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Guerra Israele-Hamas, Guterres: "Sconvolto dall'escalation militare a Rafah"

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Si intensifica l'offensiva israeliana a Rafah. Mezzo Onu colpito a Gaza, un morto
NEWS
Si intensifica l'offensiva israeliana a Rafah. Mezzo Onu colpito a Gaza, un morto
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Lo ha riferito il suo portavoce, Farhan Haq, sottolineando che "questi sviluppi ostacolano ulteriormente l'accesso umanitario e peggiorano una situazione già tragica". "Abbiamo visto 50 camion entrare a Gaza il 12 maggio. Questo non è neanche lontanamente sufficiente": così il portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel riferendosi ai flussi di aiuti da quando Israele si è impossessato del  valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza il 7 maggio

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Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, è "sconvolto" dall'escalation dell'attività  militare israeliana a Rafah. Lo ha riferito il suo portavoce, Farhan Haq, sottolineando che "questi sviluppi ostacolano ulteriormente l'accesso umanitario e peggiorano una situazione già tragica". Haq ha anche denunciato il lancio di razzi "indiscriminati" da parte di Hamas e ha chiesto la protezione dei civili in tutta Gaza.

"Abbiamo visto 50 camion entrare a Gaza il 12 maggio. Questo non è neanche lontanamente sufficiente": lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel riferendosi ai flussi di aiuti da quando Israele si è impossessato del  valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza il 7 maggio.

Il presidente Mattarella ribadisce che l'Italia è impegnata per il "diritto inalienabile a esistere" di Israele, condanna con forza l'attacco del 7 ottobre e intende lavorare per una tregua a Gaza e la soluzione dei due Stati. Lo ha detto nel suo messaggio al presidente Herzog in occasione della festa dell'indipedenza dello Stato ebraico. 

Intanto, l'Idf prosegue le operazione mirate anche nel nord della Striscia e Washington avverte: è "improbabile" una sconfitta militare di Hamas.


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Attacco Iran a Israele, la situazione un mese dopo e i possibili scenari

Il conflitto dura da 40 anni, ma dallo scorso mese ha conosciuto un'escalation senza precedenti con attacchi missilistici e droni, sottolineando un'ideologica ostilità persistente tra le due Nazioni. Nonostante una tregua momentanea, le minacce nucleari iraniane mantengono alta la tensione. COSA SAPERE

Morta Sabreen, la bambina nata con il cesareo dalla mamma uccisa in un raid israeliano

Pesava un chilo e quattrocento grammi quando è stata messa in un'incubatrice dell'Emirati hospital a Gaza, dopo esser venuta alla luce nonostante la morte della mamma, vittima delle bombe israeliane. Ora riposa in un cimitero vicino a tutta la sua famiglia. LA STORIA

Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam

Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. L'APPROFONDIMENTO

Idf, ci sono ostaggi a Rafah

Il portavoce dell'IDF (le Forze armate israeliane), il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato di essere tornato "dalla parte orientale di Rafah", dove ha incontrato "i comandanti sul campo. Hanno detto che ci sono degli ostaggi a Rafah". "Siamo determinati a fare di tutto per creare le condizioni giuste per garantire il loro rilascio", ha aggiunto.

Idf pubblica video palestinesi armati in base Unrwa

Uomini armati palestinesi sono stati visti in un centro logistico dell'Unrwa a Rafah, nel sud di Gaza, e vicino ai veicoli delle Nazioni Unite, nelle riprese dei droni dell'Idf del fine settimana, lo scrive il Times of Israel. Secondo l'Idf, gli uomini armati sono stati avvistati sabato dalle truppe della Brigata Givati nel centro logistico dell'Unrwa nella parte orientale di Rafah.

Hamas, ostaggio di 70 anni morta per le bombe israeliane

Secondo quanto riferito una donna israeliana di 70 anni, Judy Feinstein, ostaggio di Hamas, sarebbe morta "in mancanza delle necessarie cure mediche a causa della distruzione degli ospedali nella Striscia di Gaza da parte di Israele". La conferma poi dalle Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas. LA VICENDA

L'Idf diffonde un video: "I terroristi vicini alle auto dell'Onu a Rafah"

"Durante l'attività operativa dell'Idf di sabato nella parte orientale di Rafah, sono stati identificati terroristi nel complesso logistico centrale dell'Unrwa insieme a veicoli delle Nazioni Unite". Lo riferisce l'esercito israeliano diffondendo un video in cui "si vedono numerosi terroristi e spari vicino ai veicoli dell'Onu e nell'area del magazzino logistico dell'Unrwa, un punto centrale per la distribuzione degli aiuti nella Striscia". Le autorità israeliane hanno poi "trasmesso i fatti agli alti funzionari della comunità internazionale e hanno chiesto alle Nazioni Unite di condurre un'indagine urgente sulla questione". 

Medioriente, lo Stato ebraico stringe la morsa su Rafah. VIDEO

Medioriente, lo Stato ebraico stringe la morsa su Rafah
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Medioriente, lo Stato ebraico stringe la morsa su Rafah
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Israele: dal kibbutz ai grattacieli di Tel Aviv, l’attesa degli sfollati del Sud

I residenti delle comunità attaccate il 7 ottobre aspettano un accordo che liberi gli ostaggi, metta fine alla guerra a Gaza e li riporti nelle loro case. Il reportage

Usa a Israele: "Insufficienti i camion con aiuti umanitari a Gaza"

"Abbiamo visto 50 camion entrare a Gaza il 12 maggio. Questo non è neanche lontanamente sufficiente": lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel riferendosi ai flussi di aiuti da quando Israele si è impossessato del  valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza il 7 maggio. 

