Istanbul, attacco in chiesa italiana: un morto. Isis rivendica

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È accaduto intorno alle 11.40 ora locale (le 9.40 italiane) durante la messa della domenica nella chiesa di Santa Maria a Sariyer: due persone a volto coperto hanno fatto irruzione e hanno iniziato a sparare con armi automatiche. La vittima è un cittadino turco. "Due combattenti dello Stato islamico hanno attaccato una chiesa cristiana mentre gli infedeli svolgevano i propri riti", riporta l'Agenzia Amaq. La polizia turca ha arrestato due uomini, uno originario del Tagikistan e uno della Russia

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Lo Stato islamico ha rivendicato l'attacco armato avvenuto questa mattina nella chiesa italiana di Santa Maria a Sariyer, a Istanbul, durante il quale un uomo è rimasto ucciso. È accaduto durante la tradizionale messa della domenica, intorno alle 11.40 ora locale (le 9.40 in Italia). Due persone mascherate - con il volto coperto da passamontagna - hanno fatto irruzione nella chiesa e hanno iniziato a sparare in aria con armi automatiche. Poi un uomo è corso verso di loro urlando ed è stato colpito: è di nazionalità turca ed è stato identificato con le iniziali C.T. La rivendicazione è arrivata tramite la Agenzia Amaq, da sempre voce dell'Isis: "Due combattenti dello Stato islamico hanno attaccato una chiesa cristiana mentre gli infedeli svolgevano i propri riti". Due persone, un cittadino del Tagikistan e uno della Russia, sono state arrestate dalla polizia turca. Si ritiene siano affiliati all'Isis. Se confermato, si tratterebbe del primo attacco Isis in Turchia dal capodanno del 2017. Alcuni funzionari turchi in giornata avevano affermato che l'attacco non sarebbe stato mirato nello specifico contro la Chiesa cattolica, quanto più verso "una persona". Fonti vicine alla comunità cristiana locale hanno ipotizzato: "Abbiamo attirato troppo l'attenzione di qualcuno o forse c'è chi non ci vuole là, in quella zona, c'è in quel quartiere qualcosa di strano nell'aria che non si capisce, un clima ostile che noi crediamo abbia a che fare con la presenza di molti ultranazionalisti della zona di Trebisonda, quella dove è stato ucciso don Andrea Santoro". Nel frattempo, il ministero ha detto che le forze di sicurezza turche hanno compiuto 30 raid arrestando in tutto 47 persone sospettate di coinvolgimento nell'attacco

L'ipotesi esecuzione

Nonostante la rivendicazione dell'Isis, secondo alcune fonti la dinamica di quanto accaduto farebbe pensare più a un'esecuzione che a un attentato. A parte la vittima non ci sono feriti, e i due killer sono sembrati intenzionati a colpire un obiettivo preciso. Inoltre le immagini dei due assalitori non forniscono indizi su un'eventuale matrice religiosa dietro l'azione criminale. Al momento la vittima è stata identificata solo come C.T. e massimo riserbo è stato mantenuto a riguardo dalle autorità turche che non hanno fornito ulteriori dettagli. "In Turchia le notizie riguardanti" l'attacco "sono state già fermate, già poche ore dopo l'assalto hanno proibito che se ne parli", dicono all'Ansa fonti vicine alla comunità cristiana turca. "Diversi ministri tra cui quello delle Religioni e dell'Interno e il prefetto sono accorsi alla chiesa - raccontano le fonti - ma poi hanno proibito la diffusione di notizie in merito". Per quanto riguarda la chiesa, "si tratta di un luogo frequentato dalla comunità cristiana non solo italiana ma europea. Ad esempio era presente al momento dell'agguato anche il console polacco con le sue bambine; è un punto di riferimento della comunità europea, ci vanno tanti cristiani. La vittima la frequentava da qualche mese, ci è stato riferito che non fosse un uomo d'affari, sembra avesse qualche forma di handicap".

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Ministro dell'Interno turco: "Indagine a tutto raggio"

Il ministro dell'Interno di Ankara, Ali Yerlikaya, ha scritto su X che è stata avviata "un'inchiesta a tutto raggio" per far luce su quanto accaduto, condannando "con forza questo vile attacco”. 

Le reazioni internazionali

Papa Francesco ha espresso la sua vicinanza alla comunità della chiesa di Santa Maria a Sariyer durante l'Angelus. "Cordoglio" anche dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che su X ha condannato "il vile attacco", aggiungendo che "la Farnesina segue la situazione con l’Ambasciata ad Ankara e il Consolato a Istanbul" e dicendosi "certo che le autorità turche arresteranno i responsabili". Toni simili dal Consiglio d'Europa: "Attaccare un luogo di culto è inaccettabile", ha detto la segretaria generale dell'organizzazione internazionale, Marija Pejcinovic Buric, rivolgendo i suoi pensieri "alle vittime e alle loro famiglie, e alle autorità turche che stanno affrontando la situazione".

Vicario di Istanbul: "Intolleranza religiosa"

"Le motivazioni concretamente non si conoscono, debbono essere ancora verificate, ma gli elementi che finora sembrano emergere lasciano ipotizzare un attacco di matrice religiosa, una motivazione di intolleranza religiosa", ha detto a Vatican News monsignor Massimiliano Palinuro, vicario apostolico di Istanbul, spiegando che durante la messa "due persone armate sono entrate esplodendo molti colpi di pistola in aria". Poi c'è stata "la reazione di uno dei fedeli, che aveva anche qualche problema di salute mentale, quindi ha avuto il coraggio di protestare contro questo atteggiamento: probabilmente in risposta a questo atto hanno risposto uccidendo questa persona".

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