''La voglia di ridere è un aspetto della natura umana. Tutti hanno voglia e bisogno di ridere. Abbandonare la satira, significa abbandonare una parte di umanità". Queste le parole di “Riss”, direttore del celebre settimanale, proprio nel decimo anniversario dell'attentato contro la sede del giornale satirico francese
''La voglia di ridere è un aspetto della natura umana. Tutti hanno voglia e bisogno di ridere. Abbandonare la satira, significa abbandonare una parte di umanità". Lo ha detto il direttore di Charlie Hebdo, “Riss”, pseudonimo di Laurent Sourisseau, intervistato ai microfoni di France Inter proprio nel decimo anniversario dell'attentato contro la sede del giornale satirico francese. ''L'ironia e la satira sono universali. All'estero, ci sono ancora persone che 'sono Charlie'. Ovunque nel mondo, delle persone capiscono cosa significhi Charlie'", ha proseguito Riss, a dieci anni esatti dall'attacco del 7 gennaio 2015 nella sede del giornale in rue Nicolas Appert, nel cuore di Parigi. E per l’occasione, il settimanale francese ha dedicato una copertina speciale del suo nuovo numero all’attentato in cui furono uccise 12 persone. Ha per protagonista un personaggio seduto su un fucile che legge il numero di Charlie Hebdo uscito. Sotto al nome della testata c’è invece la parola “Increvable!”, cioè instancabile. Il riferimento è al titolo di un editoriale in cui si legge che “Dieci anni dopo, Charlie Hebdo è sempre lì. Le cause della tragedia anche. Così come la determinazione della redazione del giornale”.
Le commemorazioni in Francia
La Francia commemora proprio oggi l'attacco jihadista compiuto dieci anni fa contro il giornale. La nazione fu colpita nel 2015 da una serie di attentati, da quello al celebre settimanale satirico a quelli contro il teatro del Bataclan, le terrazze parigine e lo Stade de France. Quattro giorni dopo l'attacco, l’11 gennaio 2015, le manifestazioni riunirono quasi 4 milioni di persone in tutta la Francia, con molti capi di Stato e di governo che parteciparono al corteo parigino. Le commemorazioni odierne saranno "come ogni anno" improntate "alla sobrietà, secondo la volontà delle famiglie", ha detto il municipio di Parigi. La sindaca Anne Hidalgo “renderà omaggio alle vittime” alla presenza del presidente Macron e di diversi ministri. Le commemorazioni inizieranno in rue Nicolas-Appert, nell'11mo arrondissement, dove Charlie Hebdo aveva sede nel 2015. Proseguiranno su Boulevard Richard Lenoir, dove l'agente di polizia Ahmed Merabet fu ucciso dai terroristi in fuga. Gli eventi finiranno poi con un omaggio alle vittime del negozio Hypercasher Porte de Vincennes, dove quattro persone di fede ebraica, prese in ostaggio, furono uccise il 9 gennaio.
Approfondimento
Dieci anni da Charlie Hebdo, l’eredità dell’attentato
Le reazioni, von der Leyen: “Charlie Hebdo rappresentativo dei valori di Francia e Ue”
"Gli uomini e le donne di Charlie Hebdo sono stati assassinati per ciò che rappresentavano. I valori della Francia e dell'Europa. Libertà di espressione. Democrazia. Pluralismo. Onoriamo la loro memoria. E combattiamo instancabilmente contro il terrorismo e il fondamentalismo religioso". Lo ha scritto su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, commemorando i dieci anni dalla strage nella redazione del giornale satirico francese.
Scholz: "Condividiamo il dolore degli amici francesi"
La Germania condivide "il dolore dei nostri amici francesi": lo ha scritto su X il cancelliere Olaf Scholz, per i 10 anni dell'attacco jihadista al giornale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi. "Il barbaro attentato" dei fratelli Kouachi, che il 7 gennaio 2015 ha provocato 12 morti tra cui 8 membri del giornale satirico, "ha preso di mira i nostri valori comuni di libertà e democrazia: non lo accetteremo mai", ha aggiunto il leader tedesco sul social network.
Valls: “10 anni dopo Charlie Hebdo continua la guerra al terrorismo”
A parlare è stato anche l'ex premier francese ed attuale ministro responsabile dei territori d'Oltremare, Manuel Valls, secondo cui ''siamo in guerra'' contro il terrorismo. ''Gli Stati Uniti sono appena stati colpiti, qualche giorno fa era il turno della Germania. La minaccia esiste nei Paesi Bassi, in Gran Bretagna, in Spagna'', ha proseguito Valls ai microfoni di Bfmtv, sottolineando come ''il fondamentalismo islamico agisca sul lungo termine per colpire le democrazie occidentali".