Un attacco simultaneo ha fatto esplodere migliaia di cercapersone in dotazione ai miliziani di Hezbollah a Beirut, in diverse altre regioni del Libano e a Damasco. Ci sono almeno 18 morti e oltre 3 mila feriti. "La guerra contro Hezbollah è più vicina", ha detto il leader dell'opposizione israeliana Lapid. E Hezbollah ha promesso che Israele riceverà la "giusta punizione". L'Onu: "Sviluppi in Libano estremamente preoccupanti"
Hezbollah, morta una bambina di 10 anni in un'esplosione
Una bambina di 10 anni è stata uccisa in Libano dopo l'esplosione di un cercapersone: lo afferma una fonte vicina a Hezbollah.
Palestina, bozza all'Onu "contro presenza illegale di Israele"
L'ambasciatore palestinese all'Onu, Ryad Mansour, ha presentato all'Assemblea Generale la bozza di risoluzione che chiede a Israele di porre fine alla "sua presenza illegale nel territorio palestinese occupato" entro sei mesi. L'obiettivo principale del documento, che verra' votato domani, è accogliere il parere di luglio della Corte Internazionale di Giustizia secondo cui l'occupazione israeliana dei territori e degli insediamenti palestinesi è illegale e dovrebbe finire. "Impunità per Israele vuol dire altri palestinesi uccisi, bisogna che questo finisca, solo cosi' ci si puo' aspettare un cambiamento sincero che porti alla pace", ha detto Mansour, sottolineando che "nessuna potenza occupante puo' avere un potere di veto sui diritti inalienabili delle persone. Quelli che si immaginano che i palestinesi scompaiono o si arrendano non sono realisti". "Agite ora, quello che farete dopo è importante", ha aggiunto, chiedendo ai paesi membri di "respingere i doppi standard e di dare alla nostra gente il rispetto che merita". L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Danny Danon nei giorni scorsi ha chiesto all'organismo Onu di "respingere categoricamente questa vergognosa risoluzione e di adottare invece un testo che condanni Hamas e chieda l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi".
Hezbollah accusa Israele per esplosioni, scoppio batterie litio
Un funzionario di Hezbollah che ha voluto mantenere l'anonimato ha affermato che dietro le esplosioni "c'è il nemico Israele", e ha aggiunto che i membri di Hezbollah avevano cercapersone con delle batterie al litio che sono scoppiate. Lo riferiscono i media israeliani.
Media: "Per ambasciatore Iran ferita superficiale, è in ospedale"
L'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani, ha riportato "una ferita superficiale" in seguito all'esplosione dei cercapersone in Libano ed è "attualmente sotto osservazione in ospedale". Lo ha riferito una fonte informata citata dall'agenzia di stampa iraniana Fars.
Media: "Cercapersone esplosi ultimo modello usato da Hezbollah"
Secondo fonti della sicurezza israeliana, i cercapersone esplosi in Libano e a Damasco erano l'ultimo modello usato dagli Hezbollah da pochi mesi. Lo riferisce Channel 12.
L'ambasciatore iraniano ferito nelle esplosioni in Libano
Anche l'ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani è rimasto ferito in una delle esplosioni dei cercapersone. Lo riporta Haartez.
Hezbollah, oggi la più grave violazione della sicurezza
Un funzionario di Hezbollah, che ha voluto mantenere l'anonimato, ha affermato che l'esplosione dei cercapersone è stata "la più grande violazione della sicurezza" a cui il gruppo abbia mai assistito in quasi un anno di guerra con Israele. Lo riporta Haaretz.
Libano, allerta degli ospedali per accogliere i feriti
Il ministero della salute libanese ha messo in allerta gli ospedali del paese per accogliere i numerosi feriti dell'attacco hacker attribuito a Israele e che avrebbe fatto esplodere decine di cercapersone nella periferia sud di Beirut, nel sud del Libano e nella valle orientale della Bekaa.
