Medioriente, 500mila in piazza a Tel Aviv per tregua e ostaggi

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Sarebbero mezzo milione i manifestanti che hanno partecipato alle proteste di Tel Aviv contro il governo, per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Altre decine di migliaia di persone hanno manifestato a Gerusalemme, Haifa, Kfar Saba. Tre morti e due feriti in un attacco israeliano contro una squadra della Protezione civile che spegneva incendi nel sud del Libano. L'Onu chiede un'indagine approfondita sulla morte della 26enne attivista turco americana Aysenur Ezgi Eygi, uccisa dall'esercito israeliano

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Sarebbero mezzo milione i manifestanti che hanno partecipato alle proteste di Tel Aviv contro il governo, per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Altre decine di migliaia di persone hanno manifestato a Gerusalemme, Haifa, Kfar Saba. Tre morti e due feriti in un attacco israeliano contro una squadra della Protezione civile che spegneva incendi nel sud del Libano. L'Onu chiede un'indagine approfondita sulla morte della 26enne attivista turco americana Aysenur Ezgi Eygi, uccisa dall'esercito israeliano.


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Guerra Israele-Hamas. Cosa sapere sul conflitto in corso

Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, Sky TG24 ha deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO

Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa

Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. I DETTAGLI

Cinquecento mila in piazza a Tel Aviv per tregua e ostaggi

Sarebbero mezzo milione, secondo gli organizzatori, i manifestanti che oggi hanno partecipato alle proteste di Tel Aviv contro il governo israeliano, per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce la stampa israeliana, citando gli organizzatori e la polizia. Altre decine di migliaia di persone hanno manifestato a Gerusalemme, Haifa, Kfar Saba. A Tel Aviv, hanno urlato gli slogan e sventolato le bandiere davanti al quartier generale dell'IDF, a Gerusalemme davanti alla casa del primo ministro Benjamin Netanyahu. Secondo quanto riportato dai media israeliani, migliaia di persone protestano anche in città più piccole come Beersheba, Netanya e Rishon Lezion. Anche l'ex capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Moshe Yaalon, ha partecipato alla manifestazione di Rehovot, mostrando un cartello in cui si leggeva "Finché non tornano a casa, noi siamo per strada".

Chi sono i coloni israeliani in Cisgiordania e perché gli insediamenti sono illegali

Gli insediamenti sono il frutto di una politica imperialista e di un lungo processo di colonizzazione. Le violazioni dei diritti umani compiute nel processo coloniale, che dura ancora oggi, sono condannate anche dall'Unhcr COSA SAPERE

Burns: "Presto nuova dettagliata proposta per cessate il fuoco"

Il direttore della Cia William Burns ha detto che una "proposta più dettagliata" per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e un accordo per il rilascio degli ostaggi saranno presentati nei prossimi giorni. "Offriremo questa proposta dettagliata, spero nei prossimi giorni, e poi vedremo. È una questione di volontà politica", ha detto durante un evento a Londra.
A seguito della dichiarazione di Burns, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che "è assolutamente possibile" che Israele riceva presto una nuova proposta dagli Stati Uniti. "Stiamo ancora aspettando di vedere" cosa contiene, ha aggiunto.

Non tutti gli israeliani sono ebrei: dai coloni ai drusi

Per capire cosa succede in Israele, quali sono le divisioni politiche che lo attraversano e comprendere le conseguenze che il conflitto in corso provoca nella popolazione è necessario sapere quanto variegata sia la sua popolazione L'APPROFONDIMENTO

Attacco israeliano in Libano: “Uccisi tre soccorritori”

Il Ministero della Sanità libanese ha annunciato che tre soccorritori sono stati uccisi e altri due feriti in un attacco israeliano contro una squadra della Protezione civile che spegneva gli incendi nel sud del Libano. "Il nemico israeliano ha preso di mira una squadra della Protezione civile libanese che stava spegnendo gli incendi causati dai recenti attacchi israeliani nel villaggio di Froun, che hanno provocato la morte di tre soccorritori", ha detto il ministero in una nota, precisando che le due persone ferite erano in condizioni critiche.

Lazzarini (Onu): “Dopo 11 mesi umanità prevalga a Gaza”

Il Commissario Generale dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente, Philippe Lazzarini, ha sottolineato su X che la guerra a Gaza è entrata oggi nel suo 12/o mese e deve finire. "Undici mesi... Basta! Non si può sopportare oltre. L'umanità deve prevalere", ha scritto l'alto funzionario svizzero.

