Medioriente, Netanyahu: "Alleati Iran hanno tentato uccidermi". LIVE

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Il premier israeliano condanna "gli alleati dell'Iran". L'ufficio del premier israeliano ha confermato che l'abitazione privata è stata bersaglio oggi di attacco con drone proveniente dal Libano. In una breve dichiarazione, l'ufficio precisa che né Netanyahu né la moglie si trovavano all'interno della casa e che non ci sono feriti. Hamas ha confermato in un videomessaggio la morte del suo leader. Ridda di voci sul suo successore: oltre al fratello Mohammed, si sono fatti i nomi di Khaled Meshaal e di Khalil Hayya

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Israele, oggi colpiti depositi di armi di Hezbollah

Stamattina l'aeronautica militare israeliana ha colpito diversi depositi di armi di Hezbollah e un centro di comando appartenente alla divisione di intelligence del gruppo terroristico nella capitale libanese Beirut. Lo ha reso noto l'esercito israeliano. Gli attacchi aerei, nella periferia meridionale di Beirut, una roccaforte di Hezbollah nota come Dahiyeh, sono stati effettuati dopo che le IDF avevano diffuso avvertimenti ai civili nella zona

Idf, colpito un centro di intelligence di Hezbollah a Beirut

Nel primo pomeriggio di oggi, l'aviazione israeliana ha colpito diversi depositi di armi di Hezbollah e un centro di comando appartenente alla divisione di intelligence del gruppo terroristico a Beirut. Lo scrive Times of Israel. Gli attacchi aerei, nel sobborgo meridionale della capitale libanese, una roccaforte di Hezbollah nota come Dahiyeh, sono stati effettuati dopo che l'Idf aveva lanciato un avvertimento ai civili della zona. 

Media: "Blinken martedì in Israele"

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, si recherà martedì in Israele nell'ambito di un tour in Medio Oriente. Lo ha riferito Axios, precisando che Blinken tenterà di rilanciare i negoziati sugli ostaggi e promuovere un piano per il dopoguerra a Gaza. Al centro della missione del segretario di Stato ci saranno anche altri due temi ovvero la risposta israeliana all'attacco iraniano e la guerra in Libano.

Pistorius: "Unifil deve continuare, puntiamo a de-escalation"

"Tutte le nazioni hanno concordato che il dispiegamento di Unifil deve continuare, ma deve anche essere garantito. Ciò significa che devono essere evitati attacchi, accidentali o meno, alle unità ai campi delle Nazioni Unite". Lo afferma il ministro della Difesa della Germania, Boris Pistorius, a margine del G7 Difesa a Napoli e sottolinea che "la sicurezza dei nostri soldati è una priorità assoluta". Il ministro tedesco parla anche della volontà di "cercare di ottenere un effetto di de-escalation nella regione, pensando allo stesso tempo a ciò che accadrà dopo la de-escalation". "Come potrebbe essere una zona cuscinetto? Chi si occuperà di quali ulteriori passi per equipaggiare le forze armate libanesi in modo che possano svolgere il loro ruolo? - dice Pistorius - in altre parole, un intero pacchetto di misure, non solo di natura a breve termine". A chi chiede se condivide la possibilità di rafforzare l'Unifil, auspicata dalla premier italiana Giorgia Meloni, Pistorius dice che se ne parlerà nei prossimi colloqui. "Se il mandato sia sufficiente, se debba essere più specifico o più ampio, lo stabiliranno i colloqui dei prossimi giorni e settimane" conclude. 

