
Terminata la serrata annunciata dalla Federazione del lavoro dell'Histadrut per fare pressione sul governo affinché faccia di più per raggiungere un accordo dopo che i corpi di 6 ostaggi sono stati recuperati a Rafah. "Lo sciopero è una vergogna. State dicendo a Sinwar: avete ucciso 6 persone, qui noi vi sosteniamo", ha commentato il premier israeliano che ha attaccato i dimostranti scesi in strada e si è opposto alla richiesta di Gallant di annullare la decisione del governo di restare nell'asse di Filadelfia
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È terminato in Israele lo sciopero generale, annunciato ieri dalla Federazione del lavoro dell'Histadrut, per fare pressione sul governo affinché faccia di più per raggiungere un accordo dopo che i corpi di sei ostaggi assassinati sono stati recuperati da un tunnel a Rafah. Decine di manifestanti, secondo quanto riporta Times of Israel, hanno bloccato Ibn Gvirol Street a Tel Aviv chiedendo al governo di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi. tenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. Fino ad ora sono state 13 le persone arrestate.
"Lo sciopero è una vergogna. State dicendo a Sinwar: avete ucciso sei persone, qui noi vi sosteniamo". Lo ha detto durante la riunione di governo il premier Benyamin Netanyahu nella sua prima dichiarazione dopo la proclamazione dello sciopero generale, come riferisce Ynet. Il primo ministro ha attaccato duramente i dimostranti scesi in strada e si è opposto alla richiesta del ministrod ella Difesa Yoav Gallant di annullare la decisione del governo di restare nell'asse di Filadelfia.
Almeno 11 morti in un raid di Israele su una scuola a Gaza: preso di mira un gruppo di poliziotti in un istituto che ospitava sfollati palestinesi.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato
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Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. I DETTAGLI
Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. QUALI SONO
Guerra Israele-Hamas. Cosa sapere sul conflitto in corso
Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, Sky TG24 ha deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO

Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. I DETTAGLI
Gaza, corridoi Netzarim e Filadelfia: perché continuano a bloccare colloqui di pace
Tra le questioni più spinose nella trattativa per una tregua tra Israele e Hamas c'è ancora quella sul controllo delle due lingue di terra più strategiche per le operazioni militari. Da un lato c'è il corridoio di Filadelfia, che al suo interno ha il valico di Rafah. Dall'altro c'è la strada di Netzarim, che separa in due - da nord a sud - la Striscia. COSA SAPERE

Netanyahu: "Controlleremo valichi frontiera Gaza"
Rispondendo alle domande dei giornalisti alla fine della sua conferenza stampa a Gerusalemme, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto che Israele controllerà il valico di frontiera il "giorno dopo" Hamas. Netanyahu aggiunge che se un altro organismo o organizzazione potrà prenderne il controllo in futuro, per lui va bene. "Siamo molto vicini allo smantellamento di Hamas", dice. "Stiamo smantellando Hamas". Netanyahu aggiunge che Israele deve ancora trovare un'alternativa al gruppo terroristico per la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza e che ci sta lavorando.
"Biden verso accordo prendere o lasciare a Israele e Hamas"
Joe Biden potrebbe presentare in settimana un accordo "prendere o lasciare" a Israele e Hamas nella speranza di raggiungere un'intesa sul cessate il fuoco. Lo riporta Nbc citando alcune fonti, secondo le quali l'ipotesi è stata ventilata dal consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan nel corso di un incontro virtuale con le famiglie degli ostaggi.
Hamas: "Ostaggi nelle bare se Israele continua attacchi"
Hamas ha detto che gli ostaggi torneranno "dentro le bare" se Israele manterrà la pressione militare su Gaza.
Media: in settimana proposta Usa accordo 'prendere o lasciare'
Già in settimana il presidente americano Joe Biden potrebbe proporre un ultimo accordo "prendere o lasciare" nella speranza si arrivi a un'intesa tra Israele e Hamas. Lo hanno detto a Nbc News due fonti informate sui colloqui, precisando che il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha indicato questa come un'opzione durante un incontro virtuale che si è tenuto ieri con parenti degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre scorso in Israele.
Netanyahu, tutti chiedono di finire la guerra, conta solo questo
"Tutti vogliono che mettiamo fine alla guerra, questo è quello che conta per loro. Tutti premono per farci uscire da Gaza. Ma la conquista di Rafah e del Corridoio Filadelfia ha cambiato il corso del conflitto e se ci ritiriamo non potremo tornare". Lo ha affermato il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa a Gerusalemme.
Netanyahu, nessun ritiro dal Corridoio Filadelfia
"Il conseguimento degli obiettivi della guerra passano per il Corridoio Filadelfia. Venti anni fa mi sono dimesso dal governo Sharon proprio su questo punto: dobbiamo controllare l'asse al confine tra Gaza e l'Egitto, è una questione politica fondamentale". Lo ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu in conferenza stampa a Gerusalemme, annunciando che non ci sarà nessun ritiro dell'esercito israeliano da quel corridoio.
Israele: "Pofondamente amareggiati dai tagli Gb sulle armi"
Il ministero della Difesa israeliano si dice "profondamente amareggiato" dai tagli alle esportazioni di armi da parte del Regno Unito a Israele.