Parigi, dipinte mani rosse sul muro del Memoriale della Shoah

L’atto vandalico ha deturpato il “Muro dei Giusti tra le Nazioni” all’esterno del Museo dell’Olocausto. Si tratta di un monumento dove sono scritti i nomi di più di 3900 persone che hanno contribuito a salvare gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. LE FOTO

Un civile ucciso e 5 soldati feriti in un attacco di Hezbollah

Un civile israeliano è stato ucciso e cinque soldati sono rimasti feriti in un attacco di Hezbollah con missili anticarro contro la comunità di Adamit, nel nord di Israele. Lo ha riferito l'esercito. Il Partito di Dio sciita filo-iraniano ha rivendicato l'attacco, affermando di aver preso di mira le posizioni militari nella zona. In risposta al raid, le forze armate israeliane hanno colpito gli edifici utilizzati da Hezbollah ad Ayta ash-Shab e Kafr Kila, nel sud del Libano. 

Quattro soldati israeliani feriti gravi a Gaza

Tre soldati israeliani del battaglione della Brigata paracadutisti sono rimasti gravemente feriti durante uno scontro a fuoco nel nord della Striscia di Gaza questa mattina. Lo hanno annunciato i militari. Altri cinque soldati sono rimasti moderatamente feriti nella stessa battaglia.

Nel frattempo, un soldato del battaglione Tzabar della Brigata Givati è rimasto gravemente ferito, a causa di un ordigno esplosivo, questa mattina a Rafah, nel sud di Gaza, dice l'IDF. Altri cinque soldati sono rimasti feriti in modo lieve nella stessa esplosione. 

La Bolivia denuncia un blocco israeliano di suoi aiuti per Gaza

Il governo boliviano ha denunciato che 90 tonnellate di aiuti umanitari inviati per i palestinesi della Striscia di Gaza non sono stati distribuiti per un blocco imposto da Israele. Attraverso un comunicato ufficiale, la ministra degli Esteri boliviana, Celinda Sosa, ha dichiarato: ""Non posso non denunciare il blocco sistematico che Israele attua per impedire lo svolgimento delle operazioni umanitarie a Gaza". "Impedire che gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione di Rafah - ha aggiunto - costituisce una violazione molto grave dei diritti umani e peggiorerà la situazione dei palestinesi nella zona del conflitto". Gli aiuti umanitari sono stati inviati via mare in Medio Oriente in base ad un decreto del novembre 2023, dopo che La Paz ha deciso di interrompere le relazioni diplomatiche con Israele adducendo l'esistenza di crimini contro l'umanità commessi nella Strisca di Gaza. La donazione, ha precisato il ministero degli Esteri boliviano, comprende fra l'altro alimenti come riso, olio, latte in polvere, acqua e medicinali essenziali. 

Egitto: "E' Israele e non noi a impedire gli aiuti a Gaza"

"Rifiutiamo la politica di distorsione dei fatti, è Israele il responsabile della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry replicando alle accuse del suo omologo egiziano Israel Katz secondo cui sarebbe l'Egitto il responsabile della chiusura del valico di Rafah. "Le sue dichiarazioni non hanno alcuna base - ha detto Shoukry - mentre è chiaro a tutti come il blocco degli aiuti sia dovuto all'ingiustificata escalation attuata da Israele nella città palestinese di Rafah". 

Guterres: "Sconvolto dall'escalation militare a Rafah"

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, è "sconvolto" dall'escalation dell'attività  militare israeliana a Rafah. Lo ha riferito il suo portavoce, Farhan Haq, sottolineando che "questi sviluppi ostacolano ulteriormente l'accesso umanitario e peggiorano una situazione già tragica". Haq ha anche denunciato il lancio di razzi "indiscriminati" da parte di Hamas e ha chiesto la protezione dei civili in tutta Gaza. 

L'Idf chiede evacuazioni da altri quartieri nel nord di Gaza

L'esercito israeliano sta chiedendo ai palestinesi di altri quartieri del nord di Gaza di evacuare dalle loro aree mentre prosegue l'operazione contro Hamas a Jabalya. Il portavoce dell'esercito in arabo, Avichai Adraae, ha avvisato i residenti dei quartieri di Al Karama, Salatin e Al Zuhor, nel nord della Striscia di Gaza, di evacuare. "Hamas e altri terroristi - ha detto Adraae - stanno utilizzando le vostre terre per attività terroristiche e lanciano razzi nel territorio israeliano, pertanto l'Idf agirà contro di loro con urgenza. Per la vostra sicurezza, dovete immediatamente evacuare". 

Gaza

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Media: "Israele valuta richiesta di rinvio dell'udienza a L'Aja"

Israele sta valutando la possibilità di chiedere un rinvio delle udienze di giovedì e venerdì prossimi stabilite oggi dalla Corte di giustizia dell'Aja su richiesta del Sudafrica per le operazioni dell'Idf a Rafah. Lo ha riportato il sito Ynet secondo cui il rinvio sarebbe in relazione al poco preavviso avuto da Israele. Un giudice israeliano - ha aggiunto il sito - ha affermato che "il presidente della corte si sta comportando ingiustamente. L'altra parte ha avuto settimane per preparare la richiesta". 

Idf: "Uccisi 15 terroristi in un raid contro una scuola Unrwa a Gaza"

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver eliminato 15 "terroristi" nei raid aerei che hanno preso di mira una scuola dell'Unrwa - l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi - nel campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale della Striscia di Gaza. Lo riporta Haaretz, precisando che i raid sono stati condotti sulla base di precise informazioni di intelligence e hanno preso di mira una sala usata come "base terroristica per pianificare attacchi contro le forze delle Idf a Gaza".

Ben-Gvir: "Ricostruire le colonie e far emigrare i palestinesi"

Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano e leader dell'estrema destra, Itamar Ben-Gvir ha chiesto a Israele di ristabilire le colonie a Gaza e di "incoraggiare l'emigrazione volontaria" dei palestinesi dalla Striscia. "Primo, dobbiamo tornare a Gaza adesso. E secondo, dobbiamo incoraggiare l'emigrazione volontaria dei residenti di Gaza. E' morale, razionale, giusto! E' la verità! E' la Torah ed è l'unico modo! E sì, è anche umanitario", ha sostenuto il leader di Otzma Yehudit, partecipando insieme a migliaia di attivisti a una marcia a Sderot indetta per chiedere il ritorno degli insediamenti nell'enclave palestinese. 

