
Una vittoria “storica”, ha detto Friedrich Merz dopo il successo della sua Cdu alle elezioni federali: sarà il prossimo cancelliere e guiderà le difficili trattative per formare il nuovo governo. Sconfitto l’uscente socialdemocratico Olaf Scholz, che non ha nascosto la sua “amarezza”. La Spd scende al terzo posto, mentre l'ultradestra si è affermata per la prima volta come secondo partito nella Repubblica federale: Afd raddoppia i consensi rispetto a quattro anni fa. Affluenza altissima, intorno all'84%
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Friedrich Merz e la sua Cdu hanno vinto le elezioni federali in Germania, anche se i dati non sono ancora definitivi. Nel Paese si è votato dalle 8 alle 18 e l’affluenza è stata altissima, intorno all'84%. Merz, che ha definito questa vittoria “storica”, sarà il prossimo cancelliere e guiderà le consultazioni di governo. Sconfitto l’uscente socialdemocratico Olaf Scholz, che non ha nascosto la sua “amarezza”. La Spd scende al terzo posto, mentre l'ultradestra si è affermata per la prima volta come secondo partito nella Repubblica federale: Afd raddoppia i consensi rispetto a quattro anni fa.
Considerando la soglia di sbarramento al 5%, secondo le proiezioni pubblicate dalla tv tedesca Ard in Parlamento entrerebbero cinque gruppi: Unione Cdu-Csu (al 28,5%, rispetto al 24,1% nel 2021), Afd (20,6%, era al 10,4), Spd (16,5%, rispetto al 25,7%), Verdi (11,8%, era al 14,7), Linke (8,7%, era al 4,9).
Resterebbero fuori dal Bundestag, al momento, sia i liberali dell'Fdp (al 4,7%, erano all'11,4) sia il partito esordiente Bsw di Sahra Wagneknecht (al 4,9%). Ma, date le percentuali vicine alla soglia, bisognerà aspettare i risultati definitivi. Da questo esito dipende anche la futura coalizione di governo: più partiti saranno rappresentati al Bundestag più complicata sarà la strada verso una coalizione tra due forze politiche. Potrebbero non bastare i numeri dei conservatori dell'Unione (Cdu-Csu) e quelli dei socialdemocratici per formare una Grosse Koalition e potrebbe essere necessaria una coalizione a tre. Per ottenere la maggioranza bisogna superare i 316 seggi dei 630 in Parlamento.
Gli approfondimenti:
- Elezioni in Germania, come funziona il sistema elettorale
- Perché l’economia è un tema decisivo
- Migranti, cosa succederebbe in Europa e in Italia con una stretta da parte della Germania?
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Afd primo partito in tutte le regioni orientali
Afd risulta essere il primo partito in tutti i nuovi Bundeslaender, quelli orientali, a eccezione di Berlino. In Brandeburgo è primo partito con il 32,5% secondo i dati ufficiali. In Sassonia, con i dati ufficiali di 12 sezioni su 16, il partito è al primo posto con il 38,8%. Anche in Turingia, Mecklenburg-Vorpommerne e Sachsen-Anhalt, dove lo spoglio è ancora in corso, il partito è saldamente primo. Berlino si conferma in controtendenza dove, con lo spoglioquasi terminato, il primo partito è la Linke (20,1%), e Afdè solo quinta con il 13,9%.
Macron: più determinato che mai a grandi cose con Germania
Il presidente francese Emmanuel Macron si congratula con il leader conservatore tedesco Friedrich Merz per la vittoria alle elezioni, affermando di essere "più determinato che mai a fare grandi cose" con la Germania.
Zelensky si congratula con Merz: lavoriamo rafforzare Europa
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è congratulato con il leader conservatore tedesco Friedrich Merz per la vittoria alle elezioni legislative, affermando di voler di lavorare con la Germania per "rafforzare l'Europa". "L'Europa deve essere in grado di difendersi, sviluppare le sue industrie e ottenere i risultati necessari", ha sottolineato Zelensky in un post su X
Lindner: "Fdp fuori. Io lascio la politica"
"Adesso esco dalla politica attiva". Lo ha detto il leader Christian Lindner su X, commentando i dati che danno definitivamente certa l'uscita dei liberali dal parlamento tedesco.
Germania 2025, vince la Cdu, Afd al secondo posto, tracollo Spd. VIDEO

I tempi per formare la coalizione negli anni passati

Proiezioni in Germania: Union in testa, Liberali sotto il 5%
Le nuove proiezioni del primo canale tedesco Ard vedono in testa l'Union di Cdu-Csu (28,5), poi Afd (20,6), Spd (16,5%), Verdi (11,8%) e Linke (8,7%). Liberali e il gruppo di Sahra Wagenknecht (Bsw) resterebbero fuori. In questo scenario una coalizione di conservatori e socialdemocratici, anche detta “grande coalizione”, avrebbe una maggioranza al Bundestag. Tuttavia, per il secondo canale, la Zdf, anche il Bsw accede al riparto dei seggi, superando seppur di stretta misura il 5%. In questo caso conservatori e socialdemocratici non avrebbero la maggioranza.

Merz: “Invio di soldati tedeschi in Ucraina non è sul tavolo”
L'invio di soldati tedeschi in Ucraina non è all'ordine del giorno, ha detto ancora Friedrich Merz. "Io la vedo come il cancelliere: questa questione non è affatto sul tavolo", ha affermato. E ancora: “La prima domanda che si pone è: Continueremo a sostenere l'Ucraina in modo che si possa difendere?. La Germania finora non ha fatto abbastanza, altrimenti questa guerra non compirebbe tre anni domani. La seconda questione è: come rendiamo sicuro il territorio della Nato attorno all'Ucraina?", ha aggiunto.
