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Guerra Israele–Hamas, Onu: "La Striscia di Gaza è diventata inabitabile"

©IPA/Fotogramma

Secondo l'Onu la Striscia di Gaza è "inabitabile". "Il ritiro dei fondi dall'Unrwa è pericoloso e porterebbe al collasso del sistema umanitario a Gaza, con conseguenze umanitarie e sui diritti umani di vasta portata nei territori palestinesi occupati e in tutta la regione", hanno spiegato i responsabili di diversi organismi delle Nazioni Unite. Una delegazione di alti esponenti di Hamas è attesa al Cairo per incontrare il capo dell'intelligence egiziana per discutere dell'accordo di tregua per gli ostaggi

LIVE

Medioriente, Hezbollah rivendicano attacco contro postazione israeliana

Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato stamani un attacco con razzi su una postazione militare israeliana in Alta Galilea. Lo si apprende da un comunicato dello stesso movimento sciita alleato dell'Iran. L'attacco, si afferma, è avvenuto nei pressi della postazione israeliana di Tallet Tayhat, di fronte alla località libanese di Mays al Jabal, nel settore orientale della linea blu di demarcazione tra i due paesi.

Israele, ex capo dello staff di Netanyahu patteggia una condanna

Ari Harow, ex capo di gabinetto del premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha patteggiato una condanna a sei mesi di servizi sociali e 700 mila shekel per frode e abuso di fiducia in cambio della testimonianza contro il capo di governo. Harow è stato accusato di aver intascato fondi da una società di consulenza che avrebbe dovuto vendere una volta diventato capo dello staff di Netanyahu nel 2014. In cambio della pena leggera, ha accettato di fornire informazioni sui cosiddetti casi 1000 e 2000, che vedono l'incriminazione di Netanyahu per frode e abuso di fiducia con l'accusa di aver ricevuto doni illeciti da benefattori milionari e aver negoziato un accordo con l'editore di Yedioth Ahronoth, Arnon Mozes, per avere una copertura più favorevole in cambio di azioni contro un quotidiano rivale.

Medioriente, Idf: effettuati raid aerei in Siria e Libia

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno eseguito raid aerei nella notte contro posizioni dell'esercito siriano nell'area di Daraa, nel sud della Siria, in risposta a un lancio di razzi contro le Alture del Golan. Lo ha riferito il Times of Israel, precisando che i tre razzi partiti dalla Siria sono caduti su zone disabitate senza provocare danni a cose o persone. Stamane, intanto, diversi proiettili sono stati sparati dal Libano contro le località israeliane di Menara e Kfar Yuval, anche in questo caso senza provocare danni. Le Idf, in risposta, hanno sparato colpi d'artiglieria sul Libano meridionale per impedire eventuali nuovi attacchi di Hezbollah.

Medioriente, Onu: preoccupazione per possibile allargamento conflitto dopo

Il portavoce del segretario generale dell'Onu Stéphane Dujarric ha espresso preoccupazione per la possibilità di un allargamento del conflitto dopo gli attentati in Giordania che hanno causato la morte di tre soldati americani, ai quali, ha fatto sapere il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha deciso come rispondere. "Siamo molto preoccupati per gli scontri a fuoco, l'attività in aumento che abbiamo visto nella regione, in Giordania, in Siria, in Iraq e altrove. Tutto ciò aumenta i rischi di un'escalation del conflitto, che è l'ultimo cosa che vogliamo vedere", ha dichiarato Dujarric durante una conferenza stampa quando gli è stato chiesto della decisione di Biden. Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato che il suo governo ha già deciso come rispondere all'attacco perpetrato domenica contro le truppe americane in Giordania, che ha provocato tre morti e una quarantina di feriti, e di cui ha accusato l'Iran, pur raccomandando di non espandere il conflitto nella regione dopo l’aumento delle tensioni a seguito della guerra tra Israele e Hamas. L’Iran, dal canto suo, ha preso le distanze dall’attacco. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce oggi alle 11 locali, le 17 in Italia, per discutere della situazione in Medio Oriente. A renderlo noto su X è la presidenza di turno francese dell'esecutivo Onu. Il Consiglio affronterà anche il tema della sentenza della Corte internazionale di giustizia, interpellata dal Sudafrica.

Medioriente, governo Gaza: bilancio morti quasi a 27mila

Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che 26.900 persone sono state uccise, soprattutto donne, bambini e adolescenti, nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese. Secondo Hamas, i feriti dall'inizio del conflitto, il 7 ottobre sono stati 65.949 persone.


Medioriente, tagli a Unrwa: Norvegia allerta donatori su "conseguenze"

La Norvegia, uno dei principali donatori dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha esortato i Paesi che hanno tagliato i finanziamenti all'agenzia Onu a considerare le "conseguenze" delle loro azioni sulla popolazione di Gaza. Lo ha detto all'agenzia Reuters il

suo ministro degli Esteri. Il Paese scandinavo aveva gia' annunciato che manterrà i suoi finanziamenti all'Unrwa, nonostante le accuse di Israele secondo cui alcuni membri del suo staff hanno partecipato al massacro di Hamas del 7 ottobre contro Israele. 