Croce Rossa: "Ospedale da campo presto nella Striscia di Gaza"

"Sono oltre 35mila i morti e più di 78mila i feriti dall'inizio del conflitto nella Striscia di Gaza, in un'area nella quale è difficile, a tratti impossibile, far arrivare aiuti o garantire il supporto sanitario necessario. Tra le vittime ci sono anche 22 tra volontari ed operatori della Croce Rossa Palestinese e del Magen David Adom in Israele. L'apertura da parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc) di un ospedale da campo rappresenta per la popolazione civile colpita dal conflitto una speranza di vita". A dirlo Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana a seguito dell'apertura della struttura da parte dell'Icrc. "Grazie al personale medico impegnato nell'ospedale da campo, - aggiunge - sarà possibile prestare soccorso ogni giorno a 200 persone". 

Cameron critica Israele: "Basta attacchi ai convogli di aiuti"

"Gli attacchi di estremisti" israeliani "contro i convogli di aiuti" diretti nella Striscia di Gaza palestinese "sono scioccanti" e devono cessare. Lo scrive il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, in un duro messaggio diffuso oggi sul suo profilo X dopo gli ultimi episodi recenti. La gente di Gaza - incalza lord Cameron - "è a rischio di fame e ha un disperato bisogno di rifornimenti. Israele deve punire gli aggressori e fare di più per consentire agli aiuti di transitare. Solleverò queste mie preoccupazioni con il governo israeliano". 

Medio Oriente, si intensifica l'offensiva israeliana a Rafah. VIDEO

Ministro Esteri Israele: "Oggi parlerò con Tajani del valico di Rafah"

"Ieri ho parlato con il ministro degli Esteri britannico David Cameron e la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock della necessità di persuadere l'Egitto a riaprire il valico di Rafah per consentire la consegna di aiuti umanitari internazionali a Gaza. Oggi ne parlerò con il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani". Così sul social X il capo della diplomazia israeliana, Israel Katz. "Il mondo attribuisce la responsabilità della situazione umanitaria a Israele, ma la chiave per prevenire una crisi umanitaria a Gaza è ora nelle mani dei nostri amici egiziani", ha aggiunto Katz, secondo cui "Hamas non controllerà il valico di Rafah: questa è una necessità di sicurezza su cui non scenderemo a compromessi".

Raid su scuola Unrwa, per Idf era centro comando Hamas

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver colpito un centro di comando di Hamas all'interno di una scuola gestita dall'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati palestinesi, nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. In una nota le Idf hanno spiegato che più di 15 agenti terroristici, inclusi 10 membri di Hamas, sono stati uccisi nell'attacco. Tra loro c'erano anche i terroristi della forza d'élite Nukhba di Hamas che hanno partecipato all'attacco del 7 ottobre, hanno riferito i militari.

L'IDF afferma che l'attacco è stato effettuato sulla base di informazioni "accurate di intelligence" fornite dall'agenzia di sicurezza Shin Bet e dalla direzione dell'intelligence militare. "L'attacco è stato pianificato attentamente ed effettuato utilizzando munizioni precise, evitando il più possibile di colpire i civili", affermano i militari in una nota. Secondo le Idf e lo Shin Bet la sala di comando è stata utilizzata da Hamas per pianificare attacchi contro le truppe che operavano nel centro di Gaza nelle ultime settimane.



Idf: a Nuseirat colpita sala comando Hamas in scuola Unrwa

L'aviazione israeliana in "un'azione mirata" ha colpito "una sala di guerra dei comandanti di Hamas all'interno di una scuola dell'Unrwa" nella zona di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che l'attacco - in base a informazioni di intelligence - ha centrato la sala che "era usata dagli operativi dell'ala militare di Hamas". "Sono state impiegate - ha aggiunto - munizioni mirate in modo da minimizzare danni a civili non coinvolti". Nell'attacco - ha spiegato - "sono stati uccisi "circa 15 terroristi, dei quali più di 10 erano di Hamas". 

Carri armati si spingono più in profondità a Rafah Est

I carri armati israeliani si sono spinti più in profondità nella parte orientale di Rafah, raggiungendo alcuni quartieri residenziali della citta' all'estremo sud di Gaza. Lo ha riferito un residente alla Reuters, precisando che i carri armati "sono avanzati questa mattina a ovest di Salahuddin Road nei quartieri di Brzail e Jneina". 

Sgomberata ad Atene la Facoltà di legge occupata per Palestina

La polizia greca ha sgomberato la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Atene, occupata in solidarietà con la Palestina, e ha fermato ventisette manifestanti. Lo riporta Kathimerini. In base a quanto riferito, la polizia ellenica ha lanciato l'operazione su richiesta del rettore dell'Università di Atene dopo che i manifestanti si erano barricati nell'edificio in via Solonos, nel centro della capitale, al termine di una manifestazione svoltasi ieri sera contro l'invasione di terra dell'esercito israeliano a Rafah. All'ingresso della facoltà gli studenti avevano montato alcune tende, come segno di solidarietà nei confronti delle proteste studentesche esplose nei campus degli Stati Uniti, della Francia e di altre parti del mondo. Alcuni striscioni degli studenti greci declamavano "Giù le mani da Rafah" e "la Palestina sarà libera".

