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Medioriente, Israele: “Altri raid in Libano". Allerta massima per ambasciata Usa a Beirut

©Ansa

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito 290 obiettivi di Hezbollah in 24 ore, dopo aver scoperto che il gruppo stava preparando nuovi attacchi missilistici. L'ambasciata di Beirut invita gli americani a lasciare il Paese. Hezbollah ha riferito che un secondo comandante di alto rango del gruppo, Ahmed Wahbi, è stato ucciso nelle scorse ore in un attacco israeliano in Libano. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan: “Uccisione comandante Ibrahim Aqil buon risultato”

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L'ambasciata Usa in Libano ha alzato l'allerta al livello massimo, invitando i cittadini americani a lasciare il Paese. 

L'esercito israeliano ha rivendicato l'attacco a siti di Hezbollah in Libano, dopo aver scoperto che Hezbollah stava preparando nuovi attacchi missilistici su vasta scala contro Israele. Colpiti 290 obiettivi in 24 ore nel Sud. 

Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha dichiarato che Ibrahim Aqil, uno dei comandanti di Hezbollah uccisi alla periferia di Beirut da un raid attribuito a Israele, ha "sangue americano sulle mani e una taglia sulla testa" e che la sua eliminazione è "un buon risultato".

Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha invece dichiarato che il bilancio dell'attacco israeliano sulla scuola trasformata in rifugio sfollati nel quartiere Zeitoun di Gaza City ha ucciso almeno 22 persone. L'esercito israeliano ha rivendicato il raid spiegando che l'edificio ospitava un centro di comando di Hamas.


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Israele: in 24 ore colpiti 290 obiettivi nel Libano a sud

L'esercito israeliano ha riferito che nelle ultime 24 ore i caccia hanno colpito circa 290 obiettivi nel Libano meridionale, tra cui lanciatori di missili e siti militari di Hezbollah. Lo riporta Haaretz.          

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L'Ambasciata Usa in Libano alza livello allerta al massimo

L'Ambasciata americana in Libano ha portato al massimo il livello d'allerta sul Paese sconsigliando a tutti i cittadini Usa di non viaggiare in Libano per motivi di sicurezza. 

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L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. I DETTAGLI


Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. L'APPROFONDIMENTO


Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. COSA SAPERE


Migliaia in piazza a Tel Aviv per il rilascio degli ostaggi

Migliaia di israeliani sono scesi oggi nuovamente per le strade del centro di Tel Aviv per fare pressione sul governo affinché sigli un accordo sulla tregua a Gaza che potrebbe liberare decine di ostaggi. Le manifestazioni settimanali a Tel Aviv durante la guerra, innescate dall'attacco di Hamas del 7 ottobre, sono diventate recentemente sempre più critiche nei confronti del governo israeliano da quando l'esercito ha annunciato all'inizio di questo mese che sei ostaggi morti erano stati recuperati da un tunnel nel sud della Striscia di Gaza. 

Hezbollah, cosa può essere successo con i cercapersone esplosi. Il parere dell'esperto

Sono stati al centro di un attacco coordinato che ha causato morte e devastazione in Libano e Siria, esplodendo fra le mani dei miliziani del gruppo radicale libanese sostenuto dall’Iran. Lo stesso gruppo se ne serve a discapito degli smartphone per inoltrare le comunicazioni ai propri membri, anche per eludere la geolocalizzazione. Ma cosa può esser successo davvero? A cercar di far luce sull'accaduto ecco l'opinione di Riccardo Meggiato, consulente in cybersecurity e informatica forense. L'INTERVISTA


Media, consultazioni tra Netanyahu e i vertici della Difesa

I media israeliani riportano che in serata il primo ministro Benyamin Netanyahu terrà delle consultazioni sulla sicurezza con i ministri e alti funzionari della difesa.

