’arte, lo sport e il turismo, con una particolare attenzione al benessere sociale, all’istruzione e all’accesso al lavoro. L’obiettivo è quello di avviare iniziative congiunte, coinvolgendo attivamente gli stakeholder regionali e locali, per promuovere modelli di crescita innovativi e sostenibili, capaci di rispondere alle sfide comuni. Anche Volodymyr Artiukh, in collegamento video, ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto, evidenziando il valore di un partenariato che favorisce lo sviluppo di progetti congiunti e l’integrazione di competenze, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione e creare nuove opportunità di crescita e benessere per entrambe le comunità. Dopo aver ringraziato il governo italiano per la vicinanza al popolo ucraino, ha mostrato immagini, prima e dopo i bombardamenti, offrendo così una testimonianza diretta dell’impatto della guerra sul territorio.
Cremlino: 'Ue crea minaccia russa per militarizzazione'
L'Unione europea sta cercando di creare artificialmente una "minaccia russa" per giustificare la "militarizzazione" dell'Europa, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Questi sono semplicemente tentativi di creare un nemico esterno artificiale per giustificare una linea militarista e la militarizzazione dell'Europa", ha affermato il portavoce in un'intervista al canale televivo RT, ripresa dall'agenzia Ria Novosti.
Casa Bianca: siamo alle ultime 10 iarde dalla pace
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt non ha voluto entrare nei dettagli della telefonata di martedì tra Trump e Putin ma è sembrata ottimista sul fatto che i colloqui possano aiutare ad avvicinarsi a un accordo per porre fine alla sua guerra in Ucraina. "Non voglio anticipare quei negoziati, ma posso dire che siamo sulla linea delle ultime 10 iarde dalla pace", ha detto nel suo briefing. "Non siamo mai stati più vicini a un accordo di pace di quanto lo siamo in questo momento. E il presidente, come sapete, è determinato a farne uno", ha aggiunto.
Macron: 'Zelensky ha avuto coraggio di accettare la proposta americana'
"Il presidente Zelensky ha avuto il coraggio di accettare la proposta americana di una tregua di 30 giorni. Sta ora alla Russia dimostrare che vuole davvero la pace": lo scrive, in un messaggio su X, il presidente francese, Emmanuel Macron, aggiungendo che "con tutti i nostri partner dobbiamo adesso andare avanti per presentare un piano di pace concreto".
Ucraina, Macron: "Parlato con Zelensky, ieri con Trump, avanti con piano pace concreto'
"Il presidente Zelensky ha avuto il coraggio di accettare la proposta americana di un cessate il fuoco di 30 giorni. Tocca alla Russia ora dimostrare che vuole veramente la pace". Lo ha ribadito in il presidente francese Emmanuel Macron, che in un post su X ha dato la notizia, "dopo la riunione di sabato per la pace il mio scambio con Donald Trump", di un colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky. "Basta con i morti. Basta con le vite distrutte. Basta con la distruzione - ha intimato Macron - Le armi devono tacere. Gli abusi e i sabotaggi devono cessare. I bambini ucraini deportati devono essere riuniti alle loro famiglie. Sono tante le condizioni che spetta alla Russia soddisfare. E conosco l'impegno del presidente Trump in questo senso". Quindi il presidente francese ha esortato "ad andare avanti con tutti i nostri partner per presentare un piano di pace concreto, un piano di pace che fornisca forti garanzie di sicurezza all'Ucraina, un piano di pace che garantisca una pace duratura in Ucraina e in Europa, un piano di pace che impedisca alla Russia di attaccare nuovamente".
Reduci ucraini alla Bbc: 'La ritirata dal Kursk? Una catastrofe'
Una ritirata "catastrofica": è questo il racconto che emerge dalle testimonianze di diversi militari ucraini reduci dal fronte del Kursk, la regione russa di confine teatro nei mesi scorsi di un'incursione delle forze di Kiev, sullo sfondo delle ultime notizie sul contrattacco russo. Un racconto che sembra contraddire le rassicurazioni dei vertici militari e politici dell'Ucraina. E che viene proposto dalla più insospettabile delle fonti: la Bbc, tv di Stato di quel Regno Unito che sostiene Kiev in prima fila fra gli alleati occidentali. I soldati interpellati - contattati tramite i social media e identificati con il solo primo nome, a copertura del loro anonimato e a tutela da eventuali provvedimenti disciplinari - descrivono scene da "film horror": parlando di colonne esposte agli attacchi incessanti dei russi (e dei nordcoreani), martellanti bombardamenti dal cielo dei droni di Mosca, mezzi distrutti a "centinaia dal nemico" e abbandonati per strada, perdite pesantissime fra morti e feriti.
Kiev: 'Tre bambini feriti in un attacco russo a Pokrovsk'
Tre bambini sono rimasti feriti in un attacco russo a Pokrovsk, nella regione di Donetsk. L'ufficio del procuratore regionale di Donetsk ha riferito dell'attacco su Facebook, secondo Ukrinform. "Il 17 marzo 2025, alle 10:30, l'esercito occupante ha colpito Pokrovsk. L'attacco ha colpito un'area residenziale, ferendo un bambino di 12 anni e le sue due sorelle, di 8 e 15 anni. Al momento del bombardamento, si trovavano nel cortile della loro casa", si legge nel post. I bambini hanno riportato ferite da esplosione, ustioni, fratture, contusioni e traumi cranici. Il tipo di arma utilizzata è attualmente in fase di determinazione.