Media: la colpa del mancato accordo è del governo israeliano
"Una fonte di alto livello" egiziana ha sostenuto che "il governo israeliano è responsabile dell'incapacità di raggiungere un accordo di tregua" a Gaza e "cerca di imporre un nuovo 'status quo' sul terreno per mascherare la propria crisi interna": lo ha scritto su X la tv pubblica egiziana "Al-Qahera". "L'Egitto ribadisce il suo categorico rifiuto della presenza israeliana nel corridoio Filadelfia e al valico di Rafah", aggiunge il messaggio. "Il proseguimento della guerra e la possibilità della sua espansione regionale sono estremamente pericolosi e preannunciano conseguenze disastrose", avverte la fonte del Cairo.
Biden: "Devastato e indignato per omicidio ostaggi di Hamas"
Joe Biden "ha espresso la sua devastazione e indignazione per l'omicidio" dell' israelo-americano Hersh Goldberg-Polin e di altri cinque ostaggi di Hamas e ha "ribadito l'importanza di ritenere responsabili i leader di Hamas": lo si legge in una nota della Casa Bianca sull'incontro del presidente e della sua vice Kamala Harris nella Situation Room con i negoziatori americani per l'accordo sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza.
Londra sospende parzialmente l'invio di armi a Israele
Il governo laburista britannico ha annunciato la sospensione parziale delle esportazioni di armi a Israele. La decisione è stata comunicata dal ministro degli Esteri David Lammy alla Camera dei Comuni.
Ufficio Netanyahu: "Sconcertanti le parole di Biden"
L'ufficio di Netanyahu respinge le affermazioni di Biden secondo cui il premier israeliano non sta facendo abbastanza per un accordo sugli ostaggi: "È sconcertante che Biden stia facendo pressioni su Netanyahu, che ha accettato la proposta Usa già il 31 maggio e la proposta ponte il ;;16 agosto, e non sul leader di Hamas Sinwar che continua a rifiutare con veemenza qualsiasi intesa", afferma un alto funzionario riferito dai media israeliani. La dichiarazione di Biden "è particolarmente pericolosa tanto più che giunge solo pochi giorni dopo che Hamas ha giustiziato sei ostaggi israeliani, tra cui un cittadino americano", aggiunge.
Biden: "Su ostaggi non molliamo, continueremo a premere"
"Non molliamo, continueremo a premere": lo ha detto Joe Biden rispondendo ai reporter che gli chiedevano quale sia il suo messaggio alle famiglie degli ostaggi di Hamas.
Biden: "Accordo su Gaza vicino, ma Bibi non fa abbastanza"
Joe Biden ha detto ai reporter che un accordo finale per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza è molto vicino, ma che non ritiene che il premier israeliano Benjamin Netanyahu stia facendo abbastanza per garantire tale accordo.
Hamas pubblica un video con i sei ostaggi uccisi
Hamas ha pubblicato il filmato dei sei ostaggi assassinati, i cui corpi sono stati recuperati dall'Idf a Rafah, nel sud di Gaza. Non è chiaro quando sia stato girato il video, ma Hamas afferma che si tratta di un promo per un video più lungo che verrà pubblicato a breve in cui saranno mostrati Hersh Goldberg-Polin, Eden Yerushalmi, Ori Danino, Alex Lobanov, Carmel Gat e Almog Sarusi. La maggior parte dei media israeliani non sta pubblicando la clip.
Netanyahu: "Lo sciopero è stato una vergogna"
"Lo sciopero è una vergogna. State dicendo a Sinwar: avete ucciso sei persone, qui noi vi sosteniamo". Lo ha detto durante la riunione di governo il premier Benyamin Netanyahu nella sua prima dichiarazione dopo la proclamazione dello sciopero generale, come riferisce Ynet. Il primo ministro ha attaccato duramente i dimostranti scesi in strada e si è opposto alla richiesta del ministrod ella Difesa Yoav Gallant di annullare la decisione del governo di restare nell'asse di Filadelfia. Lo sciopero, nel frattempo è finito.
Medioriente, 5 razzi provenienti dal Libano colpiscono il nord d'Israele
Cinque razzi provenienti dal Libano hanno colpito il nord di Israele. Lo riportano i media israeliani, senza specificare se l'attacco abbia prodotto vittime o danni. In precedenza le sirene d'allarme erano suonate nell'Alta Galilea.
Israele, i parenti degli ostaggi annunciano nuove proteste per stasera
Nuove proteste sono attese questa sera in Israele. Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi ha annunciato diverse iniziative a partire dalle 19 ora locale, le 18 in Italia. In un post su X il gruppo annuncia, tra le iniziative previste, una "manifestazione su vasta scala" a Gerusalemme, davanti alla residenza del premier israeliano Benjamin Netanyahu, e una protesta a Tel Aviv.
Libano, raid di Israele uccide due civili nel sud
Due persone sono state uccise stamani in un attacco israeliano contro un veicolo nel sud del Libano, secondo quanto riportato dal ministero della salute di Beirut. L'attacco è avvenuto nei pressi di Naqura, città libanese frontaliera dove si trova il quartiere generale di Unifil, la missione Onu schierata nel sud del Libano e di cui fanno parte un migliaio di soldati italiani. Le due vittime sono Hussein Mahdi e Ali Mahdi, cugini. Il primo, secondo i media locali era impiegato per una ditta di pulizie locali che lavora anche per Unifil. Hussein Mahdi era inoltre fratello di Abbas Mahdi, un combattente di Hezbollah ucciso il 21 maggio scorso in un attacco sempre nei pressi di Naqura. L'altra vittima, Ali Mahdi, era invece tornato per le vacanze estive dall'estero ed era in visita alla famiglia nel luogo natale Naqura. Secondo il governo libanese, da ottobre scorso a oggi 129 civili sono stati uccisi in raid israeliani mentre sono più di 300 i combattenti di Hezbollah morti in attacchi dello Stato ebraico. Il movimento armato libanese, alleato di Hamas e dell'Iran, ha cominciato a sparare in Alta Galilea, territorio israeliano, dall'8 ottobre scorso. Da allora, Israele ha risposto con intensi attacchi nel sud del Libano, nella valle della Bekaa e nella periferia sud di Beirut.
