Violenza di genere, 80% delle donne non si sente al sicuro per strada di notte. SONDAGGIO
In Italia continua a restare molto alta l’attenzione sui femminicidi, dopo il caso di Giulia Cecchettin. Secondo una rilevazione realizzata da Quorum / YouTrend per Sky TG24, il 58% degli intervistati concorda nel considerarli un reato più grave rispetto agli altri omicidi. Le soluzioni ritenute più efficaci per contrastare il fenomeno sono l’insegnamento di parità di genere ed educazione affettiva nelle scuole e l’inasprimento delle pene. Per l’83% quando le donne denunciano un abuso sessuale devono essere credute
- L’omicidio di Giulia Cecchettin ha colpito molto l’opinione pubblica e l’83% degli italiani ha seguito con attenzione la vicenda. Il delitto è avvenuto pochi giorni prima della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (che ricorreva il 25 novembre). Un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum / YouTrend per Sky TG24 ha fatto il quadro sui giudizi degli italiani sul tema dei femminicidi e della violenza di genere
- Il 58% degli intervistati è d’accordo nel considerare il femminicidio un reato più grave dell’omicidio (6 punti percentuali in più rispetto a giugno), mentre il 36% non è d’accordo (-6% da giugno). Il genere è però rilevante rispetto a questa opinione: per il 61% delle donne è un reato più grave, mentre per il 40% degli uomini non lo è
- La soluzione ritenuta più efficace per evitare il ripetersi dei femminicidi è l’insegnamento della parità di genere e dell’educazione affettiva nelle scuole (27%), ma al secondo posto rimane l’inasprimento delle pene (21%). A seguire viene indicato il rendere più semplice per le donne poter denunciare (19%) e poi potenziare la rete di centri di presidio e aiuto per le vittime
- Percentuali più basse di intervistati indicano come soluzioni l'aumento di campagne di sensibilizzazione sul tema tra la popolazione e il cercare di raggiungere la parità salariale tra uomini e donne
- Interessante notare che analizzando le risposte per genere, le donne indichino come prima soluzione efficace l’inasprimento delle pene (25%). Per gli uomini invece l’opzione migliore rimane l’educazione affettiva nelle scuole (indicata da quasi un uomo su tre), con l’agevolare le denunce delle donne al secondo posto (22%) e l’inasprimento delle pene solamente al terzo (17%)
- Tra le altre risposte si rileva invece una sostanziale parità di percentuali tra uomini e donne. In totale il 5% degli intervistati non ha saputo indicare alcuna opzione
- Gli italiani si dividono sulla copertura mediatica di questi eventi: per il 45% danno una corretta importanza al problema, mentre per il 30% l’importanza attribuita è troppo ridotta. Solo per il 15% i media danno un’importanza eccessiva al fenomeno. Sono soprattutto i giovani a ritenere che i media non attribuiscano abbastanza importanza (34%)
- L’Italia è una società patriarcale in cui le donne sono sempre subalterne agli uomini per il 57% degli italiani. Quando si parla del ruolo della pornografia nella visione distorta della donna, il 63% degli italiani concorda (il dato è al 71% tra le donne e al 53% tra gli uomini). Solo il 14% è d’accordo con l’affermazione che i femminicidi in Italia siano talmente pochi che non si può fare nulla per ridurli, mentre l’81% è in disaccordo
- La maggioranza degli italiani concorda sul non sentirsi tranquillo a camminare per strada la notte (68%). Più di un intervistato su due è d'accordo sull'affermazione che tutti gli uomini si debbano sentire in parte responsabili dei femminicidi, perché frutto di una cultura maschilista assecondata anche dagli uomini. Infine per l’83% degli italiani quando le donne denunciano un abuso sessuale devono essere credute
- Per il 57% degli intervistati, l’Italia è una società patriarcale in cui le donne sono sempre subalterne agli uomini, ma si nota una spaccatura tra uomini e donne. Solamente il 27% delle donne è in disaccordo con l’affermazione, contro il 50% degli uomini
- L’80% delle donne non si sente tranquilla a camminare per strada la notte (+6% rispetto a giugno), ma anche il 54% degli uomini concorda con l’affermazione. Il senso di insicurezza è più accentuato tra gli over 55 (74%) che tra i giovani (65%)
- La maggioranza degli italiani concorda sul fatto che tutti gli uomini si debbano sentire in parte responsabili dei femminicidi, in quanto risultato di una cultura maschilista che gli uomini assecondano. Mentre le donne concordano nettamente (65%), gli uomini sono lievemente contrari su questo punto: il 45% concorda, mentre il 51% no
- Per l’83% degli italiani quando le donne denunciano un abuso sessuale devono essere credute, ma il consenso è meno forte tra gli uomini (75%)
- La proposta del governo di un piano per l’educazione affettiva è vista favorevolmente dalla maggioranza degli italiani (79%)
- Il consenso alla proposta dell'esecutivo è trasversale tra gli elettori di tutti i partiti, con i picchi più alti tra chi vota FdI o altri partiti di maggioranza, ma anche tra gli elettori del M5s
- Meno di un italiano su due (47%) ritiene che questo provvedimento sarà efficace nel contrasto ai fenomeni di violenza. Per il 39% sarà invece inefficace
- I più scettici sono gli elettori Pd (solo il 36% pensa che sarà efficace), ma fra gli elettori di Fratelli d’Italia solo la metà ne sono convinti (50%) mentre gli altri elettori di centrodestra per il 64% pensano potrebbe rivelarsi una misura che funzionerà
- L’inasprimento delle pene legate al porto abusivo d’armi è la misura più efficace (77%) per arginare il problema della violenza giovanile, seguito dall’inasprimento delle pene legate al traffico di sostanze stupefacenti (71%) e dal Daspo Urbano, cioè il divieto di accesso o stazionamento in determinate aree o locali per chi si è reso responsabile di certi reati o illeciti amministrativi (67%). Di minore efficacia secondo gli intervistati le sanzioni sui genitori per i crimini dei figli (51%)
- Rispetto alla precedente rilevazione, si segnala una crescita di quasi due punti per il centrodestra (+1,7%), con un segno “più” per tutti e 4 i partiti della coalizione di governo. Bene FdI che si attesta sopra il 30% e continua ad essere il primo partito in Italia nella intenzioni di voto. Calano il Pd (-0,5%), tornato alle percentuali delle Elezioni politiche, e il Movimento 5 Stelle (-0,8%), che tocca un nuovo minimo
- Rispetto al 23 ottobre, rimangono stabili al 37% i giudizi positivi sull'operato del governo Meloni. Mentre quelli negativi sono al 55% (in lieve crescita)
- Rimane altissima la fiducia degli italiani nel presidente della Repubblica Mattarella (63%). Invece tra i leader di partito, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è quella con la percentuale più alta (37%) raggiunta da Giuseppe Conte (M5s) che segna un +2%. Buona crescita anche di Schlein (24%, +2%), nonostante la performance in calo del partito. Appaiati al 25% Tajani e Salvini, più indietro invece Calenda e Renzi
- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 22 e il 23 novembre 2023 su un campione di 801 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%