Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari ha detto che Doha ha ricevuto "un'iniziale risposta positiva" da Hamas sulla bozza di accordo stilata al vertice di Parigi aggiungendo che "anche Israele ha accettato la proposta di cessate il fuoco". La violenza dei coloni israeliani in Cisgiordania ha raggiunto "livelli intollerabili". Lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, annunciando le sanzioni contro quattro di loro
Fonti egiziane smentiscono presenza Hamas al Cairo per negoziati
Fonti egiziane "ben informate" di Al Qahera News smentiscono le notizie secondo cui una delegazione di Hamas avrebbe avuto discussioni con rappresentanti dei servizi segreti egiziani riguardo alla proposta di accordo sullo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi.
Media: l'Iran riduce la sua presenza militare in Siria
L'Iran ha deciso di ridurre la presenza di alti ufficiali dei Pasdaran in Siria a seguito dei ripetuti raid aerei israeliani contro esponenti dei Guardiani della Rivoluzione. Lo riferiscono media panarabi e l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Le fonti citano membri della sicurezza siriana e iraniana in Siria secondo cui Teheran ha subìto nelle ultime settimane troppe perdite tra i suoi ufficiali. Nei territori siriani rimangono invece dispiegate milizie libanesi e irachene sostenute da Teheran, affermano le fonti. Sullo sfondo dell'allargamento del conflitto israelo-palestinese, nelle ultime settimane si sono susseguiti raid aerei attribuiti a Israele su postazioni iraniane e filo-iraniane nella regione di Damasco.
Scambi di fuoco Hezbollah-Israele sulle fattorie di Shebaa
Intensi scambi di fuoco sono avvenuti oggi tra gli Hezbollah libanesi e l'esercito israeliano nell'area contesa delle Fattorie di Shebaa, al confine tra Israele, Libano e Siria. Lo riferiscono fonti libanesi secondo cui il movimento armato filo-iraniano ha sparato almeno due razzi contro postazioni israeliane sull'altopiano di Shebaa, regione che gli israeliani chiamano Monte Dov. L'artiglieria di Israele ha risposto sparando nella zona di Bastarra, Hebbariye e Rashaya al Fukhar, nell'entroterra libanese.
Unicef: "A Gaza per tanti sfollati solo 2 litri di acqua al giorno"
"La maggior parte dei nuovi sfollati ha a disposizione solo 1,5/2 litri d'acqua al giorno. Per bere, cucinare e lavarsi. A volte un solo bagno per 500-700 persone". Lo afferma Jonathan Crickx, Responsabile della Comunicazione dell'Unicef Palestina su X in un video dell'Ufficio regionale Unicef per il Medio Oriente e Nord Africa, sulle terribili condizioni dei bambini a Rafah nella Striscia di Gaza.
Idf: "A Khan Yunis le truppe hanno colpito ed eliminato numerosi terroristi e distrutto un lanciamissili a lungo raggio"
Biden: "Siamo impegnati per la pace e gli aiuti umanitari a Gaza"
Gli Stati Uniti sono impegnati per "la pace" a Gaza. Lo ha detto Joe Biden in occasione del 'National Prayer Breakfast' a Capitol Hill sottolineando l'importanza degli aiuti umanitari ai civili palestinesi.
Medioriente, Tajani: "Comando Aspides? Importante missione sia operativa"
"L'Italia ha avuto un ruolo di guida, l'iniziativa politica è stata dell'Italia che ha portato con sè anche la Francia e la Germania. Siamo in dirittura d'arrivo, abbiamo lavorato in perfetta sintonia con il ministro Crosetto". Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, soffermandosi con i cronisti in merito alla missione europea Aspides nel mar Rosso. Tajani non ha escluso una rotazione del comando della missione, "l'importante - ha sottolineato - è che la missione sia operativa" e che sia garantita "la sicurezza delle navi mercantili nel mar Rosso, abbiamo il dovere di dare sicurezza al sistema. Noi siamo un Paese esportatore, l'export rappresenta il 40 per cento del Prodotto interno lordo". "Non sarà una missione militare che andrà a colpire nello Yemen - ha aggiunto Tajani -, ma sarà una missione militare difensiva, forte, per proteggere tutto il traffico mercantile. Se ci saranno droni o missili, verranno abbattuti".
Fonte palestinese: "Hamas insiste con la fine della guerra"
E' improbabile che Hamas rigetti la proposta in discussione sull'accordo per gli ostaggi, ma non firmerà senza assicurazioni che Israele si impegni a mettere fine alla guerra. Lo ha detto, citata dai media israeliani, una fonte palestinese anonima vicina ai negoziati in corso. "Mi aspetto - ha spiegato la stessa fonte - che Hamas non rigetti l'intesa ma potrebbe anche non fornire un consenso decisivo. Al contrario, mi attendo una risposta positiva e la conferma della loro richiesta: per essere firmato l'accordo, Israele si dovrà impegnare a mettere fine alla guerra e a ritirarsi completamente dalla Striscia".
