
Il neo ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha assicurato che la Repubblica islamica darà una risposta "precisa e calcolata" a Israele per l'assassinio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuto a Teheran lo scorso 31 luglio. Hamas conferma di aver inviato una delegazione al Cairo, dove è in corso un nuovo round di negoziati per una tregua a Gaza a cui partecipano delegazioni di alto livello di Stati Uniti, Israele, Egitto e Qatar
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Il neo ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha assicurato che la Repubblica islamica darà una risposta "precisa e calcolata" a Israele per l'assassinio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuto a Teheran lo scorso 31 luglio. "La Repubblica islamica darà la sua risposta in modo preciso, calcolato e controllato, tenendo conto di tutte le dimensioni necessarie", ha dichiarato Araghchi alla stampa.
Hamas conferma di aver inviato una delegazione al Cairo, dove è in corso un nuovo round di negoziati per una tregua a Gaza a cui partecipano delegazioni di alto livello di Stati Uniti, Israele, Egitto e Qatar, ha confermato l'esponente del gruppo Izzat al-Rishq in una dichiarazione. Il movimento islamico palestinese tuttavia esclude di prendere parte direttamente ai colloqui. E' al Cairo solo per essere aggiornato sull'andamento dei negoziati, come riporta il Guardian.
La Casa Bianca vede spiragli di dialogo nell'esito dei colloqui su Gaza al Cairo, parla di "primi segnali", colloqui "costruttivi" e "progressi", ma, precisa, "è necessario che le parti lavorino insieme" sull'attuazione di un accordo su cessate il fuoco e scambio tra prigionieri e ostaggi.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato
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Iran: "La rappresaglia su Israele sarà precisa e calcolata". VIDEO

Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. I DETTAGLI
Guerra Israele-Hamas. Cosa c'è da sapere sul conflitto in corso
Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, Sky TG24 ha deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO
Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. I DETTAGLI
Idf: "Pronti ad ogni scenario, sarà una settimana importante"
Le Forze di difesa israeliane (Idf) sono ''pronte a ogni scenario, sia in attacco, sia in difesa''. Perché "siamo di fronte a una settimana significativa tra i negoziati in corso al Cairo, i combattimenti a Gaza e quelli al confine settentrionale'' tra Israele e Libano. Lo ha detto il portavoce delle Idf Daniel Hagari nel corso di una conferenza stampa.
Poliomielite a Gaza, Unicef chiede tregua per vaccinare 640 mila bambini
Dopo 25 anni il virus è tornato nella Striscia confermando quanto la situazione umanitaria sia “in caduta libera”, come afferma il segretario generale Onu Antonio Guterres. Sono state l’Oms e l’Unicef a lanciare l’appello per una pausa dal conflitto e consentire lo svolgimento di due cicli di campagne di vaccinazione. LEGGI L'ARTICOLO
Si tratta al Cairo tra veti e timori di escalation
Indizi contrastanti e forti timori hanno segnato la vigilia del vertice del Cairo per arrivare a un accordo tra Israele e Hamas sul rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza dopo 323 giorni di guerra. Con la squadra di negoziatori del gruppo islamista arrivata nella capitale egiziana, pur dichiarando che non prenderà parte ai colloqui indiretti, e la visita a sorpresa in Medio Oriente del capo di stato maggiore congiunto degli Usa Charles Brown. Presenza anche tattica che invia un messaggio di compattezza con gli alleati arabi a Iran e Hezbollah, nel caso decidano di attaccare Israele. Un'eventualità che l'intelligence militare di Gerusalemme sta dando praticamente per certa. In particolare, come hanno riferito in apertura i telegiornali israeliani, c'è da aspettarsi nel giro di pochi giorni, indipendentemente da come andranno i colloqui, un'offensiva molto potente dalle milizie del partito di Dio. Di certo molto più intensa rispetto alle migliaia di razzi lanciati nei giorni scorsi sul nord di Israele e che ora potrebbero prendere di mira anche Haifa o bersagliare Tel Aviv.
