Secondo il giornale che riporta le parole dell'attivista Osechkin, la tecnica utilizzata da un sicario di Putin per uccidere il dissidente russo sarebbe quella del "pugno unico". L'oppositore quarantasettenne sarebbe morto dopo essere stato anche esposto a condizioni di congelamento
Il quadro relativo alla morte di Navalny inizia a farsi più chiaro, almeno stando a fonti russe anti-Putin. Secondo il quotidiano britannico The Times, il quarantasettenne sarebbe stato ucciso da un sicario di Putin con un pugno al cuore. Questa è la versione dell’attivista Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net, che ha svelato i dettagli del decesso del dissidente russo citando come fonte un lavoratore della colonia penale artica dove era imprigionato Navalny. Secondo Osechkin, la tecnica adoperata per uccidere l’oppositore sarebbe quella del “pugno unico”, utilizzata dagli agenti delle forze speciali dell’ex Kgb, la principale agenzia di sicurezza ai tempi dell’Unione Sovietica. Inoltre, Navalny sarebbe stato esposto a condizioni di congelamento in uno spazio all’aperto che può raggiungere i -27 gradi per oltre due ore e mezzo, più del tempo in cui vengono di solito tenuti fuori i detenuti.