Merz: “Rafforzare Europa e raggiungere indipendenza da Usa su difesa”
L'Europa deve raggiungere l'indipendenza dagli Usa sulla difesa. Lo ha detto il leader della Cdu Friedrich Merz, a Berlino, dopo i risultati delle elezioni che lo danno in testa. "Per me l'assoluta priorità sarà rafforzare l'Europa il più velocemente possibile, in modo che, passo dopo passo, noi riusciremo davvero a raggiungere l'indipendenza dagli Usa" nelle questioni relative alla difesa, ha spiegato. "Dopo le dichiarazioni di Donald Trump della settimana scorsa è chiaro che gli americani sono indifferenti al destino dell'Europa", ha aggiunto.

I rapporti con l’Italia
Da oggi la Germania si sposta "un po' più a destra" e si potranno registrare, d'ora in poi, nuove "affinità". È questa l’analisi che arriva da persone vicine a Giorgia Meloni dopo le elezioni tedesche. La premier, com’è solita fare, dovrebbe aspettare ancora un po’ prima di commentare l'esito del voto, ma tra i suoi il giudizio sarebbe unanime: ora Berlino sarà senz'altro più "vicina" - i contatti sarebbero già iniziati prima dell'appuntamento elettorale - e con il nuovo cancelliere la presidente del Consiglio sarà pronta ad aprire un dialogo a partire da alcune questioni che sono per lei cavalli di battaglia, come l'immigrazione o l'automotive. Bisognerà attendere di capire quanto velocemente si riuscirà a formare il nuovo governo, ma in ogni caso "con Merz forte" - ragionano ai piani alti dell'esecutivo - ci sarà una "buona sintonia con l'Italia".
Netanyahu si congratula con Merz
Anche il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è congratulato con Friedrich Merz e con l'alleanza politica di centro-destra Cdu/Csu per la "netta vittoria elettorale" nelle elezioni tedesche di oggi. "Non vedo l'ora di lavorare a stretto contatto con il vostro prossimo governo per rafforzare ulteriormente la partnership tra i nostri due Paesi", ha scritto Netanyahu su X.
Ucraina, immigrazione, automotive: cosa vuole fare Merz. VIDEO
Rutte: “Non vedo l'ora di lavorare con Merz, momento cruciale”
Il segretario generale della Nato Mark Rutte si è "congratulato con Friedrich Merz per la vittoria elettorale di oggi in Germania. Non vedo l'ora di lavorare con voi in questo momento cruciale per la nostra sicurezza condivisa. È fondamentale che l'Europa intensifichi la spesa per la difesa e la vostra leadership sarà fondamentale", ha scritto su X.
L'economia tedesca non cresce da due anni: cosa la frena. VIDEO
Lindner annuncia ritiro se Fdp non entra al Bundestag
Christian Lindner, leader dei liberali della Fdp, ha annunciato che si ritirerà dalla politica se il suo partito non riuscisse a entrare al Bundestag. "Sarebbe la fine della mia carriere politica", ha detto Lindner al tradizionale appuntamento del primo canale tedesco Ard dopo le elezioni. Al momento non è ancora chiaro se i liberali riusciranno a superare la soglia del 5%: le proiezioni sino a questo momento sembrano escluderlo.
Linke: “Le preoccupazioni delle persone sono il nostro programma”
"Abbiamo fatto diventare le preoccupazioni delle persone il nostro programma". Così Heidi Reichinnek, parlamentare della Linke, ha commentato il risultato positivo del partito, che si è rivelato una sorpresa. "Ho sempre creduto in noi, ma non credevo che potesse andare così bene!", ha aggiunto. Alle ultime elezioni la Linke non aveva raggiunto la soglia del 5% ma era entrata comunque al Bundestag perché era riuscita a ottenere in tre circoscrizioni il maggior numero di voti. Adesso i voti sono sensibilmente aumentati. Dal 4,9% del 2021 la Linke potrebbe arrivare a superare l’8%, invertendo una tendenza di lungo periodo che vedeva il partito perdere costantemente consensi. Sulle ragioni di questo successo, Reichinnek ha ribadito come la Linke sia riuscita a definire una chiara piattaforma sulle questioni che più stanno a cuore ai tedeschi. "Lottiamo per affitti accessibili e per prezzi abbordabili per i generi alimentari. Per le questioni sociali che riguardano la vita delle persone tutti i giorni. E credo che abbia avuto un ruolo anche il nostro chiaro posizionamento contro la destra", ha spiegato. La giovane parlamentare ha detto che la campagna elettorale è stata "un'esperienza fantastica".
Vucic si congratula con Merz
Anche il presidente serbo Aleksandar Vucic si è congratulato con Friedrich Merz, leader dell'Unione Cdu-Csu vincitrice delle elezioni parlamentari in Germania. Vucic ha auspicato un ulteriore rafforzamento della collaborazione bilaterale. "La fiducia dei cittadini comporta una enorme responsabilità, in particolare in un periodo pieno di sfide. Sono certo che la sua esperienza politica e ragionevolezza contribuiranno a costruire un futuro positivo per i cittadini tedeschi, come pure all'intensificazione della collaborazione con la Serbia in tutti i campi", ha scritto il presidente in un messaggio postato su X.
Dalle proiezioni incertezza sui partiti al Bundestag
C’è ancora incertezze sui partiti che riusciranno a entrare nel Bundestag. Le proiezioni delle 19.59 del primo canale tedesco Ard, infatti, indicano ancora un Parlamento con cinque gruppi parlamentari: Cdu-Csu (al 28,6%), Afd (20,4%), Spd (16,3%), Verdi (12,3%) e Linke (8,5%). Restano fuori sia i liberali sia il gruppo di Sahra Wagenknecht (Bsw), di pochissimo sotto la soglia di sbarramento (5%): occorrerà, quindi, attendere i risultati definitivi. Da questo esito dipende anche la futura coalizione di governo: più partiti saranno rappresentati al Bundestag più complicata sarà la strada verso una coalizione tra due forze politiche. Le proiezioni del secondo canale tedesco, invece, danno il Bsw al 5% e la Fdp di poco sotto la soglia (4,7%).

