Medioriente, Casa Bianca: "Quello accade a Gaza non è genocidio"

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"Non riteniamo che quello che sta accadendo a Gaza sia un genocidio", ha detto il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. Un'indagine preliminare dell'Idf, citata da Haaretz, ha rivelato che una persona è stata uccisa e un'altra gravemente ferita durante una sparatoria contro un veicolo dell'Onu vicino il valico di Rafah. Hamas: "Sistema sanitario a Gaza a poche ore dal collasso". Superate le 35mila vittime palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre

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"Non riteniamo che quello che sta accadendo a Gaza sia un genocidio", ha detto il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. 

Il segretario generale Onu, Antonio Guterres, "condanna tutti gli attacchi contro il personale delle Nazioni Unite e chiede un'indagine approfondita" sull'attacco al veicolo dell'organizzazione vicino al valico di Rafah che è costato la vita a un dipendente. Hamas incolpa Israele. 

Ha superato quota 35mila morti il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, secondo Hamas. "Più civili che terroristi", denuncia Blinken. Ieri sera ucciso in un raid un esponente del gruppo paramilitare Fronte democratico.

L'Ambasciata d'Israele presso la Santa Sede si dice "indignata e sconvolta dopo aver appreso che l'11 maggio a conclusione dell'Incontro mondiale sulla fraternità umana svoltosi nell'atrio della Basilica di San Pietro il luogo è stato contaminato da un flagrante discorso antisemita". 


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Casa Bianca, quello accade a Gaza non è genocidio

Non riteniamo che quello che sta accadendo a Gaza sia un genocidio". Lo ha detto il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. 

Hamas, 'nostra resa? Netanyahu vive di illusioni e ha paura'

Le dichiarazioni di Netanyahu secondo cui la guerra può essere fermata con la resa di Hamas "sono affermazioni ridicole a uso locale che riflettono la realtà della situazione di crisi in cui si trova da 220 giorni". Lo afferma Hamas su Telegram, aggiungendo che a Gaza il premier israeliano "non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi a parte quello di commettere massacri ancora più orribili contro civili indifesi". Inoltre, Netanyahu "dimostra anche il livello di paura dovuto all'alto livello di sostegno alla causa del nostro popolo e alla legittimità dei suoi diritti in tutto il mondo", ha aggiunto. Parlando di esilio per i leader di Hamas, "Netanyahu vive ancora le sue illusioni e i suoi sogni di ottenere una presunta vittoria che non sarà mai raggiunta", ha aggiunto il gruppo palestinese. 

Netanyahu: "Non è un giorno dell'Indipendenza normale"

"Questo non è un normale Giorno dell'Indipendenza, la guerra è ancora in corso. Molti dei nostri fratelli e sorelle sono ancora detenuti nei tunnel di Hamas. Li riporteremo tutti a casa, sia vivi che morti". Lo ha detto in un video il premier Benyamin Netanyahu aprendo le celebrazioni per il Giorno dell'Indipendenza che si festeggia in Israele a partire da questa sera. Poi ha aggiunto:  "quando incontro i nostri feriti, e anche molti familiari dei caduti, mi dicono: i nostri eroi non si sono ritirati, i nostri eroi non sono stati feriti invano, continuate fino alla fine, continuate finché i mostri di Hamas non saranno eliminati". "E ve lo prometto - ha concluso - E' quello che faremo". 

Nasrallah, Israele è a un bivio, o la sconfitta o l'abisso

Il segretario generale di Hezbollah Sayyed Hasan Nasrallah afferma in un'intervista a al-Manar TV, ripresa dal Times of Israel, che Israele si trova di fronte a un "dilemma storico" a Gaza: "Se fermerà la guerra, sarà una grave sconfitta, mentre finirà nell'abisso se continuerà la battaglia militare".   Nasrallah sostiene che il massacro di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele è stata "un'opportunità per rivitalizzare la causa palestinese". "Oggi la Palestina e i diritti dei palestinesi vengono messi in risalto in tutto il mondo", avrebbe detto Nasrallah.

Netanyahu: "Esilio di Hamas è sul tavolo ma meglio la resa"

Il premier Benyamin Netanyahu ha fatto intendere che Israele è aperto all'idea che i leader di Hamas possano andare in esilio dopo la loro resa. "Questa guerra potrebbe finire domani", ha detto a Dan Senor nel suo podcast 'Call Me Back', ripreso dai media israeliani. "Se Hamas abbandona le sue armi, si arrende, restituisce gli ostaggi la guerra è finita. Spetta a loro decidere". "L'idea dell'esilio è sul tavolo. Possiamo sempre discuterne. Ma io penso che la cosa più importante è la resa". 