Biden e Harris incontrano un team di negoziatori Usa sugli ostaggi alla Casa Bianca
Il presidente, Joe Biden, e la sua vice nonché candidata del Partito Democratico alla Casa Bianca, Kamala Harris, questa mattina incontreranno il team dei negoziatori Usa sugli ostaggi nella Situation Room alla Casa Bianca. La riunione, evidenziano i media americani, si svolge a due giorni dal ritrovamento in un tunnel di Rafah dei corpi di sei ostaggi, tra cui quello del cittadino americano Hersh Goldberg-Polin.
I partecipanti alla riunione nella Situation Room, riferisce la Casa Bianca, discuteranno di come procedere per raggiungere un accordo che porti alla liberazione dei 101 ostaggi ancora nelle mani di Hamas, tra cui sette cittadini americani.
Ieri, intanto, le famiglie dei sette hanno tenuto un incontro virtuale con il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, e l'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Brett McGurk. "Sullivan ha detto alle famiglie che i prossimi giorni saranno cruciali per liberare i restanti 101 ostaggi", hanno affermato le famiglie in una dichiarazione congiunta
Israele, la polizia arresta alcuni manifestanti a Tel Aviv
La polizia israeliana ha arrestato alcuni manifestanti a Tel Aviv, durante la manifestazione che ha coinvolto centinaia di migliaia di persone, scese in piazza per chiedere al governo di accettare un accordo di cessate il fuoco per il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza.
Katz: "L'organizzazione terroristica Hamas ha brutalmente giustiziato sei ostaggi per incutere paura e tentare di frantumare la società israeliana. Israele risponderà con tutta la sua forza a questo crimine atroce"
Sullivan: "Biden valuta proposta definitiva su Gaza in settimana"
Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha detto domenica alle famiglie degli ostaggi americani a Gaza che Joe Biden sta valutando la possibilità di presentare a Israele e Hamas una proposta definitiva per un accordo sul rilascio degli ostaggi e sul cessate il fuoco a Gaza entro la fine della settimana: lo riferisce Axios citando due fonti a conoscenza diretta dell'incontro. Sullivan e l'inviato Usa per il Medio Oriente Brett McGurk, hanno inoltre detto ai familiari che non sanno se l'accordo verrà concluso ma che c'è una chance e che sperano possa concretizzarsi entro due settimane.

©Ansa
ll leader del sindacato: "Lo sciopero generale si concluderà alle 18"
Il leader dell'Histadrut, il più grande sindacato israeliano, Arnon Bar-David, ha comunicato al Tribunale del lavoro di Bat Yam che lo sciopero generale terminerà questa sera alle 18 (le 17 in Italia). Lo hanno riferito i media in lingua ebraica, ricordando come inizialmente la conclusione dello sciopero - convocato per premere sul governo affinché accetti un accordo con Hamas - fosse prevista alle 6 di domani mattina (le 5 in Italia).
Capo Histadrut, rispetto sentenza ma rivendico sciopero
Il capo dell'Histadrut, Arnon Bar-David, ha accolto l'ordinanza del tribunale del lavoro, che ha anticipato la fine dello sciopero generale alle 14.30 ma ha rivendicato la decisione di indirlo, sostenendo che non si tratta di una mossa politica. "Viviamo in uno stato di diritto e rispettiamo la decisione del tribunale, pertanto ordino a tutti di tornare al lavoro alle 14.30. E' importante sottolineare che lo sciopero è stata una mossa importante e la sostengo", ha affermato. "Nonostante i tentativi di dipingere la solidarieta' con colori politici, centinaia di migliaia di cittadini hanno mostrato il loro dissenso... abbiamo dimostrato che il destino dei rapiti non è di destra o sinistra, esiste solo la vita o la morte e non permetteremo che la vita venga trascurata".
Iran, nuovo caso contro il prigioniero politico Tajzadeh
Il noto attivista politico riformista Mostafa Tajzadeh, che sta scontando la sua pena a cinque anni di reclusione da luglio 2022 per "propaganda contro il sistema" e "complotto contro la sicurezza del paese", è stato accusato per gli stessi capi di imputazione in un nuovo caso dove rischia altri sei anni di prigione. Il politico, che è stato brevemente ministro dell'Interno durante il mandato dell'ex presidente riformista Mohammad Khatami nel 1998, ha affermato che non si sarebbe presentato in tribunale in questo nuovo caso in un messaggio dal carcere, citato dai quotidiani riformisti. Arrestato nel 2009 durante le manifestazioni del "movimento verde" contro il presidente Mahmoud Ahmadinejad, Tajzadeh ha già scontato sette anni di carcere ed è uno dei politici riformisti, che si trovano in gran parte in prigione, che hanno adottato posizioni più dure rispetto ai riformisti moderati contro la Guida suprema, Ali Khamenei, e hanno chiesto cambiamenti fondamentali nel sistema della Repubblica islamica. In una lettera scritta a Khamenei dalla prigione, Tajzadeh ha affermato che un'organizzazione parallela al dipartimento di intelligence delle Guardie Rivoluzionarie, per la settima volta, ha aperto un nuovo caso contro di lui e questo è accaduta su ordine dello stesso Khamenei. "Solo per avere criticato voi, che avete creato una situazione così miserabile nel Paese, finora ho trascorso in totale nove anni e due mesi in prigione, senza considerare i tre che mi restano da scontare e anche la possibile condanna per il nuovo caso", ha scritto Tajzadeh, rivolgendosi alla Guida Suprema. "Un giorno, io e voi compariremo davanti alla corte divina, e sapete che lì non avrete alcun potere assoluto e dovreste essere ritenuto responsabile delle vostre parole e azioni una per una", ha aggiunto il politico nella sua lettera.