Gemelli di quattro giorni e la madre uccisi da una bomba. Il padre era a registrarli
Mohamed Abuel-Qomasan era andato a ritirare il certificato di nascita del bimbo e della bimba, quando un vicino lo ha chiamato per dirgli che la sua casa, nei pressi della città di Deir al-Balah, nella parte centrale della Striscia, era stata bombardata. Nel raid sono rimasti uccisi Asser e Ayssel, la madre dei due bimbi, Arafa, che li aveva partoriti quattro giorni prima, e la nonna LEGGI L'ARTICOLO
Idf, 3 soldati uccisi a Gaza
Sono due i soldati riservisti israeliani che sono rimasti uccisi in un'esplosione a Gaza City, mentre un terzo è morto in uno scontro con uomini armati palestinesi. Lo hanno annunciato le Idf.
I soldati uccisi nell'esplosione a Gaza City sono il sergente Danil Pechenyuk, 27 anni, di Bat Yam, e il sergente Nitai Metodi, 23 anni, di Ashkelon. Entrambi prestavano servizio nel 6301esimo Battaglione della Brigata di Gerusalemme. Ucciso negli scontri è il maggiore Yaniv Itzhak Oren.
Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. QUALI SONO
Media: "Hezbollah attaccherà Israele nei prossimi giorni"
Secondo fonti di Channel 12, Israele ritiene che Hezbollah risponderà nei prossimi giorni all'assassinio del capo militare Fuad Shukr a Beirut indipendentemente dai colloqui in corso al Cairo sulla liberazione degli ostaggi e la tregua a Gaza.
Haaretz: "Delegazione Israele guidata da capo Mossad domani al Cairo"
Una delegazione israeliana guidata dal capo del Mossad David Barnea partirà per il Cairo domenica per continuare i negoziati per un accordo di cessate il fuoco che libererebbe gli ostaggi tenuti a Gaza. Lo scrive Haaretz secondo cui al summit parteciperanno il direttore della Cia William Burns, l'inviato statunitense in Medio Oriente Brett McGurk, il primo ministro del Qatar Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel. La delegazione israeliana - sottolinea Haaretz - includerà il capo dello Shin Bet Ronen Bar e il capo della Divisione soldati dispersi e prigionieri dell'Idf, il maggiore generale Nitzan Alon.
Coloni israeliani attaccano palestinesi in villaggi Cisgiordania
Un gruppo di coloni israeliani col volto coperto ha attaccato la città di Rujeib, nella Cisgiordania settentrionale, e un villaggio vicino. Lo riferiscono i media palestinesi citati dal Times of Israel, secondo cui gli israeliani hanno lanciato pietre, appiccato incendi e danneggiato auto. In un episodio analogo riportato da Haaretz, una donna palestinese è rimasta leggermente ferita in un attacco da parte di coloni ebrei nel villaggio di Susya, nel sud della Cisgiordania, vicino a Hebron. Secondo un residente del villaggio, otto coloni a volto coperto sono entrati nel villaggio insieme ad alcuni adolescenti, sono entrati nelle case e hanno picchiato la donna con una mazza. Il gruppo avrebbe anche ferito il braccio di un uomo. La polizia ha affermato che nel villaggio si sono verificate "aggressioni reciproche", e che tutti i coinvolti sono stati dispersi. Un residente di Susya ha aggiunto che i coloni hanno vandalizzato una telecamera di sicurezza e un'auto, mentre le autorità hanno riferito che è stata aperta un'indagine.
Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. L'APPROFONDIMENTO
Hamas conferma l'invio di una delegazione al Cairo
Hamas conferma di aver inviato una delegazione al Cairo, dove è in corso un nuovo round di negoziati per una tregua a Gaza a cui partecipano delegazioni di alto livello di Stati Uniti, Israele, Egitto e Qatar, ha confermato l'esponente del gruppo Izzat al-Rishq in una dichiarazione. Il movimento islamico palestinese tuttavia esclude di prendere parte direttamente ai colloqui. E' al Cairo solo per essere aggiornato sull'andamento dei negoziati, scrive il Guardian.
Idf, distrutto tunnel della Jihad Islamica lungo 500 metri
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno distrutto un tunnel fabbricato dalla Jihad Islamica e lungo 500 metri alla periferia di Deir al-Balah nel centro della Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto i soldati israeliani spiegando che il tunnel è stato distrutto dall'unità di ingegneri Yahalom.
