Cremlino: "Russia e Usa su strada del ripristino relazioni". Domani colloquio Trump-Putin

La Russia e gli Stati Uniti sono sulla strada per ripristinare le relazioni bilaterali, e la conversazione telefonica in programma domani tra i due presidenti è un passo importante. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass. "Parlerò con Putin domani mattina", ha detto Donald Trump
Danimarca, "no accordo su piano Kallas; mai arrendersi"
Nel piano Kallas per gli aiuti all'Ucraina, "l'idea di considerare il reddito nazionale lordo come una sorta di chiave per l'assegnazione del sostegno all'Ucraina e' un'idea brillante. Finora non c'e' consenso su questa idea, ma non dovremmo mai arrenderci". Lo ha dichiarato Lars Lokke Rasmussen, ministro degli Esteri danese, parlando a margine del Consiglio Esteri. "Posso solo dire che sosteniamo l'iniziativa per molte buone ragioni. Noi siamo tra i maggiori sostenitori dell'Ucraina e pro capite, siamo i piu' grandi sostenitori. Abbiamo fatto molto e siamo pronti a fare di piu' e pensiamo che altri dovrebbero seguire presto l'esempio", ha aggiunto.
Cremlino, "pericoloso parlare di invio militari in Ucraina"
Le discussioni in corso nei Paesi europei, particolarmente in Francia, sul possibile invio di un contingente in Ucraina rappresentano "una tendenza assolutamente pericolosa". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. L'invio di militari da Paesi Nato creerà "ulteriori cause di fondo del conflitto", ha aggiunto il portavoce, citato dall'agenzia Ria Novosti.
Peskov: "Putin e Trump decideranno loro quando incontrarsi"
Il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump decideranno loro stessi quando incontrarsi di persona. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia di stampa Ria Novosti. In vista del colloquio telefonico in programma domani tra Putin e Trump, Peskov ha detto che "se i presidenti prenderanno una decisione'' in merito a un loro prossimo incontro, ''allora l'incontro sarà ovviamente preparato entro i tempi stabiliti dagli stessi capi di Stato".
Cremlino, "in colloquio Trump-Putin soluzioni negoziali su Ucraina"
Le possibili soluzioni negoziali per porre fine al conflitto in Ucraina saranno il tema principale del colloquio telefonico in programma domani tra il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Donald Trump, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Sono stati necessari "alcuni giorni" per organizzare il colloquio, ha aggiunto Peskov in un'intervista al giornalista televisivo Pavel Zarubin, postata sul canale Telegram di quest'ultimo e ripresa dalle agenzie russe. Peskov ha ricordato che i due presidenti si parleranno dopo il colloquio che Putin ha avuto a Mosca la settimana scorsa con l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff e dopo vari negoziati intercorsi tra i rispettivi ministeri degli Esteri. Al centro del colloquio di domani vi sono "soprattutto, naturalmente, le questioni relative a una soluzione in Ucraina", e su questo tema "il Cremlino prepara appunti per il presidente", ha sottolineato il portavoce di Putin.
Cremlino, "ancora nessuna data per l'incontro tra Putin e Trump"
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che non ci sono ancora ipotesi su quando il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Donald Trump potrebbero incontrarsi di persona. "È ancora impossibile parlare dei tempi, perché non ci sono indizi. Se i presidenti decideranno - ha affermato Peskov in un'intervista televisiva ripresa dalla Tass - allora ovviamente l'incontro verrà preparato entro i tempi che i capi di Stato stessi stabiliranno. Ma per ora aspettiamo la conversazione telefonica".
Cremlino, "Russia e Usa su strada del ripristino relazioni"
La Russia e gli Stati Uniti sono sulla strada per ripristinare le relazioni bilaterali, e la conversazione telefonica in programma domani tra i due presidenti è un passo importante. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass.
