Si tratta di una ricorrenza, istituita nel 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per porre fine a una pratica disumana purtroppo ancora oggi diffusa come tattica di guerra, di tortura e di repressione. “Impegniamoci a eliminare questa piaga e proteggiamo gli ospedali e le strutture sanitarie durante i conflitti”, ha detto il segretario generale Antonio Guterres
Oggi, 19 giugno, si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sessuale nei conflitti armati, una ricorrenza istituita nel 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per porre fine a una pratica disumana purtroppo ancora oggi diffusa come tattica di guerra, di tortura e di repressione. “È una forma devastante di attacco e repressione, che ha effetti duraturi e dannosi sulla salute fisica, sessuale, riproduttiva e mentale dei sopravvissuti e distrugge il tessuto sociale delle comunità”, ha sottolineato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, nel suo messaggio diramato in vista della giornata.
Giornata 2024: focus sull’assistenza sanitaria
“Nonostante la consapevolezza e la condanna diffuse, questo crimine grottesco continua in tutto il mondo. L’anno scorso abbiamo avuto rapporti strazianti di violenza sessuale dal Sudan ad Haiti e Israele. Troppo spesso, gli autori del reato restano liberi, mentre i sopravvissuti trascorrono l’intera vita nel recupero”, ha aggiunto Guterres, annunciando che la giornata 2024 si concentra sull’importanza dell’assistenza sanitaria. “Gli ospedali e le altre strutture sanitarie dovrebbero essere fari di sicurezza e di guarigione per tutte le persone ferite nei conflitti, inclusi i sopravvissuti alla violenza sessuale. Questi sono i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario. Ma, gli attacchi agli ospedali e alle strutture sanitarie e il prendere di mira gli operatori sanitari possono limitare gravemente l’accesso alle cure mediche e al supporto psicosociale per i sopravvissuti. Le donne e le ragazze che subiscono violenza sessuale possono rimanere incinte a causa di uno stupro e necessitano di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva immediata. Uomini e ragazzi possono essere a rischio di maggiore isolamento se non possono accedere a cure adeguate”.
“In questa Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti, impegniamoci a eliminare questa piaga, siamo solidali con i sopravvissuti e riaffermiamo il nostro impegno a proteggere gli ospedali e le strutture sanitarie durante i conflitti”, ha concluso il segretario generale delle Nazioni Unite.
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Storia e obiettivi della giornata
La Giornata internazionale contro la violenza sessuale nei conflitti armati è stata istituita il 19 giugno del 2015 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite tramite la Risoluzione A/69/L.75, con l’obiettivo di porre fine a questa pratica disumana in tutto il mondo, ma anche di accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica e onorare le vittime di tali crimini.
La data coincide con l’adozione della Risoluzione 1820 del 2008 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha riconosciuto la violenza sessuale come una strategia di guerra e come minaccia alla pace e alla sicurezza mondiali. Nella Risoluzione, si riconosce che lo stupro e altre forme di violenza sessuale possono costituire crimini di guerra e crimini contro l’umanità e si chiede l’immediata e completa cessazione di atti di violenza sessuale contro i civili, da parte di tutti gli attori coinvolti in un conflitto armato.
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