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Conflitto in Medio Oriente, quando Israele ha invaso il Libano: i precedenti

Mondo
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Sono molti i precedenti fra Libano e Israele: è già successo tre volte, in passato, che il secondo invadesse il primo, determinando ogni volta morti e feriti. Fra gli episodi più gravi ci furono gli scontri del 1982, in ambito israeliano conosciuti come "operazione Pace in Galilea".

 

In quell’occasione nacque Hezbollah, la milizia religiosa: aiutata e armata dall’Iran, dal 1992 era guidata da Hassan Nasrallah (ucciso da Israele il 28 settembre 2024). L'Olp a lungo lasciò la propria base a Beirut, contribuendo a inasprire i rapporti nel territorio. Altri momenti critici furono il 1978 e il 2006 

Quello che devi sapere

Nel 1948 la nascita di Israele

  • Nel 1948 il Libano inviò circa 1000 soldati contro Israele nel corso della Prima guerra arabo-israeliana, scoppiata poco dopo la dichiarazione della nascita dello Stato ebraico. Risale a questo momento quella che viene chiamata dai palestinesi nakba (in arabo significa catastrofe, ndr): migliaia di palestinesi sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni e a trasferirsi nei paesi confinanti, fra cui proprio in Libano. Israele vinse poi la guerra, nel 1949

Per approfondire: 

Perché Israele ha attaccato il Libano e il ruolo di Hezbollah: le tappe del conflitto

Nel 1970 l'Olp trasferisce la propria base in Libano

  • Alcuni anni dopo, nel 1970, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), trasferì la propria base in Libano: i rapporti fra Beirut e lo Stato ebraico si inasprirono ulteriormente. Sempre in Libano nacque poi l’organizzazione Settembre Nero, che nel 1972 rapì e uccise 11 atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco 

Nel 1975 la guerra civile in Libano

  • Negli anni i soldati dell’Olp conquistarono in Libano un potere sempre maggiore, determinando uno squilibrio all’interno di un Paese che – fino a poco prima – si basava su una complessa convivenza fra diverse tipologie di credo religioso. Nel tempo, i miliziani occuparono la parte meridionale del territorio. Il risultato fu una guerra civile fra le forze musulmane a guida Olp e quelle cristiane più diffuse nella parte settentrionale. Iniziò nel 1975. Un anno dopo, nella regione intervenne la Siria, a favore della parte cristiana. Portò avanti un’occupazione del Paese fino al 2005

L'occupazione di Israele fino al fiume Leonte

  • La forza dell’Olp in Libano provocò un crescendo di scontri al confine con Israele. A marzo di quell’anno, infatti, alcuni combattenti palestinesi uccisero 38 persone e ne ferirono altre 10 dopo aver dirottato due autobus a Nord di Tel Aviv. Israele lo definì il “massacro della strada costiera” e rispose: occupò alcune aree del Libano fino al fiume Leonte. L’Onu chiese però allo Stato ebraico di ritirarsi e istituì la United Nations Interim Force In Lebanon (UNIFIL). Israele ascoltò le richieste e lasciò il Paese, ma non prima di aver istituito e addestrato lo Sla, cioè l’Esercito del Libano del Sud: una milizia sua alleata

La Pace per la Galilea e il trasferimento dell'Olp in Tunisia

  • Una riacutizzazione si verificò all’inizio degli anni ‘80. Nel luglio dell’82 l’esercito israeliano entrò ancora in territorio libanese, nell’operazione “Pace per la Galilea”. Le forze israeliane arrivarono fino alla capitale Beirut: qui, fra l’altro, c’era la base dell’Olp con il suo leader Yasser Arafat. Alla guida della missione c’era il generale Ariel Sharon, che sarebbe poi diventato primo ministro. Nel corso di alcune settimane morirono molte persone, in grandissima parte civili. In agosto l’intervento degli Stati Uniti provocò il cessate il fuoco e l’invio in Libano della “Forza Multinazionale in Libano”, missione di peacekeeping (anche l’Italia vi prese parte). L’Olp, come previsto dagli accordi, spostò la propria base in Tunisia. Le truppe israeliane rimasero tuttavia nel Sud del Paese fino al 2000, quando si spostarono dietro alla Blue Line. Quest’ultima è stata tracciata dalle Nazioni Unite nel 2000 e doveva rappresentare una misura temporanea. Non fu sufficiente a risolvere le controversie 

Hezbollah

  • Nel 1982 nacque la milizia religiosa di Hezbollah che prese corpo in risposta all’invasione israeliana. A favorire la sua formazione fu l’Iran, che ha contribuito ad armare e addestrare le milizie del gruppo libanese fin dalla sua creazione. Il nome significa “Partito di Dio” ed è ritenuto un partito-milizia complesso che si articola su diverrse dimensioni: ideologica, militare, politica e sociale

Un’altra incursione nel 2006

  • Dopo il 2000 il Nord di Israele subì attacchi da parte dei miliziani di Hezbollah. Nello specifico il 12 luglio del 2006 ci fu un’incursione armata in territorio israeliano, a cui lo Stato ebraico rispose con diversi bombardamenti prima e un’altra operazione di terra poi: Israele occupò di nuovo la parte meridionale del Paese 

Per approfondire:

Iran, Khamenei: “Tutti i musulmani si schierino con Hezbollah”

Il 2024

  • Le tensioni al confine sono proseguite in tutti questi anni e si sono intensificate nuovamente dopo il 7 ottobre 2023, giorno dell'attacco di Hamas nel Sud di Israele che ha provocato oltre 1.200 morti israeliani e la durissima risposta dello Stato ebraico con la guerra a Gaza. Hezbollah ha lanciato razzi in continuazione, dal 7 ottobre in avanti, in solidarietà ad Hamas. Ma, nell'estate del 2024, c'è stata un'escalation e Israele ha iniziato a condurre raid mirati in Libano, proprio contro Hezbollah. Poi, il 17 settembre, si sono registrate diverse esplosioni di ricetrasmittenti in Libano e Siria. A esplodere sono stati i cosiddetti ‘cercapersone’ utilizzati da membri di Hezbollah. Mentre pochi giorni dopo Israele ha ucciso, con un attacco su Beirut, Hassan Nasrallah, leader libanese di Hezbollah. Fino ad arrivare al 30 settembre, giorno in cui sono iniziate le "operazioni terrestri limitate" in Libano da parte dell'esercito israeliano

Per approfondire:

Hassan Nasrallah, chi era il leader di Hezbollah ucciso da Israele