Trump: "È una grande giornata per la Germania e per gli Usa"
Donald Trump sul suo social Truth commentando l'esito delle elezioni tedesche dice: "Sembra che il partito conservatore in Germania abbia vinto alla grande. Come negli Usa, anche i tedeschi sono stanchi della politica senza buon senso, soprattutto sull'energia e sull'immigrazione, che ha prevalso per molti anni. Questa è una grande giornata per la Germania e per gli Stati Uniti sotto la leadership di un gentleman chiamato Donald Trump. Congratulazioni a tutti, molte altre vittorie seguiranno", ha detto Trump.
Weber: "Chiaro mandato a Merz, ora affrontiamo i problemi"
Il presidente del Ppe Manfred Weber su X ha commentato: "Un chiaro mandato di leadership unita Friedrich Merz e la Cdu/Csu. Gli elettori si sono espressi chiaramente a favore di un cambiamento nella politica bavarese e di una forte voce bavarese a Berlino. Ora è il momento di affrontare insieme i problemi del nostro Paese!".
Lindner (Fdp): "Abbiamo incassato una sconfitta ma nervi saldi"
"Stasera abbiamo incassato una sconfitta dei liberali. Ma non del liberalismo. Al contrario. Il pensiero del liberalismo politico sarà più importante che mai in futuro e dunque le bandiere dei liberali tedeschi dovranno di nuovo essere issate da domani". Lo ha detto il leader dell'Fdp Christian Lindner, parlando all'evento elettorale del suo partito. "Stasera dobbiamo continuare a mantenere i nervi saldi", ha aggiunto, riferendosi ai dati che danno il partito in bilico fra il 4,9 e il 5%, quest'ultima la soglia di sbarramento per entrare o meno al Bundestag. "I liberali non sono però definitivamente sconfitti, appartengono a questa Repubblica, e questo perché il liberalismo appartiene al Paese".
Tajani: "I popolari vero argine alla deriva populista"
"La Cdu/Csu di Friedrich Merz ha vinto le elezioni in Germania: i Popolari saranno alla guida del nuovo governo tedesco. Continua il trend vincente dei partiti appartenenti alla famiglia del Ppe, vero argine alla deriva populista", commenta Antonio Tajani. "L'Europa ha bisogno di una Germania forte, guidata da una coalizione moderata ed esperta, e di un cancelliere capace come Merz. L'Europa deve affrontare le sfide più cruciali a 70 anni dall'inizio del processo di unificazione. Dobbiamo diventare soggetto politico, economico e militare unico: possiamo farlo insieme alla Germania guidata da Friedrich Merz. Forza Italia è pronta a collaborare per un'Europa sempre più forte e all'insegna dei valori del popolarismo", aggiunge il vicepremier e ministro degli Esteri.
Baerbock: "Prossimo governo a Berlino non divida il Paese"
"Siamo in un tempo difficile in Germania e in Europa", ha detto la ministra degli Esteri verde uscente Annalena Baerbock. "Serve un governo forte per un posizionamento forte in Europa", ha continuato. "È importante che il prossimo governo non divida il Paese e che il prossimo cancelliere tenga il paese insieme" e "non vi sia alcuna collaborazione mai con l'ultradestra di AfD".
Salvini: "AfD raddoppia i voti, Ue da cambiare radicalmente"
Arrivano anche le prime reazioni dall'Italia. Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini scrive sui social: "Il cambiamento vince anche in Germania. AfD raddoppia i voti, nonostante attacchi e menzogne della sinistra: stop a immigrazione clandestina e fanatismo islamico, basta con le eco-follie, priorità a pace e lavoro, Europa da cambiare radicalmente. Brava Alice Weidel, avanti così!".
Verso affluenza più alta per la Germania riunificata
Questa potrebbe essere l'elezione con l'affluenza elettorale più alta nella storia della Germania riunificata: il primo canale tedesco prefigura un'affluenza del 84%. Fino ad oggi si era sempre assestata sotto l'80%, con una sola eccezione: le elezioni del 1998 quando Gerhard Schroeder si impose su Helmut Kohl. Per il dato definitivo sull'affluenza occorre attendere la somma dei voti espressi per posta e quelli espressi nelle cabine elettorali.
Scholz: "Un'amara sconfitta, va detto in modo chiaro"
"Quella di stasera è una amara sconfitta. E questo va detto in modo chiaro. Ma sulla base di questo risultato dobbiamo andare avanti insieme". Lo ha detto Olaf Scholz a Berlino, alla Willy Brandt Haus. Scholz ha fatto le "congratulazioni" a Merz, che "ha ricevuto l'incarico di formare il governo".
Merz: "Veloci con la coalizione, il mondo non aspetta noi"
"Voglio dire una cosa ai nostri competitori. Abbiamo affrontato una dura campagna elettorale, sulla politica economica come sull'immigrazione. Ma ora dobbiamo parlarci fra di noi, per formare un governo in grado di agire", ha detto il leader della Cdu Friedrich Merz. "Il mondo fuori non aspetta noi e non potrà aspettare che si svolgano lunghe trattative, dobbiamo procedere veloci. Il mondo deve percepire che la Germania viene governata di nuovo in modo affidabile", ha aggiunto.