Ben-Gvir: 'Israele deve tornare nella Striscia di Gaza'

“Affinché il problema di Gaza non si ripresenti, bisogna fare due cose: ritornare nella Striscia e incoraggiare la partenza volontaria dei residenti. Questo è morale, razionale e umanitario”, Lo ha detto il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, di estrema destra, parlando durante una manifestazione per il reinsediamento della Striscia di Gaza a Sderot, in Israele. Ben-Gvir si è scagliato inoltre contro gli aiuti nella Striscia, che i più stretti alleati di Israele hanno chiesto di aumentare. “Mi vergogno di essere l’unico nel governo a votare contro il trasferimento delle spedizioni a Gaza attraverso Kerem Shalom. Volete gli aiuti umanitari?Riportate i rapiti".



Portavoce Unrwa: entroterra Rafah è ormai zona "fantasma"

"L'entroterra di Rafah e' ormai una citta' fantasma. E' difficile credere che solo una settimana fa ci fossero oltre 1 milione di persone che si rifugiavano qui". E' la constatazione di Louise Wateridge, una portavoce dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i palestinesi, secondo cui "le famiglie si sono spostate il piu' a ovest possibile, raggiungendo la spiaggia". 

Lega araba: a Gaza pulizia etnica, uccise anche istituzioni

"L'aggressione contro Gaza è il completo assassinio di una società, lacerandone il tessuto sociale e distruggendone le capacità e le istituzioni. Dopo mesi di atrocità accumulate, il mondo dovrebbe essere pronto a dichiararlo chiaramente come pulizia etnica". Lo ha detto il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, durante il suo discorso al Consiglio dei Ministri degli Esteri della Lega Araba in preparazione del 33° Summit Arabo organizzato dal Regno del Bahrein. Quello che accade a Gaza - ha aggiunto - "è una macchia sulla fronte del mondo".

Israele: 'Hamas pianifica base in Turchia per futuri attacchi'

Hamas avrebbe elaborato un piano per costituire una sua "base segreta" in Turchia, Paese della Nato il cui presidente Recep Tayyip Erdogan rivendica relazioni dirette con la fazione islamica palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Lo sostengono fonti politiche e militari in Israele citate dal britannico Times secondo cui la base è stata immaginata per coordinare in avvenire attacchi contro obiettivi israeliani in Stati vicini o in Paesi Nato e per dirigere una rete di "cellule terroristiche" sparse. Le fonti si rifanno a un documento che sarebbe stato "scoperto" fra le rovine della "casa di Hamza Abu Shanab", indicato come capo dello staff di Yahya Sinwar, leader politico di Hamas a Gaza. Il documento risulta intitolato "Fondare una base in Turchia" ed è stato mostrato all'autore dell'articolo: Ashel Pfeffer, noto giornalista e commentatore militare israelo-britannico che collabora anche col Times, oltre che con varie testate israeliane e americane. Il piano costituirebbe una risposta agli ultimi 10 anni di pressione esercitata dallo Stato ebraico sulla Striscia, prevendendo una sorta di retrovia oltre confine per lo stato maggiore di Hamas, con il trasferimento all'estero del coordinamento delle sue "operazioni speciali future". 

Proteste pro-Gaza, studenti Harvard annunciano sgombero

Gli studenti di Harvard che da quasi tre settimane occupavano il campus per protestare contro le condizioni dei palestinesi a Gaza hanno annunciato che sgombereranno la tendopoli. La decisione è stata presa dopo che il presidente di Harvard Alan Garber ha accettato di incontrare i manifestanti "per ulteriori discussioni sul loro punto di vista e le loro prospettive sul conflitto in Medioriente", ha detto un portavoce dell'ateneo. Lo sgombero dell'accampamento, confermato dal movimento Harvard Out of Occupied Palestine, apre la strada alla cerimonia delle lauree. In un ulteriore segnale di disgelo, l'università ha accettato di revocare la sospensione di almeno 22 studenti che erano andati incontro a misure disciplinari. Le lauree a Harvard sono in programma dal 21 al 24 maggio. Il 23 maggio, per la cerimonia principale, l'ospite d'onore sarà la giornalista filippina Premio Nobel Maria Ressa.

Ministro Israele: 'Bisogna reinsediarsi a Gaza'

Migliaia di persone hanno partecipato martedì "a una marcia organizzata da attivisti di estrema destra" che hanno chiesto di reinsediarsi nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito Haaretz. Il ministro delle comunicazioni Shlomo Karhi - secondo il quotidiano - ha detto durante la marcia che "per preservare i risultati ottenuti in termini di sicurezza per i quali i nostri soldati hanno perso la vita, dobbiamo reinsediare Gaza con forze di sicurezza e coloni". "Questo - ha aggiunto - è l'unico vero modo, per far pagare un prezzo ai nazisti di Hamas e difendere il nostro Paese".

Ufficio Abu Mazen: "Usa responsabili se Israele invade Rafah"

La presidenza di Abu Mazen ha detto di ritenere "responsabile l'amministrazione Usa" delle "pericolose conseguenze per la regione" se Israele dovesse invadere Rafah. Lo ha affermato il portavoce del presidente palestinese Nabil Abu Rudeina secondo cui "insistere nel voler invadere Rafah sarebbe un grosso errore e l'amministrazione Usa ne porterà la responsabilità, perché è l'unica capace di fermare" Israele. "La continuazione dell'aggressione appoggiata dagli Usa - ha proseguito il portavoce citato dalla Wafa - porterà ad ulteriori massacri contro il nostro popolo e ad esporlo ad una nuova catastrofe. Non accetteremo e non permetteremo che si ripeta ciò che accadde nel 1948 e nel 1967". 

Raid Israele nel sud del Libano, ucciso operativo di Hezbollah

Un presunto operativo di Hezbollah, il movimento sciita libanese alleato dell'Iran, è stato ucciso in un raid israeliano su Mays al-Jabal, nel Libano meridionale. Lo ha indicato il Times of Israel citando un comunicato delle Idf, secondo cui i caccia israeliani hanno preso di mira obiettivi di Hezbollah anche a Kharayeb, Halta e Yaroun.

