Il premier israeliano condanna "gli alleati dell'Iran" che hanno "tentato" di assassinarlo con sua moglie. L'ufficio del premier israeliano ha confermato che l'abitazione privata è stata bersaglio oggi di attacco con drone dal Libano. L'Iran dichiara che c'è Hezbollah dietro l'attacco alla residenza del presidenteisraeliano. Hamas ha confermato in un videomessaggio la morte del suo leader. Ridda di voci sul suo successore
Erdogan incontra Scholz a Istanbul, focus su Medio Oriente
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha elogiato oggi gli "sforzi" di cooperazione del suo "caro amico", il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nonostante il loro continuo disaccordo sulla guerra di Israele a Gaza. Il cancelliere, alla sua seconda visita in Turchia da quando è in carica, ha respinto il termine "genocidio" usato dal presidente turco e ha sostenuto che "Israele ha il diritto di difendersi e deve rispettare il diritto internazionale". "Le possibilità di un cessate il fuoco devono ora essere sfruttate con il rilascio degli ostaggi (nelle mani di) Hamas", ha insistito. "Sono state uccise più di 50.000 persone, senza distinzione tra bambini, donne e anziani", ha argomentato Erdogan, giustificando il procedimento per 'genocidio' avviato contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia. D'altro canto, il capo di Stato turco ha accolto con favore gli "sforzi" del cancelliere per eliminare le restrizioni tedesche sulla fornitura di armi alla Turchia. Ankara spera in un progresso nell'acquisto di 40 caccia Eurofighter Typhoons per compensare i ritardi nella consegna dei caccia americani F-16, la cui vendita è stata approvata da Washington all'inizio dell'anno. "La Turchia è un membro della Nato e per questo prendiamo sempre decisioni che portano a consegne concrete", ha detto Scholz. La consegna degli Eurofighter richiede l'accordo dei quattro Paesi europei coinvolti nella loro costruzione: Regno Unito, Germania, Italia e Spagna.
Madre ostaggio: "Cos'altro dobbiamo fare a Gaza?"
In vista delle manifestazioni di questa sera in Israele, la madre dell'ostaggio Matan Zangauker chiede al Primo Ministro Benjamin Netanyahu di raggiungere immediatamente un accordo per i prigionieri trattenuti a Gaza dopo che questa settimana le truppe hanno ucciso il leader di Hamas Yahya Sinwar. "L'obiettivo della guerra di creare le condizioni per il ritorno degli ostaggi è stato raggiunto", dice Einav Zangauker in un discorso alla stampa fuori dalla base militare di Kirya a Tel Aviv. "Solo un accordo riportera' indietro tutti. Dopo l'eliminazione di Hamas e della sua leadership, cos'altro c'è da fare a Gaza?" Si rivolge anche al primo ministro Benjamin Netanyahu, dicendogli: "Le scuse sono finite".
Crosetto: "A oggi difficile visita in Israele e Libano"
"Vedremo l'evoluzione, ma a questo punto la vedo difficile, se conosco un po' l'evoluzione degli avvenimenti internazionali". Lo dice il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso della conferenza stampa finale del G7 della Difesa, rispondendo a una domanda su una sua possibile visita in Libano e Israele. "Con il ministro israeliano i rapporti sono quasi quotidiani - spiega - non so come l'avvenimento di oggi influirà sull'agenda della prossima settimana. Di sicuro sarò in Turchia, che è un attore fondamentale per sostenere con i nostri carabinieri l'operazione di addestramento delle forze di polizia palestinesi. Poi pensavo di proseguire in Libano e Israele. Vedremo l'evoluzione della situazione".
Crosetto: "Preoccupati per rischio ulteriore escalation e minacce a sicurezza Unifil"
“Sosteniamo il ripristino della sicurezza e della stabilità al confine tra Libano e Israele, compresa la protezione delle popolazioni locali. Siamo preoccupati per gli ultimi eventi in Libano e per il rischio di un’ulteriore escalation”. Lo ha detto il Ministro della Difesa Guido Crosetto, nel corso della conferenza stampa al G7 di Napoli. “Ribadiamo il nostro appello per una cessazione totale delle ostilità, coerente con la piena attuazione della risoluzione 1701 e una soluzione diplomatica ai combattimenti- ha aggiunto - riconoscendo il ruolo stabilizzatore fondamentale delle forze armate libanesi e riaffermando il ruolo essenziale di Unifil. Esprimiamo preoccupazione per tutte le minacce alla sua sicurezza. La protezione delle forze di pace spetta a tutte le parti coinvolte nel conflitto".