Mitsotakis: "A Gaza serve una tregua per proteggere i civili"

Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, in visita a Ankara, ha spiegato durante la conferenza stampa congiunta con il presidente turco Erdogan che il loro colloquio ha riguardato anche gli ultimi sviluppi in Medio Oriente. "Con la Turchia non siamo sempre d'accordo sulle questioni riguardanti il Medio Oriente. La posizione di Atene è che Israele ha il diritto di difendersi. Tuttavia, concordiamo sul fatto che l'uso asimmetrico della forza e lo spargimento di sangue nella regione debbano cessare e portare a una tregua duratura, per proteggere i civili di Gaza e liberare gli ostaggi" ha spiegato Mitsotakis. "Concordiamo sul fatto che sarebbe un errore colossale lanciare un'offensiva di terra a Gaza. L'unica opzione possibile è il ritorno al processo politico e alla soluzione dei due Stati", ha aggiunto il primo ministro greco. Per quanto riguarda invece la questione dell'isola divisa di Cipro, Mitsotakis ha affermato che "l'antidoto alla situazione di stallo può essere solo il dialogo" . Lo riporta l'agenzia Ana-mpa.

Hamas, 'spari all'Onu colpa di Israele, uccise 2 persone'

Hamas ha incolpato Israele per gli spari ad un veicolo dell'Onu nei pressi del valico di Rafah nel sud della Striscia. Lo riporta Haaretz. "Israele - ha detto la fazione - ha ucciso due cittadini stranieri (un uomo e una donna) che stavano viaggiando su un veicolo con la bandiera delle Nazioni Unite e segni identificativi. Israele e gli Usa portano la responsabilità di mettere in pericolo i team stranieri a Gaza e per i crimini di guerra e i danni intenzionali a loro".

Guterres chiede indagine su attacco a veicolo Onu a Rafah

Il segretario generale Onu, Antonio Guterres, "condanna tutti gli attacchi contro il personale delle Nazioni Unite e chiede un'indagine approfondita" sull'attacco al veicolo dell'organizzazione vicino al valico di Rafah. La vittima era un membro dello staff del dipartimento di Sicurezza e Protezione dell'Onu (Dss), e anche il ferito è membro dello stesso dipartimento. "Con il conflitto a Gaza che continua a mietere pesanti perdite - si legge in una nota del portavoce - Guterres ribadisce il suo appello urgente per un cessate il fuoco umanitario immediato e per il rilascio di tutti gli ostaggi". 

Erdogan: "Hamas gruppo resistenza contro occupazione"

"Hamas è un'organizzazione che resiste contro l'occupazione illegale di territori e per proteggere la propria gente". Messaggio ribadito oggi dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha accolto ad Ankara il premier greco Kyriakos Mitsotakis. "Non considero Hamas una organizzazione terroristica. Dopo che sono morte 40 mila persone parlare di terrorismo di Hamas è crudele. Una crudeltà che non appartiene a chi ha votato per fermare questo massacro presso le Nazioni Unite. Certo Hamas uccide, ma allora dovremmo parlare di terrorismo anche per chi fornisce le armi per il massacro in corso a Gaza", ha dichiarato Erdogan. 

Onu conferma all'ANSA: 'attaccato veicolo a Rafah, un morto'

L'Onu ha confermato all'ANSA l'attacco ad un veicolo delle Nazioni Unite vicino al valico di Rafah e che una persona è stata uccisa. Il segretario generale Antonio Guterres, ha spiegato il portavoce del Palazzo di Vetro Farhan Haq, "condanna questo attacco, come tutti gli attacchi contro il personale delle Nazioni Unite". 

Il capo di Hezbollah: 'Israele sta perdendo la guerra'

- "Stiamo combattendo la più grande guerra lanciata contro i palestinesi dal 1948 e Israele sta perdendo". Lo ha detto poco fa il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso televisivo trasmesso dalla tv al Manar dello stesso movimento armato filo-iraniano. "Israele è in un impasse... e la Palestina può imporre le sue condizioni", ha aggiunto Nasrallah. 

Al via il Comitato sicurezza sugli atenei con Piantedosi-Bernini

E' iniziata al Viminale la riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, la ministra dell'Università Anna Maria Bernini e la Conferenza dei rettori italiani rappresentanti da uno dei vicepresidenti, Francesco Bonini, rettore della Lumsa. Il focus del confronto è sulle proteste che stanno agitando le università in relazione soprattutto al conflitto israelo-palestinese.

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