Tribunale ordina fine dello sciopero generale in Israele
Il presidente del tribunale del lavoro ha ordinato la fine dello sciopero generale in Israele alle 14,30 ora locale, "dopo avere ascoltato le posizioni delle parti". Lo riferisce Ynet. L'ingiunzione arriva dopo le forti pressioni del governo sul sindacato per non bloccare le attività del Paese, come invece sta avvenendo. Ieri un ministro del Likud, lo stesso partito del premier, ha riferito di forti timori di Benyamin Netanyahu rispetto alle enormi proteste contro il governo. Ieri l'Histadrut, il grande sindacato che rappresenta centinaia di migliaia di lavoratori, ha detto che lo sciopero potrebbe continuare anche domani.
Migliaia di manifestanti bloccano le strade a Tel Aviv
Migliaia di manifestanti stanno bloccando diverse strade a Tel Aviv, dove è in corso lo sciopero genrale indetto dopo il ritrovamento a Gaza di sei giovani ostaggi giustiziati in un tunnel. Dimostranti si sono riuniti in Begin Street e chiedono al governo di fare l'accordo per il rilascio dei rapiti che sono ancora in vita prigionieri di Hamas. Al ritmo dei tamburi, giurano che non abbandoneranno gli ostaggi ancora a Gaza, chiedono "i valori prima di tutto" e accusano il governo di Israele di agire contro la nazione. Intanto, un'altra manifestazione ha bloccato il traffico sull'autostrada Ayalon.
Ben Gvir: 'Stiamo facendo il possibile per evitare un accordo sconsiderato'
"Stiamo usando il nostro potere nel governo per impedire un accordo sconsiderato". Lo ha dichiarato il ministro israeliano per la Sicurezza Nazionale, l'esponente dell'estrema destra Itamar Ben Gvir, prendendo la parola davanti a centinaia di persone del Gvura e del Tikva Forum che hanno marciato a sostegno del governo dalla Corte Suprema di Gerusalemme verso la Knesset. I dimostranti si sono anche fermati di fronte all'ufficio del primo ministro per mostrare il loro sostegno all'operazione a Gaza. "Con Hamas devi parlare solo con le armi", ha aggiunto Ben Gvir, mentre gran parte di Israele oggi è bloccato dallo sciopero generale, convocato per premere sul governo affinché raggiunga un accordo per il rilascio degli ostaggi ancora tenuti nella Striscia di Gaza.
Estrema destra attacca Histadrut per sciopero generale
L'estrema destra è tornata ad attaccare l'Histadrut per lo sciopero generale indetto in Israele per fare pressioni sul governo in modo che raggiunga subito un accordo per liberare gli ostaggi. Il ministro per la Periferia, Yitzhak Wasserlauf, ha chiesto al ministro della Giustizia Yariv Levin e al presidente della Commissione Giustizia Simcha Rothman di modificare la legge per consentire al pubblico di denunciare il sindacato per danni. Secondo Wasserlauf, quello odierno è uno "sciopero politico criminale che è contro la legge, inteso a impedire le ampie misure di sicurezza promosse dal governo e dalla coalizione". "Non esiste alcun diritto allo sciopero quando si tratta puramente di politica di sicurezza nazionale, senza alcuna relazione con le condizioni di lavoro dei dipendenti dell'Histadrut", ha aggiunto il ministro di estrema destra. Contro l'iniziativa dell'Histadrut si sono schierati pubblicamente anche Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir, i due leader nazionali dell'estrema destra.
Hamas: bilancio Gaza a 40.786 morti e 94.224 feriti
Dall'inizio della guerra a Gaza, ci sono stati 40.786 morti e 94.224 feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, precisando che nelle ultime 48 ore hanno perso la vita 48 palestinesi.
Iran: 'Israele sta spingendo la regione sull'orlo della crisi'
"Persistendo nel genocidio di Gaza e ora inviando la sua macchina per uccidere in Cisgiordania, Israele sta spingendo la regione sull'orlo di una pericolosa crisi". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi. "Se i sostenitori occidentali di Bibi (il premier israeliano BenYamin Netanyahu) non riusciranno a frenare queste provocazioni criminali, condivideranno la responsabilità delle conseguenze e saranno ritenuti responsabili", ha aggiunto il capo della Diplomazia di Teheran in un messaggio su X.
Ben-Gvir: no accordo, con Hamas si parla solo con armi
L'estrema destra israeliana sta lavorando all'interno del governo "per impedire un accordo sconsiderato" con Hamas per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Lo ha assicurato Itamar Ben-Gvir, ministro per la Sicurezza nazionale, sottolineando che "con Hamas si deve parlare solo tra mirini" di fucile. Il leader dell'estrema destra ha incontrato a Gerusalemme gli attivisti del Gvura Forum che hanno inscenato una ristretta contro-manifestazione a favore del governo, mentre il Paese si è fermato con uno sciopero generale per fare pressioni sull'esecutivo affinché raggiunga immediatamente un'intesa con Hamas che riporti a casa i rapiti.