Crosetto: "Chiediamo a Teheran di cessare ogni supporto a Hamas e Hezbollah"
"Anche l'Iran è stato oggetto di discussione per il suo ruolo destabilizzante nella regione. Condanniamo i recenti attacchi diretti su Israele e chiediamo a Teheran di cessare ogni supporto a Hamas e Hezbollah che minacciano la stabilità dell'intera regione". Lo ha detto il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso della conferenza stampa del G7 di Napoli.
"Fuoco amico" ferisce 11 soldati israeliani in Libano
Tre soldati israeliani sono rimasti gravemente feriti e otto sono leggermente feriti per un proiettile di carro armato sparato nel Libano meridionale. Un'indagine preliminare ha scoperto che un'unità corazzata intendeva sparare a un edificio specifico, ma ha colpito per errore un edificio diverso in cui si trovavano i soldati. L'esercito ha affermato che il proiettile è stato sparato accidentalmente contro l'edificio e che l'incidente non è stato il risultato dell'identificazione errata dei soldati come possibili combattenti nemici
Manifestazione a Dakar contro l'offensiva israeliana in Libano
Dimostranti si sono riuniti a Dakar, in Senegal, a una marcia per la pace e la giustizia in Libano e a Gaza, denunciando l'offensiva israeliana nel Paese dei Cedri. "Israele è un criminale" e "Libano libero" sono stati gli slogan scanditi da un centinaio di manifestanti durante la marcia di 1,5 km, organizzata dalla comunità libanese in Senegal vicino al centro di Dakar. I manifestanti portavano anche cartelli che denunciavano l'offensiva israeliana a Gaza. "Non possiamo rimanere insensibili al dolore di coloro che vedono il loro Paese dilaniato ogni giorno. È ora che la violenza si fermi. Stiamo marciando per denunciare l'ingiustizia", ha dichiarato Zaher Zeidna, portavoce dei manifestanti. "La guerra in Libano e a Gaza è una tragedia senza nome, è un genocidio", ha aggiunto.
Crosetto: "Unifil deve continuare la sua missione"
"Abbiamo parlato di Unifil ribadendo la necessità che Unifil continui con la presenza e che i suoi contingenti siano rispettati, sia da Israele che da Hezbollah. Non abbiamo parlato di cambio di regole di ingaggio perché la sede per parlarne è l'Onu". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto nel corso della conferenza stampa promossa a margine del G7 della Difesa in corso a Napoli. "Mi auguro che la prossima settimana se ne parli. La presenza dell'Onu è l'alternativa alla guerra - ha proseguito Crosetto - ma si deve implementare la risoluzione ed evitare che partano attacchi verso Israele. E intanto chiediamo a Israele che interrompa l'aggressione al Sud del Libano in cambio di una garanzia internazionale che il giorno dopo sia israeliani che libanesi possano tornare nelle proprie case senza correre pericoli". "Non c'è alcun ripensamento - ha aggiunto Crosetto - sulla presenza del nostro contingente".
Almeno 1.838 morti in Libano da metaà settembre
Il Ministero della Salute libanese afferma in una nota che almeno 1.838 persone sono state uccise in Libano da metà settembre, da quando Israele ha intensificato i suoi attacchi contro il Paese. Almeno 2.448 persone sono state uccise dall'inizio degli scontri a fuoco tra Israele e Hezbollah lo scorso ottobre. Tra queste, 140 bambini e 270 donne, e 11.471 feriti, ha aggiunto il ministero. Nelle ultime 48 ore, gli attacchi israeliani hanno causato le seguenti vittime in Libano: nel sud 11 morti e 95 feriti; a Nabatieh 23 morti e 93 feriti; nella Bekaa un morto e 9 feriti; a Baalbek-Hermel un morto e 12 feriti. In totale, negli ultimi due giorni sono state uccise 36 persone e 204 sono rimaste ferite.