Cremlino, "accordo sarà tema principale colloquio Putin-Trump"
''L'accordo ucraino, ovviamente, sarà il tema principale'' del colloquio che domani avranno il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov sul canale Telegram del giornalista Pavel Zarubin citando ''i contatti che ci sono stati'' tra Putin e l'inviato speciale di Trump Steve ''Witkoff e le trattative che ci sono state a Istanbul''. Peskov ha poi anche fatto riferimento alle ''trattative tra il Dipartimento di Stato Usa e il ministero degli Esteri russo''. Lo riportano la Ria Novosti e la Tass. L'ultima conversazione telefonica tra Putin e Trump ha avuto luogo il 12 febbraio ed è durata un'ora e mezza.
Sikorski: "Spero Trump trovi accordo, buona fortuna"
Quella in corso in Ucraina "è una guerra aggressiva ingiusta. Il presidente russo Vladimir Putin non ha alcun diritto di tenere i suoi soldati in Ucraina: potrebbe mettere fine a questa guerra in cinque minuti, semplicemente ritirandoli. Spero che il presidente Donald Trump si riveli il 'dealmaker' che molti pensano che sia e che ottenga un buon accordo per l'Ucraina. Gli auguriamo buona fortuna". Lo dice il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, a margine del Consiglio Ue a Bruxelles.
Donetsk, "attacco russo a Pokrovsk, feriti 3 bambini"
Attacco russo a Pokrovsk, città in prima linea nel Donetsk. Sono rimasti feriti tre minori, un bambino di 12 anni e le sorelle di otto e 15 anni, denunciano le autorità locali, come riporta Ukrinform. Alle 10.30, al momento dell'attacco, i tre bambini erano in cortile, precisano. Pokrovsk è un centro cruciale nella regione del Donetsk. Non è chiaro quale tipo di attacco abbia colpito l'area stamani.
Kallas: "Mosca inaffidabile, non vuole davvero la pace"
"Abbiamo accolto già con favore i risultati dei negoziati a Gedda. E ora, naturalmente, la palla passa alla Russia. Quello che vediamo in questo momento è che la Russia non vuole davvero la pace. Quello che era chiaro a tutti intorno al tavolo è che non ci si può fidare della Russia". Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri dell'Ue. "Coglieranno l'opportunità per presentare ogni tipo di richiesta e, come già vediamo, stanno presentando richieste che sono i loro obiettivi finali", ha aggiunto.
Kallas: "Sul piano per Kiev il dibattito ora è sui dettagli"
L'Alto rappresentante Ue Kaja Kallas in conferenza stampa a Bruxelles ha ribadito che vi è un "ampio sostegno politico" alla sua proposta per gli aiuti militari a Kiev da 40 miliardi e che ora la discussione si sta concentrando "sui dettagli". "L'ultimo Consiglio Europeo ha istruito di procedere speditamente con il lavoro, lo abbiamo fatto e spero che potremo compiere passi in avanti: intorno al tavolo oggi c'era la determinazione di mostrare il nostro impegno verso l'Ucraina", ha aggiunto.
Mosca: "Inutile parlare di peacekeeper senza accordo pace"
"Le missioni di peacekeeping e la Nato sono in realta' due cose incompatibili. Si vantano di essere un'alleanza difensiva, ma la loro vera storia consiste in una serie di operazioni militari e atti di aggressione immotivata, il cui unico scopo e' quello di sottolineare la loro egemonia negli affari globali e regionali ancora e ancora". A ribadirlo è stato il viceministro degli Esteri russo Aleksander Grushko. A Mosca "non importa assolutamente sotto quale etichetta i contingenti Nato potrebbero essere schierati in Ucraina, che si tratti dell'Unione Europea, della Nato o in veste nazionale", ha affermato Grushko. "In ogni caso, se dovessero apparire in Ucraina, ciò significa che sono schierati in una zona di conflitto con tutte le conseguenze che questo comporta per quei contingenti in quanto parte del conflitto", ha avvertito il viceministro ripetendo quanto già detto dalla Russia nei giorni scorsi. "Si può iniziare a considerare un eventuale supporto internazionale per un accordo solo quando tale accordo viene stipulato", ha aggiunto. "Se le parti arrivano a comprendere che la pace richiede un supporto internazionale, allora ci sarà un argomento di discussione: potrebbe trattarsi di osservatori disarmati, una missione civile, che monitorerebbe il rispetto di certe misure di questo accordo o meccanismi di garanzia. Ma per ora, sono solo chiacchiere vuote", ha concluso.