Intercettati su Sderot 3 razzi lanciati da Gaza

Le forze di difesa aerea israeliane hanno intercettato nei cieli di Sderot, nel sud del Paese, tre razzi lanciati dalla Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l'amministrazione locale, mentre la stampa israeliana fa notare che l'attacco è avvenuto nelle stesse ore in cui nella zona di Sderot si teneva una marcia della destra per chiedere la costruzione di nuovi insediamenti israeliani a Gaza.

Attivisti in Cisgiordania incendiano camion aiuti Gaza

Due camion, che trasportavano aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza, sono stati dati alle fiamme ieri sera al valico di frontiera di Tarqumiyah, vicino a Hebron in Cisgiordania. Lo riferisce Haaretz, precisando che il convoglio era stato bloccato e saccheggiato in giornata da attivisti di destra. La polizia aveva arrestato quattro persone e poi se ne era andata. Poche ore dopo, gli attivisti sono tornati e hanno appiccato il fuoco ai camion. Polizia ed esercito si sono scambiati accuse su chi avrebbe dovuto vigilare sul convoglio. Un alto funzionario della sicurezza ha puntato il dito quelli nelle forze dell'ordine che "chiudono un occhio" sugli atti di questi "delinquenti, che vandalizzano e bruciano gli aiuti grazie a informazioni interne sul movimento dei camion". 



Nasrallah: 'Libano apra mare a sfollati siriani, così che arrivino in Europa'

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha rivolto un appello alle autorità libanesi perché ''aprano il mare agli sfollati''. Ovvero permettano la partenza delle navi con a bordo soprattutto gli sfollati siriani dirette in particolare a Cipro e in generale in Europa. Un tentativo di esercitare pressione sulla comunità europea, quello che arriva da Nasrallah, che ha sollecitato una decisione nazionale a favore di ''chiunque voglia partire per l'Europa, per Cipro che è il Paese dell'Unione europea più vicino al Medioriente''. Il Libano ospita quasi due milioni di rifugiati siriani e più volte si è rivolto alla comunità internazionale per chiedere un intervento per il loro rimpatrio. Nel suo discorso Nasrallah ha precisato che non auspicava il loro trasferimento forzato su navi verso l'Europa, ma ha sottolineato che spesso l'esercito di Beirut impedisce loro di lasciare il Libano. Di conseguenza, ha aggiunto il leader di Hezbollah, molti di loro si rivolgono ai trafficanti di esseri umani imbarcandosi su gommoni e rischiando la vita.


Corte Aia: giovedì e venerdì udienze su operazione Rafah

La Corte internazionale di giustizia dell'Aia terr  due udienze, giovedi' e venerdi', a seguito della richiesta del Sudafrica che ha chiesto a Israele di ritirare le sue truppe da Rafah. La Corte delle Nazioni Unite ascoltera' giovedi' gli avvocati del Sud Africa e il giorno successivo la risposta di Israele, si legge in una nota. 

Qatar: dal 9 maggio niente aiuti umanitari a Gaza

Il Qatar denuncia che gli aiuti umanitari non riescono a raggiungere Gaza dal 9 maggio.

Turchia paragona ebrei nei lager a bambini palestinesi a Gaza

''Proprio come è stato sbagliato e immorale uccidere ebrei innocenti nei campi di concentramento, è altrettanto sbagliato e immorale uccidere bambini palestinesi innocenti nei loro letti con le bombe''. Così il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan citato dall'agenzia di stampa Anadolu.

Ufficiale Usa lascia intelligence: 'Provo vergogna e senso colpa per aiuto a Israele'

Un ufficiale della Defense Intelligence Agency, i servizi militari Usa, si è dimesso dal suo incarico affermando di provare "un'incredibile vergogna e senso di colpa" per il fatto che con il suo lavoro ha contribuito al sostegno ad Israele in una guerra che sta provocando la morte di decine di migliaia di civili palestinesi. Lo ha reso noto lo stesso maggiore dell'Esercito Harrison Mann, analista specializzato in Africa e Medio Oriente che ha pubblicato su LinkedIn la sua lettera di dimissioni. "Il mio lavoro qui, per quanto possa apparire amministrativo o marginale, ha senza dubbio contribuito a questo sostegno - ha scritto Mann - nei mesi scorsi abbiamo visto le più orribili e devastanti immagini che si possano immaginare, e io non posso ignorare la connessione tra quelle immagini e il mio lavoro. Questo mi ha provocato un'incredibile vergogna e senso di colpa"."Questo sostegno incondizionato ha anche incoraggiato un'escalation irresponsabile che rischia di allargare il conflitto", ha scritto ancora Mann che ha confermato al Washington Post l'autenticità della lettera senza voler rilasciare altre dichiarazioni. 


Testimoni: truppe israeliane avanzano dentro Rafah

Truppe israeliane avanzato a Rafah: lo riferiscono alcuni testimoni all'interno della città nel sud della Striscia, che hanno detto di aver visto i carri armati delle Idf spostarsi dalle zone orientali verso quelle occidentali, comprese il distretto di al-Janina. Nessun commento è arrivato dall'esercito israeliano.

Turchia: con migliaia di morti e milioni di sfollati a Gaza è genocidio

''L'uccisione di migliaia di palestinesi innocenti da parte di Israele'' nella Striscia di Gaza, così come il fatto dello ''sfollamento di milioni di persone'' fa sì che sia ''un atto di genocidio'' quello in corso nell'enclave palestinese. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, come riporta l'agenzia di stampa Anadolu. Ieri il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha detto che gli Stati Uniti ''non credono che quello che sta succedendo a Gaza sia un genocidio".

CNN, Israele ha abbastanza truppe per invasione Rafah

Israele ha ammassato abbastanza truppe ai margini della città di Rafah a Gaza per procedere con un'incursione su vasta scala nei prossimi giorni, ma non è sicuro che la decisione sia stata presa. Lo dicono due alti funzionari dell'amministrazione Usa alla CNN. Se Israele dovesse procedere con un'importante operazione di terra a Rafah, andrebbe contro gli avvertimenti ricevuti per mesi dagli Stati Uniti, aggiunge la CNN citando i due funzionari di Washigton.