G7, protezione caschi blu obbligo di tutte le parti
La protezione della forza di pace dell'Onu impegnata in Libano è un "dovere di tutte le parti in conflitto". Lo hanno ribadito i ministri della Difesa del G7 nel documento finale della riunione che si è tenuta a Napoli.
G7 Difesa: "Iran cessi di sostenere Hamas, Hezbollah e Houthi"
"Condanniamo gli attacchi militari diretti contro Israele del 13 aprile e dell'1 ottobre 2024, e invitiamo l'Iran ad astenersi dal fornire supporto ad Hamas, Hezbollah, Houthi e altre milizie paramilitari, e dal portare avanti azioni che potrebbero destabilizzare la regione e scatenare un incontrollato processo di escalation". Lo si legge nella dichiarazione congiunta finale del G7 della Difesa riunito a Napoli nel quale inoltre si condannano "gli attacchi perpetrati dagli Houthi contro imbarcazioni marittime in transito nell'area che include il Mar Rosso, lo stretto di Bab el Mandeb e il golfo di Aden riaffermando il diritto di preservare la libertà di navigazione, di proteggere le rotte commerciali e difendere le navi e il personale, in accordo con la legge internazionale e con le risoluzioni del consiglio di sicurezza dell'Onu 2722 e 2739".
Crosetto: "Ribadito sostegno a Kiev, impegno internazionale per pace duratura"
“Il G7 della Difesa è stata un’occasione unica, per affermare con forza la determinazione ad affrontare in modo coeso anche le sfide alla sicurezza internazionale. In un contesto globale sempre più incerto, il nostro obiettivo principale rimane la promozione e la difesa della pace e della stabilità da ottenere con azioni ancorate al rispetto del diritto internazionale”. Lo ha detto il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso della conferenza stampa del G7 Difesa. “Fermo il sostegno all’Ucraina, che da oltre due anni e mezzo si trova a difendere la sua sovranità dall’illegittimo attacco della Russia. Siamo convinti che solo un forte impegno internazionale potrà condurre a una pace giusta e duratura”, ha ribadito.
Crosetto: "Mia missione in Libano e Israele ora più difficile"
Il ministro della Difesa Guido Crosetto mette in dubbio la visita in programma in Libano e Israele dopo gli ultimi accadimenti. "Con il ministro israeliano - ha detto nel corso della conferenza stampa tenuta a margine del G7 della Difesa in corso a Napoli - i rapporti sono quasi quotidiani. Il tema è che l'avvenimento di oggi non so come influirà sull'agenda della prossima settimana. Di sicuro sarò in Turchia che è un attore fondamentale per sostenere con i nostri carabinieri l'operazione di addestramento delle forze di polizia palestinesi. Poi pensavo di proseguire in Libano e Israele. Vedremo l'evoluzione - ha detto - ma a questo punto la vedo difficile, se conosco un poco l'evoluzione degli avvenimenti internazionali".
Erdogan: "Genocidi a Gaza e in Libano devono cessare" (2)
"Le possibilità di un cessare il fuoco devono essere sfruttate con la liberazione degli ostaggi", ha aggiunto Erdogan. "Israele ha il diritto di difendersi e deve rispettare il diritto internazionale".
"Più di 50.000 persone sono state uccise, senza distinzione tra bambini, donne e anziani", ha detto ancora il presidente turco, giustificando la procedura avviata per "genocidio" contro Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia.
Coloni danno fuoco a case a Jaluf in Cisgiordania
Secondo quanto riferito ad 'Haaretz' da una fonte della sicurezza, diversi coloni hanno lanciato pietre e dato fuoco a case e automobili nel villaggio di Jaluf, in Cisgiordania.
Idf: distrutto tunnel in Libano utilizzato da forza d'élite Hezbollah
Un tunnel nel Libano meridionale che, secondo l'Idf, apparteneva alla forza d'élite Radwan di Hezbollah, è stato demolito dagli ingegneri militari israeliani. Lo riferisce l'esercito con la stella di David, precisando che il passaggio sotterraneo era un dei tunnel principali di Radwan in Libano e comprendeva un centro di comando, un deposito di armi, stanze in cui alloggiare, scooter e altre attrezzature.
