Il tycoon è tornato ad attaccare la giustizia americana, definendola "corrotta". Le accuse mosse "contro il maniaco assassino" arrestato vicino al suo campo da golf a West Palm Beach "sono solo una tirata di orecchie", ha affermato il candidato repubblicano alle presidenziali
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump ha nuovamente attaccato il dipartimento di Giustizia americano e l'Fbi. "Stanno gestendo male e minimizzando il secondo attentato alla mia vita. Le accuse mosse contro il maniaco assassino sono una tirata di orecchie", ha affermato il tycoon, denunciando un sistema di giustizia a suo parere "corrotto". L'ex presidente Usa, nella sua dichiarazione, si riferisce a Ryan Routh, l'attentatore arrestato nelle scorse settimane vicino al suo campo da golf a West Palm Beach, in Florida. L'uomo resterà in carcere in attesa del processo, come deciso dal giudice federale del luogo.
"Zelensky? Il più grande venditore della storia"
Trump si trova ora in Pennsylvania per proseguire la sua campagna elettorale. "Se vinciamo qui, vinciamo tutto", ha detto nel corso di un comizio nella città di Indiana. La Pennsylvania è uno degli Stati in bilico ritenuti cruciali anche dalla campagna della sfidante democratica Kamala Harris. Il tycoon ha poi promesso un taglio delle tasse e una stretta sull'immigrazione. E infine ha attaccato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definendolo "il più grande venditore della storia", perché "ogni volta che viene negli Usa va via con 60 miliardi di dollari". Il riferimento è al fatto che Zelensky è riuscito sempre ad assicurarsi gli aiuti americani per il conflitto contro la Russia. Il candidato repubblicano ha inoltre lasciato intendere che Kiev preferirebbe un trionfo di Harris: "Zelensky vuole che lei vinca queste elezioni", ha affermato, sottolineando che quando lui era alla Casa Bianca i Paesi stranieri non si sarebbero mai battuti fra di loro senza il suo consenso. "Mi chiamavano per chiedermi se potevano o meno entrare in guerra", ha riferito il tycoon.
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L'attacco ai cattolici
Dopo aver attaccato gli ebrei che votano per i democratici, "responsabili della sua sconfitta" nel 2020, l'ex presidente se l'è presa anche con i cattolici. "Se votano Harris devono farsi un esame al cervello", ha detto il tycoon criticando la decisione della vicepresidente americana di non partecipare alla cena di beneficenza di Al Smith a New York il mese prossimo. Trump ha invece sottolineato su Truth che sarebbe un "onore" partecipare alla raccolta fondi cattolica del 17 ottobre. The Donald ha infine accusato Harris di aver una storia di "anticattolicesimo" e di volere la "distruzione dei cattolici", come ha fatto in passato imputandole la distruzione di Israele. Nelle scorse ore, Trump ha anche dichiarato che non si ricandiderà alla Casa Bianca nel 2028, quando avrebbe 82 anni, in caso di sconfitta contro Harris.
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Gli ultimi sondaggi
Intanto, secondo gli ultimi sondaggi, Trump è davanti a Harris in tre Stati della cosiddetta Sun Belt, la regione meridionale che va dalla costa Est a quella Ovest. Secondo l'ultima rilevazione del New York Times/Siena College, il tycoon ha il 48% delle preferenze contro il 43% della vicepresidente in Arizona (questo il distacco più ampio), mentre in Georgia e North Carolina ha il 47% contro rispettivamente il 44% e il 45% della democratica. Ieri, l'ultima rilevazione della Cnn, che faceva una media di cinque sondaggi, dava però Harris in vantaggio a livello nazionale con il 50% contro il 47%.