Wsj: "Gli Usa sperano in accordo su ostaggi che porti a tregua durevole"
Gli Stati uniti "premono per un cessate il fuoco che possa fermare abbastanza a lungo la guerra a Gaza in modo da porre in stallo lo slancio israeliano e potenzialmente porre le basi per una tregua più durevole". E' quanto scrive il 'Wall Street Journal', citando una bozza di accordo letta da "funzionari coinvolti nei colloqui".
L'accordo in tre fasi che viene esaminato al Cairo prevede un cessate il fuoco di sei settimane nel quale l'esercito israeliano cesserà le operazioni, compresa la sorveglianza con i droni. In una prima fase verranno liberati gli ostaggi civili e i civili palestinesi potranno muoversi liberamente nella Striscia. Il rilascio delle donne soldato è previsto nella seconda fase , insieme alla riapertura di ospedali, servizi idrici e panetterie. Hamas chiede la scarcerazione di 150 detenuti palestinesi per ogni donna soldato, una richiesta che rappresenta uno dei punti di frizione della trattativa. La terza fase prevede il rilascio dei soldati uomini e la restituzione delle salme degli ostaggi morti.
Israele: "Unrwa è Hamas con restyling, ha perso legittimità"
L'Unrwa è "Hamas con un restyling" e ha "perso la sua legittimità di esistere nella sua forma attuale". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ad una delegazione di ambasciatori presso l'Onu. "Fondi provenienti da Paesi di tutto il mondo - ha aggiunto - sono stati incanalati attraverso l'Unrwa e utilizzati per rafforzare le infrastrutture del terrorismo e per pagare i terroristi". Gallant ha poi confermato che l'esercito "continuerà a operare fino a raggiungere gli obiettivi: smantellare le capacità militari e di governo di Hamas e riportare a casa gli ostaggi".
Politico: "Biden sanzionerà coloni israeliani per violenze"
Joe Biden dovrebbe emettere a breve un ordine esecutivo volto a punire i coloni israeliani in Cisgiordania che hanno attaccato i palestinesi nei territori occupati. Lo scrive Politico citando un dirigente Usa e un funzionario del Congresso. Il provvedimento dovrebbe essere emesso oggi e si prevede che includa sanzioni contro i coloni.
Cameron a Beirut per "raffreddare" il confine con Israele
Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha discusso a Beirut di "modi per ristabilire la calma" sul confine israelo-libanese, secondo quanto riferito dall'ufficio del primo ministro libanese Najib Mikati. Dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre, il movimento islamista libanese Hezbollah ha scambiato quotidianamente fuoco con Israele al confine, a sostegno del suo alleato palestinese nella Striscia di Gaza. Una serie di leader occidentali si trova a Beirut per cercare di allentare la tensione ed evitare una conflagrazione regionale. Lunedì, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha annunciato che le truppe dell'esercito israeliano "entreranno in azione molto presto" al confine con il Libano. David Cameron, che sta compiendo la sua quarta visita nella regione da quando è stato nominato a novembre, ha discusso con il primo ministro libanese "i modi per ripristinare la calma nel Libano meridionale, nonchè le necessarie soluzioni politiche e diplomatiche". "Il Libano sostiene l'attuazione alla lettera delle risoluzioni internazionali, in particolare della risoluzione 1701, e la continua cooperazione tra l'esercito e la Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil)", ha detto Mikati durante l'incontro. Cameron ha inoltre avuto colloqui con il presidente del Parlamento libanese, Nabih Berri, e con il capo dell'esercito, il generale Joseph Aoun. Diversi Paesi occidentali, tra cui la Gran Bretagna, stanno cercando di trovare una soluzione operativa per fermare la violenza al confine, in particolare "applicando pienamente la risoluzione 1701 e dando impulso al ruolo dell'Unifil", ha spiegato una fonte diplomatica occidentale.
L'Idf ritira 55esima brigata da Gaza
L'esercito israeliano ha ritirato la 55esima brigata dalla Striscia di Gaza, sostituendola con altre forze nell'area di Khan Yunis dove stava operando. La brigata di parà della riserva, riferisce l'Idf citata da Times of Israel, ha ucciso numerosi operativi di Hamas e distrutto una settantina di pozzi d'ingresso dei tunnel nell'area di Khan Yunis.
Nelle ultime settimane erano state ritirate altre unità israeliane di riservisti. L'obiettivo è di permettere il riposo dei soldati e il loro rientro nel sistema economico prima di poterli eventualmente richiamare in vista di una guerra che potrebbe durare per tutto l'anno o aggravarsi in caso di escalation al confine con il Libano.
