Strasburgo, Ursula von der Leyen presenta la nuova Commissione Ue. A Fitto vicepresidenza

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Dopo l'ok dei gruppi di maggioranza, la presidente ha parlato alla Conferenza dei capigruppo del Parlamento europeo, poi ha svelato la sua squadra in una conferenza stampa. Sei le vicepresidenze esecutive, tra cui quella per Fitto (che ha la delega alla Coesione e alle Riforme) Al posto di Breton nella casella destinata alla Francia ci sarà Séjourné

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A Strasburgo è il giorno della presentazione della nuova Commissione europea. La presidente Ursula von der Leyen ha parlato alla Conferenza dei capigruppo del Parlamento Ue, poi ha svelato la sua squadra in una conferenza stampa. Sono sei le vicepresidenze esecutive proposte da Ursula von der Leyen per la nuova Commissione. I sei ruoli apicali spetteranno alla spagnola Teresa Ribera, alla finlandese Henna Virkkunen, al francese Stéphane Séjourné (che all'ultimo ha preso il posto di Thierry Breton nella casella destinata alla Francia), alla estone Kaja Kallas, alla romena Roxana Minzatu e all'italiano Raffale Fitto. Ieri sera era arrivato l'atteso (ma ancora informale) via libera dei gruppi della maggioranza. Il Ppe sarà il partito maggiormente rappresentato nella prossima Commissione Ue. Nella proposta dei membri designati presentata da von der Leyen i commissari dei Popolari sono 14 ad esclusione della stessa von der Leyen. Cinque, invece, i membri Liberali, che esprimeranno due vice presidenze esecutive. Anche ai Socialisti spettano cinque commissari designati - con due vicepresidenze esecutive - sebbene il gruppo S&D non consideri Maros Sefcovic parte della sua famiglia visto che il partito slovacco Smer, del quale fa parte, è sospeso da mesi. A completare la squadra ci sono poi Raffaele Fitto, dei Conservatori e Riformisti (Ecr) e Oliver Varhelyi, ungherese di Fidesz e quindi membro dei Patrioti. 

Il ruolo di Fitto

Rispetto a cinque anni fa, sulla lista dei nuovi commissari fino all'ultimo è stato mantenuto il riserbo, dovuto anche a una certa instabilità delle ipotesi di deleghe da assegnare. Tra i principali nodi che la presidente della Commissione ha dovuto affrontare c'è stato quello della vicepresidenza esecutiva da destinare a Raffaele Fitto. Il ministro italiano avrà la delega alla Coesione e alle Riforme e manterrà il ruolo pensato per lui prima della protesta di socialisti, liberali e verdi: quello cioè di una vicepresidenza forte. Gestirà i fondi dei Pnrr insieme a Valdis Dombrovskis, si legge nella lettera di missione inviata da von der Leyen al commissario italiano designato vicepresidente esecutivo. La nomina arriva nonostante il voto contrario a von der Leyen sia di Giorgia Meloni in seno al Consiglio europeo sia di FdI alla Plenaria di luglio. "Fitto sarà responsabile per la politica di coesione, lo sviluppo regionale e le città. Porterà la sua grande esperienza per modernizzare e rafforzare gli investimenti per la coesione e le politiche di crescita", ha detto von der Leyen presentandolo. "L'Italia è un Paese molto importante e ciò si deve riflettere anche nella scelta. Il Pe ha 14 vicepresidenti, due sono di Ecr. Ne ho tratto le conseguenze per la composizione della Commissione". La premier italiana Giorgia Meloni ha commentato: "Congratulazioni a Raffaele Fitto per la nomina. Un riconoscimento importante che conferma il ritrovato ruolo centrale della nostra Nazione in ambito Ue. L'Italia torna finalmente protagonista in Europa". 

Le vicepresidenze

La spagnola Teresa Ribera sarà la vicepresidente esecutiva della prossima Commissione europea responsabile per la transizione giusta, pulita e competitiva, mentre il francese Stéphane Séjourné sarà vicepresidente esecutivo per la Politica industriale. A ottenere una vicepresidenza esecutiva (oltre a Fitto) a sorpresa sono anche la finlandese Henna Virkkunen, che guiderà la digitalizzazione Ue, e la romena Roxana Minzatu, responsabile per i talenti e le competenze. 