Erdogan incontra Scholz a Istanbul, focus su Medio Oriente

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha elogiato oggi gli "sforzi" di cooperazione del suo "caro amico", il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nonostante il loro continuo disaccordo sulla guerra di Israele a Gaza. Il cancelliere, alla sua seconda visita in Turchia da quando è in carica, ha respinto il termine "genocidio" usato dal presidente turco e ha sostenuto che "Israele ha il diritto di difendersi e deve rispettare il diritto internazionale". "Le possibilità di un cessate il fuoco devono ora essere sfruttate con il rilascio degli ostaggi (nelle mani di) Hamas", ha insistito. "Sono state uccise più di 50.000 persone, senza distinzione tra bambini, donne e anziani", ha argomentato Erdogan, giustificando il procedimento per 'genocidio' avviato contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia. D'altro canto, il capo di Stato turco ha accolto con favore gli "sforzi" del cancelliere per eliminare le restrizioni tedesche sulla fornitura di armi alla Turchia. Ankara spera in un progresso nell'acquisto di 40 caccia Eurofighter Typhoons per compensare i ritardi nella consegna dei caccia americani F-16, la cui vendita è stata approvata da Washington all'inizio dell'anno. "La Turchia è un membro della Nato e per questo prendiamo sempre decisioni che portano a consegne concrete", ha detto Scholz. La consegna degli Eurofighter richiede l'accordo dei quattro Paesi europei coinvolti nella loro costruzione: Regno Unito, Germania, Italia e Spagna. 

Madre ostaggio: "Cos'altro dobbiamo fare a Gaza?"

In vista delle manifestazioni di questa sera in Israele, la madre dell'ostaggio Matan Zangauker chiede al Primo Ministro Benjamin Netanyahu di raggiungere immediatamente un accordo per i prigionieri trattenuti a Gaza dopo che questa settimana le truppe hanno ucciso il leader di Hamas Yahya Sinwar. "L'obiettivo della guerra di creare le condizioni per il ritorno degli ostaggi è stato raggiunto", dice Einav Zangauker in un discorso alla stampa fuori dalla base militare di Kirya a Tel Aviv. "Solo un accordo riportera' indietro tutti. Dopo l'eliminazione di Hamas e della sua leadership, cos'altro c'è da fare a Gaza?" Si rivolge anche al primo ministro Benjamin Netanyahu, dicendogli: "Le scuse sono finite".

Crosetto: "A oggi difficile visita in Israele e Libano"

"Vedremo l'evoluzione, ma a questo punto la vedo difficile, se conosco un po' l'evoluzione degli avvenimenti internazionali". Lo dice il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso della conferenza stampa finale del G7 della Difesa, rispondendo a una domanda su una sua possibile visita in Libano e Israele. "Con il ministro israeliano i rapporti sono quasi quotidiani - spiega - non so come l'avvenimento di oggi influirà sull'agenda della prossima settimana. Di sicuro sarò in Turchia, che è un attore fondamentale per sostenere con i nostri carabinieri l'operazione di addestramento delle forze di polizia palestinesi. Poi pensavo di proseguire in Libano e Israele. Vedremo l'evoluzione della situazione". 

Crosetto: "Preoccupati per rischio ulteriore escalation e minacce a sicurezza Unifil"

“Sosteniamo il ripristino della sicurezza e della stabilità al confine tra Libano e Israele, compresa la protezione delle popolazioni locali. Siamo preoccupati per gli ultimi eventi in Libano e per il rischio di un’ulteriore escalation”. Lo ha detto il Ministro della Difesa Guido Crosetto, nel corso della conferenza stampa al G7 di Napoli. “Ribadiamo il nostro appello per una cessazione totale delle ostilità, coerente con la piena attuazione della risoluzione 1701 e una soluzione diplomatica ai combattimenti- ha aggiunto  - riconoscendo il ruolo stabilizzatore fondamentale delle forze armate libanesi e riaffermando il ruolo essenziale di Unifil. Esprimiamo preoccupazione per tutte le minacce alla sua sicurezza. La protezione delle forze di pace spetta a tutte le parti coinvolte nel conflitto".

Crosetto: "Chiediamo a Teheran di cessare ogni supporto a Hamas e Hezbollah"

"Anche l'Iran è stato oggetto di discussione per il suo ruolo destabilizzante nella regione. Condanniamo i recenti attacchi diretti su Israele e chiediamo a Teheran di cessare ogni supporto a Hamas e Hezbollah che minacciano la stabilità dell'intera regione". Lo ha detto il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso della conferenza stampa del G7 di Napoli.

