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Elezioni Germania, verso Grande coalizione Cdu-Csu-Spd. Ma è boom dell'AfD con il 20,8%

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Il programma di Merz e quello della Spd a confronto
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Il programma di Merz e quello della Spd a confronto
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L'unione guidata da Merz ha ottenuto il 28,6% dei voti. I socialdemocratici chiudono terzi al 16,4% (-9,3%), i Verdi si assestano all’11,6%, la Linke all’8,8%. Jens Spahn, ex ministro della Salute del governo di Angela Merkel: "Consultazioni già in settimana"

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L’unione Cdu-Csu guidata da Friedrich Merz ha vinto le elezioni in Germania con il 28,6% dei voti, secondo i dati definitivi pubblicati online dalla Bundeswahlleiterin (la commissione federale elettorale tedesca). È boom, come previsto dai sondaggi, dell'ultradestra dell'AfD (Alternative für Deutschland) guidata da Alice Weidel, secondo partito del Paese con il 20,8% delle preferenze: ha guadagnato un +10,4% rispetto al voto del 2021. Ci si aspettava anche il crollo dell'Spd del cancelliere uscente Olaf Scholz, che chiude terzo al 16,4% (-9,3%). I Verdi (Grüne) si assestano all’11,6%, la Linke all’8,8%. Fuori dal Bundestag rimangono la Bsw di Sahra Wagenknecht (Bündnis Sahra Wagenknecht, formato da dissidenti della Linke) e i liberali dell’FdP di Christian Lindner: entrambi sono rimasti sotto la soglia del 5%, rispettivamente al 4,97% e al 4,3%. Cosa succede adesso?

Germania verso Grande coalizione conservatori-socialdemocratici

Il sistema elettorale tedesco, in estrema sintesi, è pensato per spronare i partiti a formare coalizioni per poter governare. Sembra possibile che l’asse per la stabilità nel futuro sia quello della Grande coalizione fra i conservatori di Friedrich Merz e i socialdemocratici: la fuoriuscita dal Parlamento dei liberali e del Bsw, consentono di avere i numeri per formare un esecutivo a due, dal momento che i voti dei due partiti saranno distribuiti fra gli altri. Il dato è politicamente molto significativo: un governo di due partner (invece che di tre) consente infatti una maggiore stabilità in Germania.

Cdu: "Consultazioni già in settimana"

Il vice capogruppo della Cdu, Jens Spahn, ex ministro della Salute del governo di Angela Merkel, ha spiegato al Morgenmagazin: "Dal nostro punto di vista può procedere tutto molto velocemente. Già entro questa settimana si possono tenere le prime consultazioni".

La ripartizione dei seggi del Bundestag

Secondo le proiezioni della Bundeswahlleiterin, i 630 seggi del prossimo Bundestag saranno così ripartiti: 208 posti a Cdu/Csu, 152 per l’AfD, 120 per l’Spd, 85 per i Verdi, 64 per la Linke e un seggio all’Associazione degli Elettori del Sud Schleswig (Ssw).

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L'amarezza dell'Spd

Olaf Scholz parla di "un'amara sconfitta", anche se precisa che "sulla base di questo risultato dobbiamo andare avanti insieme" assumendosi la responsabilità del crollo dei socialdemocratici, che nel 2021 avevano raggiunto il 25,7%. Anche per il segretario generale dell'Spd Matthias Miersch quella del partito "è stata una sconfitta storica, ed è una serata amara per noi. La coalizione semaforo è stata bocciata", ha ammesso, e alla domanda sulla possibilità di far parte del prossimo governo, in coalizione con con i conservatori, ha risposto: "L'ultima parola dovranno averla gli iscritti".

Lindner lascia la politica

Intanto, Lindner - ex ministro delle Finanze cacciato dal Kanzler - ha annunciato la sua dipartita dalle scende: "Le elezioni hanno portato una sconfitta per l'Fdp ma, spero, anche un nuovo inizio per la Germania. Io ho lottato per questo. Adesso lascio la politica attiva. E con un solo sentimento: gratitudine per quasi 25 anni intensi. Anni ricchi di sfide e di risultati", ha scritto su X commentando i risultati. 

Weidel: "Successo storico per AfD, bloccarci non è democratico"

Tutt'altra musica per l'AfD, con la leader Alice Weidel che riconosce di aver portato a casa "un successo storico": a nessun partito in Europa sarebbe riuscito di consolidarsi come partito popolare in così poco tempo. Weidel ha quindi confermato che il cordone sanitario contro AfD - un modo per bloccarne la presenza in politica - va superato "perché gli elettori hanno votato per un vero cambio di politica". Esiste ormai, ha aggiunto, una forte maggioranza di Cdu e AfD e quindi "questo atteggiamento di blocco che Merz continua a manifestare non è democratico". 

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