"L'ingresso a Rafah serve a due principali obiettivi di guerra: il ritorno dei nostri ostaggi e l'eliminazione di Hamas". Così Netanyahu secondo cui "la proposta di ieri di Hamas mirava a silurare l'operazione a Rafah. Non è successo". Un responsabile del gruppo islamista ha definito i colloqui del Cairo come "l'ultima possibilità" per Israele di recuperare gli ostaggi. Una delegazione israeliana è giunta al Cairo per continuare i negoziati sulla proposta di tregua accettata da Hamas
Una delegazione di Israele al Cairo per partecipare ai negoziati con Qatar, Usa e Hamas
Israele invia una delegazione al Cairo per partecipare ai negoziati sulla tregua insieme a Qatar, Usa e Hamas, rende noto Ynet. Fanno parte della delegazione esponenti del Mossad, delle forze militari e del Shin Bet. Potranno ascoltare i mediatori e porre domande ma non entrare nel merito del negoziato. Delegazioni del Qatar, degli Stati Uniti, guidata dal direttore della Cia, William Burns, e di Hamas, sono da oggi al Cairo per riprendere i colloqui su un possibile accordo per lo scambio degli ostaggi, ha reso noto una fonte egiziana.
Gli Usa "esigono" da Israele la riapertura dei valichi
"I valichi di Rafah e Karem Shalom" per Gaza "devono riaprire il prima possibile". Lo ha detto il portavoce della sicurezza nazionale americana, John Kirby, sottolineando che gli Stati Uniti "esigono che ciò accada".
Gli Usa: "Ottimisti che Israele e Hamas si vengano incontro"
"Restano delle distanze, ma siamo ottimisti che si possa trovare un punto di incontro tra Israele e Hamas" sull'accordo per la tregua a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale americana John Kirby.
Gli Usa insistono: "Siamo contrari all'operazione a Rafah"
Gli Stati Uniti ribadiscono di essere contrari ad un'operazione israeliana a Gaza. Lo ha detto il portavoce per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing con la stampa. "Biden lo ha detto al premier israeliano nel colloquio di ieri", ha aggiunto il funzionario sottolineando che Washington "monitora la situazione con molta attenzione".
Gantz: "A Rafah avanti se serve ma la priorità sono gli ostaggi"
Israele è disposto a "continuare ed espandere" i combattimenti dopo l'inizio dell'operazione a Rafah, "se necessario", ma è ancora aperta a un accordo sugli ostaggi che rimangono "la priorità". Lo dice il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, dopo l'inizio delle operazioni israeliane a Rafah. "Abbiamo avviato un'operazione militare nell'area di Rafah, che continuerà e si espanderà secondo necessità, ha detto Gantz in un discorso video rilanciato dai media israeliani. "In qualunque momento potremo raggiungere un piano per la restituzione dei nostri ostaggi, lo faremo. Questo compito ha la massima priorita'", ha continuato. "La squadra negoziale che si è recata al Cairo non ha solo il mandato di ascoltare, ma ha l'obbligo di agire per definire una linea guida. Stiamo tutti lavorando affinchè ciò accada, giorno dopo giorno", afferma Gantz, insistendo sul fatto che "non dispereremo mai e non permetteremo mai che considerazioni politiche vengano introdotte in questa sacra questione".
Biden: "E' Hamas che ha scatenato terrore e preso ostaggi"
"La gente sta già dimenticando, sta già dimenticando che Hamas ha scatenato questo terrore", ha detto il presidente Usa Joe Biden dall'Emancipation Hall a Capitol Hill. "E' stato Hamas a brutalizzare gli israeliani. E' stata Hamas a prendere e continua a tenere degli ostaggi. Io non ho dimenticato". Il discorso di Biden è arrivato durante settimane di proteste nei campus universitari americani contro la guerra di Israele a Gaza, con gli studenti che chiedevano che l'amministrazione Biden smettesse di inviare armi a Israele. In alcuni casi, le manifestazioni hanno incluso retorica antisemita e molestie nei confronti degli studenti ebrei.
Hamas, ostaggio di 70 anni morta per le bombe israeliane
Secondo quanto riferito una donna israeliana di 70 anni, Judy Feinstein, ostaggio di Hamas, sarebbe morta "in mancanza delle necessarie cure mediche a causa della distruzione degli ospedali nella Striscia di Gaza da parte di Israele". La conferma poi dalle Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas. LEGGI L'ARTICOLO
Biden: "L'attacco di Hamas espressione dell'odio verso ebrei"
"L'odio verso gli ebrei continua in troppe persone nel mondo ed è stato portato alla vita con l'attacco del 7 ottobre di Hamas, il più letale dall'Olocausto". Lo ha detto Joe Biden in una cerimonia al Congresso in occasione delle giornate del ricordo dell'Olocausto. "E sette mesi dopo, non 75 anni, stiamo già dimenticando il terrore di Hamas. Io non dimenticherò", ha sottolineato il presidente americano.