Capi Cia e MI6: “Sforzi senza sosta per cessate il fuoco a Gaza”

Gli uomini della Cia e del MI6 stanno "lavorando incessantemente" per un cessate il fuoco a Gaza. Lo hanno reso noto i responsabili delle due agenzie di intelligence, americana e britannica, in una rarissima dichiarazione congiunta pubblicata sul Financial Times. Il direttore della Cia William Burns e il capo dell'MI6 Richard Moore hanno sottolineato che le loro agenzie hanno utilizzato tutti i rispettivi canali di intelligence "per spingere con forza verso la moderazione e la riduzione dell'escalation". Ambedue sono convinti che un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas "potrebbe porre fine alla sofferenza e alla spaventosa perdita di vite umane dei civili palestinesi e riportare a casa gli ostaggi dopo 11 mesi di reclusione infernale". Lo stesso Burns è stato fortemente coinvolto negli sforzi per mediare la fine dei combattimenti, recandosi in Egitto in agosto per colloqui ad alto livello volti a raggiungere proprio un accordo sugli ostaggi e almeno una sospensione temporanea del conflitto.

Difesa civile di Gaza: “3 morti e 20 feriti nella ex-scuola”

L'agenzia della "difesa civile" di Gaza ha indicato in almeno tre morti e oltre 20 feriti il bilancio di sangue dell'attacco aereo israeliano che ha colpito una scuola trasformata in rifugio per palestinesi sfollati nella Striscia. "Tre martiri e più di 20 feriti sono stati recuperati dopo che un aereo da guerra israeliano ha lanciato due missili contro una sala di preghiera e una classe della scuola Amr Ibn al-Aas, dove si rifugiavano sfollati nel quartiere di Sheikh Radwan, nel nord di Gaza City", ha precisato Mahmud Bassal, portavoce dell'agenzia della difesa civile, in dichiarazioni all'Afp. Negli ultimi mesi le forze israeliane hanno colpito diverse scuole che ospitavano palestinesi sfollati, molte delle quali a Gaza City, affermando che gli attacchi miravano a militanti di Hamas. Decine di migliaia di persone sfollate hanno cercato rifugio nelle scuole dall'inizio della guerra a Gaza. Una gran folla si è radunata fuori dall'edificio subito dopo l'attacco, attraversando le macerie mentre i soccorritori cercavano di aiutare i feriti, come mostrato dalle riprese di AfpTv. Abd Arooq, uno degli sfollati di Gaza, ha sostenuto che la scuola aveva offerto rifugio a più di duemila persone. "Non sappiamo dove andare. Siamo per strada," ha detto. "Non c'è alcun rispetto per moschee, scuole o nemmeno per le case in cui viviamo".

Capo MI6: “Iran non ha accantonato risposta alla morte di Hanyeh”

"Sospetto che ci proveranno e non potremo abbassare la guardia per il tipo di attività che gli iraniani potrebbero provare a perseguire in quella direzione". Lo ha detto il capo dell'agenzia di spionaggio britannica MI6, Richard Moore, parlando, nel corso di un evento dell'Ft a Londra, della possibilità che l'Iran stia ancora pianificando una rappresaglia per l'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh, avvenuta a Teheran a fine luglio. Lo riporta il Guardian.

Gaza, valico di Kerem Shalom chiuso per il secondo giorno

Per il secondo giorno consecutivo, le autorità israeliane hanno continuato a chiudere il valico di Kerem Shalom impedendo l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza dall'Egitto, adducendo come motivo lo shabbat, il giorno di riposo settimanale in Israele. Lo riferisce una fonte ufficiale egiziana in Sinai ricordando che il valico di Rafah è chiuso dal lato palestinese per il 126/o giorno consecutivo. Il blocco a Rafah continua a causare accodamenti di "migliaia" di camion nel Governatorato del Sinai del Nord, con "deterioramento" degli aiuti umanitari a causa del caldo e della polvere, ha sottolineato la fonte. Centinaia di palestinesi bloccati nelle città del Sinai settentrionale stanno aspettando che il terminal di Rafah riapra per poter entrare nella Striscia di Gaza, segnala ancora la fonte sottolineando che le squadre della Mezzaluna Rossa sono pronte a entrare in azione non appena il terminal sarà aperto. 