Pesanti combattimenti a Rafah, Jabaliya e al-Zaytoun

Prosegue l'offensiva israeliana a Gaza. Fin dall'alba, Rafah, la città all'estremità meridionale della Striscia, ha subito intensi

bombardamenti aerei e di artiglieria. I bombardamenti di

artiglieria israeliani hanno preso di mira anche il centro del

quartiere di Al-Zaytoun, a sud di Gaza City. Secondo i media

palestinesi, ci sono scontri anche a Jabaliya, nel centro

dell'enclave palestinese. Nella città di Rafah, i carri armati israeliani hanno attraversato la strada principale, Salah al-Din, che taglia la Striscia da Nord e Sud e divide anche la città nella metà orientale e quella occidentale. Le truppe avanzano da Est verso Ovest e ora stanno combattendo nei quartieri vicini al centro. I video sui social media e sui media palestinesi mostrano un blindato israeliano nel cuore del quartiere di Geneina, nel centro della città. Le Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno anche riferito di attacchi di artiglieria contro le truppe israeliane di stanza al valico di Rafah, che collega con l'Egitto, e contro un convoglio di fanteria nel quartiere di Salam. Attualmente sul lato egiziano del confine si trovano circa 100 camion dell'Unrwa, di fronte al valico di Kerem Shalom - che collega la Striscia di Gaza con Israele da sud, molto vicino all'Egitto - il che potrebbe indicare che altri aiuti umanitari entreranno a Rafah nelle prossime ore. Il valico di Rafah con l'Egitto è chiuso da martedì scorso, quando Israele ha preso il controllo del lato palestinese, mentre il vicino valico di Kerem Shalom - dove Israele sta effettuando ispezioni - è stato aperto la scorsa settimana di tanto in tanto, principalmente per consentire l'ingresso di carburante durante il fine settimana.

Rafah, tribù beduine del Sinai vogliono un nuovo valico

I beduini del Sinai hanno chiesto al presidente egiziano Abdel Fettah al Sisi di aprire un nuovo valico di frontiera con Rafah, dopo che l'esercito israeliano ha preso il controllo del passaggio. "Chiediamo al presidente egiziano di agire immediatamente per la creazione di un passaggio alternativo tra l'Egitto e Gaza, fino a quando Israele manterrà il controllo del valico terrestre", si legge in un comunicato dell'Alleanza delle Tribù Arabe. I beduini chiedono ad Al Sisi di "fare pressione per spingere Israele a lasciare l'area" e ribadire "la sovranità egiziana". La richiesta arriva dopo che i militari israeliani hanno annunciato di aver preso il controllo del valico di Rafah, unico punto di passaggio tra Gaza e l'Egitto dove ora sventola la bandiera dello Stato ebraico. L'operazione israeliana ha inoltre bloccato il flusso di aiuti umanitari diretti ai civili di Gaza attraverso l'Egitto. Una situazione che aumenta il rischio di una crisi umanitaria. L'Alleanza delle Tribù Arabe è nata ufficialmente lo scorso 1

maggio, riunisce i 5 clan piu' importanti del Sinai con l'obiettivo di sostenere le politiche del governo sulla penisola, storicamente difficile da controllare per Il Cairo. L'alleanza si avvale del sostegno di un gruppo paramilitare formato dalle milizie beduine e attivo dal 2015 nella lotta al

terrorismo di matrice islamista. 

Netanyahu salta due cerimonie per Giorno Indipendenza

Il premier Benyamin Netanyahu ha saltato due appuntamenti del Giorno dell'Indipendenza che si festeggia oggi in Israele e che è improntato alla sobrietà vista la guerra in corso. Lo ha sottolineato Times of Israelprimo è stato la cerimonia nella residenza del presidente Isaac Herzog a Gerusalemme dove sono stati onorati i soldati. Il secondo è l'annuale concorso sulla Torah (Bibbia) in cui sono premiati i migliori studenti con le conoscenze del testo sacro. In questo caso il premier ha inviato un video. Ieri Netanyahu è stato oggetto di alcune contestazioni durante le cerimonie ufficiali per il Giorno del ricordo dei caduti.

Egitto valuta se declassare relazioni diplomatiche Israele

L'Egitto sta valutando la possibilità di declassare le relazioni diplomatiche con Israele e anche di richiamare il suo ambasciatore da Tel Aviv. Lo hanno riferito fonti egiziane al Wall Street Journal. La notizia segue di appena due giorni l'annuncio, del ministero degli Esteri Egiziano, che l'Egitto ha aderito alla causa del Sudafrica, che accusa Israele di genocidio a Gaza davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aia.

Israele, veicolo Onu attaccato era "in zona combattimento"

Il veicolo delle Nazioni Unite attaccato ieri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cui e' morto un dipendente internazionale dell'organizzazione, si trovava in una "zona di combattimento attivo" e l'esercito non era stato informato del suo percorso. Lo ha detto un portavoce militare israeliano all'agenzia spagnola Efe. "Una prima indagine condotta indica che il veicolo è stato colpito in un'area dichiarata zona di combattimento attiva. Non eravamo a conoscenza del percorso sul veicolo", ha detto il portavoce. L'esercito ha confermato che quanto accaduto è "in fase di esame". A bordo del veicolo -che stava andando verso l'ospedale europeo e, secondo Hamas, era "chiaramente identificato" con le insegne dell'Onu- c'erano due dipendenti internazionali del team della sicurezza delle Nazioni Unite (la

nazionalita' non e' stata ancora resa nota). Non è la prima volta che l'esercito israeliano attacca un veicolo chiaramente contrassegnato con le insegne di un'agenzia umanitaria, e Human Rights Watch ha documentato oggi in un rapporto di diversi attacchi diretti contro convogli umanitari e camion per la consegna di cibo, in cui sono stati uccisi una trentina di operatori umanitari. All'inizio di aprile, i militari hanno attaccato un convoglio dell'Ong World Central Kitchen, che distribuisce cibo e pasti preparati in luoghi devastati da guerre o disastri, uccidendo sette dei suoi lavoratori, sei dei quali stranieri. Sotto i bombardamenti a Gaza, sono morti 250 impiegati dell'Onu (quasi 190 dell'agenzia per i rifugiati palestinesi, Unrwa) ma quelle di ieri son le prime vittime straniere. 