"Fuoco amico" ferisce 11 soldati israeliani in Libano

Tre soldati israeliani sono rimasti gravemente feriti e otto sono leggermente feriti per un proiettile di carro armato sparato nel Libano meridionale. Un'indagine preliminare ha scoperto che un'unità corazzata intendeva sparare a un edificio specifico, ma ha colpito per errore un edificio diverso in cui si trovavano i soldati. L'esercito ha affermato che il proiettile è stato sparato accidentalmente contro l'edificio e che l'incidente non è stato il risultato dell'identificazione errata dei soldati come possibili combattenti nemici

Manifestazione a Dakar contro l'offensiva israeliana in Libano

Dimostranti si sono riuniti a Dakar, in Senegal, a una marcia per la pace e la giustizia in Libano e a Gaza, denunciando l'offensiva israeliana nel Paese dei Cedri. "Israele è un criminale" e "Libano libero" sono stati gli slogan scanditi da un centinaio di manifestanti durante la marcia di 1,5 km, organizzata dalla comunità libanese in Senegal vicino al centro di Dakar. I manifestanti portavano anche cartelli che denunciavano l'offensiva israeliana a Gaza. "Non possiamo rimanere insensibili al dolore di coloro che vedono il loro Paese dilaniato ogni giorno. È ora che la violenza si fermi. Stiamo marciando per denunciare l'ingiustizia", ha dichiarato Zaher Zeidna, portavoce dei manifestanti. "La guerra in Libano e a Gaza è una tragedia senza nome, è un genocidio", ha aggiunto. 

Crosetto: "Unifil deve continuare la sua missione"

"Abbiamo parlato di Unifil ribadendo la necessità che Unifil continui con la presenza e che i suoi contingenti siano rispettati, sia da Israele che da Hezbollah. Non abbiamo parlato di cambio di regole di ingaggio perché la sede per parlarne è l'Onu". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto nel corso della conferenza stampa promossa a margine del G7 della Difesa in corso a Napoli. "Mi auguro che la prossima settimana se ne parli. La presenza dell'Onu è l'alternativa alla guerra - ha proseguito Crosetto - ma si deve implementare la risoluzione ed evitare che partano attacchi verso Israele. E intanto chiediamo a Israele che interrompa l'aggressione al Sud del Libano in cambio di una garanzia internazionale che il giorno dopo sia israeliani che libanesi possano tornare nelle proprie case senza correre pericoli". "Non c'è alcun ripensamento - ha aggiunto Crosetto - sulla presenza del nostro contingente".

Almeno 1.838 morti in Libano da metaà settembre

Il Ministero della Salute libanese afferma in una nota che almeno 1.838 persone sono state uccise in Libano da metà settembre, da quando Israele ha intensificato i suoi attacchi contro il Paese. Almeno 2.448 persone sono state uccise dall'inizio degli scontri a fuoco tra Israele e Hezbollah lo scorso ottobre. Tra queste, 140 bambini e 270 donne, e 11.471 feriti, ha aggiunto il ministero. Nelle ultime 48 ore, gli attacchi israeliani hanno causato le seguenti vittime in Libano: nel sud 11 morti e 95 feriti; a Nabatieh 23 morti e 93 feriti; nella Bekaa un morto e 9 feriti; a Baalbek-Hermel un morto e 12 feriti. In totale, negli ultimi due giorni sono state uccise 36 persone e 204 sono rimaste ferite.

G7, protezione caschi blu obbligo di tutte le parti

La protezione della forza di pace dell'Onu impegnata in Libano è un "dovere di tutte le parti in conflitto". Lo hanno ribadito i ministri della Difesa del G7 nel documento finale della riunione che si è tenuta a Napoli.