Lituania riqualificherà 1.000 rifugi in cinque anni
Il governo lituano prevede di riqualificare 1.000 rifugi in cinque anni e intende stanziare a tal fine poco meno di 80 milioni di euro. Lo ha comunicato il ministero degli Interni di Vilnius. Secondo quanto affermato da fonti ministeriali, i rifugi al momento praticabili potrebbero ospitare, in caso di bisogno, poco più della metà della popolazione del Paese. La riqualificazione dei rifugi in Lituania è iniziata subito dopo l'inizio dell'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia e ha portato quasi al raddoppio delle capacità iniziali. Il principale problema con cui l'ampiamento della rete dei rifugi ha dovuto fare i conti sono i costi dell'opera che nel corso degli ultimi tre anni sono lievitati rendendo necessari ulteriori massicci investimenti da parte del governo centrale.
Media: Starmer pronto a invio truppe per lungo tempo
Il primo ministro britannico Keir Starmer è pronto a inviare truppe in Ucraina per un periodo prolungato per sostenere un eventuale cessate il fuoco nella guerra avviata dalla Russia e per impedire ulteriori invasioni. Lo scrive il Times citando una fonte del governo. "Sarebbe un impegno a lungo termine, stiamo parlando di anni. Il tempo necessario per preservare un accordo di pace e scoraggiare la Russia", ha affermato la fonte. I leader della Difesa della coalizione dei volenterosi si incontreranno giovedì a Londra per discutere "in modo molto specifico" dove dovranno essere dispiegate le forze di mantenimento della pace e secondo quanto riportato dal Times, è probabile che le regole di ingaggio vengano discusse nei prossimi giorni.
Difesa, Ft: 'Dividendo pace' ha fatto risparmiare 354 mld l'anno ai Paesi Ue
Con la fine della guerra fredda negli ultimi decenni i paesi europei hanno risparmiato collettivamente centinaia di miliardi di euro all'anno grazie al cosiddetto 'dividendo della pace': riducendo la spesa per la difesa hanno liberato risorse per altre priorità tra le quali il welfare. Ma quanto costerà la fine del 'dividendo della pace'? Tra il 1995 e il 2023, secondo una stima effettuata dal 'Financial Times', una spesa per la difesa pari al 3,5% del pil (come quella che viene discussa in questi giorni dai leader europei) avrebbe richiesto agli Stati membri dell'Ue di destinare alla difesa 387 miliardi di dollari (circa 354 miliardi di euro) in più all'anno.
Nel 2024, la spesa per la difesa dell'Ue raggiungerà, secondo le stime, 326 miliardi di euro - circa l'1,9% del pil dell'Ue - rispetto ai 214 miliardi di euro del 2021. Si tratta di un aumento rispetto alla media di circa 150 miliardi di euro nei 15 anni fino al 2019, secondo il Consiglio europeo. Tra il 1985 e il 2020 i membri delle forze armate nell'Ue si sono ridotti da 3 milioni a 1,9 milioni.
Negli ultimi decenni l'Europa, sottolinea al quotidiano economico britannico Mark Zandi, capo economista di Moody's Analytics, ha goduto di un dividendo della pace che "ha liberato risorse economiche per gli investimenti privati e ha permesso ai governi di aumentare il sostegno al welfare sociale e alle reti di sicurezza finanziaria".
Le condizioni della tregua: trattativa tra Kiev e Mosca
È previsto per domani il colloquio telefonico tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin su un possibile percorso di pace tra Mosca e Kiev. Tra i temi che i due presidenti dovranno affrontare durante la telefonata emerge, primo fra tutti, il cessate il fuoco di 30 giorni, proposto dagli Usa e già approvato dall'Ucraina. Ma ci sono anche le questioni relative alle concessioni territoriali, il Kursk e le garanzie di sicurezza per Kiev. Tutti temi che, anche solo per rapido giro d'orizzonte, potrebbero essere toccati durante il confronto tra Trump e Putin. Vediamoli nel dettaglio
Bozza conclusioni Ue, "Russia dimostri volontà pace"
Il Consiglio Europeo "invita la Russia a mostrare una reale volontà politica di porre fine alla guerra". Lo riporta la bozza delle conclusioni del Consiglio Europeo di giovedì 20 marzo, che porta la data di ieri. Il Consiglio Europeo, si legge ancora, "accoglie con favore la dichiarazione congiunta di Ucraina e Stati Uniti a seguito del loro incontro nel Regno dell'Arabia Saudita dell'11 marzo 2025, comprese le proposte per un accordo di cessate il fuoco, gli sforzi umanitari e la ripresa della condivisione di intelligence e dell'assistenza alla sicurezza degli Stati Uniti". L'Unione Europea e i suoi Stati membri, continuano i leader, "contribuiranno al processo di pace e contribuiranno a garantire una pace giusta e duratura per l'Ucraina, il che è nell'interesse sia dell'Ucraina che dell'Europa nel suo complesso".
Ucraina, Renzi: "Partite si valutano alla fine, spiace Ue non player"
"Queste partite si giudicano alla fine, se si ottiene una pace giusta, duratura ma fino all'ultimo la partita resta aperta. La cosa triste è che l'Europa non sia al tavolo della trattativa è un peccato che l'Europa abbia perso la possibilità di essere un player, il playmaker importate di una pace giusta in Ucraina e, aggiungo, in Terra Santa". Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi parlando a Radio1 e replicando a chi gli chiedeva delle evoluzioni sul fronte della guerra in Ucraina.