Rania di Giordania, doppiopesismo su Israele è razzismo contro Gaza

- "Se guardiamo alla guerra di Israele a Gaza vediamo un palese doppiopesismo e un doppio standard". Lo ha denunciato la regina Rania di Giordania, intervenendo al Forum Ambrosetti, a Cernobbio. Il 7 ottobre scorso, ha spiegato la sovrana, "Israele è stato attaccato violentemente da Hamas, un attacco che ha scioccato il mondo" e "come ha affermato la comunità internazionale, gli israeliani hanno diritto di vivere in sicurezza e in pace. Da allora Israele ha risposto a livelli disumani colpendola a livelli devastanti, con circa 70mila tonnellate di bombe, più di quelle sganciate su Amburgo, Londra a e Dresda durante la Seconda guerra mondiale". Questa guerra, ha osservato Rania di Giordania, che è di origine palestinese, ha prodotto "il più grande gruppo di bambini con amputazioni della storia". Inoltre, Israele "ha colpito ripetutamente zone aeree che aveva dichiarato sicure e limita e ostacola l'accesso agli aiuti umanitari mentre i bambini palestinesi muoiono di fame". Una sofferenza "inimmaginabile" diventata ormai normalità. "Guardi al futuro e vedi un orizzonte desolante, non ci sono ospedali, non ci sono scuole, non c'è ancora un'università in piedi" ha detto.


Al Jazeera, attivista Usa uccisa da cecchino dell'esercito

"L'autopsia dell'attivista turco-americana ha confermato che è stata uccisa da un colpo di arma da fuoco sparato da un tiratore dell'esercito di occupazione": lo ha detto ad Al Jazeera il governatore di Nablus, come riporta su X la tv panaraba riferendosi alla 26enne Aysenur Ezgi Eygi morta ieri durante una manifestazione in Cisgiordania. Citando il proprio corrispondente, Al Jazeera precisa che "la medicina legale palestinese ha dimostrato" che Aysenur Ezgi Eygi "è stata uccisa da un colpo alla testa sparato da un cecchino israeliano". 

Idf, cambieremo tattiche combattimento nei tunnel

L'Idf cambierà le sue tattiche di combattimento nei tunnel di Gaza per impedire l'omicidio di ostaggi. Secondo quanto riferisce Times of Israel, su fonti militari che hanno parlato con Kan News, un'indagine ha rivelato infatti che le vedette di stanza di Hamas all'esterno del tunnel hanno individuato soldati israeliani avvicinarsi, il che molto probabilmente li ha spinti a uccidere gli ostaggi e ad abbandonare la scena. "L'assassinio degli ostaggi è un messaggio operativo diretto da Hamas, "Smettete di operare sottoterra'", hanno detto i funzionari militari a Kan. "L'Idf continuerà a raggiungere gli ostaggi senza metterli in pericolo", ha affermato la fonte militare.

Idf, Israele concentrato su lotta contro Hezbollah

Le forze di difesa israeliane sono "molto concentrate" sulla lotta contro Hezbollah e sulla preparazione di azioni offensive in Libano contro il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran. Lo ha affermato il capo di stato maggiore delle Idf, il tenente generale Herzi Halevi, durante un tour delle alture del Golan. "L'IDF è molto concentrato sulla lotta contro Hezbollah. Penso che il numero di attacchi nell'ultimo mese, di operativi uccisi, di razzi distrutti, di infrastrutture distrutte, sia molto elevato", ha detto Halevi, secondo quanto riporta Times of Israel. 

Onu chiede inchiesta su morte attivista in Cisgiordania

L'Onu ha chiesto "un'indagine approfondita" sulla morte della 26enne attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi, uccisa a colpi di arma da fuoco dall'esercito israeliano durante una manifestazione nella città di Beita, in Cisgiordania, vicino a Nablus. La giovane stava prendendo parte alla protesta settimanale contro l'espansione di un insediamento ebraico. "Vogliamo vedere un'inchiesta approfondita sulle circostanze della morte e i responsabili devono essere chiamati a risponderne", ha affermato il portavoce del segretario generale, Ste'phane Dujarric. "I civili", ha aggiunto, "devono esere protetti in ogni momento".  Anche gli Usa avevano sollecitato un'inchiesta con il portavoce del Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, che si è detto "profondamente turbato per la tragica morte di una cittadina americana". 

Wafa: 8 morti nel bombardamento di una scuola nel Nord

Sarebbe di otto morti e 15 feriti il bilancio di un bombardamento israeliano su una scuola di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. A riferirlo è l'agenzia palestinese Wafa. L'edificio era stato trasformato in un rifugio per gli sfollati. Secondo la Wafa il raid delIdf aveva come obiettivo le tende in cui dormono gli sfollati all'interno della scuola Halimah al-Saadiyah. 

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