L'eurodeputata di Avs è tornata in Italia dopo oltre 16 mesi passati in carcere in Ungheria. Il padre Roberto: "C'è tanta emozione, ora io esco di scena"
Dopo aver trascorso 16 mesi in carcere in Ungheria e 20 giorni ai domiciliari, Ilaria Salis è appena arrivata nella casa dei suoi genitori a Monza, dopo aver fatto in auto il viaggio da Budapest con il padre Roberto.
Il padre: "C'è tanta emozione, ora io esco di scena"
"C'è tanta emozione ma ora io do le dimissioni da portavoce di Ilaria ed esco completamente di scena", ha detto Roberto Salis dopo aver portato sua figlia a casa da Budapest. "Quando siamo arrivati a Monza ci siamo fermati per fare una foto davanti al cartello", ha aggiunto. "Ilaria non parlerà oggi, è stravolta", ha spiegato, aggiungendo che "ora deve fare due feste di compleanno perchè deve recuperare quella dell'anno scorso". Ilaria Salis è arrivata alle 19.20 nella casa dei genitori presidiata da Carabinieri e da agenti della Digos e ha sorriso vedendo i giornalisti che la aspettavano.
La revoca degli arresti e la sospensione del processo
Ieri, accogliendo l’istanza del suo legale ungherese Gyorgy Magyar, presentata subito dopo la sua elezione come eurodeputata, il giudice Jozsef Sós ha preso atto dell’immunità parlamentare della neodeputata eletta con Avs, e ha disposto la revoca degli arresti domiciliari e la sospensione del processo. Almeno per il momento. Perché, come ha sottolineato ieri il padre, Roberto Salis, “Ilaria è felice, noi tutti siamo felici ma la battaglia non è ancora finita, è solo sospesa”. Intanto, il sottosegretario del premier ungherese Victor Orbán ha già preventivamente auspicato la richiesta di autorizzazione a procedere al Parlamento europeo da parte della magistratura del suo Paese, per ottenere la revoca dell’immunità nei confronti della neodeputata. Annuncio, già previsto dai legali della Salis, che apre nuovi possibili scenari sulla vicenda, ma intanto Ilaria Salis si gode la libertà ritrovata per i suoi 40 anni che lunedì potrà festeggiare con la sua famiglia a Monza.
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Festeggerà il suo 40esimo compleanno a Monza
Roberto e Roberta, i suoi genitori, e i suoi due fratelli avevano già i biglietti per andare a Budapest per celebrare il compleanno nell'appartamento della famiglia italo-ungherese che l'ha accolta dal 23 maggio, quando è uscita dal carcere di Gyorskocsi utca. Alla fine, però, è partito con il primo volo solo suo padre Roberto, per tornare il prima possibile con lei: "Sono molto contento - ha riferito ieri -, sto cercando di organizzare il rientro il più velocemente possibile. Ho lavorato in sordina ma non ci aspettavamo che venisse già liberata. E invece mi ha chiamato l'avvocato Magyar per dirmi che la polizia stava andando a liberarla”. In teoria, infatti, per la liberazione e il ritorno in Italia bisognava aspettare la proclamazione ufficiale degli eletti. Ma una comunicazione informale da parte del ministero degli Esteri e la volontà delle autorità ungheresi di chiudere in fretta la vicenda ha portato alla decisione del giudice Jozsef Sos di accogliere subito la richiesta di scarcerazione avanzata dal legale ungherese della Salis Gyorgy Magyar sulla base di una sentenza della Corte di giustizia europea che stabilisce l'inizio dello status di parlamentare dall'elezione e non dalla proclamazione.