Merz: "Serata storica, abbiamo vinto le elezioni"
"Benvenuti alla Konrad Adenauer Haus, in questa storica serata, il 23 febbraio 2025. Noi, Cdu e Csu, l'Unione, abbiamo vinto queste elezioni", ha detto Friedrich Merz a Berlino.
La Grosse Koalition tra Cdu e Spd a rischio
Potrebbero non bastare i numeri dei conservatori dell'Unione (Cdu-Csu) e quelli dei socialdemocratici per formare una Grosse Koalition al Bundestag, dove potrebbe esser necessaria una coalizione a tre. Decisivo sarà se i liberali di Fdp e Bsw entreranno effettivamente in Parlamento, superando la soglia del 5%: un dato ancora incerto. Diversamente infatti, i loro voti potrebbero essere ripartiti fra gli altri, modificando i risultati. Per ottenere la maggioranza bisogna superare i 316 seggi dei 630 in Parlamento.
Prime proiezioni: Cdu-Csu si conferma in testa al 29%
Stando alle prime proiezioni pubblicate dalla tv tedesca Ard, l'Unione Cdu-Csu ha preso il 29% (rispetto al 24,1% nel 2021), i socialdemocratici dell'Spd sono al 16% (rispetto al 25,7%), i Verdi al 13,3% (14,7), i Liberali al 4,9% (erano all'11,4) la Linke all'8,6% (era al 4,9). Il partito Bsw di Sahra Wagneknecht, per la prima volta presente alle federali, è al momento al 4,7%, mentre l'Afd avrebbe il 19,6% (10,4). Secondo queste prime proiezioni, sarebbero quindi esclusi dal prossimo Bundestag i liberali di Fdp e Bsw (la soglia di sbarramento è al 5%).
L'Spd ammette: "Sconfitta storica, serata amara"
"Per la Spd è stata una sconfitta storica, è una serata amara per noi. La coalizione semaforo è stata bocciata", dice Matthias Miersch, segretario generale Spd, commentando i primi dati delle elezioni in Germania. Ad una domanda sulla possibilità di far parte di un prossimo governo, Miersch ha risposto che "l'ultima parola dovranno averla gli iscritti".
Per l'exit poll Zdf liberali e Bsw entrano al Bundestag col 5%
Stando invece agli exit poll della tv Zdf, i liberali di Fdp e Bsw entrerebbero al Bundestag sul filo di lana con il 5% esatto di consensi, che corrisponde alla soglia di sbarramento. L'Unione (Cdu-Csu) avrebbe il 28,5%, i socialdemocratici il 16,5%, i Verdi il 12% e la Linke il 9. L'Afd raggiungerebbe il 20%.
L'ascesa di AfD alle urne
L'ultradestra di Afd, guidata da Alice Weidel, secondo gli exit poll ha preso il 19,5% dei consensi, cioè ha quasi raddoppiato i suoi voti rispetto alle ultime elezioni federali in Germania di quattro anni fa. Nata nel 2013, Alternative fuer Deutschland si presentò per la prima volta alle elezioni federali quello stesso anno, senza però riuscire a superare la soglia di sbarramento (5%): si fermò al 4,7%, fallendo l'ingresso al Bundestag. Obiettivo che invece raggiunse per la prima volta nel 2017, quando conquistò il 12,6%: con 94 parlamentari era il terzo gruppo parlamentare dopo conservatori e socialdemocratici. L'ascesa subì un primo stop nel 2021: l'AfD perse più di un milione di voti, fermandosi al 10,4% e 83 parlamentari, diventando il quinto gruppo in parlamento. Già nel 2014 il partito era comunque riuscito a entrare al parlamento europeo e in alcuni parlamenti territoriali, inizialmente nell'est della Germania, e nel 2015 arrivò anche nella città-Stato di Amburgo.
Leader dell'AfD: "Pronti a far parte del governo"
"Saremo sempre pronti a far parte di un governo che voglia realizzare la volontà del popolo", dice Alice Weidel, leader dell'ultradestra di AfD, intervenuta di fronte ai militanti del partito subito dopo la pubblicazione dei primi dati sulle elezioni. "Abbiamo fatto una straordinaria campagna elettorale. È stato bello. Siamo il solo partito che ha raddoppiato i consensi rispetto all'ultima volta. Volevano dimezzarci è accaduto il contrario", ha aggiunto. "La volontà degli elettori è chiara, la gente vuole una coalizione tra Afd e Cdu-Csu", dice Weidel secondo cui i conservatori non potranno mantenere le loro promesse elettorali se decideranno di allearsi con i socialdemocratici o con i verdi. Tuttavia, Weidel è scettica sul fatto che Merz possa accogliere l'invito di AfD: ma se non si modifica la politica sin qui seguita, "saremo nei prossimi anni la più forte forza politica in Germania", aggiunge.
Chrupalla (AfD): "Un risultato sensazionale in Germania"
"Con noi la vera svolta epocale è possibile, abbiamo raggiunto un risultato sensazionale", ha detto il co-presidente della AfD Tino Chrupalla, parlando alla festa dell'ultradestra tedesca.
Leader AfD esulta: "Risultato storico, raddoppiati i voti"
Alice Weidel, la candidata alla cancelleria dell'ultradestra di Alternative fuer Deutschland (AfD) esulta dopo i dati degli exit poll in Germania e parla di "un risultato storico: abbiamo raddoppiato i nostri voti".
Segretario Cdu: "Abbiamo vinto noi, Merz sarà cancelliere"
"I dati parlano chiaro. L'Unione ha vinto. Il semaforo è stato liquidato. E gli elettori vogliono che il cancelliere sia Friedrich Merz", ha detto il segretario generale della Cdu Carsten Linnemann, commentando i primi exit poll.
