Bangladesh, almeno 5 morti in proteste studentesche contro il governo

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Il motivo delle tensioni sono le quote degli impieghi pubblici, posti di lavoro molto ambiti nel paese, riservate ai familiari dei reduci della guerra di indipendenza dal Pakistan del 1971

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In Bangladesh almeno cinque persone sono morte e decine sono rimaste ferite negli scontri che hanno coinvolto studenti universitari, polizia e sostenitori del governo della premier Sheikh Hasina. La protesta studentesca è iniziata un paio di settimane fa all’Università di Dhaka, capitale del Paese, e si è intensificata negli ultimi due giorni tanto da spingere le autorità a chiudere le scuole e gli atenei fino a data da destinarsi. Il motivo delle tensioni sono le quote degli impieghi pubblici riservate ai familiari dei reduci della guerra di indipendenza dal Pakistan del 1971. Nel Paese i posti nel settore pubblico sono particolarmente ambiti per via dell’entità degli stipendi sicuri.

Sistema quote introdotto nel 1972

 

Il sistema delle quote è stato attivato 52 anni fa ed era stato sospeso nel 2018 dopo una prima ondata di proteste da parte degli studenti in tutto il Bangladesh. A giugno 2024, l’Alta corte lo ha reintrodotto, dichiarando illegale quanto deciso sei anni fa e fissando al 30 per cento dei posti di lavoro pubblici la parte spettante ai familiari dei reduci della guerra di indipendenza. I manifestanti vorrebbero che questo sistema venisse sostituito da uno basato sul merito, anche perché, secondo gli studenti in agitazione, per come è concepito ora membri e sostenitori della Lega Awami, il partito che guidò il movimento per l’indipendenza dal Pakistan e in cui milita la premier Hasina.

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Anche le studentesse in piazza mentre Facebook viene oscurato

 

Le proteste studentesche hanno già coinvolto migliaia di persone tra la capitale Dhaka e altre città importanti come Chattogram, nel sud-est del paese, e a Rangpur, a nord, e in molte località del paese ci sono stati scontri tra gli studenti e la polizia. Anche le studentesse universitarie sono scese in piazza contro il sistema delle quote, nonostante la regola per cui non devono uscire dai propri dormitori dopo le 21. Martedì la prima ministra Sheikh Hasina ha ribadito l’importanza della misura  in ottica di “rispetto” per i reduci “a prescindere dalle loro idee politiche”, poi il governo ha ordinato la mobilitazione di un gruppo paramilitare per tenere sotto controllo la situazione. Facebook, la piattaforma social più usata dagli studenti per organizzare le manifestazioni e condividere informazioni, è diventato parzialmente inaccessibile in Bangladesh.

 

Student activists shout slogans before they submit their memorandum to the country's President on quota reforms for civil service jobs, during a demonstration held in Dhaka on July 14, 2024. (Photo by MUNIR UZ ZAMAN / AFP) (Photo by MUNIR UZ ZAMAN/AFP via Getty Images)
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