Il neopresidente nel suo discorso di insediamento ha chiesto a Pechino di cessare le sue azioni aggressive, sottolineando che "i benefici reciproci e la prospera convivenza dovrebbero essere obiettivi comuni"
Il neopresidente di Taiwan William Lai nel suo discorso di insediamento ha chiesto a Pechino di cessare le sue azioni aggressive. "Finché la Cina si rifiuta di rinunciare all'uso della forza contro Taiwan, tutti noi a Taiwan dovremmo accettare l'esistenza delle minacce della Cina di annettere Taiwan che non scompariranno semplicemente" ha detto Lai. "I benefici reciproci e la prospera convivenza dovrebbero essere obiettivi comuni. Spero che la Cina affronti la realtà dell'esistenza della Repubblica Cinese", ha aggiunto con una pausa per richiamare un lungo applauso.
La tabella di marcia di Taiwan
Il nuovo presidente di Taiwan, Lai Ching-te (William Lai) ha prestato giuramento, in una cerimonia alla quale hanno partecipato decine di delegazioni straniere."Democrazia, pace e prosperità costituiscono la tabella di marcia di Taiwan e sono anche il nostro collegamento con il resto del mondo. Siamo cresciuti fino a diventare una delle democrazie più vivaci del mondo" ha sottolineato Lai nel suo discorso d'insediamento. "Taiwan è già un faro globale e questo onore appartiene a tutto il suo popolo. Il futuro che decidiamo non è solo quello della nostra nazione, ma nel futuro del mondo", ha aggiunto riferendosi non solo alla democrazia dell'isola, ma alle sue esportazioni e all'economia globale. "Taiwan ha bisogno del mondo, proprio come il mondo ha bisogno di Taiwan".
La strategia di difesa
Lai ha giurato nel palazzo presidenziale di Taipei, così come il nuovo vicepresidente Hsiao Bi-khim e nel discorso ha posto l’attenzione anche sulla strategia di difesa del suo Paese, ribadendo che di fronte "alle numerose minacce e tentativi di infiltrazione dobbiamo dimostrare la determinazione nel difendere la nostra nazione e dobbiamo anche aumentare la nostra consapevolezza in materia di difesa e rafforzare il nostro quadro giuridico per la sicurezza nazionale". Il neopresidente taiwanese William Lai ha invitato la Cina a "cessare le intimidazioni politiche e militari" verso l'isola, che Pechino considera parte "inalienabile" del suo territorio".
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La risposta di Pechino
La Cina ha accusato "il leader della regione di Taiwan di inviare segnali pericolosi alla ricerca dell'indipendenza, di provocazioni e del tentativo di minare la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan". Lo ha detto Chen Binhua, portavoce dell'Ufficio per gli affari di Taiwan del governo centrale di Pechino, secondo cui la situazione nello Stretto "è complessa e grave e la causa principale è il Partito democratico progressista che aderisce con ostinazione alla posizione separatista dell'indipendenza di Taiwan e rifiuta di riconoscere il 'Consenso del 1992' che incarna il principio della 'Unica Cina'".
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