A Bruxelles il primo summit presieduto da Antonio Costa. Tre i pilastri della missione della premier Giorgia Meloni: migranti, automotive e conflitto in Ucraina con le conseguenze legate al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Ursula von der Leyen ha partecipato alla riunione dei "falchi" Ue sulle migrazioni
A Bruxelles è la giornata del primo Consiglio europeo presieduto da Antonio Costa, e la missione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è incentrata su tre punti cardine: migranti, automotive e conflitto in Ucraina con le conseguenze legate al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
Il tema dei migranti e dei rimpatri
Sul tema dei migranti, Meloni ha scelto una strada simile a quella dello scorso ottobre: riunire i Paesi membri che sostengono la linea dura sui flussi illegali in un incontro prima dell'inizio del summit, al quale ha partecipato anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen che, nei fatti, ha mostrato di volersi occupare in prima persona del dossier e di condividere quasi, o tutto, quello che sostiene il governo. I leader di Cipro, Polonia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Malta e Svezia hanno risposto sì alla convocazione di Italia, Danimarca e Olanda per rilanciare la necessità di rimpatri rapidi e efficaci, nonché avere una lista nuova di zecca di Paesi sicuri, complice anche quanto accaduto in Siria. La riunione "si è concentrata sull'esigenza di disporre di un quadro normativo europeo sempre più chiaro ed efficace con, in particolare, il rafforzamento dei concetti di Paese sicuro di origine e Paese terzo sicuro per sostenere le soluzioni innovative, a partire dal modello Italia-Albania e dalla possibile creazione di "returns hubs" in Paesi terzi", ha fatto sapere Palazzo Chigi. "La Presidente Ursula von der Leyen ha illustrato i principali filoni di lavoro indicati nella Lettera sulla migrazione dello scorso lunedì, concentrandosi sulla proposta di nuovo quadro giuridico in tema di rimpatri che la Commissione intende presentare nei primi mesi del 2025 - si legge nella nota - Il Presidente Meloni, oltre a sostenere la rapida presentazione e finalizzazione della nuova proposta legislativa, si è soffermata sulla rilevanza delle soluzioni innovative nel contrastare la migrazione irregolare, soprattutto per spezzare il 'modello di business' dei trafficanti di esseri umani e, allo stesso tempo, consentire di focalizzare gli sforzi di accoglienza europea nei confronti di chi ha effettivamente diritto alla protezione internazionale". Von der Leyen ha già assicurato che proporrà una direttiva sui rimpatri a febbraio, ma più complesso è lavorare al nuovo elenco di Paesi sicuri, così come ricorrere all'applicazione anticipata di alcune parti del Patto sulla migrazione e l'asilo, visto le sensibilità diverse delle cancellerie europee, ad esempio sul tema dei ricollocamenti. La via albanese degli hub per i rimpatri nei Paesi terzi ha guadagnato la curiosità di tanti, ma chi in Ue lavora al dossier è consapevole delle resistenze di molti - in primis la Spagna - e del caos che potrebbe innescare una simile iniziativa all'Eurocamera.
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Automotive e lo stop del 2035
Il presidente del Consiglio Meloni, insieme al premier ceco Petr Fiala, dovrebbe anche farsi sentire sull'automotive e sulla necessità di modificare lo stop ai veicoli a combustione fossile entro il 2035. "Stiamo lavorando con l'Italia per rinviare le multe per gli obiettivi di emissione del 2025 e vogliamo avviare un dibattito sulla modifica delle norme", ha anticipato Fiala. Roma e Praga porranno il tema nell'ambito del dibattito - tra i soli leader, per volere di Costa - sul ruolo dell'Ue nel mondo. Tradotto: come muoversi con Donald Trump negli Usa da un lato e la Cina dall'altro, con l'incubo di nuovi dazi all'orizzonte.