Conte: "Truppe Onu? Prima arrivare alla pace"
"Facciamo prima la pace. Innanzitutto vorrei che tutti i governanti europei fossero ben convinti di appoggiare questo processo di pace, perché io sento ancora voci in ordine sparso che mi sembra addirittura che stiamo ancora nella postura bellicista, cioè che non vogliano, e l'hanno dimostrato in questi tre anni, questo negoziato di pace". Così il leader M5s Giuseppe Conte replica a chi gli chiede dell'ipotesi di truppe sotto l'egida Onu. "Quindi - aggiunge - adesso cerchiamo di fare in modo che prevalga il buon senso, che ci sia il massimo sostegno a questo processo di pace. Quando questo percorso sarà ben avviato, ben costruito, si inizierà a ragionare su quale forza di interposizione possa poi garantire l'attuazione di questo negoziato, di questo trattato di pace". "Sicuramente - conclude - le Nazioni Unite sono l'egida, il simbolo migliore per poter mandare dei soldati. Ma attenzione, che in questo momento qui in Europa, dopo aver coltivato questa strategia bellica per interposta nazione, questa guerra per procura, si pensi adesso, i volenterosi, di mandare i loro eserciti a garantire la sicurezza sul confine russo, mi sembra abbastanza una follia".
Governatore russo: "Incendio dopo raid di droni vicino Astrakhan"
Il governatore dell'oblast russa di Astrakhan, Igor Basbushkin, afferma che le forze armate ucraine hanno lanciato nella notte un attacco di droni "contro strutture situate nella regione, comprese quelle di carburante ed energia", provocando un incendio in una di queste infrastrutture e il ferimento di una persona. Lo riporta la Tass.
Il Canada invita Zelensky al G7 di giugno
Il Canada ha invitato Volodymyr Zelensky a partecipare al vertice del G7 di giugno. Lo annuncia il governo. Il primo ministro canadese Mark Carney ha invitato il presidente ucraino al vertice del G7 a giugno in Alberta. Secondo quanto riferito da un alto funzionario del governo canadese, Carney ha parlato con Zelensky nel weekend.
Londra: più di 30 Paesi per coalizione dei volenterosi
È salito a più di 30 il numero di Paesi alleati disposti a partecipare alla cosiddetta "coalizione dei volenterosi" sotto varia forma, per il dopoguerra in Ucraina a garanzia della sicurezza di Kiev. Lo ha detto oggi una portavoce di Downing Street. Il premier britannico Keir Starmer è stato promotore dell'iniziativa, discussa anche sabato in un video vertice convocato da Londra coi leader di altri 25 Stati. Iniziativa di cui Regno Unito e Francia si sono assunti la guida in vista di una possibile missione di peacekeeping che i comandanti militari di alcune delle nazioni alleate discuteranno in modo "più operativo" giovedì. La portavoce di Downing Street, nel corso di un incontro coi giornalisti, ha affermato anche che un "numero significativo" di Paesi è pronto a fornire propri contingenti militari per il mantenimento della pace in Ucraina nel caso di un accordo di cessazione delle ostilità con la Russia. "Le capacità di contributo varieranno", ha aggiunto, in base alle disponibilità dei singoli Stati, per formare una "forza significativa". La portavoce ha infine ribadito che per il successo del piano è necessaria la garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti.