I primi exit poll
L'Unione Cdu/Csu di Friedrich Merz vince le elezioni in Germania con il 29%, secondo il primo exit poll della tv pubblica Ard. Seconda l'ultradestra di Afd con il 19,5%, la prima volta nella storia della Repubblica federale. Seguono l'Spd al 16%, i Verdi al 13,5%, la Linke all'8,5%. Rischiano di non entrare al Bundestag i liberali di Fdp con il 4,9% e Bsw con il 4,7%. La soglia di sbarramento è del 5%.
Urne chiuse in Germania
Alle 18 si sono chiusi i seggi per il voto tedesco. Ora si attendono i primi exit poll.
Vicepresidente AfD: "Raddoppieremo le nostre dimensioni”
Il vicepresidente del partito AfD Peter Boehringer ha dichiarato alla Bild: "Mi aspetto che raddoppieremo le nostre dimensioni e saremo chiaramente i grandi vincitori delle elezioni”. Boehringer ha continuato: "Il signor Merz avrà l'imbarazzo della scelta su quale politica perseguire. Ci penserà attentamente questa sera, nei prossimi giorni e prevedo che ci penserà di nuovo tra un anno al massimo".
Elon Musk fa ancora propaganda per l'AfD
Anche nella giornata del voto Elon Musk sta continuando a promuovere l’AfD. Sulla sua piattaforma X, informa la Bild, ha condiviso il un post di un utente che dice: “Germania. Andate alle urne e votate per l'AfD. La tua vita dipende da questo”. Il suo commento è un secco “Sì” di approvazione.
Alle 14 affluenza al 52%
Alle ore 14, l'affluenza alle urne in Germania si è attestata al 52% degli aventi diritto. Si tratta di una percentuale notevole, sottolinea la Bild, ricordando che nel 2021, l'affluenza alle urne alla stessa ora era del 36,5%. Si tratta di un incremento del 15,5% rispetto al 2021 e del dato parziale più elevato registrato a quest'ora dal 1998.
Affluenza in aumento in diversi Stati federali
L'affluenza alle ore 12 nei Laender di Berlino, Sassonia-Anhalt, Turingia, Sassonia e Bassa Sassonia è stata molto più alta rispetto a quella delle elezioni del 2021. In Turingia, addirittura, la percentuale di votanti è quasi raddoppiata, passando dal 24,6% del 2021 al 44,5% delle 12 di oggi.
La soglia di sbarramento del 5%
Per accedere al Bundestag alle elezioni in Germania bisogna superare la soglia di sbarramento che è fissata al 5%. Ciò significa che un partito che a livello nazionale prende meno del 5% dei voti complessivi non è ammesso al Parlamento e non otterrà nemmeno un seggio.
Affluenza in lieve calo in alcuni Stati federali
L'affluenza alle urne in tre Stati federali tedeschi – Bassa Sassonia, Schleswig-Holstein e Amburgo – è in lieve calo rispetto alle elezioni federali del 2021. In Bassa Sassonia, circa il 13,8% degli aventi diritto al voto si è recato ai seggi nelle prime due ore di votazioni, cioè dalle 8 alle 10, come reso noto dalla Commissione elettorale statale. L'affluenza alle elezioni federali del 2021 era stata del 14,3%. Nello Schleswig-Holstein, secondo i dati disponibili, il 21,3% degli aventi diritto ha espresso il proprio voto entro le 11 di oggi, rispetto al 23,8% del 2021. Anche ad Amburgo questa mattina si sono recati alle urne leggermente meno elettori rispetto a quattro anni fa. Alle 11 del mattino l'affluenza era del 45%. Nel 2021, alla stessa ora, era stata del 49,8%.
I principali candidati
La tornata elettorale tedesca si tiene dopo la caduta dell’esecutivo di Olaf Scholz, sfiduciato dal Bundestag lo scorso 16 dicembre. Si vota in un turno unico. Sette i principali partiti in corsa: CHI SONO I PRINCIPALI CANDIDATI.
Quando si sapranno i risultati
Gli elettori tedeschi, come detto, potranno recarsi alle urne fino alle 18. I primi exit poll sono attesi subito dopo la chiusura delle urne.
Urne aperte fino alle 18
La bandiera nazionale tedesca sventola davanti all'edificio del Reichstag a Berlino, il 23 febbraio 2025.

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Scholz, è sfida con Baerbock
Il cancelliere federale tedesco Olaf Scholz ha votato nel seggio di Potsdam. In questa circoscrizione del Brandeburgo Scholz è anche candidato, proprio come nel 2021, quando fu il più votato con il 34%. In questa stessa circoscrizione elettorale è candidata anche la ministra degli esteri, la verde Annalena Baerbock, che nel 2021 si fermò al 18,8%.
Merz al voto
Anche Merz ha votato alle elezioni federali tedesche, in un seggio elettorale ad Arnsberg.

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Il cancelliere Scholz ha votato
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha votato in un seggio elettorale a Potsdam, in Germania, il 23 febbraio 2025.

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Steinmeier invita ad andare a votare
Frank-Walter Steinmeier, presidente federale della Germania, ha votato questa mattina in un seggio di Berlino. Ha ringraziato il personale nel seggio e poi ha invitato i cittadini e le cittadine ad andare a votare: "Fate uso del vostro diritto di voto, andate a votare e contribuite a determinare il futuro del nostro Paese. Votate con la consapevolezza che il vostro voto possa essere quello decisivo".
Tedeschi più pessimisti sul loro tenore di vita
I tedeschi sono più pessimisti riguardo al loro tenore di vita ora che in qualsiasi momento dalla crisi finanziaria del 2008. La percentuale che afferma che la situazione stia migliorando è scesa drasticamente dal 42% nel 2023 al 27% dello scorso anno, secondo gli ultimi dati di Gallup, come riporta Reuters.