Leader sindacato: 'Sciopero generale si concluderà alle 18'
Il leader dell'Histadrut, il più grande sindacato israeliano, Arnon Bar-David, ha comunicato al Tribunale del lavoro di Bat Yam che lo sciopero generale terminerà questa sera alle 18 (le 17 in Italia). Lo hanno riferito i media in lingua ebraica, ricordando come inizialmente la conclusione dello sciopero - convocato per premere sul governo affinché accetti un accordo con Hamas - fosse prevista alle 6 di domani mattina (le 5 in Italia).
Tajani, 'immediato cessate fuoco per garantire rilascio ostaggi'
"Profondo cordoglio e vicinanza al popolo di Israele per l'uccisione di sei ostaggi rapiti da Hamas lo scorso 7 ottobre. L'Italia è in prima linea per la pace in Medio Oriente: chiediamo immediato cessate il fuoco per garantire liberazione degli ostaggi e aiuti alla popolazione palestinese". Così ieri sul social X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Israele, 100 manifestanti contro sciopero: "Protesta è a favore a Sinwar"
Contro-manifestazione pro-governo a Gerusalemme: nel giorno in cui Israele si ferma per lo sciopero generale indetto a sostegno delle pressioni dei familiari degli ostaggi sul premier Benjamin Netanyahu per raggiungere un accordo, un centinaio di persone del Tikva Forum ha marciato dalla Corte Suprema alla Knesset, a Gerusalemme. Lo riferisce Yedioth Ahronoth. "Non ci fermeremo finché non vinceremo", è lo slogan risuonato nel corteo guidato da Yehoshua Shani, padre di Uri Shani, ucciso nella battaglia contro i miliziani di Hamas nell'avamposto di Kissuf il 7 ottobre.
Hamas rivendica attentanti con autobombe di venerdì
Hamas ha rivendicato la responsabilità del duplice attentato con autobombe avvenuto venerdì sera nella zona di Gush Etzion, in Cisgiordania, aggiungendo che i due terroristi uccisi erano membri del gruppo. In una dichiarazione, Hamas si assume la "piena responsabilità" dell'attacco, durante il quale un'autobomba è stata fatta esplodere in una stazione di servizio e una seconda auto è esplosa nell'insediamento di Karmei Tzur. Tre soldati e un agente della sicurezza locale sono rimasti feriti in modo lieve.
Katz: 'Hamas pagherà prezzo per uccisione ostaggi'
"Hamas pagherà un prezzo per l'uccisione dei sei ostaggi prigionieri a Gaza". Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.
Idf: 'Raid durante la notte nel sud del Libano'
Secondo il media al Manar, legato a Hezbollah, durante la notte, aerei da combattimento dell'aeronautica militare israeliana hanno attaccato edifici militari delle milizie sciite nel sud del Libano. Un altro raid avrebbe colpito un veicolo appartenente ad una società che fornisce servizi all'Unifil - riferisce al Manar - provocando due morti.
Idf: neutralizzata autobomba fuori colonia in Cisgiordania
L'esercito israeliano ha riferito che è stata neutralizzata un autobomba prima che entrasse nell'insediamento di Ateret, nella Cisgiordania centrale. Le forze di sicurezza hanno bloccato le strade e hanno smantellato l'ordigno posto nel veicolo.
Gallant a Smotrich: 'Potevi salvare 30 vite e non l'hai fatto'
In una conversazione avvenuta tra il ministro della Difesa Yoav Gallant e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich durante una visita congiunta nel sud, il primo ha fatto pressioni affinché cambi la sua posizione sull'accordo per il rilascio degli ostaggi: "Sarai in grado di vivere con te stesso quando saprai che avresti potuto salvare 30 vite ma non l'hai fatto? Impedirlo per tenere le truppe nell'asse Filadelfia che può essere facilmente riconquistato?". Lo ha rivelato Channel 12, che ha riferito la risposta di Smotrich a Gallant: "L'accordo che proponete abbandona gli altri rapiti e soprattutto dà la vittoria a Sinwar, è un accordo di resa". I due ministri - ha detto Channel 12 - si sono rifiutati di commentare la conversazione e hanno espresso sconcerto per il fatto che una conversazione avvenuta tra loro in privato sia trapelata, ma non hanno negato il contenuto delle loro affermazioni. Gallant sta cercando di creare una maggioranza per l'accordo ed evitare fallimenti politici, ma Smotrich persiste nella sua posizione e voterà contro il ritiro dell'Idf dal Corridoio Filadelfia se la questione dovesse essere messa ai voti. Secondo indiscrezioni riferite dai telegiornali, Smotrich intensificherà i suoi sforzi ed eserciterà tutto il suo peso politico sul primo ministro affinché non accetti un accordo diverso da quello sostenuto finora da Benyamin Netanyahu.
Lunghe file all'aeroporto Ben-Gurion, voli non partiranno prima di sera
Sono state registrate lunghe file all'aeroporto Ben Gurion in seguito all'annuncio dello sciopero generale. Centinaia di passeggeri sono in attesa ai banchi del check-in. I sindacati sostengono che lo sciopero continuerà fino a sera, quando solo pochi voli potranno partire.
Ukmto: cargo colpito al largo coste Yemen, no vittime
Una nave mercantile è stata colpita da due proiettili a 70 miglia nautiche a nord-ovest di Saleef, nello Yemen. Lo ha riferito la United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto), precisando che sono in corso i controlli sui danni e che una terza esplosione si è verificata nelle immediate vicinanze della nave, ma che non ci sono state vittime a bordo. Dallo scorso novembre i ribelli yemeniti filoiraniani Houthi lanciano attacchi contro i cargo che navigavano nella regione in solidarietà con Hamas contro Israele.