Accanto al tunnel le truppe hanno trovato anche decine di armi ed equipaggiamenti appartenenti a Hezbollah. Inoltre, più di 50 altri cunicoli e tre tunnel principali sono stati demoliti dai genieri della 91a Divisione nel Libano meridionale, afferma l'Idf, secondo cui, per demolire i quattro tunnel, sono state utilizzate più di 100 tonnellate di esplosivo.
Idf: "Almeno 1.500 militanti di Hezbollah uccisi in Libano"
Almeno 1.500 militanti di Hezbollah sono stati uccisi in Libano dall'inizio del conflitto. Lo ha dichiarato il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi, aggiungendo che i numeri potrebbero essere più alti. "Abbiamo eliminato l'intero livello di comando", ha detto parlando ai comandanti della Brigata Golani e riferendosi agli attacchi aerei che hanno ucciso il leader Hassan Nasrallah e molti altri funzionari di alto livello. "E state eliminando la struttura di comando locale", ha aggiunto. Hezbollah "continua a ridursi sempre di più".
Regista israeliano Riklis: "Dobbiamo dire basta a violenze"
Il 6 ottobre del 1973, quando aveva 19 anni ed ero un soldato dell'esercito israeliano, il mondo di Eran Riklis cambiò per sempre con la guerra dello Yom Kippur, che scoppiò quello stesso giorno e portò a tanto spargimento di sangue e rappresentò la più grande tragedia per la generazione di chi oggi ha sessant'anni in Israele. Esattamente dopo mezzo secolo e' avvenuta la stage compiuta da Hamas in 7 ottobre 2023. Oggi Riklis, alla Festa del cinema di Roma per presentare il suo film 'Reading Lolita in Tehran' tratto dal bestseller di Azar Nafisi, risponde a una domanda dell'AGI sulla condizione di frustrazione e di timore di un intellettuale e artista israeliano come lui in questo momento tanto drammatico. "Nel 1977 accadde qualcosa di incredibile. Quattro anni dopo la guerra più sanguinosa che abbiamo mai avuto, almeno la mia generazione, un presidente egiziano di nome Anaw al Sadat venne a Gerusalemme. E questo è ciò che disse", spiega tirando fuori dalla giacca un foglietto, preparato a una domanda inevitabile sul conflitto in Medio Oriente. "Ogni vita persa in guerra è la vita di un essere umano, indipendentemente dal fatto che sia arabo o israeliano - legge Riklis - la moglie che rimane vedova è un essere umano e ha diritto a vivere in una famiglia felice. Arabi o israeliani, i bambini innocenti privati delle cure e della compassione paterna sono tutti nostri figli, sia che vivano in terra araba che in terra israeliana - conclude - Ecco, questo è quello che ha detto Sadat".
Erdogan a Scholz: "Fare pressione per cessate il fuoco"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto al cancelliere tedesco Olaf Scholz, in visita a Istanbul, di intensificare la pressione su Israele per giungere a un cessate il fuoco a Gaza e in Libano. "E' arrivato il momento di dire basta. Il genocidio in corso a Gaza e l'attacco al Libano hanno occupato un posto importante nell' agenda dell'incontro. Il dramma umanitario continua e il rischio di un conflitto regionale incombe. Un cessate il fuoco è urgente e per questo ho detto al cancelliere Scholz che è necessario che tutti i Paesi facciano la propria parte e aumentino la pressione su Israele", ha detto Erdogan in conferenza stampa con Scholz.
Palestinesi d'Italia: "La morte Sinwar è il prezzo per la libertà" (2)
"È vissuto come un eroe, è morto come una leggenda", è scritto su un cartello con l'immagine di Sinwar portato alla manifestazione milanese a sostegno della Palestina. "La resistenza è immortale" si legge ancora nel cartello portato da un giovane egiziano al corteo, arrivato all'altezza di piazza della Repubblica. La manifestazione è aperta da uno striscione che chiede 'stop al genocidio e stop alla criminalizzazione delle lotte'.