Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari ha detto che Doha ha ricevuto "un'iniziale risposta positiva" da Hamas sulla bozza di accordo stilata al vertice di Parigi aggiungendo che "anche Israele ha accettato la proposta di cessate il fuoco". La violenza dei coloni israeliani in Cisgiordania ha raggiunto "livelli intollerabili". Lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, annunciando le sanzioni contro quattro di loro
Qatar: "Passi avanti di Hamas e Israele verso la tregua"
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari ha annunciato che Doha ha ricevuto "un'iniziale risposta positiva" da Hamas sulla bozza di accordo stilata al vertice di Parigi aggiungendo che "anche Israele ha accettato la proposta di cessate il fuoco". Il funzionario ha sottolineato tuttavia che l'intesa non è ancora stata completamente finalizzata e che "si sta ancora lavorando su alcuni dettagli". "Le due parti si sono accordate sulla sostanza che potrebbe portare alla prossima pausa umanitaria e speriamo che la questione venga risolta entro poche settimane", ha concluso al-Ansari secondo quanto riferisce Ynet.
Egitto e Iran per il cessate il fuoco totale a Gaza
I ministri degli Esteri di Egitto e Iran hanno confermato, durante un colloquio telefonico, "il loro totale rifiuto di qualsiasi piano o azione finalizzato all'evacuazione dei palestinesi dai loro territori, e hanno deciso di intensificare gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco globale che consenta protezione al popolo palestinese e di accedere agli aiuti, e garantisca una sicurezza e vita stabile per loro sulla loro terra". Il portavoce del ministero degli Esteri egiziano, Ahmed Abu Zeid, ha dichiarato che i ministri Sameh Shoukry e Hussein Amir Abdullahyane hanno discusso della situazione nella Striscia di Gaza "che richiede di lavorare su assi paralleli mirati a raggiungere un cessate il fuoco pieno e a mobilitare gli sforzi internazionali per garantire l'esaurimento degli aiuti umanitari, oltre che di affrontare le radici della crisi, che è la perpetuazione da decenni della questione palestinese che ancora non vede la nascita di uno Stato". Sameh Shukri ha insistito sugli sforzi egiziani per la pace e per l'attuazione della risoluzione n. 2720 del Consiglio di sicurezza, che prevede l'istituzione di un meccanismo che acceleri l'accesso degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Ha poi sottolineato la preoccupazione dell'Egitto "per l'immensità del conflitto nella regione, che getta ombre negative e pericolose sulla sovranità e la stabilità di un certo numero di Paesi arabi, con pericolose conseguenze per la regione e la pace e la sicurezza internazionali". Si è parlato poi anche delle tensioni nel Mar Rosso, "che colpisce negativamente gli interessi di molti Paesi, compreso l'Egitto.
Media israeliani: "Blinken a Tel Aviv domenica"
Il segretario di Stato usa, Antony Blinken sarà in Israele domenica e lunedì prossimi. A confermare la visita, preannunciata, è stato un funzionario dell'amministrazione americana citato da Times of Israel. La visita era stata riportata all'inizio della settimana dai media ebraici, ma fino a ora gli Stati Uniti non avevano ancora confermato il viaggio, Si prevede che la visita sarà incentrata sull'accordo sugli ostaggi negoziato tra Israele e Hamas, sull'espansione degli aiuti umanitari a Gaza e su un'ulteriore spinta degli Stati Uniti affinchè il primo ministro Benjamin Netanyahu inizi a impegnarsi su piani su chi governerà Gaza dopo la guerra. La rete di notizie Kan riferisce che anche l'inviato senior della Casa Bianca, Amos Hochstein, che funge da uomo di punta del presidente americano Biden per le questioni Israele-Libano, sara' in Israele la prossima settimana.
Austin: "Sì a rappresaglia contro le milizie filo-iraniane"
Gli Stati Uniti effettueranno una serie di attacchi di rappresaglia contro le milizie filo-iraniane in risposta all'attacco di droni che domenica scorsa ha ucciso tre soldati Usa in Giordania. Lo ha detto il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin confermando la notizia anticipata nel pomeriggio da media Usa. Austin ha anche ribadito che i droni che hanno attaccato gli Stati Uniti erano di origine iraniana. Si prevede che gli attacchi colpiranno le milizie in Siria e forse in Iraq, anche se Austin non ha specificato i tempi o il luogo preciso dell'attacco. Austin ha sottolineato che gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Iran e Washington non sa se Teheran fosse a conoscenza degli specifici attacchi di droni di domenica. Tuttavia, ha aggiunto, "non ha importanza poichè sappiamo che l'Iran sponsorizza questi gruppi e li finanzia, e in alcuni casi li forma".
