Elezioni Francia, chi sono i giovani che militano per la sinistra e la destra

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Chiara Piotto

Chiara Piotto

Dopo aver votato in primis per il Rassemblement National alle elezioni europee, gli under 35 francesi si preparano a dividersi - il 30 giugno e il 7 luglio per le elezioni legislative anticipate - tra l'estrema destra e il Nuovo Fronte Popolare che riunisce le diverse anime della sinistra. Ma cosa spinge i giovani delle due parti a investirsi in prima persona in questa campagna elettorale? Abbiamo partecipato a due giornate di volantinaggio nella periferia di Parigi

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Giovani ed entusiasti. Motivati da un obiettivo superiore, ma quale? La risposta dipende da chi risponde. Mai l'opinione pubblica francese è stata polarizzata come in occasione di queste elezioni legislative, anticipate per volontà del Presidente Macron dopo il deludente risultato alle europee del 9 giugno che hanno consegnato al Rassemblement National lo scettro di partito più votato di Francia. Non solo dai francesi in generale, ma dai giovani, un dato che è di per sé storico. E che ha spinto Macron a tornare al voto, invitando i cittadini ad "esprimersi responsabilmente, per i valori della Repubblica e contro gli estremismi". L'estremismo della destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella, in primis, ma anche quello della sinistra della France Insoumise, il partito di Jean-Luc Mélenchon che guida (per numero di circoscrizioni assegnate) l'unione delle sinistre confluite - per il voto del 30 giugno e del 7 luglio - in un'unica entità, battezzata "Nuovo Fronte Popolare". 

I giovani militanti del Rassemblement National 

 

"Estremisti", però, non si considerano né i giovani militanti del Rassemblement National, né quelli del Nuovo Fronte Popolare. I primi li abbiamo seguiti a Croissy-sur-Seine, periferia agiata nell'ovest parigino, dove alcuni rappresentanti del fronte giovanile del partito si erano riuniti per distribuire volantini nell'ultima domenica di campagna elettorale. 

 

"Le persone votano sempre più per il Rassemblement National perché si rendono conto che le idee proposte sono normali, non estreme. Si teme meno di un tempo a dire che si è del RN, tanto che oggi possiamo parlarne qui nel mercato cittadino senza rischi per la nostra sicurezza", ci dice Vianney Vonderscher, camicia stirata e sorriso da universitario mentre distribuisce i volantini con i nomi del candidato locale e della sua vice. 

 

Vonderscher è il rappresentante della sezione giovanile del RN per il dipartimento Yvelines, spesso teatro di fatti che hanno raggiunto la cronaca internazionale, come l'uccisione del professore Samuel Paty per mano di un terrorista islamico. "Mi sono impegnato in politica molto presto perché considero importante che le nuove generazioni non lascino il Paese solo nelle mani di chi ha più di 50 anni. Jordan Bardella, ma anche il premier Gabriel Attal, sono la prova che si possono avere ruoli di primo piano anche da giovani". 

 

Perché ha scelto di impegnarsi con il Rassemblement National, ce lo spiega in poche parole: "Mette in cima al programma i temi che mi stanno a cuore, ovvero l’immigrazione e le questioni correlate come l’insicurezza e l’islamizzazione, l’identità nazionale, ma anche il costo della vita". Proprio i punti toccati dal candidato premier del partito, Bardella, durante la presentazione del programma che intenderebbe portare avanti come primo ministro, nel caso in cui dovessero ottenere la maggioranza assoluta nel nuovo Parlamento. Un programma considerato da molti - in particolare dal punto di vista economico - poco realistico. 

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I giovani militanti del Nuovo Fronte Popolare

 

Un programma ovviamente criticato dal Nuovo Fronte Popolare, che ha impostato la propria campagna elettorale proprio sul rifiuto di un'ipotesi dell'estrema destra al governo. Abbiamo seguito un gruppo di volontari che si è impegnata per distribuire i volantini arcobaleno a Bussy-Saint-Georges, quartiere popolare nella periferia est di Parigi dove nel 2022 il candidato di sinistra perse per un solo voto di distanza contro il rappresentante del gruppo presidenziale. 

 

In qualche decina si sono riuniti, contattandosi tramite il passaparola social, per fare "il loro dovere di cittadini purché l'estrema destra non vinca", ci raccontano. La maggior parte non aderisce a partiti politici, ma sposa le idee della sinistra: "E' importante lottare contro il fascismo crescente in Francia, la sinistra di Mélenchon non è estrema, semplicemente è una vera sinistra, che va fino in fondo nelle proprie idee", dice Theo in un italiano scolastico. "E' preoccupante che i giovani abbiano votato in primis per l'estrema destra alle europee", dice invece Aitana, che ha coordinato l'azione collettiva, "quello contro cui dobbiamo lottare è l'astensionismo".

 

Un modo per farlo è anche comunicare di più e meglio. Ne è convinta Marie Chureau, nota attivista per il clima francese che partecipa all'azione di Bussy-Saint-Georges sfruttando il proprio seguito social per sensibilizzare sulla "lotta contro l'estrema destra": "L'estrema destra utilizza bene i social, pensiamo a Bardella che è molto seguito su TikTok, ma guardando i suoi video si vede che sono privi di contenuto politico reale, non propongono un progetto di società, propagano solo messaggi razzisti e di odio". I giovani che supportano per il Nuovo Fronte Popolare non lo fanno solo in chiave "anti-estrema destra", comunque. Tra i punti principali del programma presentato per queste elezioni si contano un aumento del salario minimo e della tassazione ai cittadini più benestanti, una politica migratoria e sociale più generosa di quella messa in campo da Macron, oltre a un abbassamento della pensione per tutti a 60 anni. Promesse considerate, come nel caso del RN, molto costose e difficilmente realizzabili.

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