Riunione Casa Bianca su strategia negoziale per ostaggi
Il presidente americano Joe Biden, insieme alla vice presidente Kamala Harris, incontrerà oggi la squadra della Casa Bianca per la Sicurezza nazionale per determinare la strategia per lo sforzo finale nell'ambito dei negoziati volti a raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Lo ha riferito Barak Ravid di Axios, citando una fonte informata dei fatti.
WP: Biden punta su accordo 'prendere o lasciare'
L'amministrazione Biden ha discusso con Egitto e Qatar una proposta finale 'prendere o lasciare' per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, che intende presentare alle parti nelle prossime settimane. E' quanto riporta il Washington Post, spiegando che se le due parti non dovessero accettare la nuova offerta, questo potrebbe segnare la fine dei negoziati a guida Usa. "Non si può continuare a negoziare in questo modo. Questo processo deve essere interrotto a un certo punto", ha sostenuto un alto esponente di Washington, precisando che insieme a Doha e al Cairo i mediatori stavano già lavorando a questa proposta prima che il recupero dei corpi di sei giovani ostaggi aumentasse la pressione sul governo israeliano. "Questo fa deragliare l'accordo? No. Se non altro, dovrebbe aggiungere ulteriore urgenza in questa fase conclusiva, in cui eravamo già", ha affermato.
Unrwa: 'Vaccino antipolio somministrato a 87mila bambini a Gaza'
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha affermato che 87.000 bambini a Gaza hanno ricevuto la prima dose di vaccino antipolio. "Sono in corso sforzi per fornire ai bambini questo vaccino chiave, ma ciò di cui hanno più bisogno è un cessate il fuoco adesso", si legge su X mentre la campagna di vaccinazione continua per il secondo giorno. Le vaccinazioni dovrebbero essere accompagnate da tre giorni di pausa nei combattimenti in diverse zone del territorio. Tuttavia, ieri ci sono state numerose segnalazioni di attacchi aerei israeliani con vittime palestinesi a Gaza. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che il 90% dei bambini sotto i 10 anni a Gaza debba essere vaccinato affinché la campagna sia efficace.
Figlia ostaggi Hamas, 'Bibi vattene: fai male al nostro popolo'
"Da oggi provo una rabbia che non conoscevo. Siamo al punto di non ritorno: ora basta. Sono devastata, mi brucia il corpo per la rabbia. Ma era prevedibile. Se il primo ministro avesse firmato un accordo di cessate il fuoco, queste sei persone sarebbero vive, sarebbero sopravvissute ai tunnel e sarebbero tornate a casa. Mio padre tornerebbe a casa". Così al Corriere della Sera Sharone Lifschitz. La mattina del 7 ottobre, i miliziani di Hamas hanno rapito da un kibbutz i suoi genitori di 83 e 85 anni. La madre è stata liberata a novembre, il padre è ancora in mano loro. "Tutti i cittadini del mondo - chiede oggi - spingano i loro leader a costringere Netanyahu e Sinwar a sedersi intorno al tavolo dei negoziati in modo onesto, e che questa catastrofe finisca. Lo chiedo anche ai palestinesi: pretendetelo con noi. Netanyahu e Sinwar mettono davanti gli interessi personali e di carriera politica a quelli dei loro popoli. Sono due fanatici che spandono veleno nella regione. Per il nostro primo ministro gli ostaggi non sono una priorità. Questa guerra è iniziata per colpa di Hamas che il 7 ottobre ha compiuto l'indicibile. Ma il governo israeliano ha una doppia colpa: non ci ha protetti e ha continuato il massacro". A Netanyahu direbbe: "Vattene, hai fallito e continui a fallire. Non hai portato pace ma solo morte e distruzione. Tu sarai per sempre ricordato come colui che ha fatto più morti dal dopoguerra. Sarai ricordato per il male che hai fatto al nostro popolo". Lifschitz ha rilasciato una intervista anche alla Stampa, che sottolinea come i due anziani prigionieri fossero attivisti per la pace: "Mio padre era un uomo anziano che credeva davvero nel futuro e nelle nuove generazioni. Sentire che sei giovani, sopravvissuti alla prigionia contro ogni previsione, sono stati assassinati a sangue freddo è un po' come se una parte dei nostri cuori si fosse frantumata e fosse precipitata nell'abisso. Qualche anno fa mio padre si domandava 'quand'è che abbiamo vinto? Cosa significa vittoria?' Vincere significa raggiungere un accordo diplomatico che crei qui un posto sicuro e sano per tutte le persone della regione".
Fonti: possibile estensione sciopero aeroporto Tel Aviv
Lo sciopero all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv potrebbe essere esteso oltre le 10 del mattino nonostante le forti pressioni del governo per riprendere le operazioni. Lo ha riferito Channel 12, citando funzionari dello scalo. Al momento, i voli non partono dall'aeroporto e i bagagli non vengono caricati sugli aerei. Un funzionario della Histadrut, il potente sindacato israeliano, ha riferito all'emittente tv che si sta valutando di estendere a domani lo sciopero generale indetto per sostenere le pressioni delle famiglie degli ostaggi sul governo affinché si raggiunga immediatamente un accordo per la liberazione dei loro cari.
Katz: 'Ostaggi giustiziati per incutere paura a Israele'
'Hamas ha brutalmente giustiziato sei ostaggi per incutere paura e tentare di spaccare la società israeliana. Israele risponderà con tutta la forza a questo crimine atroce. Hamas è responsabile e pagherà il prezzo per intero". Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri Israel Katz.