Biden: "La violenza dei coloni è intollerabile"
La violenza dei coloni israeliani in Cisgiordania ha raggiunto "livelli intollerabili". Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden annunciando le sanzioni contro quattro di loro. "La situazione in Cisgiordania, con livelli particolarmente elevati di violenza da parte dei coloni estremisti, sfollamenti forzati di persone e distruzione di proprietà, ha raggiunto livelli intollerabili e costituisce una seria minaccia alla pace, alla sicurezza e alla stabilità della Cisgiordania e di Gaza, di Israele e di tutto il Medio Oriente", ha sottolineato il presidente americano nel suo ordine esecutivo.
Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. IL PUNTO
Nel Gabinetto di guerra di Israele possibile esame sull'intesa sugli ostaggi
Il Gabinetto di guerra israeliano si riunirà in serata a Tel Aviv, seguito da una riunione del Gabinetto di sicurezza allargato. E' possibile secondo i media - che al centro delle discussioni delle riunioni ci sia l'accordo sul rilascio degli ostaggi israeliani ancora a Gaza e il cessate il fuoco con Hamas.
Turchia, in 7 tenuti in ostaggio nella mensa della fabbrica Usa
Sono sette le persone tenute in ostaggio nella sala mensa di una fabbrica di un'azienda Usa in Turchia. Lo ha dichiarato un testimone contattato dalla Dpa, che ha precisato che le forze speciali turche sono anche arrivate nei pressi dell'impianto che, secondo quanto riferisce l'agenzia Demiroren, si trova nella provincia occidentale di Kocaeli.
A tenere in ostaggio i dipendenti della fabbrica un uomo armato che, sempre secondo quanto riporta l'agenzia, protesta contro la guerra a Gaza. I media turchi stanno pubblicando alcune immagini dell'uomo, anche in posa di fronte ad un muro dove sono state dipinte la bandiera turca e quella palestinese.
Unwra: "Con stop finanziamenti chiudiamo a fine febbraio"
L'agenzia Onu per i palestinesi potrebbe chiudere le sue attività a Gaza e nell'intera regione se i paesi donatori continueranno nella decisione di sospendere i loro finanziamenti. Lo scrive sui social il numero uno dell'Unwra, Philippe Lazzarini. "Alcuni paesi donatori hanno sospeso i finanziamenti per 440 milioni di dollari all'Unwra - scrive Lazzarini - nel frattempo la guerra a Gaza continua senza sosta. Nel momento in cui la Corte Internazionale di Giustizia chiede maggiore assistenza umanitaria, è il momento di rafforzare, non di indebolire l'Unwra. Siamo la più grande organizzazione umanitaria in una delle crisi umanitarie più gravi e complesse del mondo. Mi associo all'appello del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, di riprendere i finanziamenti all'agenzia. Se i finanziamenti rimangono sospesi - aggiunge - molto probabilmente saremo costretti a chiudere le nostre operazioni entro la fine di febbraio non solo in a Gaza ma in tutta la regione".
Austin: "Nostra risposta ad attacco in Giordania sarà a più livelli"
Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, conferma che vi sono "piani a più livelli" per la risposta degli Stati Uniti all'attacco da parte di gruppi sostenuti dall'Iran alla base in Giordania, in cui sono stati uccisi tre militari americani. Ed ha aggiunto, in una conferenza stampa, che gli Stati Uniti si riservano il diritto di condurre "molteplici attacchi" se necessario.
Nonostante questo, il capo del Pentagono, alla domanda se gli attacchi Usa contro gruppi filoiraniani rischino di infiammare ulteriormente la regione, ha risposto: "il nostro obiettivo è contenere la crisi a Gaza e stiamo impedendo che le cose si allarghino in un conflitto più ampio. C'è molta attività nella regione, ma c'e' sempre stata". Ed ha affermato che il Pentagono non "vede lo scoppio di un conflitto totale tra Israele e Hezbollah in Libano".
"Noi non vediamo Israele impegnato in un conflitto con altri Paesi nella regione", ha detto ancora. "Noi non siamo in guerra con l'Iran", ha ribadito concludendo comunque che il Medio Oriente sta vivendo "un momento pericoloso".
Blitz israeliano in ospedale di Jenin: militari travestiti da medici e donne
Le forze speciali israeliane, vestite da medici e pazienti, hanno fatto irruzione nella struttura sanitaria in Cisgiordania, uccidendo tre presunti terroristi palestinesi. “Crimini dell'esercito israeliano non rimarranno senza risposta” ha detto Hamas. IL VIDEO
Causa contro Biden sui morti a Gaza, il giudice archivia il caso
Un giudice distrettuale della California ha respinto un'insolita causa intentata da organizzazioni palestinesi per i diritti umani e persone i cui familiari sono tra le oltre 26.000 persone uccise dalle forze israeliane a Gaza per costringere l'amministrazione Biden a fare pressioni su Israele. Lo riporta Nbc news. La denuncia chiedeva un'ordinanza nei confronti del presidente, del segretario di Stato Antony Blinken e di quello alla Difesa Lloyd Austin affinché "aderissero al loro dovere di prevenire, e non favorire, il genocidio del popolo palestinese in corso a Gaza". Il giudice ha archiviato il caso ma non ha risparmiato critiche all'amministrazione e ha definito "plausibile" la tesi dei querelanti secondo la quale "le azioni di Israele equivalgono ad un genocidio".