Gasparri: "Deciderà Onu presenza militari ma dopo tregua"
"L'Inghilterra è uscita qualche anno fa dalla Unione europea con la famosa Brexit che è stata, a mio avviso, un errore, perché l'Inghilterra ne ha pagato un danno economico. Le iniziative dell'attuale capo del governo inglese, che peraltro è laburista, sono apprezzabili, perché, pur essendo di sinistra, ha condiviso la politica sull'immigrazione dell'Italia, più decisa di quella di altri Paesi. Quanto all'Italia, in questa fase siamo centrali. Quando c'è stata la prima riunione a Londra sull'Ucraina, c'è stato anche un incontro bilaterale tra Meloni e il premier inglese. C'erano già stati incontri precedenti anche a Roma. Ora c’è stata una riunione dei 'volenterosi' a cui l’Italia ha partecipato e in queste ore si sta riunendo a Bruxelles il Consiglio dei ministri degli esteri. Tutti vogliamo la pace. Ma andare in Ucraina ‘con gli stivali sul terreno’ si può fare se c'è una tregua, se non c'è un conflitto. Noi possiamo partecipare a missioni internazionali sotto l'egida dell'Onu, che deve deliberare una eventuale missione di interposizione. Ma prima ci deve essere una tregua. Io non credo che i Paesi europei, oggi o domani, mandino dei soldati in Ucraina, perché vorrebbe dire entrare in guerra. La presenza sul terreno di militari dovrà essere decisa dall’Onu e deve avvenire dopo la tregua". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Zelensky vede Umerov e nuovo capo Stato maggiore
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato il ministro della Difesa Rustem Umerov e il nuovo capo di stato maggiore dell'esercito di Kiev Andrii Hnatov per discutere "della situazione in prima linea e degli impegni con gli alleati sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina". Lo ha dichiarato lo stesso Zelensky su 'X' spiegando di aver dato a Umerov l'incarico di creare una squadra che potesse discutere "tutti i dettagli del sistema di sicurezza di cui l'Ucraina ha bisogno, nonché l'attuazione delle decisioni prese a livello politico-militare", a partire dall'incontro dei vertici militari convocato a Londra giovedì dal premier britannico Keir Starmer. A Hnatov, Zelensky ha chiesto di "verificare le attuali esigenze delle brigate di combattimento" e di controllare che fossero adeguatamente supportate per "garantire la resilienza della nostra posizione". Il presidente ucraino ha sottolineato che "le brigate devono essere equipaggiate al massimo per garantire la resilienza delle nostre posizioni, sia al fronte che negli sforzi diplomatici".
Media, Starmer vuole schierare per molti anni truppe in Ucraina
Il premier britannico Keir Starmer è disposto a schierare migliaia di soldati britannici in Ucraina per anni per mantenere un cessate il fuoco e scoraggiare un'altra invasione russa. Lo scrive il Times aggiungendo che Starmer è pronto a impegnarsi senza limiti a schierare truppe britanniche "finché sarà necessario" al fianco degli alleati occidentali nel tentativo di mantenere la pace. I responsabili della difesa della "coalizione dei volenterosi" si incontreranno a Londra giovedì per discutere "in modo molto specifico" di dove dovrebbe essere schierata la forza di mantenimento della pace. Circa una mezza dozzina di Paesi, tra cui Regno Unito, Francia, Turchia, Canada e Australia, stanno discutendo di piani per inviare fino a 30.000 truppe in Ucraina. Altri Paesi sono pronti ad aiutare con armi e logistica. Tuttavia, il primo ministro ha rifiutato di dire se la forza di mantenimento della pace sarà autorizzata ad aprire il fuoco contro i soldati russi in caso di attacco. Le "regole di ingaggio" saranno probabilmente discusse nei prossimi giorni.
Ucraina, dalle zone cuscinetto all'addestramento truppe: gli scenari per le forze di pace
Le prospettive di un possibile cessate il fuoco in Ucraina restano incerte. Il Segretario di Stato americano Rubio e il ministro degli Esteri russo Lavrov hanno avuto ieri una conversazione telefonica e "hanno discusso i prossimi passi" nei colloqui per porre fine alla guerra. Come trapelato nei giorni scorsi, dopo i negoziati tra Stati Uniti e Ucraina in Arabia Saudita, il cessate il fuoco temporaneo dovrebbe essere discusso "la prossima settimana", ovvero tra il 17 e il 23 marzo. Ma, se si arrivasse davvero a questo punto, quali sarebbero gli scenari per un'eventuale forza di pace internazionale? LEGGI QUI