Italia-Israele: Mattarella, consolidare i valori comuni e stop alla guerra

"La ricorrenza dello Yom ha Atzmaut mi offre la gradita opportunità di farLe pervenire i più fervidi rallegramenti del popolo italiano e i miei personali auguri. I nostri Paesi sono uniti da un legame profondo, fondato su valori comuni e cresciuto nel tempo grazie a un'ampia e diversificata collaborazione che ha promosso il benessere dei nostri popoli e una sempre più profonda conoscenza reciproca. E', questo, un patrimonio comune cui l'Italia annette la massima importanza, meritevole di essere preservato e consolidato". E' quanto afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, in occasione della ricorrenza dello Yom haAtzmaut. "In questo giorno di giustificato orgoglio del popolo israeliano - riprende - assistiamo con grandissima preoccupazione ai drammatici sviluppi nella regione, sempre più segnata da violenza e tensioni. In tale contesto, desidero ribadire l'impegno dell'Italia affinché Israele possa esercitare in pace e sicurezza il proprio diritto inalienabile a esistere".

"Rinnovo - dice ancora il Capo dello Stato - la ferma condanna per l'atroce attacco terroristico del 7 ottobre 2023 e le espressioni del cordoglio della Repubblica Italiana e mio personale. Resta viva negli italiani tutti la speranza che gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas possano essere quanto prima restituiti alla libertà e all'affetto dei propri cari. E' altresì indispensabile - sottolinea - giungere a un'immediata cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza, anche per consentire il pieno accesso umanitario alla

popolazione civile, da mesi stremata e bisognosa del sostegno della Comunita' internazionale".

"Auspichiamo che quanto prima il ciclo della violenza possa essere interrotto, che si riducano le tensioni, anche al livello regionale, e che si apra la strada ad un dialogo che porti ad una soluzione a due Stati, giusta, necessaria, sostenibile, in linea con il diritto internazionale. Una soluzione - rileva ancora Mattarella - che è nell'interesse di tutti e per la quale tutti dobbiamo impegnarci. Confidando che la ricorrenza odierna possa offrire spunti di riflessione e di rinnovata dedizione alla pace, formulo all'amico popolo israeliano le più cordiali felicitazioni e a Lei, signor Presidente, vivissimi auguri di ogni benessere". 

Idf con tank e truppe avanza ancora a Rafah est

L'Idf, con tank e truppe, si sta spingendo ulteriormente nelle zone abitate della parte orientale della città di Rafah, nel sud della Striscia. Lo riferiscono media internazionali ripresi da quelli israeliani. Già nei giorni scorsi l'esercito era entrato nel quartiere di Jneina ora - secondo le stesse fonti - è avanzato oltre aggiungendo il quartiere di Brzail e la parte occidentale della Salah a-Din, una delle maggiori arterie. Le stesse fonti hanno citato, testimoni sul posto secondo cui si sono scontri e i tank israeliani sono stati visti sulla George street a Jneina.

Human Rights Watch, da ottobre Idf ha colpito 8 convogli umanitari

Human Rights Watch ha calcolato che da ottobre le forze israeliane hanno effettuato almeno otto attacchi contro convogli umanitari e sulle loro strutture a Gaza, anche dopo che le organizzazioni umanitarie avevano fornito le loro coordinate alle autorità israeliane. Lo riporta il Guardian. Hrw ha affermato che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) non hanno emesso avvertimenti alle organizzazioni umanitarie prima degli attacchi, che hanno ucciso o ferito almeno 31 persone.

Hamas, 82 morti in 24 ore, dall'inizio della guerra sono 35.173

Dopo che nelle ultime 24 ore gli attacchi israeliani hanno provocato almeno altri 82 morti e 234 feriti nella Striscia di Gaza, il bilancio delle vittime dall'inizio del conflitto il 7 ottobre scorso sale a 35.173 morti e 79.061 feriti, secondo il conteggio del Ministero della Sanità del territorio controllato da Hamas. In particolare, nel campo profughi di Nuseirat, al centro della Striscia, aerei israeliani hanno attaccato la casa a tre piani della famiglia Karaja, dove si rifugiavano decine di persone, provocando, secondo fonti mediche, una ventina di morti. I servizi di soccorso affermano che ci sono ancora corpi sotto le macerie ma che le ambulanze non possono raggiungerli a causa dei continui attacchi israeliani. Secondo i media palestinesi, sempre a Nuseirat gli aerei israeliani hanno anche bombardato una scuola dell'UNRWA in cui si rifugiavano decine di sfollati, provocando un incendio. Ancora, sempre nelle ultime ore gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un attacco contro una casa nella parte occidentale della città di Gaza, e l'artiglieria ha bombardato la città di Beit Lahia, nel nord-ovest della Striscia di Gaza, e il vicino campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. 