Un deputato norvegese candida l'Unrwa al Nobel per la pace
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), al centro di un'accesa controversia sulla presunta partecipazione di alcuni suoi dipendenti all'attacco del 7 ottobre contro Israele, è stata nominata per il Premio Nobel per la pace. Lo ha annunciato oggi il deputato laburista norvegese Åsmund Aukrust, precisando di aver presentato la candidatura dell'Unrwa "per il suo lavoro a lungo termine nel fornire un sostegno vitale alla Palestina e alla regione più ampia". "Questo lavoro è stato cruciale per più di 70 anni, e ancora più vitale negli ultimi tre mesi", ha precisato il deputato che è anche vicepresidente della commissione Esteri del Parlamento. L'Unrwa è al centro di polemiche da quando Israele ha accusato 12 dei suoi 30.000 dipendenti regionali di coinvolgimento nell'attacco del 7 ottobre compiuto dal gruppo islamico palestinese Hamas che ha provocato la morte di 1.140 persone, per lo più civili, secondo un conteggio della Afp. In risposta, una decina di Paesi, tra cui i principali donatori come Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Svezia - ma non la Norvegia - hanno annunciato che avrebbero sospeso i finanziamenti all'agenzia. Essere nominati per il Premio per la Pace non è di per sé una forma di riconoscimento da parte del comitato Nobel che riceve centinaia di candidature ogni anno. Decine di migliaia di persone (parlamentari e ministri di tutti i Paesi, ex vincitori, alcuni professori universitari, ecc.) sono autorizzate a proporre un nome prima della scadenza del 31 gennaio. Il comitato Nobel annuncerà la sua decisione all'inizio di ottobre. L'anno scorso, il premio per la pace è andato all'attivista iraniana Narges Mohammadi, detenuta, nota per la sua lotta contro il velo obbligatorio per le donne e la pena di morte.
Austin: "La nostra risposta ai raid in Giordania sarà a più livelli"
"La nostra risposta all'attacco in Giordania sarà a più livelli e avremo la capacita' di rispondere un certo numero di volte": lo ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin.
Guerra Medioriente, Onu: "La vita a Gaza è insostenibile". VIDEO
Istanbul, armato e pro Gaza prende ostaggi in fabbrica Usa
Un uomo armato sta tenendo in ostaggio diversi dipendenti in una fabbrica del gruppo americano Procter & Gamble (P&G) situata alla periferia di Istanbul, nel nord-ovest della Turchia. Lo hanno riferito i media turchi, precisando che l'uomo avrebbe giustificato il suo atto denunciando le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Le immagini diffuse dalla stampa turca mostrano auto della polizia che bloccano l'accesso alla fabbrica dell'azienda americana a ovest di Istanbul.
Austin: "Prenderemo ogni azione necessaria per difenderci"
"Continueremo a cercare di evitare un allargamento del conflitto in Medio Oriente ma prenderemo tutte le azioni necessarie per difendere gli Usa, nostri interessi e la nostra gente e decideremo noi come e quando": lo ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin nella prima conferenza stampa dopo l'operazione per un cancro alla prostata.
Hamas: 'Studiamo proposta accordo, nessuna risposta per ora'
"Quando tutto sarà pronto e presenteremo la nostra risposta all'accordo, sarà naturale renderlo noto", ma "finora non c'è stata risposta da parte nostra alla proposta e quindi non c'è accordo". Lo ha detto ad al-Jazeera l'esponente di Hamas in Libano, Osama Hamdan. "La proposta è allo studio", ha aggiunto, rifiutandosi di commentare i punti dell'accordo.
Media: pronte misure Biden contro coloni Israele
Il presidente Usa Joe Biden dovrebbe emettere un ordine esecutivo contro i coloni israeliani in Cisgiordania che hanno attaccato i palestinesi nei territori occupati. Lo riporta l'agenzia AP citando quattro fonti vicine al dossier. Un alto funzionario dell'amministrazione, che come gli altri non è autorizzato a commentare pubblicamente e ha parlato a condizione di anonimato, ha detto che la Casa Bianca dovrebbe annunciare l'ordine in giornata. Biden si era espresso contro le ritorsioni dei coloni israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania in seguito agli attacchi di Hamas contro Israele il 7 ottobre.
Media: ok piani Usa per attacchi a basi Siria e Iraq
Gli Stati Uniti hanno approvato dei piani per realizzare una serie di attacchi della durata di diversi giorni contro obiettivi all'interno dell'Iraq e della Siria: gli obiettivi comprendono anche personale e strutture iraniane. Lo riporta Cbs News citando fonti Usa. I piani approvati da Washington sono la risposta Usa agli attacchi di droni e razzi contro le forze statunitensi nella regione, in particolare l'attacco di droni di domenica scorsa che ha ucciso tre soldati americani nella base della Torre 22 in Giordania, vicino al confine siriano.