Emergono novità sul caso della morte del dissidente russo. Londra agisce contro alcuni funzionari russi ritenuti coinvolti nella vicenda. Il Times: "Navalny è stato ucciso con un pugno al cuore". Farnesina all'ambasciatore russo: "Serve chiarezza". La replica: "Accuse inaccettabili"
Nuovi sviluppi sul caso legato alla morte in carcere di Alexey Navlany, oppositore di Vladimir Putin. Il governo britannico, come fa sapere il Foreign Office, ha annunciato di aver imposto sanzioni su 6 funzionari russi, additati come presunti responsabili della morte del dissidente. Intanto, emergono anche nuovi dettagli sul decesso: Navalny sarebbe stato ucciso con un pugno al cuore, una tecnica degli agenti delle forze speciali dell'ex Kgb, dopo essere stato esposto a condizioni di congelamento per diverse ore, secondo quanto scrive il Times citando Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net.
Le sanzioni di Londra
Gli individui sanzionati dal governo britannico non potranno viaggiare nel Regno Unito e si vedranno congelare asset eventualmente individuabili dalle autorità britanniche. Si tratta del comandante della colonia penale siberiana in cui Navalny è morto da detenuto, il colonnello della guardia penitenziaria Vadim Kalinin, e di 5 suoi vice: i tenenti colonnelli Sergey Korzhov, Vasily Vydrin, Vladimir Pilipchik, Aleksandr Golyakov e Aleksandr Obraztsov. Nel comunicato del Foreign Office si ribadisce poi che il governo Sunak chiede "un'inchiesta trasparente" sulla morte dell'oppositore del Cremlino e sostiene con forza l'appello della famiglia Navalny per "la consegna immediata" del cadavere.
Madre di Navalny fa causa a Mosca
Ed è notizia di oggi anche che un tribunale dell'estremo Nord russo esaminerà il mese prossimo una denuncia presentata dalla madre di Navalny, alla quale viene impedito di vedere il corpo del figlio. Lyudmila Navalnaya si è recata nella remota prigione IK-3 dove suo figlio è morto il 16 febbraio, ma da sabato, quando è arrivata, le è stato impedito di vedere la salma. Secondo l'agenzia di stampa Tass, la corte ha ricevuto una denuncia per "atti illegali" e l'udienza si svolgerà a porte chiuse. Il tribunale della città artica di Salekhard esaminerà il caso il 4 marzo, riferiscono i collaboratori.
approfondimento
Navalny, secondo il Times la causa della morte è un pugno al cuore
L'ultima lettera di Navalny
Intanto, emerge anche che Navalny aveva scritto un’ultima lettera dal carcere della Siberia, all'amico Sergey Parkhomenko, giornalista, editore e oppositore politico russo ed esule in Grecia. “Ciao Sergey! Ho scritto a Varya di Sorokin, a te scriverò di Cechov!”, si legge nella missiva. "Alla fine, quando sono partito dalla colonia, ho lasciato lì quasi tutti i miei libri", prosegue Navalny nella sua lettera, dove parlava di letteratura russa. "E quelli che c’erano, li avevo ormai finiti. Quando sono arrivato qui e mi hanno messo in quarantena, ho detto: portatemi qualcosa dalla libreria. La loro scelta non poteva essere più azzeccata: Resurrezione, di Tolstoj, Delitto e castigo, e… Racconti e opere teatrali di Cechov. Bene, penso, c’è una logica: mi avevi scritto delle sue commedie, ed eccole qui!". La lettera - che sarebbe giunta a destinazione lunedì scorso, cinque giorni prima della sua morte - prosegue: "E sai, Sergey… Ho continuato a leggere e ho pensato di condividere con te e di scriverti".
Farnesina all'ambasciatore russo: "Chiarezza su Navalny"
Intanto su indicazione del ministro Tajani, l'ambasciatore russo Paramonov è stato convocato alla Farnesina e gli è stata esposta "l'aspettativa dell'Italia che sia fatta piena chiarezza sulle circostanze della scomparsa di Navalny, condannato a scontare una detenzione in condizioni durissime per la sua attività politica e la sua lotta contro la corruzione. In linea con altri partner Ue, l'Italia, che difende i valori di libertà e democrazia, continuerà a invitare la Russia a porre fine all'inaccettabile persecuzione del dissenso politico e a garantire il diritto alla piena libertà di espressione, senza alcuna limitazione dei diritti civili e politici". La morte di Navalny "è una questione interna che riguarda solo la Russia, che sta effettuando le perizie e gli accertamenti necessari per individuare le cause reali dell'incidente", è il commento dell'ambasciata di Mosca dopo la convocazione di Paramonov alla Farnesina. "All'ambasciatore - si legge in una nota - sono state manifestate alcune valutazioni politicamente faziose sulla situazione politica interna russa". Da parte russa, "è stato sottolineato che i tentativi degli occidentali di strumentalizzare politicamente la morte di Navalny, nonché di formulare accuse di vario genere contro Mosca, sono inutili e inaccettabili".