Wsj, il Cairo vuole ridurre relazioni con Israele a causa di Gaza

L'Egitto sta valutando di ridimensionare, ma non tagliare, le relazioni diplomatiche con Israele. Lo hanno riferito fonti del Cairo al Wall Street Journal (Wsj) motivando la mossa con le divisioni crescenti sulla guerra a Gaza e il controllo israeliano del valico di Gaza con l'Egitto. Secondo le fonti del Wsj, una delle iniziative allo studio è quella del ritiro dell'ambasciatore da Tel Aviv. "Al momento non ci sono piani per sospendere i legami o buttare via Camp David", ha detto un'altra fonte riferendosi agli accordi che hanno portato al Trattato di pace del 1979. "Ma finché le forze israeliane rimarranno al valico di Rafah, l'Egitto ha aggiunto non invierà un solo camion a Rafah", ha aggiunto

Ministero della Sanità di Hamas: i morti a Gaza sono 35.173

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 35.173, di cui 82 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 79.061, secondo la stessa fonte

Sgomberati studenti pro-palestinesi dall'università Ginevra

La polizia svizzera ha sgomberato questa mattina una cinquantina di studenti pro-palestinesi che da una settimana occupavano l'università di Ginevra. Alle prime ore di oggi, una ventina di agenti in uniforme e in borghese hanno fatto irruzione nell'edificio UniMail dell'ateneo, hanno svegliato e radunato i manifestanti e li hanno portati fuori attraverso il parcheggio sotterraneo; in manette, sono stati portati via sui furgoni della polizia secondo i testimoni sul posto.  Ieri l'università, che aveva tentato di negoziare con gli studenti chiedendo di lasciare le aule occupate pur comprendendo le ragioni della protesta,  aveva finito per preannunciare una denuncia penale per violazione di domicilio.


Israele ha chiesto che l'Anp gestisca valico Rafah'

Israele ha chiesto che sia l'Autorità nazionale palestinese (Anp) di Abu Mazen a gestire il valico di Rafah di Gaza con l'Egitto. Lo sostiene il sito Axios, che cita quattro fonti diverse, come riporta il Jerusalem Post. Secondo Axios, se così fosse, sarebbe la prima volta che Israele coinvolge l'Anp in fatti relativi alla guerra a Gaza. Una posizione diversa da quella sostenuta finora da Israele che non vuole il coinvolgimento dell'Anp nella Striscia. Attualmente il valico - che è sotto controllo dell'Idf dopo l'operazione militare avviata nei giorni scorsi - è chiuso e le organizzazioni internazionali ne hanno chiesto l'immediata riapertura per gli aiuti umanitari.

Sirene nel Sud, a ridosso di Gaza, e ad Ashkelon

Le sirene di allarme antirazzi da Gaza sono risuonate nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia e ad Ashkelon, città costiera non lontano dalla Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Oggi in Israele si festeggia il Giorno dell'Indipendenza

Con l'offensiva a Rafah a rischio 45 anni pace Israele-Egitto

L'offensiva israeliana a Rafah sta mettendo a rischio 45 anni di pace fra lo Stato ebraico e l'Egitto. Il Cairo, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, sta considerando di "declassare" le relazioni diplomatiche con Tel Aviv, dopo aver  preannunciato l'intenzione di unirsi all'accusa presentata dal Sudafrica e altri Paesi al Tribunale dell'Aia contro Israele per genocidio a Gaza. Come ricorda il quotidiano finanziario americano, "nei 45 anni trascorsi dal loro storico accordo di pace (firmato il 26 marzo 1979, ndr), Israele ed Egitto sono diventati partner essenziali, un rapporto stretto ma mai caloroso che e' alla base della sicurezza nazionale di entrambi i paesi. L'offensiva israeliana di Rafah minaccia di annullare tutto cio'". L'Egitto ha recentemente rifiutato di riaprire il confine con Gaza dopo la chiusura della parte palestinese del valico. 

Salone Libro, lo scrittore Stefano Massini aggredito mentre presentava libro sul nazismo

L'autore del libro "Mein Kampf" racconta all'Ansa gli insulti  ricevuti durante la presentazione della sua opera insieme a Danilo  Singer, che conduceva l'incontro: "Era un uomo di circa 70 anni, si è  seduto in prima fila. Mi diceva 'comunista, tu vai da Fazio, vi  raccontate le cose senza contraddittorio, Hitler non era cosi come lo  descrivi'". LEGGI QUI

Missili, droni e caccia: ecco i sistemi di attacco e difesa aerea di Iran e Israele. FOTO

Dopo l'attacco della Repubblica islamica allo Stato ebraico e, in  risposta, il lancio di droni contro la base di Esfahan, torna  l'attenzione degli analisti internazionali sulle forze aeronautiche dei  due Paesi. In caso di guerra aperta, ecco quali armi e sistemi hanno in  dotazione e chi sarebbe avvantaggiato (anche grazie all'aiuto degli  Usa). I SISTEMI

Gaza, media: 14 morti in raid Israele su campo Nuseirat

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno 14 persone sono morte e decine sono rimaste ferite in un bombardamento aereo israeliano che ieri sera ha colpito un edificio residenziale del campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Fonti mediche locali citate dalla Wafa spiegano che tra le vittime ci sono anche diversi bambini. L'abitazione colpita è un edificio a tre piani appartenente alla famiglia Karaja, specifica l'agenzia di stampa palestinese. Raid vengono segnalati nelle ultime ore anche a ovest della città di Gaza e a Beit Lahia, nel nordovest della Striscia. Colpito pure il campo profughi di Jabalia, nel nord dell'enclave palestinese. Il bilancio delle vittime dal 7 ottobre nella Striscia di Gaza è di almeno 35.091 morti e 78.827 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas. 

'Israele ha ammassato abbastanza truppe per assalto Rafah'

L'amministrazione Biden valuta che Israele abbia ammassato abbastanza truppe ai margini di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, per procedere con un'incursione su vasta scala nei prossimi giorni: lo riferisce la Cnn citando due alti dirigenti Usa, che tuttavia non sono certi se Tel Aviv abbia preso una decisione definitiva per una mossa del genere, in aperta sfida al presidente americano. Uno dei dirigenti ha anche avvertito che Israele non si è avvicinato nemmeno lontanamente a preparativi umanitari adeguati prima di evacuare potenzialmente più di un milione di abitanti dell'enclave palestinese che attualmente risiedono a Rafah.

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