Al Jazeera: "Hamas invierà una delegazione al Cairo guidata dall'alto funzionario Khalil al-Hayya, nel contesto dei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza e delle negoziazioni per un accordo sullo scambio di prigionieri israeliani con prigionieri palestinesi"
Il capo di Stato maggiore congiunto degli Usa a sorpresa in Giordania
Il capo di stato maggiore congiunto dell'esercito americano, generale Charles Brown, è arrivato oggi a sorpresa in Medio Oriente, mentre la diplomazia Usa è al lavoro per l'accordo su una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani e sale il timore di attacchi di Hezbollah e dell'Iran che scatenerebbero una guerra più ampia nella regione. Lo riferisce Ynet. Brown ha iniziato la sua visita in Giordania e ha informato che visiterà anche l'Egitto e Israele.
Cinque ostaggi vivi rilasciati a settimana: la nuova richiesta di Israele per l'accordo
Cinque ostaggi vivi rilasciati ogni settimana, nella prima fase del potenziale accordo su Gaza, invece dei tre inizialmente concordati. E' questa la nuova richiesta mossa da Israele a Hamas, secondo quanto scrive il saudita Asharq News citando proprie fonti ben informate.
Un altro elemento di distanza tra i negoziatori riguarda i prigionieri di sicurezza palestinesi attualmente nelle carceri di Israele e che verrebbero rilasciati in base all'accordo in cambio degli ostaggi. Secondo il media saudita, Israele rivendica il diritto di veto su 65 prigionieri di cui Hamas ha chiesto il rilascio e si ritiene in dovere di espellere 150 altri prigionieri.
Media: "Domani il capo di Stato maggiore Usa Brown in Israele"
Il presidente dello Stato maggiore congiunto Usa, Charles Q. Brown Jr., sarà domani in visita in Israele sullo sfondo del lavoro di coordinamento e valutazione riguardo un possibile attacco da parte dell'Iran e di Hezbollah. Lo scrive il sito israeliano Walla, riferendo che Brown incontrerà il capo di Stato Maggiore Herzi Halevi e il ministro della Difesa Yoav Galant. Brown andrà poi anche in Giordania e in Egitto. Il Joint Chiefs of Staff è un organo, all'interno del dipartimento della Difesa, che riunisce i capi di Stato maggiore di ciascun ramo delle Forze armate statunitensi.
Hamas: "Il bilancio delle vittime a Gaza sale a 40.334"
Almeno 40.334 palestinesi sono stati uccisi e 93.356 feriti nell'offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, secondo l'ultimo bilancio diffuso dal ministero della Salute di Gaza, governata da Hamas.
Iran: "La rappresaglia su Israele sarà precisa e calcolata"
Il neo ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha assicurato che la Repubblica islamica darà una risposta "precisa e calcolata" a Israele per l'assassinio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuto a Teheran lo scorso 31 luglio. "La Repubblica islamica darà la sua risposta in modo preciso, calcolato e controllato, tenendo conto di tutte le dimensioni necessarie", ha dichiarato Araghchi alla stampa, secondo il quotidiano Entekhab. Il ministro ha aggiunto che nelle sue conversazioni telefoniche ieri con gli omologhi di Regno Unito, Germania e Francia, ha sottolineato che "l'azione del regime sionista (Israele) volta a violare la sicurezza e la sovranità dell'Iran non rimarrà senza risposta". "Questa vendetta verrà presa al momento giusto e nel modo giusto", ha affermato.
Israele pronto a ritiro da 5 su 8 punti Asse Filadelfia
Il canale egiziano al Red ha riferito che "Israele informerà Il Cairo che è pronto a ritirarsi da cinque degli otto punti di sicurezza lungo l'Asse Filadefia, al confine tra l'Egitto e Gaza". Il controllo del corridoio è uno dei nodi su cui stanno lavorando i negoziatori come atto preparatorio per l'accordo tra Israele e Hamas sulla liberazione degli ostaggi e la tregua a Gaza. Intanto il quotidiano saudita al Sharq scrive che "Israele ha chiesto il rilascio di cinque ostaggi vivi a settimana durante il cessate il fuoco se le fasi non saranno più tre ma una sola".
Nuovo avviso di evacuazione nella zona centrale di Gaza
Un nuovo avviso di evacuazione è stato diffuso dall'Idf per i palestinesi nell'area orientale di Deir al-Balah e Maghazi, nella parte centrale di Gaza. La popolazione della zona è stata invitata a trasferirsi nella zona umanitaria designata da Israele, che attualmente si estende per circa 42 chilometri quadrati. Gli avvisi di evacuazione di solito precedono i raid dell'esercito israeliano contro obiettivi di Hamas.