G7 Difesa: "Iran cessi di sostenere Hamas, Hezbollah e Houthi"

"Condanniamo gli attacchi militari diretti contro Israele del 13 aprile e dell'1 ottobre 2024, e invitiamo l'Iran ad astenersi dal fornire supporto ad Hamas, Hezbollah, Houthi e altre milizie paramilitari, e dal portare avanti azioni che potrebbero destabilizzare la regione e scatenare un incontrollato processo di escalation". Lo si legge nella dichiarazione congiunta finale del G7 della Difesa riunito a Napoli nel quale inoltre si condannano "gli attacchi perpetrati dagli Houthi contro imbarcazioni marittime in transito nell'area che include il Mar Rosso, lo stretto di Bab el Mandeb e il golfo di Aden riaffermando il diritto di preservare la libertà di navigazione, di proteggere le rotte commerciali e difendere le navi e il personale, in accordo con la legge internazionale e con le risoluzioni del consiglio di sicurezza dell'Onu 2722 e 2739". 

Crosetto: "Ribadito sostegno a Kiev, impegno internazionale per pace duratura"

“Il G7 della Difesa è stata un’occasione unica, per affermare con forza la determinazione ad affrontare in modo coeso anche le sfide alla sicurezza internazionale. In un contesto globale sempre più incerto, il nostro obiettivo principale rimane la promozione e la difesa della pace e della stabilità da ottenere con azioni ancorate al rispetto del diritto internazionale”. Lo ha detto il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso della conferenza stampa del G7 Difesa. “Fermo il sostegno all’Ucraina, che da oltre due anni e mezzo si trova a difendere la sua sovranità dall’illegittimo attacco della Russia. Siamo convinti che solo un forte impegno internazionale potrà condurre a una pace giusta e duratura”, ha ribadito.

Crosetto: "Mia missione in Libano e Israele ora più difficile"

Il ministro della Difesa Guido Crosetto mette in dubbio la visita in programma in Libano e Israele dopo gli ultimi accadimenti. "Con il ministro israeliano - ha detto nel corso della conferenza stampa tenuta a margine del G7 della Difesa in corso a Napoli - i rapporti sono quasi quotidiani. Il tema è che l'avvenimento di oggi non so come influirà sull'agenda della prossima settimana. Di sicuro sarò in Turchia che è un attore fondamentale per sostenere con i nostri carabinieri l'operazione di addestramento delle forze di polizia palestinesi. Poi pensavo di proseguire in Libano e Israele. Vedremo l'evoluzione - ha detto - ma a questo punto la vedo difficile, se conosco un poco l'evoluzione degli avvenimenti internazionali". 

Erdogan: "Genocidi a Gaza e in Libano devono cessare" (2)

"Le possibilità di un cessare il fuoco devono essere sfruttate con la liberazione degli ostaggi", ha aggiunto Erdogan. "Israele ha il diritto di difendersi e deve rispettare il diritto internazionale".

"Più di 50.000 persone sono state uccise, senza distinzione tra bambini, donne e anziani", ha detto ancora il presidente turco, giustificando la procedura avviata per "genocidio" contro Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia.

Coloni danno fuoco a case a Jaluf in Cisgiordania

Secondo quanto riferito ad 'Haaretz' da una fonte della sicurezza, diversi coloni hanno lanciato pietre e dato fuoco a case e automobili nel villaggio di Jaluf, in Cisgiordania.

Idf: distrutto tunnel in Libano utilizzato da forza d'élite Hezbollah

Un tunnel nel Libano meridionale che, secondo l'Idf, apparteneva alla forza d'élite Radwan di Hezbollah, è stato demolito dagli ingegneri militari israeliani. Lo riferisce l'esercito con la stella di David, precisando che il passaggio sotterraneo era un dei tunnel principali di Radwan in Libano e comprendeva un centro di comando, un deposito di armi, stanze in cui alloggiare, scooter e altre attrezzature.

Accanto al tunnel le truppe hanno trovato anche decine di armi ed equipaggiamenti appartenenti a Hezbollah. Inoltre, più di 50 altri cunicoli e tre tunnel principali sono stati demoliti dai genieri della 91a Divisione nel Libano meridionale, afferma l'Idf, secondo cui, per demolire i quattro tunnel, sono state utilizzate più di 100 tonnellate di esplosivo.

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