Charlie Hebdo, vignette sulle proteste delle donne e contro Khamenei: la rabbia dell'Iran

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Il settimanale satirico francese pubblica i disegni vincitori di un concorso lanciato a dicembre per sostenere la lotta al regime. Il ministro degli Esteri di Teheran: "Atto offensivo e indecente, non permetteremo di oltrepassare il limite"

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"Un atto offensivo e indecente". Così il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha descritto la pubblicazione da parte della rivista satirica francese Charlie Hebdo di decine di caricature con protagonista la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, allo scopo di stigmatizzatire la repressione delle proteste contro la condizione delle donne nel Paese. L'atto "offensivo e indecente" della rivista francese non resterà "senza una risposta efficace e decisa", ha dichiarato in un tweet il capo della diplomazia di Teheran, sottolineando che "non permetteremo al governo francese di oltrepassare il limite. Hanno preso la strada sbagliata, decisamente".

Pubblicata la selezione di caricature vincitrici

L'8 dicembre Charlie Hebdo - già in precedenza finito nella lista nera delle sanzioni iraniane - aveva lanciato un concorso di caricature sulla Guida Suprema con l'obiettivo di "sostenere la lotta degli iraniani che combattono per la loro libertà, ridicolizzando questo leader religioso di un'altra epoca e rimandandolo nella pattumiera della storia": nella giornata di oggi è stata pubblicata "la selezione dei vincitori". In una delle vignette contestate da Teheran Khamenei indossa un turbante con una miccia accesa, in un'altra un gruppo di atlete alza la sua testa come un trofeo. Ce ne sono alcune che ritraggono l'ayatollah lapidato da due donne nude e Khamenei, mentre annega in un mare di sangue, che tenta di salvarsi aggrappandosi a un cappio.

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Il ricordo dell'attentato in redazione nel 2015

Nell’editoriale del numero odierno, intitolato, con evidente richiamo, “Il disegno satirico, guida suprema della libertà”, il direttore Laurent Sourisseau, in arte Riss, ha spiegato che Charlie Hebdo ha voluto ricordare l’attentato del 7 gennaio del 2015 compiuto da al Qaeda, nel quale furono uccise 12 persone appartenenti alla redazione. Parlando del concorso, Riss ha detto: "È stato un modo per manifestare il nostro sostegno agli uomini e alle donne iraniane che rischiano la vita per difendere la loro libertà contro la teocrazia che li opprime dal 1979. È stato anche un modo per ricordare che i motivi per cui sono stati assassinati i vignettisti e redattori di Charlie, otto anni fa, sono purtroppo ancora attuali. Chi rifiuta di sottomettersi ai dettami delle religioni rischia di pagarlo con la vita. Cosa avrebbero pensato oggi Charb, Cabu, Bernard Maris, Wolinski, Tignous, Mustapha Ourrad, Honoré ed Elsa Cayat (alcune tra le persone uccise nell’attentato, ndr) vedendo quello che sta accadendo in Iran? Nessuno può dirlo, ma possiamo immaginarlo".

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