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Elezioni Francia, al ballottaggio sarà record di sfide "triangolari". Cosa sono

Mondo
©Getty

Introduzione

Lo scorso 30 giugno si è svolto il primo turno delle elezioni legislative in Francia che ha visto il Rassemblement National (RN), il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella, vincere con un percentuale del 33,15 dei voti, grazie anche all’alleanza con Eric Ciotti, il presidente dei Repubblicani, di destra, che ha preso le distanze dal suo stesso partito.  L’unione della sinistra, chiamata Nuovo Fronte Popolare, ha ottenuto il 27,99% dei voti, mentre la coalizione centrista del presidente Emmanuel Macron, chiamata Ensemble, ha raccolto solo il 20,76% dei voti. E' la prima volta nella storia della Quinta Repubblica francese che l’estrema destra ottiene una vittoria a livello nazionale così eclatante. Tuttavia, il risultato finale e la composizione della nuova Assemblea Nazionale (una delle due camere del parlamento) saranno determinati solo al secondo turno, fissato per domenica 7 luglio. 

Quello che devi sapere

Come funziona il sistema elettorale francese

In Francia, l'Assemblea nazionale (la camera bassa) viene eletta con un sistema uninominale maggioritario a doppio turno. Il Paese viene diviso in 577 distretti o collegi uninominali di cui 11 sono fuori dal territorio nazionale, cioè all’estero. In base alla legge elettorale, in ogni collegio può vincere una sola persona candidata e può vincere al primo turno se ottiene il 50 per cento più uno dei voti espressi da almeno il 25 per cento degli elettori e delle elettrici iscritte alle liste. 

Come funziona il sistema elettorale francese

Incognita ballotaggio

Tuttavia, al ballottaggio non partecipano solo i due candidati con i migliori risultati al primo turno, ma tutti coloro che hanno superato una soglia specifica. Questa soglia, stabilita dalla legge elettorale, è in realtà variabile e dipende dall’affluenza. Un candidato deve superare il 12,5% degli iscritti. Questo valore corrisponde effettivamente al 12,5% dei voti espressi quando l’affluenza è al 100%. Se l’affluenza diminuisce, la soglia dei voti necessari per accedere al secondo turno aumenta. Di conseguenza, quando la partecipazione è più alta, raggiungere il 12,5% diventa più facile. Il prossimo turno di ballottaggio presenta proprio questa particolarità: sarà probabilmente il voto con il maggior numero di “triangolari” di sempre, ovvero ballottaggi a tre. Inoltre, ci saranno anche dei "quadrangolari", cioè ballottaggi a quattro. 

Incognita ballotaggio

I numeri delle sfide del secondo turno /1

Alle 18 di oggi, 2 luglio,, ora fissata come termine per la presentazione delle liste in Francia, sono state 218 le desistenze in funzione anti-Rassemblement National. Restano quindi in piedi 81 triangolari e 2 quadrangolari. Nel 2017, con l’astensione al 51,3 per cento, vi fu un solo triangolare al secondo turno e nel 2022, con l’astensione record del 52,5 per cento, 7 triangolari. Finora il maggior numero di triangolari ci fu alle legislative del 1997con ben 78.

I numeri delle sfide del secondo turno /1

I numeri delle sfide del secondo turno /2

Il numero di triangolari è ridotto a un terzo rispetto alle 306 previste dopo il 1/o turno di domenica. Dei 218 candidati che hanno rinunciato, 130 appartengono alla sinistra del Nuovo Fronte Popolare, 82 dei macronisti e del centro uniti nell'etichetta Ensemble, 2 dei Républicains, 3 del Rassemblement National e uno delle liste indipendenti. Per il Rn, la battaglia per ottenere la maggioranza assoluta di 289 seggi è ora molto più difficile e la strada in salita. Fra gli ultimi a rinunciare ufficialmente, la sottosegretaria Patricia Mirallès e il deputato del gruppo macronista Gilles Le Gendre.

La strategia del Nuovo Fronte Popolare contro la destra

Si capisce che in questo contesto, il secondo turno delle elezioni francesi appare imprevedibile a causa delle sfide "triangolari" e "quadrangolare" che di sicuro incideranno sull’esito finale del voto. A muoversi in queste ore sono soprattutto i partiti che contrastano il Rassemblement National alleato con Ciotti arrivato primo in molte circoscrizioni elettorali. Il Nuovo Fronte Popolare (NFP), l’alleanza elettorale di sinistra che riunisce tra gli altri il Partito Socialista, il Partito Comunista, il partito ecologista Europe Écologie-Les Verts e La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, hanno deciso di ritirare i propri candidati che al primo turno sono arrivati terzi nelle circoscrizioni in cui un candidato di RN è arrivato primo: l’idea è che al ballottaggio i voti dei partiti che si oppongono al RN convergano sul deputato arrivato secondo, e non si disperdano in più candidati. 

La strategia del Nuovo Fronte Popolare contro la destra

Macron accetta la desistenza contro la destra

Da parte sua il presidente Emmanuel Macron, ha accettato come regola generale di ritirare il proprio candidato arrivato terzo, ma non sempre. Nei casi in cui ad arrivare secondo è stato un candidato del partito di sinistra La France Insoumise, la forza politica più a sinistra del Nuovo Fronte Popolare, si valuterà caso per caso. Il Nuovo Fronte Popolare ha invece deciso il ritiro sistematico dei propri candidati arrivati terzi nelle circoscrizioni in cui un candidato di RN è arrivato primo.

Macron accetta la desistenza contro la destra