Libano, esplodono ricetrasmittenti, decine di Hezbollah feriti
Decine di membri di Hezbollah sono rimasti gravemente feriti nel sud del Libano e nella periferia sud di Beirut a causa dell'esplosione delle ricetrasmittenti utilizzate per comunicare. Lo hanno riferito fonti della sicurezza. Un'altra fonte ha sostenuto che si è trattato di una "violazione israeliana" delle comunicazioni. Secondo l'emittente tv saudita Al-Hadth, sono oltre 70 i feriti nel quartiere Dahiyeh di Beirut, roccaforte di Hezbollah. E' stato lanciato un appello agli abitanti a recarsi negli ospedali per donare il sangue.
Almeno 10 Hezbollah feriti dopo esplosione cercapersone
Almeno una decina di membri di Hezbollah sono rimasti feriti dopo l'esplosione dei propri cercapersone in Libano: lo annuncia una fonte vicina al gruppo.
Libano, udito boato di un'esplosione a Beirut sud
Un boato di un'esplosione è stato udito poco fa nella periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah. Lo riferiscono fonti sul terreno in contatto con l'ANSA.
Tensione con Hezbollah, Netanyahu vede vertici sicurezza
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto una serie di consultazioni ad alto livello con i vertici delle forze di sicurezza mentre aumentano le tensioni con Hezbollah in Libano. Lo riporta la stampa dello Stato ebraico, poche ore dopo che il governo ha incluso il ritorno dei residenti nelle loro case nel nord tra gli obiettivi ufficiali della guerra in corso con Hamas a Gaza. Decine di migliaia di israeliani sono sfollati da quasi un anno a causa degli attacchi con missili e droni lanciati dal gruppo libanese filo-iraniano, in solidarietà con Hamas.
Qatar: "Gli sforzi per raggiungere la tregua a Gaza continuano"
Gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza "continuano". Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri del Qatar, uno dei Paesi mediatori, malgrado non ci sia stata ancora una svolta dopo i diversi round di colloqui che si sono succeduti negli 11 mesi di guerra nell'enclave palestinese. "Gli sforzi ancora continuano ed i canali di comunicazione rimangono aperti. Gli obiettivi, le visite e gli incontri sono in corso", ha detto ai giornalisti il portavoce del ministero, Majed al-Ansari.
La recente mediazione a Doha e al Cairo è basata su un quadro delineato a maggio dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e una "proposta ponte" presentata alle parti in guerra ad agosto. Oggi, intanto, è atteso in Egitto il segretario di Stato, Antony Blinken, per "discutere degli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco", in quello che è il suo decimo viaggio nella regione dall'inizio della guerra il 7 ottobre.
Lapid a Washington incontra Barack Obama
L'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha incontrato a Washington Yair Lapid, il leader dell'opposizione israeliana. Lo riporta il Guardian. Lapid ha ringraziato Obama per il suo "sostegno pubblico e gli sforzi per il ritorno dei rapiti israeliani trattenuti a Gaza", aggiungendo in un post su X: "Gli ho detto che dovremmo lavorare tutti insieme per garantire un accordo che riporti a casa i rapiti".
Ministero della Sanità di Hamas, vittime a Gaza salite a 41.252
Almeno 41.252 palestinesi sono stati uccisi e 95.497 feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre. Lo sottolinea il ministero della Salute di Gaza in una nota precisando che il bilancio include 26 morti nelle ultime 24 ore.