Coalizione Merz? Gli scenari
Salvo clamorosi abbagli dei sondaggisti, tutti i tedeschi danno grossomodo per scontato che sarà il presidente della Cdu Merz a guidare il governo che uscirà dalle urne di oggi. La domanda quindi è: quali saranno gli alleati del leader conservatore, la cui Unione democratico-cristiana, insieme alla sua gamba bavarese, la Csu, è data intorno al 30%? Merz da un anno afferma di volere una coalizione il meno affollata possibile, con uno o al massimo due alleati. E le alternative non sono molte. Dopo lo sfortunato flirt al Bundestag del mese scorso, il capo dell'Unione ha escluso qualsiasi collaborazione con i nazionalisti di Afd, ormai secondo partito, dato al 19,7% dall'ultima rilevazione YouGov. E appare improponibile qualsiasi collaborazione con i partiti di sinistra radicale, ovvero la Linke, in decisa crescita sopra il 7%, e la filorussa Bundnis Sahra Wagenknecht (Bsw). Questo nuovo partito, nato da una scissione della stessa Linke, rischia di non superare la soglia del 5% necessaria a entrare al Bundestag, così come i liberali dell'Fdp. E Merz si augura restino fuori entrambi. Il meccanismo elettorale tedesco prevede infatti che la quota proporzionale conquistata dalle sigle che non riescono a superare lo sbarramento venga suddivisa, nella distribuzione dei seggi, dai partiti rappresentati alla Camera di Berlino. Merz spera quindi che Bsw e Fdp non passino in modo da accrescere la rappresentanza della sua Cdu e dei due partiti con cui ha già dichiarato di essere disposto a formare un governo: i socialisti dell'Spd (15,6% secondo YouGov) e i Verdi (12,7%). Se possibile, solo con uno dei due e non entrambi, ha aggiunto.
Seggi aperti in Germania

©Ansa
In foto, l'entrata dei seggi ad Arnsberg, in Germania, 23 febbraio 2025.
Come si vota
Il Paese è diviso in 299 circoscrizioni elettorali. Nel corso degli ultimi anni il numero dei parlamentari era andato aumentando, così la legge elettorale è stata modificata nel 2023: saranno eletti 630 parlamentari. Ogni elettore può indicare due voti: il primo si riferisce direttamente a un candidato di quella circoscrizione elettorale, il secondo invece si riferisce a una lista bloccata e definita dai partiti per ognuno dei dodici Stati federati e le tre Città-Stato. Questo secondo voto rappresenta la percentuale finale di seggi che il partito avrà al Bundestag. Sono ammessi al riparto solo i partiti che conseguono almeno il 5% dei voti o almeno tre mandati diretti. Alle elezioni corrono 29 partiti.
Habeck, il verde che sogna la cancelleria
Robert Habeck, quattro figli e un dottorato in letteratura, vicecancelliere verde di Olaf Scholz, nato nel 1969 a Lubecca, rappresenta la prima generazione che fa politica nella Germania riunificata. Inizia nei primi Duemila, è il segretario dei Verdi nello Schleswig-Holstein. A 40 anni è capogruppo nel parlamento locale e nel 2012 entra nel governo come vicepresidente del Land e ministro per la Svolta energetica, l'Agricoltura e l'Ambiente. Fa parte di quel gruppo che porta i Verdi a diventare definitivamente un partito "normale" e pragmatico. Si alleano con Spd o con i conservatori, con i Liberali o con la Linke. A volte restano comunque prigionieri della loro ideologia, come quando, con i prezzi dell'energia alle stelle per la guerra in Ucraina, Habeck ha voluto a tutti i costi chiudere le ultime tre centrali nucleari. Nel 2017 sarebbe volentieri entrato nel governo Merkel. Nel 2021, ha lasciato ad Annalena Baerbock il posto di candidata alla cancelleria. Il suo turno è arrivato quest'anno ma per ora i sondaggi non sono ottimisti. Del resto, è stato il ministro dell'Economia di una coalizione poco amata e il bilancio verde, sia in economia sia in politica estera, è chiaroscuro. Per qualcuno ha fatto troppo, per altri troppo poco. Lui se la prende con la sentenza del Tribunale costituzionale che ha bocciato il bilancio.
Alice Weidel, la leader dell'Afd che vuole la re-migrazione
Alice Weidel è l'unica donna tra i candidati alla cancelleria. È anche la più giovane: nata nel 1979, aveva appena dieci anni quando cadde il muro di Berlino. Oggi l'obiettivo della leader dell'ultradestra tedesca è spingere la Cdu ad abbattere il cosiddetto "Brandmauer", il cordone sanitario che li isola da anni, e portare l'Afd nel governo. Su questo ha avuto il pieno sostegno di J.D. Vance, arrivato a Monaco a rappresentare l'amministrazione Trump. E poche settimane fa l'ha ascoltata mezzo mondo perché invitata da Elon Musk a una chiacchierata su X nella quale è arrivata a dire che "Hitler era un comunista". In campagna elettorale se l'è presa con gli studi di genere che "sbatteremo fuori dalle università tedesche se andremo al governo". E poi "re-migrazione, re-migrazione, re-migrazione", ovvero espulsioni. Nei suoi discorsi parla di un Paese in declino e offre soluzioni immediate. Una svolta sull'immigrazione, ma anche sulla guerra in Ucraina che ha fatto schizzare il prezzo dell'energia. Meglio fare la pace con Putin: quando Zelensky parlò al Bundestag, Weidel insieme ai deputati di Afd uscì dall'aula. Entrata nel partito nel 2013 già nel 2017 è capolista alle elezioni. Con una laurea in economia e un dottorato di ricerca a Bayreuth sul sistema pensionistico cinese, si professa una conservatrice e nei suoi discorsi lo ripete spesso. Anzi, nel suo partito qualcuno ha un po' di mal di pancia per Weidel, omosessuale dichiarata, convivente con una donna in Svizzera con la quale cresce due figli, avuti da due padri diversi, ma non è qualcosa di nuovo nelle destre europee: una certa apertura sul fronte diritti civili è atteggiamento di diffuso, anche perché usata in una narrativa contro i migranti, musulmani e additati come 'arretrati'. Per ora la speranza di Weidel di un governo con la Cdu si è infranta con Friedrich Merz, che non vuole saperne.