Delegazione di Hamas con Haniyeh al Cairo per negoziato
Una delegazione di Hamas guidata dal leader del movimento Ismail Haniyeh è al Cairo per negoziare la proposta di accordo per la liberazione degli ostaggi palestinesi a Gaza. Secondo fonti citate dalla stampa israeliana e araba, è "improbabile" che Hamas respinga l'offerta di un accordo elaborata a Parigi, ma non la firmerà se non avrà la sicurezza che Israele si ritirerà da Gaza.
Medioriente, Unrwa: rischio chiusura a fine mese senza finanziamenti
L'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi (Unrwa) rischia di dover chiudere a fine mese se continua la sospensione dei finanziamenti internazionali. Lo ha dichiarato la portavoce dell'Unrwa Juliette Touma mettendo in guardia dal fatto che la mancanza di fondi potrebbe portare all'interruzione delle operazioni dell'Agenzia in tutto il Medio Oriente, non solo a Gaza. Il capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha lanciato ieri un appello affinché venga garantito il futuro dell'Unrwa, definendola "la spina dorsale di tutta la risposta umanitaria a Gaza".
Medioriente, trovata a Gaza una fossa comune con 30 corpi di palestinesi
A Gaza è stata trovata una fossa comune con i corpi in decomposizione di decine di detenuti palestinesi bendati e ammanettati e le autorità palestinesi hanno chiesto un'indagine internazionale. Lo riferisce Al Jazeera online, secondo cui almeno 30 corpi sono stati trovati in "sacchi di plastica neri" vicino alla scuola Hamad, nel nord di Gaza. Testimoni hanno detto all'emittente tv qatariota che i le persone ritrovate sono state bendate, torturate e uccise prima di essere messe nei sacchi. "Mentre stavamo pulendo, ci siamo imbattuti in un mucchio di macerie nel cortile della scuola. Siamo rimasti scioccati nello scoprire che decine di cadaveri erano sepolti sotto questo mucchio", ha detto un testimone. "Quando abbiamo aperto i sacchi, abbiamo trovato i corpi già decomposti. Erano bendati, gambe e mani legate", ha aggiunto il testimone. L'inviato ;Tareq Abu Azzoum di Al Jazeera, riferendo da Rafah, nel sud di Gaza, ha affermato che "le condizioni di questi corpi vanno da gravemente decomposti a semplici resti scheletrici… rendendo difficile identificarli". Tuttavia, ha aggiunto, "le persone continuano a venire sul posto, alla ricerca di risposte in questo luogo di tragedia".
Medioriente, media Egitto: autorità israeliane hanno rilasciato 114 detenuti palestinesi
Le autorità israeliane hanno rilasciato 114 detenuti palestinesi, tra cui quattro donne. Lo ha riferito il canale televisivo egiziano Al-Qahira Al-Ikhbariya, precisando che i palestinesi sono passati attraverso il valico di Kerem Shalom, al confine tra Israele e la Striscia di Gaza. L'emittente televisiva non ha però specificato se siano stati rilasciati nell'ambito di un accordo sullo scambio di prigionieri tra le parti in conflitto nell'enclave.
Medioriente, Media: anche Haniyeh al Cairo con delegazione Hamas
Anche il leader di Hamas Ismail Haniyeh è al Cairo con la delegazione della fazione islamica che sta esaminando la proposta per lo scambio di ostaggi e i cessate il fuoco. Lo hanno riferito fonti egiziane ai media arabi, rilanciati da quelli israeliani. La delegazione di Hamas ha riunioni con il capo dell'intelligence del Cairo Abbas Kamel.
Medioriente, Unrwa ribadisce, rischio chiusura entro fine mese
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha annunciato che rischia di dover chiudere i battenti "entro la fine di febbraio", dopo che 13 Paesi, compresi i principali donatori, hanno annunciato la
sospensione dei loro finanziamenti. "Se i finanziamenti rimangono sospesi, molto probabilmente dovremo cessare le nostre operazioni entro la fine di febbraio, non solo nella Striscia di Gaza, ma anche in tutta la regione", ha dichiarato il capo dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, in un comunicato stampa. Secondo l'Onu "spina dorsale" degli aiuti a Gaza, l'Unrwa è accusata da Israele di essere "totalmente infiltrata da Hamas". Opera anche in Cisgiordania, Libano, Siria e Giordania.
Medioriente, media: Haniyeh al Cairo per incontrare capo intelligence Egitto
Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è al Cairo a capo di una delegazione che incontrerà oggi il capo dell'intelligence egiziana, il generale Abbas Kamel. Lo riporta il canale di notizie del Qatar al-Araby citando una propria fonte della sicurezza egiziana.