Meshaal (Hamas): "Resteremo al potere a Gaza dopo la guerra"
Khaled Meshal si è detto fiducioso che Hamas svolgerà un ruolo centrale a Gaza anche una volta finita la guerra, smentendo l'obiettivo posto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu di sradicare il Movimento islamico dalla Striscia. "Tutte le loro illusioni riguardo al riempimento del vuoto sono ormai alle nostre spalle", ha detto l'alto esponente del gruppo armato palestinese in un'intervista al New York Times, definendolo un "presupposto sbagliato". A sostegno della sua tesi, Meshaal ha fatto notare un cambiamento nel linguaggio usato dagli Usa in riferimento ad Hamas, che lui ritiene sia la consapevolezza che il gruppo non sarà eliminato. Quanto all'enorme numero di vittime a Gaza, con oltre 41 mila morti e piu' di 95 mila feriti, per l'ex capo politico di Hamas, è un "prezzo" che i palestinesi devono pagare per la liberta'. "La mia responsabilita' e' combattere e resistere fino alla liberazione", ha sottolineato. Il Nyt ha citato anche l'ex comandante della Divisione Gaza dell'Idf, Gadi Shamni, secondo il quale, sebbene Israele sia tatticamente più forte di Hamas, è quest'ultimo che "sta vincendo la guerra". Anche nelle città in cui le truppe israeliane hanno preso il controllo e poi si sono ritirate, Hamas le ha riprese in "15 minuti... Non c'è nessuno che possa sfidare Hamas li' dopo che le forze israeliane se ne sono andate", ha detto. Un fallimento, secondo Shamni, da imputare al premier Benjamin Netanyahu che non ha creato un modello di governo alternativo nella Striscia.
Lapid: "La guerra contro Hezbollah è più vicina"
Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha incontrato lunedi' a Washington il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e il segretario di Stato Antony Blinken, esprimendo "scetticismo" sulla possibilità che la diplomazia eviti un'incursione in Libano contro Hezbollah. Lapid ha anche chiesto che Hamas riprenda i negoziati.
"Ci sono, attualmente in Israele, 60mila civili che non possono vivere nelle loro case nel Nord da quasi un anno. Hezbollah ha distrutto una fiorente striscia di terra al servizio dell'Iran; sta distruggendo il Libano e le vite dei civili libanesi", ha detto Lapid. "Siamo stati flessibili e abbiamo dato molto tempo per una soluzione diplomatica. Ora siamo più vicini alla guerra, una guerra violenta che minaccera' molte parti di Israele. Chiunque abbia la capacità di scongiurare questa possibilita' deve farlo." Sugli ostaggi in mano a Hamas, Lapid ha detto: "Su qualsiasi fronte di guerra, c'è il dono del tempo. Gli ostaggi non ce l'hanno. Ogni ora che passa li avvicina alla morte. Non lasciate che Hamas si sottragga furtivamente a un accordo. "Forniremo una rete di sicurezza per riportare a casa gli ostaggi. Non permetteremo a nessun fattore estremista di rovinare un accordo".
Idf, diversi droni esplosivi lanciati dal Libano su nord Israele
Diversi droni carichi di esplosivo sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele, alcuni sono stati intercettati mentre altri sono caduti nei pressi di Ramot Naftali. Non ci sono stati feriti nell'attacco. Lo riferisce l'esercito israeliano.
Houthi mostrano missile ipersonico contro Israele. VIDEO
Israele: avanza legge che vieta nuovi consolati a Gerusalemme
Avanza alla Knesset la normativa che punta a vietare l'istituzione di nuovi consolati a Gerusalemme: il disegno di legge è stato approvato in seconda e terza lettura dalla Commissione Costituzione, Legge e Giustizia. Promosso dai deputati Ze'ev Elkin (New Hope) e Dan Illouz (Likud), prevede che non verranno istituiti nuovi consolati a Gerusalemme, mentre il governo incoraggerà l'apertura di ambasciate straniere nella città. La mossa si iscrive nella 'battaglia' del governo israeliano per far riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. La maggior parte dei Paesi - tranne Usa, Guatemala, Honduras, Kosovo e Papua Nuova Guinea - non la riconosce e mantiene le proprie ambasciate a Tel Aviv, spesso tenendo consolati più piccoli a Gerusalemme. Una fonte citata da Times of Israel ha spiegato che il disegno di legge mira anche a impedire l'istituzione di uffici consolari al servizio dei palestinesi nella città.