Introduzione
Svolta nei negoziati per il conflitto tra Russia e Ucraina (LE NEWS IN DIRETTA), su iniziativa del presidente americano Donald Trump che ha parlato, in una lunga telefonata, con Vladimir Putin.
I due presidenti si sono confrontati per un'ora e mezza, secondo il Cremlino, decidendo di "far iniziare immediatamente i negoziati" sull'Ucraina. Poi il tycoon ha chiamato anche il presidente ucraino Zelensky.
Ma cosa succede ora? E qual è, effettivamente, il piano del tycoon, e in quali fasi potebbe delinearsi?
Quello che devi sapere
Trump e il dialogo: dopo quella a Putin, telefonata anche a Zelensky
- La strategia del tycoon è sicuramente quella del dialogo con entrambe le parti. Subito dopo aver parlato con Putin, Trump ha infatti chiamato Volodymyr Zelensky, con il quale ha parlato un'ora, secondo un consigliere del presidente ucraino. Una conversazione che "è andata molto bene", ha commentato il tycoon su Truth, affermando che "anche Zelensky, come il presidente Putin, vuole fare la pace". "Nessuno - ha risposto Zelensky - desidera la pace più dell'Ucraina. Insieme agli Stati Uniti, stiamo tracciando i nostri prossimi passi per fermare l'aggressione russa e garantire una pace duratura e affidabile. Come ha detto il presidente Trump, facciamolo".
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Gli incontri
- Il piano prevede anche una fase di incontri. Trump ha già annunciato che l'incontro con il leader russo avverrà in Arabia Saudita, senza dare altri dettagli, sottolineando che la tregua in Ucraina potrebbe avvenire "in un futuro non troppo distante", ma che un'adesione di Kiev alla Nato non sarebbe "realistica". Il capo del Cremlino, dal canto suo, ha fatto sapere di avere invitato il tycoon a Mosca. Occorre organizzare "velocemente" un incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin perché i due "hanno molto di cui parlare", ma al momento è "impossibile" fornire una data perché il lavoro per organizzare il vertice "comincerà in questi giorni", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti.
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Il lavoro dei team
- Trump e Putin hanno concordato di fare iniziare le trattative senza indugio ai rispettivi team. Di quello statunitense faranno parte il segretario di Stato Marco Rubio, il direttore della Cia John Ratcliffe, il consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Waltz e l'ambasciatore e inviato speciale Steve Witkoff.
La posizione dell'Ue rispetto all'azione Usa
- Intanto, a Bruxelles, si è tenuta una riunione del gruppo di contatto sull'Ucraina, in cui il segretario alla Difesa americano, Pete Hegseth, ha chiarito senza mezzi termini quali siano le intenzioni di Washington: gli ucraini devono rinunciare ad entrare nella Nato e a riconquistare i territori in loro possesso fino al 2014. Gli Usa, inoltre, non intendono partecipare ad alcuna forza di peacekeeping dopo un cessate il fuoco. Zelensky comunque, in un'intervista all'Economist, si è detto convinto che in realtà Trump non abbia ancora un piano per la fine del conflitto. "Senza consultazioni con noi penso che non possa essere completato", ha aggiunto. "L'Europa deve essere presente al tavolo dei negoziati perché l'esito ci influenzerà molto", è stata invece la richiesta della responsabile della politica estera della Ue, Kaja Kallas.
- Il "fattore Europa" non potrà essere tralsciato da Trump nel suo piano. Del resto, che i negoziati tra la Russia e gli Usa devono riguardare anche "tutte le questioni relative alla sicurezza nel continente europeo", lo ha detto anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
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Posizioni ancora distanti
- Zelensky ha anche provato a lanciare l'idea di uno scambio di territori con Mosca, proponendo di restituire la piccola porzione della regione russa di Kursk occupata dalle truppe ucraine con parti delle province ucraine conquistate dai russi. "Questo è impossibile, la Russia non ha mai discusso e non discuterà mai di scambiare il suo territorio", ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, promettendo che le unità militari di Kiev ancora presenti nel Kursk saranno "distrutte".
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