Patriarca Gerusalemme: 'A Gaza distrutto l’80 per cento delle case’
“A Gaza l’80% delle case è distrutto. Le infrastrutture non esistono più. Non c’è acqua e il sistema fognario è saltato in aria a causa delle bombe. Immaginate la vita in queste condizioni e in uno scenario di guerra in continua evoluzione e del quale non si intravede la fine”. E’ la drammatica testimonianza del patriarca di Gerusalemme, il card. Pierbattista Pizzaballa, in occasione della sua visita in Basilicata. La guerra a Gaza ha portato ripercussioni anche nel resto della Terra Santa. “È tutto fermo – ha osservato Pizzaballa, come riporta il Sir - soprattutto nel campo edile. Prima del 7 ottobre, 200 mila palestinesi lavoravano nelle ditte in Israele. Dallo scoppio della guerra non lo fanno più con ripercussioni che facilmente sono immaginabili. È difficile parlare di fiducia, speranza e futuro in una situazione simile”. Per questo, ha aggiunto, “il dialogo dovrà riprendere dalle comunità. C’è una reazione di alcuni settori della società civile. Piccoli segni legati al territorio che ci fanno pensare che c’è ancora speranza. C’è un piccolo resto su cui la Chiesa può e deve ripartire”.
Raid Israele su Gaza, almeno 11 civili uccisi
Raid israeliani sulla Striscia di Gaza - a Khan Yunis e Nuseirat - hanno provocato la morte di almeno 11 civili e il ferimento di un numero imprecisato di altre persone, ha denunciato l'agenzia palestinese Wafa.
Iran, 'non rinunceremo al diritto di rispondere a Israele'
L'Iran non recederà dal suo legittimo diritto di rispondere all'assassinio da parte di Israele del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran": lo ha detto ieri sera il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, in una conversazione telefonica con il suo omologo britannico David Lammy. Lo riporta Mehr. Lammy, da parte sua, ha invitato l'Iran a svolgere un ruolo nella riduzione delle tensioni regionali. In una conversazione telefonica separata, Araghchi ha detto al suo omologo francese Stephane Sejourne che l'Iran si aspetta che gli Stati occidentali si concentrino su Israele, "in quanto principale responsabile", per evitare l'espansione della guerra e l'escalation della tensione. Sejourne, da parte sua, ha sottolineato la necessità di un dialogo tra tutte le parti per raggiungere la pace. Araghchi ha anche avuto ieri colloqui telefonici con i suoi omologhi iracheno, siriano e libanese sull'escalation della tensione nella regione.
Media, vicecapo Hamas a Gaza guida delegazione al Cairo
Il vice capo di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, guiderà la delegazione palestinese diretta al Cairo oggi per incontrare i funzionari egiziani sull'ultimo accordo di cessate il fuoco e rilascio ostaggi, secondo quanto riportato dai media arabi. Il gruppo armato palestinese ha già affermato che non prenderà parte ai negoziati diretti. Lo riporta il Times of Israel. Basato a Doha, Hayya ha guidato il team negoziale di Hamas per i colloqui di cessate il fuoco sotto la supervisione dell'ex capo del politburo Ismail Haniyeh fino al suo assassinio a Teheran il mese scorso. Ha anche guidato i colloqui di riconciliazione con il rivale palestinese di Hamas Fatah negli anni passati. "La delegazione incontrerà alti funzionari dell'intelligence egiziana per essere informata sugli sviluppi del ciclo in corso di colloqui di cessate il fuoco a Gaza... ma questo non significa che prenderà parte ai negoziati", ha detto un funzionario di Hamas all'Afp in condizione di anonimato. Il funzionario ha insistito anche sul fatto che Israele ritiri le sue forze da Gaza, compresa "la zona di confine con l'Egitto", il cosiddetto Corridoio di Filadelfia. I negoziatori hanno lavorato per trovare un compromesso sullo spiegamento delle truppe dell'Idf lungo il confine tra Gaza e l'Egitto in caso di un accordo di cessate il fuoco con Hamas.
Wafa, '9 palestinesi tra cui 2 bambini uccisi a Gaza
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale dell'Autorità nazionale palestinese Wafa, almeno nove palestinesi, tra cui due bambini e una donna, sono stati uccisi all'alba di sabato dai bombardamenti israeliani dentro e intorno a Khan Younis, nel sud di Gaza e nell'area del campo di Al Nuseirat.