Chi è Friedrich Merz
Avvocato milionario, Friedrich Merz è tornato alla ribalta subito dopo l’uscita di campo di Angela Merkel, anche sulla spinta di Wolfgang Schaeuble che regolò a sua volta i conti con la cancelliera che gli aveva scippato l'eredità di Kohl, riportando in pista il suo pupillo. Altissimo, sfiora i 2 metri, ricchissimo, gaffeur - fu lui a scivolare sul "turismo sociale" dei rifugiati ucraini e a dire che i migranti fanno una vita da "pascià" in Germania - Merz ha riportato la Cdu su posizioni più severe, per recuperare i voti strappati da Afd, e ha promesso il pugno duro soprattutto sulla migrazione. Origini nel Sauerland, nato a Brilon, Joachim-Friedrich Martin Josef Merz ha 69 anni, è cattolico, sposato e ha 3 figli, un maschio e due femmine. Nella sua prima vita politica è stato membro della Junge Unione, europarlamentare dal 1989 al 1994 e subito dopo entrò al Bundestag, dove dal 2000 al 2002 ha guidato il gruppo della Cdu. Fino all'incontro-scontro con la Frau di ferro, che ne fece uno dei tanti avversari (uomini) eliminati dal gioco. Nel 2021, Merz si è candidato di nuovo in Parlamento, e nel 2022 è stato eletto presidente della Cdu. Ma anche stavolta, non è stato facile: alle spalle ha ben due sconfitte per questa posizione, contro Annegret Kramp-Karrenbauer, la prima, e contro Armin Laschet, la seconda. In campagna elettorale Olaf Scholz ha puntato tutto sul suo grande errore: l'apertura ai voti di Afd sulla stretta ai migranti, che ha fatto passare una mozione e bocciare un progetto di legge.
Olaf Scholz spera ancora nella vittoria
Olaf Scholz ha affrontato una campagna elettorale complessa, e i socialdemocratici rischiano di pagare la scelta di non aver cambiato candidato quando Boris Pistorius, ministro della Difesa tanto amato quanto disinvolto davanti alle telecamere, mostrava indici di gradimento promettenti per la corsa contro Friedrich Merz. A 67 anni, attivo in politica dai tempi della scuola, un passato da avvocato giuslavorista e una passione per la canoa, Scholz non aveva intenzione di farsi da parte. Diversamente dall'ex cancelliera Angela Merkel, l'ex sindaco di Amburgo viene accusato di non essere stato capace di farsi sentire a Bruxelles, di aver trascurato i rapporti con Parigi e di aver esitato troppo con Kiev per paura di Putin (negando i Taurus per non sovraesporre la Germania) finendo per diventare irrilevante, e dunque ignorato oltreoceano. Scholz, in realtà, ha avuto il compito ingrato di uscire dal disimpegno tedesco e di riarmare la Germania, assumendo la guida del Paese - era l'8 dicembre 2021 - appena due mesi prima dell'invasione russa in Ucraina. Ci sono analisti che ammettono che il suo governo ha gestito meglio le grandi emergenze delle sfide ordinarie. Tutti gli riconoscono il merito del discorso pronunciato in parlamento il 27 febbraio del 2022, quando annunciò ai tedeschi e al mondo la 'Zeitenwende', la "svolta epocale". Poi però non l'ha attuata, gli rinfacciano i conservatori tre anni dopo.
Elezioni in Germania, così gli account falsi manipolano gli elettori
Domenico Giordano, spin doctor per Arcadia e consigliere nazionale AssoComPol e FerpiLab, ci porta nel dietro le quinte del voto tra algoritmi, chatbot, profili fake e campagne di disinformazione. L'ANALISI SU SKY TG24 INSIDER
I seggi aperti in Germania, come si vota
Alle 8 si sono aperti in Germania i seggi elettorali per rinnovare il Bundestag, il parlamento federale, e circa 59,2 milioni di tedeschi sono chiamati alle urne. I seggi saranno aperti fino alle 18.00. Il Paese è diviso in 299 circoscrizioni elettorali. Nel corso degli ultimi anni il numero dei parlamentari era andato aumentando, così la legge elettorale è stata modificata nel 2023: saranno eletti 630 parlamentari. Ogni elettore può indicare due voti: il primo si riferisce direttamente a un candidato di quella circoscrizione elettorale, il secondo invece si riferisce a una lista bloccata e definita dai partiti per ognuno dei dodici Stati federati e le tre Città-Stato. Questo secondo voto rappresenta la percentuale finale di seggi che il partito avrà al Bundestag. Sono ammessi al riparto solo i partiti che conseguono almeno il 5% dei voti o almeno tre mandati diretti. Alle elezioni corrono 29 partiti.
Elezioni in Germania, vigilia di un voto ricco di incertezze. VIDEO
Germania, al voto Merz il favorito
L'alleanza di centro-destra di Friedrich Merz, l'Unione Cristiano-Democratica e il suo partito gemello bavarese, l'Unione Cristiano-Sociale, si confermano negli ultimi sondaggi in pole position. L'ultima rilevazione prima del voto conferma una netta affermazione di Cdu/Csu. I conservatori sfiorano il 30% (29,9%) in crescita del 6 per cento rispetto al 24% del 2021, con una stima di 220 dei 630 seggi del Bundestag, 23 in più di quatto anni fa. Al secondo posto e' salda l'AfD, anche se accreditata di un po' meno del 22 per cento degli precedenti sondaggi, che raddoppierebbe i consensi e conquisterebbe gran parte dell'ex Germania dell'Est.