Mo, 3 morti in attacco israeliano a Gaza City
Tre morti a Gaza City dopo che le forze israeliane hanno bombardato un veicolo di fronte alla clinica Remal, nel nord della città di Gaza. Lo rende noto un portavoce della Difesa civile palestinese a Gaza, aggiungendo che nell'attacco sono rimaste ferite anche un numero imprecisato di persone.
Smotrich: 'Sindacato sostiene Hamas, scioperanti non verranno pagati'
Il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich ha affermato che i lavoratori che hanno aderito allo sciopero in Israele non saranno pagati, precisando di aver ordinato al Tesoro di non pagare nessuno che aderisca allo sciopero generale indetto dall'Histadrut. Il ministro di estrema destra, che ha anche chiesto ai tribunali di fermare lo sciopero, ha anche accusato il presidente dell'Histadrut, Arnon Bar-David, di lavorare nell'interesse del leader di Hamas, Yahya Sinwar. "Mi dispiace che il presidente dell'Histadrut, invece di scegliere di sostenere lo Stato di Israele in questi tempi difficili contribuendo a rafforzare l'economia israeliana, sostenere le imprese e sostenere i riservisti, stia effettivamente realizzando il sogno di Sinwar", ha affermato Smotrich in una dichiarazione. "Invece di rappresentare i lavoratori israeliani, sceglie di rappresentare gli interessi di Hamas".
Israele, manifestanti bloccano strade, inizia lo sciopero generale
Decine di manifestanti hanno bloccato la via Ibn Gvirol a Tel Aviv, chiedendo al governo di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza, in mezzo alla rabbia pubblica per la gestione della guerra da parte del governo. I manifestanti si sono radunati anche allo svincolo di Shilat, vicino a Modi'in, e hanno bloccato una strada nella città settentrionale di Rosh Pina, riporta il Times of Israel .
Histadrut, uno dei sindacati più potenti del Paese, ha annunciato uno sciopero di un giorno, iniziato alle 6 (ora locale) di questa mattina. Non è chiaro quante persone aderiranno. Gli uffici governativi e comunali dovrebbero chiudere, così come le scuole e molte aziende private, così come l'aeroporto internazionale Ben Gurion.
Iran: 'Sosteniamo qualsiasi accordo che sia accettato da Hamas'
"L'Iran sostiene qualunque accordo, che sia accettato dai palestinesi e da Hamas per stabilire un cessate il fuoco a Gaza e aprire la strada per l'invio di aiuti". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, durante una telefonata con l'omologo bulgaro, Ivan Kondov, dove entrambi hanno dichiarato che i loro governi sono interessati a sviluppare reciprocamente le relazioni, riferisce Irna.
Raid Idf in Cisgiordania, 17 morti fra cui un bambino che distribuiva cibo
Le forze israeliane hanno ucciso un uomo palestinese e un bambino che distribuivano cibo a Jenin nel corso dei raid che hanno ucciso 17 persone. Lo riferisce l'agenzia di stampa Wafa. I due sono stati uccisi ieri all'ingresso del villaggio di Kafr Dan, alla periferia della città di Jenin, ha precisato l'agenzia palestinese.
Teheran: 'Fermate Israele prima che sia troppo tardi'
"È tempo che coloro che affermano di essere sostenitori dei diritti umani e che le vite degli esseri umani sono importanti per loro, agiscano per fermare Israele, prima che sia troppo tardi". E' quanto afferma il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. "Circa otto decenni dopo il tribunale di Norimberga, il mondo assiste ancora una volta all'emergere di un altro Hitler (riferendosi al premier israeliano Benyamin Netanyahu); un criminale che continua il brutale genocidio e l'uccisione di donne e bambini palestinesi innocenti tra l'indifferenza della comunità internazionale", ha aggiunto Kanani su X. "Più che mai, l'umanità ha bisogno di giustizia e chiede di processare i leader criminali del regime sionista", ha concluso.
Ukmto: 'Mercantile colpito da 2 razzi al largo dello Yemen'
Una nave mercantile è stata colpita da due razzi a 70 miglia nautiche a nord-ovest di Saleef, nello Yemen. Lo ha comunicato la United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto), aggiungendo che è in corso la verifica dei danni e che una terza esplosione è avvenuta nelle immediate vicinanze della nave, ma che non ci sono state vittime a bordo.
Israele, al via sciopero generale, strade bloccate e arresti
E' iniziato in Israele lo sciopero generale, annunciato ieri dalla Federazione del lavoro dell'Histadrut, per fare pressione sul governo affinché faccia di più per raggiungere un accordo dopo che i corpi di sei ostaggi assassinati sono stati recuperati da un tunnel a Rafah. Decine di manifestanti, secondo quanto riporta Times of Israel, hanno bloccato Ibn Gvirol Street a Tel Aviv chiedendo al governo di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi. tenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. Altri dimostranti si sono radunati a Shilat Junction vicino a Modi'in e hanno bloccato una strada nella città settentrionale di Rosh Pina. Nella notte, secondo quanto riporta il Jerusalem Post, nel corso di una grande manifestazione indetta dalle famiglie delle persone rapite, la polizia ha arrestato 29 dimostranti in seguito a una protesta illegale sulla Ayalon Highway, ha reso noto la polizia.