Ricci (Pd): “In Ue serve un pacifismo pragmatico”

"Serve un pacifismo pragmatico: saremo sempre dalla parte del popolo ucraino invaso, ma l'Europa deve agire per la pace e per un negoziato vero, la pace si fa con il nemico. E in Medioriente saremo sempre contro il terrorismo ma va fermata anche la politica basata sulla vendetta di Netanyahu: basta stragi di civili palestinesi nella striscia di Gaza. Il Medioriente sta esplodendo e cosi anche la sicurezza di Israele è sempre più a rischio. L'unica soluzione per questa terra martoriata è solo il progetto 'due popoli due Stati’”. Lo ha scritto Matteo Ricci, europarlamentare Pd, in un post sui social a margine della partecipazione alla Marcia per la Pace di Assisi.

Idf: “Decine di jet colpiscono ampiamente sud Libano”

L'esercito israeliano ha dichiarato che decine di aerei da guerra stanno colpendo obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano nella tarda serata di oggi, mentre si intensificano gli scambi transfrontalieri tra i crescenti timori di una guerra totale. "Nell'ultima ora stiamo attaccando ampiamente nel sud del Libano in seguito all'identificazione dei preparativi di Hezbollah per sparare in territorio israeliano", ha dichiarato il portavoce militare contrammiraglio Daniel Hagari in una dichiarazione televisiva poco dopo le 20 (19 in Italia), aggiungendo che "decine di aerei dell'aviazione" sono coinvolti nell'operazione.


Israele annuncia nuove restrizioni a Haifa e nel nord

L'esercito israeliano ha annunciato nuove restrizioni per i civili a Haifa, in Galilea e nel Golan "per la situazione attuale". La comunicazione è arrivata alle 20,35 ora locale, un'ora in meno in Italia. Le restrizioni includono la riduzione degli assembramenti sia al chiuso che all'aperto e lo svolgimento di attività didattiche nei pressi dei rifugi.

Israele: “Hezbollah preparava attacchi”

L'aeronautica militare israeliana ha condotto una vasta ondata di attacchi in Libano dopo che l'apparato di difesa ha individuato che Hezbollah si stava preparando a lanciare nuovi attacchi missilistici su vasta scala contro Israele. L'Idf, le forze armate israeliane, hanno annunciato che gli attacchi in Libano dovrebbero durare diverse ore e che nel corso della serata dovrebbero essere annunciate restrizioni per i residenti del nord di Israele. Lo scrive Haaretz.

Israele: “Ferito gravemente un soldato in un'operazione a Jenin”

Un soldato della Brigata Kfir dell'esercito israeliano è rimasto gravemente ferito durante un'attività operativa nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha riferito l'Idf. Lo riporta Haaretz.

Israele: “Nuovi raid contro Hezbollah in Libano”

L'esercito israeliano ha annunciato che sta attualmente colpendo siti di Hezbollah in Libano. Lo scrive Haaretz. 

Portavoce Scholz: “Urge soluzione diplomatica fra Libano e Israele”

"Lo scontro fra Israele e gli Hezbollah non deve infiammare tutta la regione". Lo ha scritto in una nota il portavoce di Olaf Scholz, Steffen Hebestreit. "Questo avrebbe conseguenze spaventose e di lungo periodo per l'intera regione. La distruzione che ne conseguirebbe da un confronto del genere sarebbe catastrofica", ha aggiunto. "Una soluzione diplomatica del conflitto deve essere possibile", ha concluso Hebestreit.

Media: “Premier libanese Mikati annulla il suo discorso all'Onu”

Il primo ministro libanese Najib Mikati avrebbe annullato il suo discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a causa dell'acuirsi della tensione con Israele. 

Berlino: “Urgenti passi concreti in Medioriente contro escalation”

"Ancora una volta un'intera regione trattiene il fiato. Abbiamo urgente bisogno di passi concreti in Medioriente, per evitare un'ulteriore escalation e ancora più vittime". Lo ha scritto il ministero degli Esteri tedesco su X. "Annalena Baerbock e i suoi colleghi di Israele e Libano sono in contatto per affrontare la questione di tutto quel che si debba fare", si legge ancora.

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