Istanbul, polizia libera gli ostaggi e arresta l'aggressore armato

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La polizia ha liberato gli ostaggi e ha arrestato l'uomo che, nel pomeriggio, aveva preso in ostaggio sette dipendenti della Procter & Gamble. Secondo la stampa turca, l'uomo avrebbe compiuto tale azioni per protestare contro le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza

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Si è conclusa dopo 9 ore la vicenda dei sette dipendenti della Procter & Gamble (P&G), situata nella periferia di Istanbul nel nord-ovest della Turchia, che nel primo pomeriggio  erano stati presi in ostaggio da un uomo armato che, come riporta la stampa turca, avrebbe compiuto tale azione in risposta alle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.  La polizia turca li ha liberati e ha arrestato il sequestratore. "Quando l'uomo è uscito per andare in bagno, le nostre forze di sicurezza hanno effettuato un'operazione senza ferire gli ostaggi", ha detto ai giornalisti il governatore locale Seddar Yavuz, aggiungendo che l'aggressore è stato arrestato. Le immagini diffuse dalla stampa turca mostravano veicoli della polizia che bloccavano l'accesso alla fabbrica dell'azienda americana a ovest di Istanbul. 

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La liberazione degli ostaggi e l'arresto

"Quando è uscito per andare in bagno, le nostre forze di sicurezza hanno effettuato un'operazione senza danneggiare gli ostaggi", ha precisato il governatore Yavuz, sottolineando che l'uomo aveva con sé due pistole, ma sembrava avesse anche degli esplosivi legati al petto. Le forze dell'ordine, secondo il governatore, hanno "valutato ogni possibilità". I parenti degli ostaggi sconvolti, che si erano radunati in una struttura isolata, hanno applaudito quando sono stati informati del rilascio dei loro cari da parte dei funzionari locali. "Siamo molto felici dopo le lunghe ore di attesa", ha detto Fatma Dursun, il cui nipote era stato preso in ostaggio. "Grazie a Dio sono tutti sani e salvi", ha aggiunto. 

Media turchi: 'Assalitore minaccia di sparare se entra polizia' 

Durante le trattative, nel pomeriggio, l'assalitore avrebbe minacciato di "sparare in tutte le direzioni" in caso di una irruzione della polizia. Lo ha reso noto il marito di una delle donne prese in ostaggio. "Se sta facendo tutto questo per la Palestina, allora lasciatelo andare a combattere lì. Cosa c'entra mia figlia di 26 anni?", si è domandata Çigdem Aydemir, la madre di una dei dipendenti in ostaggio. "Posso solo pregare", ha aggiunto. Cresce tra i familiari delle persone sequestrate l'ansia e la paura che la vicenda possa trascinarsi fino a notte fonda. "Non abbiamo informazioni dall'interno. Aspettiamo da ore ma nessuno dei responsabili ha rilasciato dichiarazioni", ha lamentato invece il padre di un altro ostaggio, rifiutandosi di rivelare la sua identità. 

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Media turchi: "Almeno sette dipendenti in ostaggio"

Una fotografia ripresa dai media turchi mostra un uomo dal viso parzialmente mascherato da una kefiah, che indossa esplosivi legati attorno al busto e tiene quella che sembra essere una piccola pistola nella mano destra. Una scritta "Per Gaza" appare alle sue spalle dipinta in rosso su un muro. In Turchia, dall'inizio del conflitto a Gaza, si sono diffuse numerose richieste di boicottaggio dei prodotti americani. Diversi ristoranti McDonald's e caffè Starbucks sono stati vandalizzati in tutto il Paese.

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