Il ministro degli Affari europei, il Sud le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, 11 luglio 2023. ANSA/ETTORE FERRARI

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Von der Leyen: “Seguiremo le raccomandazioni di Draghi”

"Il nuovo collegio della Commissione è basato sulle nostre linee guida politiche”, ha detto von der Leyen presentando la nuova Commissione. “Sono state settimane intense di negoziati con gli Stati membri. Il primo passo tratto dalle linee guida è definire le nostre priorità, che sono prosperità sicurezza e democrazia, sullo sfondo della competitività e le transizioni verde e digitale. Come dice il rapporto Draghi, serve più coordinamento tra le politiche. L'intero collegio è impegnato sulla competitività, la decarbonizzazione e la digitalizzazione". La presidente ha indicato la volontà di seguire "le raccomandazioni del rapporto Draghi" per un'Europa "più fluida, più interconnessa, più coordinata" nelle sue "diverse politiche".

La squadra di von der Leyen

Il collegio sarà composto per il 40% da donne. Ecco i nomi annunciati: il lituano Andrius Kubilius è il nuovo commissario alla difesa. Si occuperà anche di aumentare la capacità industriale del settore bellico. La slovena Marta Kos sarà la Commissaria all'allargamento e per il vicinato orientale. Si occuperà anche del sostegno all'Ucraina e alla sua ricostruzione, e aiuterà i Paesi candidati nel loro percorso d'ingresso nell’Ue. L'austriaco Magnus Brunner sarà commissario agli Affari interni e alle migrazioni. Il danese Dan Jorgensen è commissario all'Energia e alla Casa. Il greco Apostolos Tzitzikostas commissario ai Trasporti e Turismo. Il lussemburghese Christophe Hansen sarà commissario all'Agricoltura. Per i Paesi Bassi Wopke Hoekstra è commissario per il clima. La portoghese Maria Luís Albuquerque sarà la commissaria responsabile per i Servizi finanziari, i risparmi e l'Unione degli investimenti. Il lettone Valdis Dombrovskis avrà un doppio ruolo. Sarà il commissario all'Economia e alla produttività. E avrà il ruolo di commissario per l'attuazione e la semplificazione. Lo slovacco Maroš Šefčovič sarà commissario per il commercio e la sicurezza economica. Si tratta di un nuovo portafoglio che comprende anche la politica doganale. Avrà anche un secondo incarico: Commissario per le Relazioni inter-istituzionali e la trasparenza. La croata Dubravka Šuica sarà commissaria per il Mediterraneo. E sarà responsabile del più ampio vicinato meridionale. Lavorerà a stretto contatto con Kaja Kallas per sviluppare i nostri interessi condivisi con la regione. La svedese Jessika Roswall sarà responsabile per l'Ambiente e la Resilienza idrica. Correlate all'agenda ambientale dell'Ue anche la delega per la Pesca e gli Oceani assegnata al cipriota Costas Kadis, il portafoglio per la Salute e il benessere animale affidato all'ungherese Oliver Varhelyi. Il ceco Jozef Síkela sarà il commissario per i partenariati internazionali. Il maltese Glenn Micallef sarà Commissario per l’Equità Intergenerazionale, la Cultura, i Giovani e lo Sport. La belga Hadja Lahbib sarà la commissaria per la preparazione e la gestione delle crisi. Si tratta di un altro nuovo portafoglio che esaminerà la resilienza, la preparazione e la protezione civile. Il polacco Piotr Serafin sarà il Commissario al Bilancio, alla Lotta antifrode e alla Pubblica Amministrazione. Si concentrerà in particolare sulla preparazione del prossimo bilancio a lungo termine. L’irlandese Michael McGrath sarà commissario per la Democrazia, la Giustizia e lo Stato di diritto. Ha la responsabilità di portare avanti lo Scudo europeo per la democrazia. La bulgara Ekaterina Zaharieva infine sarà commissaria per la Ricerca e l'Innovazione.

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La rinuncia polemica di Breton

I principali movimenti dell'ultima ora avevano invece riguardato il candidato francese. Ieri Thierry Breton, potente vicepresidente esecutivo con delega al Mercato interno, ha messo in scena un clamoroso strappo. In un primo tweet ha pubblicato la cornice di un quadro vuoto, spiegando che quello sarebbe stato il suo ritratto nella nuova Commissione. Subito dopo ha reso noto la lettera con cui ha ritirato la sua candidatura e ha rassegnato le dimissioni immediate. Von der Leyen, è stato il suo j'accuse, ha lavorato per chiedere l'esclusione della sua candidatura "per ragioni personali che in nessun caso sono state discusse direttamente con me". Ciò che Breton non ha reso noto è che il presidente Emmanuel Macron era sostanzialmente d'accordo. Poco dopo, infatti, l'Eliseo ha annunciato la designazione di Sejourné mettendo in chiaro l'obiettivo di Parigi: avere, all'interno della Commissione, una delega forte "sulla sovranità industriale Ue e sulla competitività". 

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