Hamas, 'nostra delegazione non parteciperà a negoziati'
Un funzionario di Hamas ha dichiarato all'agenzia di stampa Afp che la delegazione del movimento islamista palestinese, attualmente in viaggio verso il Cairo per i colloqui sulla tregua a Gaza, non parteciperà ai colloqui stessi. "La delegazione incontrerà alti funzionari dell'intelligence egiziana per essere informata sugli ultimi sviluppi dei negoziati in corso... Questo non significa che Hamas prenderà parte a questi negoziati", ha dichiarato il funzionario, che ha voluto mantenere l'anonimato.
Hamas: 'Condizione per accordo è ritiro Idf da asse Filadelfia'
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato al quotidiano A Sharq Al Awast, pubblicato a Londra in lingua araba, che "l'organizzazione mantiene le sue condizioni e rifiuta qualsiasi presenza israeliana sull'asse Filadelfia (tra Egitto e Gaza)". Secondo lui, "il ritiro completo di Israele dall'asse Filadelfia e dall'asse Natzerim è una condizione per il completamento di qualsiasi accordo.
Hamas, delegati al Cairo: incerta partecipazione ai colloqui
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo militante palestinese invierà una delegazione al Cairo oggi, ma che non partecipera' ai colloqui per il cessate il fuoco a Gaza nella capitale egiziana. "La delegazione incontrerà alti funzionari dell'intelligence egiziana per essere informata sugli sviluppi del ciclo di negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, ma questo non
significa che prendera' parte ai negoziati", ha dichiarato il funzionario sotto anonimato, non essendo autorizzato a parlare pubblicamente della questione.
Gaza, 37 palestinesi uccisi di cui 11 membri della stessa famiglia
Almeno 37 palestinesi sono stati uccisi da attacchi dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza dall'alba, di cui 11 membri di una stessa famiglia. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi, precisando che quella più colpita e' stata l'area meridionale dell'enclave di Khan Younis, i cui ospedali hanno ricevuto 23 corpi nelle ultime ore. Nel quartiere di Al Amal, nella parte occidentale di Khan Younis, un attacco alla casa della famiglia Kalakh ha causato la morte di 11 persone, tra cui due bambini, mentre un bombardamento con un drone nella zona di Katiba, nel centro della città, ha ucciso altre otto persone. Inoltre, un uomo è stato ucciso dal fuoco dell'artiglieria nelle tende degli sfollati sempre a Khan Younis. Dall'inizio del mese la stessa area subito fino a 12 ordini di evacuazione, costringendo allo sfollamento di circa 250 mila persone per l'offensiva militare di Israele. Le squadre della locale protezione civile hanno anche recuperato tre corpi a Rafah, la punta meridionale della Striscia, dove le truppe israeliane hanno affermato di aver sconfitto i quattro battaglioni che componevano la Brigata Rafah di Hamas, oltre ad aver distrutto circa 150 tunnel nell'area.
Al-Jazeera, delegazione Hamas oggi al Cairo
Una delegazione di Hamas si reca oggi al Cairo, dove da giovedì sera sono ripresi i negoziati per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi. Lo hanno indicato fonti citate da al-Jazeera. Nella capitale egiziana si trova anche il direttore della Cia, William Burns, mentre la Casa Bianca ha parlato di "spiragli" per una possibile intesa.
Biden e al-Sisi, da Israele e Hamas più flessibilità
Al-Sisi e Biden sono d'accordo sul fatto che Israele e Hamas devono mostrare flessibilità nei colloqui di Gaza. Lo ha reso noto la presidenza egiziana, secondo quanto riporta Haaretz, dopo che il presidente americano ha parlato al telefono con il leader egiziano e con quello del Qatar, spingendo per un accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi a Gaza. Biden ha parlato con l'emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al-Thani, e separatamente con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi per discutere "gli sforzi diplomatici per portare a termine l'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi" in vista del nuovo incontro di domani e dopodomani al Cairo.
Casa Bianca, Biden ha discusso con Egitto e Qatar
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden "ha discusso dei prossimi colloqui al Cairo e degli sforzi per rimuovere qualsiasi ostacolo rimanente all'accordo". Lo rende noto la Casa Bianca spiegando che il presidente americano ha parlato per telefono con i leader di Egitto e Qatar. I colloqui per gli ostaggi sono programmati per questo fine settimana, ma Hamas deve ancora accettare la proposta presentata la scorsa settimana dagli Stati Uniti e il potenziale per una svolta sembra molto debole.