Perché l’estrema destra cresce in Francia?

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Chiara Piotto

Chiara Piotto

Il voto anticipato per le legislative dopo il risultato storico ottenuto dall’estrema destra alle ultime elezioni europee. Se la decisione del Presidente Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale ha stupito gli analisti e la classe politica, l’affermazione elettorale della destra è un fenomeno che va avanti da anni nel Paese. Vediamo perché nel nostro nuovo video di approfondimento per il format Enter

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Verso un primo governo di estrema destra in Francia? Se questo dovesse essere l’esito delle elezioni legislative del 30 giugno e 7 luglio in Francia, si tratterebbe di una prima volta storica nella storia del Paese.

Lo spostamento progressivo a destra dell’elettorato francese 

Partiamo dal dire che l’elettorato francese si è spostato gradualmente sempre più a destra negli ultimi anni. Lo si vede comparando i dati elettorali: se il 2002 fu la prima volta in cui Jean-Marie Le Pen, fondatore del Front National, arrivò al ballottaggio delle presidenziali e fu sconfitto da Chirac che fece appello a “un’alleanza contro l’estrema destra”, nel 2017 e nel 2022 la figlia Marine Le Pen ha migliorato i propri risultati al secondo turno, contro Macron, arrivando non così lontana dal 50%. Il Rassemblement National è anche arrivato primo alle due passate elezioni europee (2014 e 2019) pur se con un margine più ridotto rispetto al 2024, e alle legislative del 2022 è riuscito a ottenere per la prima volta ben 89 deputati nell’Assemblea Nazionale.

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I temi identitari del Rassemblement National

Cosa è successo? A cambiare negli ultimi anni sono state anche le priorità degli elettori. Di fronte a un crescente senso di incertezza - tra aumento dei flussi migratori, pandemia, la competizione economica globale, i conflitti internazionali che chiedono più sforzi e unità all’Europa - i cittadini francesi ed europei hanno iniziato a supportare sempre più partiti che offrano nei loro programmi risposte in linea con i loro timori. La lotta all’insicurezza e all’immigrazione massiva, insieme alla lotta al carovita, sono i temi più importanti oggi per gli elettori francesi e sono esposti in prima linea nei programmi elettorali dell’estrema destra.

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Macron: “Estrema destra cresce a causa dell’insicurezza”

“La crescita dell’estrema destra si spiega con un bisogno di più sicurezza e di più fermezza da parte del Governo”, riconosce oggi il Presidente Macron, in un’intervista del podcast francese “Génération Do It Yourself” uscita il 23 giugno. Macron, che in ogni caso dopo queste elezioni legislative resterà Presidente fino al 2027, si dice pronto a mostrarsi più efficace su questi punti, chiedendo ai francesi di “non votare per gli estremismi ma solo per i valori repubblicani” delle forze moderate.

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La “normalizzazione” dell’estrema destra 

L’appello funzionerà? Di certo l’idea di “fare scudo contro l’estrema destra” è meno efficace di un tempo in Francia, e fa meno presa sulle nuove generazioni che hanno conosciuto soltanto il volto più moderato del partito del Rassemblement National. Frutto di una “normalizzazione” portata avanti da Marine Le Pen - che espulse il padre dal partito e ne cambiò il nome da Front National com’era in origine - non senza difficoltà e accuse di incoerenza. Anche se il RN ha abbandonato le idee più divisive del passato (antisemitismo, uscita dall’UE, divieto della doppia cittadinanza), chi critica oggi il programma presentato dal candidato primo ministro Jordan Bardella ne denuncia i rapporti ambigui con la Russia, l’opacità delle proposte economiche, il rischio per la libertà di stampa e i diritti delle donne, le volontà discriminatorie nei confronti dei migranti e dei cittadini non di origine francese. Dall’altra parte però l’intento di “normalizzarsi” del partito è evidente, dai lavori parlamentari (il RN ha per esempio votato a favore della libertà di abortire in Costituzione, anche se senza unanimità) al rifiuto di associarsi per queste elezioni europee a Reconquête, partito di estrema destra fondato da Éric Zemmour e premiato alle europee con i primi deputati eletti, ma che supporta idee ancora più radicali del RN in materia di immigrazione (sposando per esempio la teoria della “grande sostituzione”).

 

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E se l’estrema destra andasse al Governo in Francia?

I sondaggi indicano un’ampia vittoria dell’estrema destra di Le Pen e Bardella anche a queste elezioni legislative. A cosa somiglierebbe nel concreto un eventuale governo espresso da questo fronte politico è difficile a dirsi. Molti politologi francesi parlano di una “melonizzazione” dell’estrema destra, per riferirsi a un’evoluzione in senso moderato e pragmatico del partito una volta investito della responsabilità. Il Presidente Macron parla invece apertamente di “rischio di una guerra civile” nel Paese.

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