Guerra MO, Hamas: "C'è lista per liberare ostaggi". Israele: "Non l'abbiamo ricevuta"

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Imiliziani palestinesi ssarebbero dispostiaa rilasciare 34 ostaggittenuti prigionieri nella Striscia di Gaza durante la "prima fase" di un accordo per il cessate il fuoco. Ma Israele smentisce: "Al momento, Hamas non ha fornito una lista di ostaggi", ha reso noto l'ufficio del Primo Ministro. lntanto il ministro della Difesa israeliano ha accusato gli Hezbollah libanesi di non rispettare i termini dell'accordo di cessate il fuoco e ha avvertito che il suo Paese agirà "con la forza"

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Esplosioni a Damasco, depositi armi colpiti da raid israeliani

Almeno due forti esplosioni sono state registrate a Damasco, dove sarebbero stati colpiti depositi di munizioni appartenenti al regime di Bashar al-Assad. Lo riferiscono i media siriani. Secondo alcune fonti, le esplosioni sarebbero state causate da raid aerei condotti da Israele.

Capo Mossad domani a Doha, per palestinesi "giorno decisivo nei negoziati"

Il capo del Mossad David Barnea si recherà domani a Doha, in Qatar, per quello che secondo fonti palestinesi citate da Al-Araby Al-Jadeed sarà ''un giorno decisivo per i negoziati'' sugli ostaggi e il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo scrive il sito di Ynet.

La fonte palestinese citata a condizione di anonimato dal giornale del Qatar Al-Araby Al-Jadeed ha spiegato che le parti sono riuscite a colmare le divergenze e stanno aspettando il via libera del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha convocato i suoi ministri per una riunione sulla sicurezza alle 17 ora locale, le 16 in Italia.

L'ufficio del primo ministro israeliano non ha confermato il viaggio di Barnea a Doha, né il fatto che i colloqui sugli ostaggi siano all'ordine del giorno della riunione delle prossime ore. Tra l'altro tre fonti israeliane hanno detto a condizione di anonimato all'emittente televisiva Kan che nel fine settimana ci sono stati alcuni progressi, ma nessuna svolta.

Wsj, indebolito si prepara a Trump, finestra ristretta per negoziati

All'interno i disordini sociali e una crisi economica sempre più profonda. All'esterno il collasso degli alleati, con la leadership di Hamas e Hezbollah decimata da Israele e il regime di Bashar al-Assad deposto dal gruppo jihadista guidato da Abu Mohammed al-Jawlani. E' un Iran indebolito quello che si appresta ad affrontare il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. La cui Amministrazione starebbe già valutando nuove sanzioni contro Teheran oltre che raid aerei preventivi per impedirgli di costruire un'arma nucleare. Insomma, dichiara al Wall Street Journal Sanam Vakil, direttrice del programma Medio Oriente e Nord Africa presso la Chatham House di Londra, la leadership iraniana "probabilmente sta vivendo le sfide più profonde che abbia mai visto" da anni. E questo potrebbe anche spingere Teheran a negoziare un compromesso con l'Occidente.

"C'è una finestra ristretta nella quale il regime sarà desideroso di negoziare e Trump avrà lo slancio per ottenere ciò che vuole vendere", ha detto Vakil. "Ma il tempo non è dalla parte di Trump. La sua squadra vorrà un compromesso che Teheran potrebbe non essere pronto ad accettare. Quindi per l'Iran si prospetta una situazione dolorosa in arrivo", sostiene. Perché per raggiungere un accordo, entrambe le parti dovranno allontanarsi dal livore. L'approccio di Trump all'Iran è probabilmente influenzato dalla consapevolezza che agenti di Teheran hanno cercato di assassinarlo, hanno affermato ex funzionari della sua prima Amministrazione citati dal Wall Street Journal. E la guida spirituale dell'Iran, l'Auatollah Ali Khamenei, evoca spesso il ricordo di Qassem Soleimani, il comandante militare iraniano che Trump ha ordinato di uccidere nel 2020.

"Hezbollah viola la tregua", Israele minaccia ritorsioni

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha accusato gli Hezbollah libanesi di non rispettare i termini dell'accordo di cessate il fuoco e ha avvertito che il suo Paese agirà "con la forza". Secondo Katz, i combattenti Hezbollah non si sono ancora ritirati a nord del fiume Litani, nel Libano meridionale, a circa 30 km dal confine israeliano. "Se questa condizione non verrà soddisfatta, non ci sarà alcun accordo e Israele sarà costretto ad agire unilateralmente per garantire il ritorno sicuro dei residenti del nord (di Israele ndr) alle loro case", ha aggiunto.