L'estrema destra Alternativa per la Germania è data al 19,7% (piu' del doppio del 9,3% del 2021) e di 145 seggi, 62 in più delle ultime elezioni. Resta invece in caduta libera l'Spd, nonostante le speranze del cancelliere uscente Olof Scholz. Al momento non arriverebbe neppure al 16% (15,7) e si fermerebbe a 115 seggi, meno 91 rispetto agli attuali. Se confermato, per i socialdemocratici sarebbe il peggior risultato nel dopoguerra. I Verdi sono dati in discesa di 2 punti al 12,7%, che però si traducono in un calo in termine di seggi da 118 a 94. Chi potrebbe brindare, oltre all'AfD, e' la Linke. La sinistra è data al 7,5 per cento (più 2,6%), con 55 seggi (più 16). Vicini alla soglia di sbarramento del 5% sono i rosso-bruni di Bsw. Il partito di Sahra Wagenknecht è accreditato del 4,6%. In forte discesa invece i liberali di Fdp, che perderebbero il 7 per cento e si fermerebbero al 4,5 per cento. Se non ce la facessero ad arrivare al 5%, vedrebbero spazzata via la loro compagine parlamentare che attualmente conta 91 seggi. In questo quadro, La Cdu dovrebbe ovviamente cercare alleanze e il partner piu' probabile sarebbe l'Spd, visto che il leader conservatore Friedrich Merz ha escluso un'alleanza con l'AfD di Alice Weidel. Resta aperta anche l'ipotesi di un governo Cdu/Verdi ma se il sondaggio di YouGov fosse confermato, insieme arriverebbero solo a 314 seggi, due in meno della maggioranza necessaria per governare.
Germania al voto, oltre 60 milioni di tedeschi chiamate alle urne
La Germania va al voto per le legislative anticipate. Il Paese, avvolto dalle incertezze politiche ed economiche, guarda a un eventuale ritorno della Cdu dopo la fine dell'era Merkel, ma teme anche l'avanzata dell'estrema destra di AfD. La locomotiva d'Europa torna al voto per rinnovare i membri del Bundestag. Le urne saranno aperte dalle 8 alle 18 e circa 61 milioni di persone (su 83 milioni di abitanti) potranno scegliere tra le 29 liste presenti. Per i cittadini tedeschi che vivono all'estero è consentito il voto per posta, a condizione che abbiano vissuto nel Paese per almeno tre mesi consecutivi negli ultimi 25 anni. Le elezioni, che si tengono a turno unico, sono state indette in anticipo rispetto alla naturale scadenza della legislatura - prevista per la fine del 2025 - dopo la caduta dell'esecutivo di Olaf Scholz, sfiduciato dal Bundestag lo scorso 16 dicembre. Ad anticipare questa sfiducia e' stata l'uscita dal governo dei liberali dell'FdP - avvenuta il 7 novembre - che ha posto fine all'esperienza della 'coalizione semaforo' composta dall'Spd, dai Verdi e appunto dai liberali. Secondo gli ultimi sondaggi, l'incertezza e' l'elemento centrale delle votazioni del 23 febbraio, con l'assenza di un partito o di una coalizione nettamente in grado di avvicinarsi alla maggioranza assoluta.
Germania alla prova del voto fra attentati e ultradestra
La sfida finale fra Olaf Scholz e Friedrich Merz si consuma a distanza, fra Potsdam e Monaco di Baviera, l'una all'est e l'altra all'ovest del Paese. Concetti geografici non più irrilevanti, a poche ore dal voto in una Germania sempre più divisa, e dove l'ultradestra di Alice Weidel spopola su TikTok, come negli ex Laender della Ddr. Il cancelliere socialdemocratico, che i sondaggi danno alla fine della sua carriera politica, mostra di non mollare e punterebbe ancora sulla vittoria. Mentre il leader della Cdu, a un passo dalla cancelleria, ha assicurato: "Restituirò alla Germania una voce forte in Europa". Un governo solido e stabile a Berlino è quello che ci vorrebbe, nella lettura di molti osservatori, soprattutto mentre da oltreoceano Donald Trump spiazza gli europei e Volodymyr Zelensky, che campeggia sull'ultima copertina di Spiegel col titolo "tradito".
Germania al voto, in ballo il futuro dell'Europa
La Germania domenica 23 torna al voto per rinnovare il Bundestag. La locomotiva d'Europa vive un momento particolarmente complicato avvolto sempre più da incertezze politiche ed economiche. Nel 2024, il Pil è calato dello 0,2 per cento, dopo che nel 2023 la contrazione era stata dello 0,3%. Vi e' poi il tema dell'immigrazione e della sicurezza, percepite all'interno del Paese come sempre più fuori controllo. Queste elezioni potranno dunque essere decisive per capire se il motore dell'Ue sarà in grado di rispondere a queste sfide che arrivano dall'Atlantico e dalla Russia. Le parole di Vance a Monaco e il precedente sostegno di Elon Musk ad AfD, hanno compattato le principali forze europeiste tedesche.
Elezioni in Germania, come funziona il sistema elettorale e come si vota
I cittadini sono chiamati alle urne il prossimo 23 febbraio, dopo che alla fine del 2024 è stato sfiduciato il cancelliere Olaf Scholz e il Parlamento è stato sciolto in anticipo. Come si formerà il nuovo Bundestag? LEGGI QUI PER APPROFONDIRE