Almeno 11 morti in raid israeliano su una scuola a Gaza
Almeno 11 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo israeliano contro una scuola che ospitava sfollati palestinesi. Lo riferiscono i funzionari sanitari, scrive il Guardian. "Undici persone sono rimaste uccise quando un raid israeliano ha colpito la scuola Safad, a Gaza City, che ospitava sfollati", ha dichiarato il portavoce dell'agenzia di difesa civile Mahmud Bassal, aggiungendo che diverse persone sono rimaste ferite. Secondo un funzionario medico di Gaza, l'attacco ha preso di mira "una stanza usata dalla polizia". Da parte sua, l'esercito israeliano afferma di aver preso di mira "terroristi di Hamas che operavano da un centro di controllo in un'area che era la scuola di Safad".
Media israeliani, Netanyahu vuole pesante risposta contro Hamas
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu chiede di rispondere in modo "rapido, netto e pesante" all'uccisione da parte di Hamas di sei ostaggi. Lo riportano i media dello Stato ebraico. "Dobbiamo dire chiaramente che risponderemo con estrema forza", avrebbe detto Netanyahu nella riunione del gabinetto di sicurezza di ieri sera. "La prima cosa che deve essere fatta - secondo il premier israeliano - è portare entro 24-48 ore delle raccomandazioni per esigere un prezzo pesante, netto e molto rapido da Hamas: se non lo facciamo, vedremo altri omicidi di questo tipo".
Hamas, "ostaggi morti perché Netanyahu non ha accettato tregua"
Hamas afferma che i sei ostaggi israeliani ritrovati morti nel sud della Striscia di Gaza sarebbero ancora vivi se Israele avesse accettato un accordo di cessate il fuoco. In un'intervista all'emittente araba Al Jazeera, il vicepresidente dell'Ufficio politico del movimento islamista Khalil al-Hayya ha sostenuto che Hamas da parte sua ha mostrato flessibilità nei negoziati - anche riducendo il numero di prigionieri palestinesi di cui chiedeva il rilascio e accettando la proposta presentata dal presidente americano Joe Biden e sostenuta dal Consiglio di sicurezza dell'Onu -, ma il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto a questa diponibilità con evasione e nuove condizioni, tra cui l'insistenza sul mantenimento dei soldati nei corridoi di Netzarim e Filadelfia. Al-Hayya ha sottolineato quindi che non ci sarà alcun accordo senza che le forze israeliane si ritirino da queste zone.
Incontro virtuale tra Sullivan e le famiglie degli ostaggi Usa
Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha tenuto un incontro virtuale con le famiglie degli ostaggi americani detenuti da Hamas a Gaza durante il quale ha discusso "le strazianti notizie dei sei ostaggi uccisi da Hamas, tra cui l'americano Hersh Goldberg-Polin". Sullivan, informa una nota della Casa Bianca, ha inoltre "discusso della spinta diplomatica in corso ai massimi livelli da parte governo degli Stati Uniti per raggiungere un accordo che garantisca il rilascio degli ostaggi rimasti" e "ha sottolineato il profondo impegno del presidente Biden e della sua amministrazione nel riportare a casa i cari delle famiglie il prima possibile". (
Usa con Egitto-Qatar verso accordo 'prendere o lasciare
Gli Usa stanno continuando a discutere con Egitto e Qatar dei contorni di un accordo finale su Gaza da "prendere o lasciare", che presenteranno alle parti nelle prossime settimane: un eventuale rifiuto potrebbe segnare la fine dei negoziati guidati dagli americani, secondo un alto dirigente dell'amministrazione Biden, citato dal Wp. "Non si puo' continuare a negoziare. Questo processo deve essere interrotto a un certo punto", ha affermato la fonte, secondo cui il ritrovamento dei corpi di sei ostaggi uccisi non fa deragliare l'accordo ma casomai "dovrebbe aggiungere ulteriore urgenza in questa fase di chiusura, in cui eravamo già".
rump: "Uccisione ostaggi di Hamas colpa di Biden e Harris"
Donald Trump incolpa Joe Biden e Kamala Harris per l'uccisione dei sei ostaggi israeliani, assassinati da Hamas "a causa di una totale mancanza di forza e leadership americana". "Non fraintendete: questo è accaduto - scrive su Truth - perché la compagna Kamala Harris e il corrotto Joe Biden sono dei pessimi leader. Gli americani vengono massacrati all'estero, mentre Kamala denigra e inventa bugie sulle famiglie Gold Star e Biden dorme sulla spiaggia in questo 16/mo giorno consecutivo di vacanza. Hanno le mani sporche di sangue!".
Israele, 35 arresti e diversi feriti nelle manifestazioni
E' di 30 arresti a Tel Aviv, cinque a Gerusalemme e diversi feriti l'ultimo bilancio della grande manifestazione di ieri in Israele, indetta dalle famiglie delle persone rapite da Hamas. Lo riportano i media locali. L'autostrada Ayalon di Tel Aviv è stata sgomberata dai dimostranti dopo essere stata bloccata per circa tre ore. Alcuni manifestanti hanno lanciato oggetti in strada, acceso falò e sparato fuochi d'artificio in aria. La polizia in risposta avrebbe lanciato almeno quattro granate stordenti, ferendo leggermente alcune persone tra cui la parlamentare democratica Naama Lazimi.
Vertice Biden-Harris-negoziatori su accordo per ostaggi Hamas
Il presidente e la vicepresidente americani Joe Biden e Kamala Harris terranno oggi un incontro nella Situation room con i principali negoziatori della loro amministrazione per "discutere gli sforzi atti ad arrivare a un accordo che garantisca il rilascio degli ostaggi" ancora nelle mani di Hamas, afferma la Casa Bianca in un comunicato citato dai media israeliani.
Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. I DETTAGLI
Guerra Israele-Hamas. Cosa c'è da sapere sul conflitto in corso
Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, Sky TG24 ha deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO
Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. QUALI SONO