Medio Oriente, Mattarella: "Cessate il fuoco come chiede l'Onu"
"Il cessate il fuoco, richiesto dal Consiglio di Sicurezza con la Risoluzione 2728, l'accesso umanitario incondizionato alla popolazione di Gaza, la liberazione degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre - che, va sottolineato, rappresenta la causa scatenante di quanto accaduto successivamente - e l'immediata interruzione di tutte le attività di sostegno alle organizzazioni terroristiche, restano i cardini sui quali continuare a costruire con determinazione un'azione diplomatica comune". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Netanyahu: "La proposta di Hamas lontana dalle nostre richieste"
La proposta di Hamas per un cessate il fuoco è "molto lontana dalle richieste vitali di Israele". Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un video, sottolineando che "Israele non può accettare una proposta che metta in pericolo la sicurezza dei nostri cittadini e il futuro del nostro Paese". Il capo del governo ha poi fatto sapere di aver incaricato la squadra negoziale israeliana attualmente al Cairo di "mantenere fermamente" le condizioni poste dallo Stato ebraico.
Mattarella: "L'unica soluzione è due Stati-due popoli"
"Occorre porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l'avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall'obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Mattarella: "De-escalation in Medio Oriente l'obiettivo del G7 italiano"
"Le tensioni e gli scontri di queste scorse settimane impongono un accresciuto impegno della comunità internazionale per giungere a una de-escalation. È uno degli obiettivi che la Repubblica Italiana si è assegnata nell'assumere la Presidenza del G7". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Mattarella: "Continuare a finanziare l'Unrwa"
"Occorre considerare l'essenziale funzione svolta dall'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei Profughi Palestinesi nel Vicino Oriente e di conseguenza l'importanza di continuare a finanziarla". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all'Assemblea generale dell'Onu.
Mattarella: "Evitare operazioni militari a Rafah"
"Va evitato un ulteriore aggravamento della situazione. Mi unisco all'appello del Segretario Generale Guterres affinchè siano evitate operazioni militari a Rafah per la drammaticità delle conseguenze che potrebbero avere sui civili palestinesi". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all'Assemblea generale dell'Onu.
Ankara: "Israele si ritiri da Rafah subito"
"Israele ritiri immediatamente le proprie truppe da Rafah". Dura presa di posizione del governo turco, che attraverso Onur Keceli, portavoce del ministro degli Esteri Hakan Fidan, ha intimato allo Stato ebraico di richiamare i propri uomini e messo in guardia dalle ripercussioni di un'operazione militare. "L'intervento militare a Rafah e destinato ad avere conseguenze non solo nella regione, ma in tutto il mondo. Israele deve porre fine all'invasione di Rafah e richiamare le proprie truppe immediatamente. Lo status quo di Rafah non deve essere alterato", ha detto Keceli. Il portavoce di Fidan ha poi accusato di "mala fede il governo israeliano del premier Benjamin Netanyahu. "Abbiamo accolto con soddisfazione la notizia che la parte palestinese ha accettato una bozza di acoordo, ma purtroppo il governo di Netanyahu ha mostrato ancora una volta di essere in cattiva fede e ha intensificato gli attacchi".
Netanyahu: "L'ok di Hamas voleva solo impedire l'azione a Rafah"
"L'ingresso a Rafah serve a due principali obiettivi di guerra: il ritorno dei nostri ostaggi e l'eliminazione di Hamas". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu aggiungendo che "la proposta di ieri di Hamas mirava a silurare l'operazione a Rafah. Non è successo". Il premier ha poi detto di aver dato istruzioni alla delegazione al Cairo di "essere ferma sulle condizioni necessarie per la liberazione dei nostri ostaggi e sui requisiti essenziali per la sicurezza di Israele". "Israele - ha aggiunto - non accetta una proposta che mette in pericolo la sicurezza dei nostri cittadini e il futuro del Paese".
Il monito di Baerbock su Rafah: "Riaprire i valichi di Gaza"
Il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, mette in guardia da "una vasta offensiva a Rafah". "Un milione di persone non può svanire nel nulla. Hanno bisogno di protezione. Hanno bisogno con urgenza di più aiuti umanitari", scrive su X. E aggiunge: "I valichi di Rafah e Kerem Shalom devo essere riaperti immediatamente".
Gallant: "L'operazione Rafah procede fino alla libertà degli ostaggi"
L'operazione a Rafah non si fermerà finchè Hamas non sarà stato eliminato o il primo ostaggio rilasciato. E' l'avvertimento lanciato dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.
Napoli, studenti pro Palestina accampati in università. VIDEO
Israele: "Intercettati numerosi droni dal Libano"
L'Idf ha fatto sapere di aver intercettato e abbattuto numerosi droni entrati nel nord di Israele dal Libano. Uno di questi è caduto in un area vicino Menara nel Golan. non sono segnalati nè vittime nè danni. Il risposta - ha spiegato l'esercito - sono state colpiti obiettivi degli hezbollah nel sud del Libano.