Israele minaccia uso forza: Hezbollah non rispetta accordi

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha avvertito che se Hezbollah non si ritira dal Libano meridionale, "non ci sarà alcun accordo" e Israele sarà costretto ad agire".

Ministero Sanità di Hamas: 88 morti a Gaza in 24 ore

Almeno 88 palestinesi sono stati uccisi a Gaza nelle ultime 24 ore in seguito agli attacchi israeliani: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. Il bilancio complessivo delle vittime dal 7 ottobre 2023 è salito così a quota 45.805, mentre i feriti sono 109.064.

Ong: scontri tra curdi e filoturchi, oltre 100 morti in Siria

Oltre 100 combattenti sono stati uccisi negli ultimi due giorni negli scontri nel nord della Siria tra fazioni armate sostenute dalla Turchia e le forze curde siriane, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdu). Da venerdì sera, gli scontri nei villaggi attorno alla città di Manbij hanno provocato 101 morti, 85 membri delle fazioni siriane filo-turche e 16 delle Forze democratiche siriane (Sdf, dominate dai curdi), ha dichiarato il direttore dell'Osdu, Rami Abdel Rahmane. In una dichiarazione, le Sdf hanno affermato di aver respinto "tutti gli attacchi dei mercenari turchi supportati da droni e aerei turchi". Le fazioni filo-turche hanno ripreso gli attacchi contro le Sdf nello stesso momento in cui i gruppi ribelli islamici hanno lanciato la loro offensiva il 27 novembre contro le forze del presidente Bashar al-Assad, detronizzato undici giorni dopo. Hanno preso le città di Manbij e Tal Rifaat nella provincia settentrionale di Aleppo, sottraendole alle Sdf. Da allora i combattimenti sono continuati, con ingenti costi umani.

Israele: intercettato missile lanciato dallo Yemen, Houthi rivendicano

 Le Forze di difesa israeliane hanno riferito oggi di aver intercettato un missile dallo Yemen, il cui lancio è stato rivendicato dagli Houthi. In un post su Telegram, le Idf hanno scritto: "Dppo che le sirene sono suonate a Talmei Elazar, un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato prima che entrasse in territorio israeliano".
In una nota, i miliziani sciiti hanno rivendicato di aver sparato "un missile balistico ipersonico" contro una centrale elettrica a sud di Haifa.

Idf "colpisce 100 obiettivi" a Gaza, oltre 180 morti

L'esercito israeliano (Idf) ha riferito di aver colpito piu' di 100 obiettivi durante operazioni nella Striscia di Gaza, nel fine settimana; attacchi che, secondo Hamas che governa l'enclave palestinese, hanno causato più di 186 morti. "L'Idf e lo Shin Bet (il servizio di intelligence interno israeliano) hanno attaccato piu' di 100 obiettivi in tutta la Striscia di Gaza durante il fine settimana e decine di terroristi di Hamas sono stati uccisi negli attacchi" si legge in una nota dell'esercito.


M.O., media: allerta Idf per pericolo passi "estremi" Iran

Il capo delle forze di difesa israeliane (Idf), Herzi Halevi, ha posto l'esercito in stato di massima allerta per il rischio che l'Iran decida di adottare misure "estreme" contro Israele nei prossimi giorni, lo riporta il sito di notizie Walla. La testata, citando fonti di difesa anonime, afferma che la misura arriva in un momento in cui la Repubblica islamica è alle prese con molteplici sfide sul piano regionale, dopo le battute d'arresto in Libano e Siria, e sul piano interno con la svalutazione della moneta nazionale, i problemi infrastrutturali e l'instabilità politica. Le fonti sottolineano anche l'incertezza per l'Iran in vista del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca alla fine del mese. 

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L'APPROFONDIMENTO

Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO

Al-Jolani: "Cristiani parte integrante della Siria, ammiro il Papa"

Il leader siriano Abu Mohammed al Jolani si è espresso così nella visita del 31 dicembre con Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. Il loro incontro a Damasco è raccontato dallo stesso Faltas sulle pagine dell'Osservatore Romano. LEGGI QUI

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