Medioriente, Unicef stima 19mila bimbi rimasti orfani o soli a Gaza

L'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia afferma che la sua più grande preoccupazione su Gaza riguarda circa 19.000 bambini rimasti orfani o soli senza alcun adulto che si prenda cura di loro. Lo scrive la Bbc che ha intervistato Jonathan Crick, capo delle comunicazioni di Unicef Palestina. "Molti di questi bambini sono stati ritrovati sotto le macerie o hanno perso i genitori nel bombardamento della loro casa", afferma Crick da Rafah. Altri sono stati trovati ai checkpoint israeliani, negli ospedali e per le strade. "I più piccoli molto spesso non riescono a dire il loro nome e anche i più grandi sono solitamente sotto shock". 

Medioriente, il capo dei pasdaran agli Usa: "Non lasceremo le minacce senza risposta"

L'Iran ha avvertito gli Stati Uniti che "non lascerà alcuna minaccia senza risposta" di fronte all'aumento delle tensioni in Medio Oriente e delle accuse di Washington contro Teheran per il raid compiuto nei giorni scorsi contro le truppe americane in Giordania e rivendicato dalle milizie sciite in Iraq.

"A volte i nemici minacciano e anche in questi giorni sentiamo minacce da parte di funzionari statunitensi", ha dichiarato il capo dei Guardiani della Rivoluzione, Hossein Salami, citato dall'agenzia di stampa Tasnim. "Non cerchiamo una guerra, ma non abbiamo paura della guerra", ha aggiunto Salami, insistendo sul fatto che "la Palestina è sulla via della vittoria" e che "i sionisti non possono mantenere il loro piccolo territorio in guerra per mesi e finiranno per perdere".

In precedenza l'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite, Amir Saeid Iravani, ha annunciato che la Repubblica islamica "darà una risposta ferma ai nemici" in caso di attacco contro il Paese.

Borrell: "Spero nel lancio della missione nel Mar Rosso il 17 febbraio"

Sul tavolo dei ministri della Difesa riuniti a Bruxelles vi è "la creazione di una nuova missione della Marina dell'Unione europea per partecipare alla scorta delle navi mercantili nel Mar Rosso. Si deciderà ad affrontare gli attacchi degli Houthi. Sono sicuro che sarà deciso. Non tutti i membri dello Stato saranno disposti a partecipare, ma nessuno ostacolerà quelli che non vogliono partecipare, devono semplicemente mettersi da parte e lo faremo molto rapidamente. Spero che il 17 di questo mese la missione possa essere lanciata". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio informale Difesa. "Dobbiamo decidere quale Paese assumerà il comando. Le forze di comando, dove sarà il quartier generale e quali saranno le risorse della Marina che gli Stati membri metteranno a disposizione", ha aggiunto. 

Si intensifica l'attività dell'esercito a nord di Gaza e a Khan Yunis

L'esercito israeliano ha proseguito anche nelle ultime ore una intensa attivita' nel nord della Striscia di Gaza, nel settore centrale e anche a Khan Yunis, principale citta' nel settore sud. Lo ha riferito il portavoce militare. Nel settore nord di Gaza - in particolare nel campo profughi di Shati - sono stati eliminati diversi miliziani di Hamas. Dieci miliziani della Jihad islamica - ha proseguito il portavoce - sono stati catturati all'interno di una scuola in cui avevano cercato rifugio. A Khan Yunis e' stato distrutto un sito militare di Hamas utilizzato per tendere agguati alle forze israeliane. 

Khan Younis

©Ansa

Arabia Saudita e Kuwait: "Evitare l'escalation nel Mar Rosso"

"L'importanza di mantenere la sicurezza e la stabilità della regione del Mar Rosso e di rispettare il diritto alla navigazione marittima" nell'ottica di "preservare gli interessi del mondo intero" è stata sottolineata da Arabia Saudita e Kuwait in una nota congiunta diffusa al termine della visita a Riad dell'emiro Mishal Al-Ahmad Al-Jaber Al-Sabah.

Nel comunicato i due Paesi hanno chiesto "moderazione" e, riferendosi sempre agli attacchi degli Houthi, di "evitare un'escalation alla luce degli eventi a cui sta assistendo la regione".

Per quanto riguarda la questione yemenita, Arabia Saudita e Kuwait hanno sottolineato l'importanza di sostenere pienamente gli sforzi internazionali e regionali per raggiungere una soluzione politica globale alla crisi. Sulla guerra "brutale" a Gaza, infine, i due Paesi hanno espresso la loro "profonda preoccupazione per la catastrofe umanitaria", sottolineando la necessità di fermare le operazioni militari nei Territori palestinesi e di proteggere i civili in conformità con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario.

Khamenei: "Gli Stati islamici taglino i legami con Israele"

"I leader dei Paesi islamici si riuniscono e rilasciano dichiarazioni sulla crisi di Gaza, sottolineando la necessità di un cessate il fuoco tra i sionisti e i palestinesi, ma non è una mossa giusta, perché il cessate il fuoco non è di loro competenza ed è nelle mani del male e del nemico (Israele), che non vuole cessare il fuoco", ha dichiarato il leader iraniano Ali Khamenei. "Un passo efficace che rientra nell'autorità degli Stati musulmani è quello di smettere di aiutare o sostenere il regime sionista", ha aggiunto Khamenei, citato dalla Tv di Stato, sottolineando: "Questi Stati dovrebbero tagliare i loro legami politici ed economici con il regime per tagliare le sue arterie vitali. Se si accordano su questa misura, il nemico sarà indebolito e non potrà far altro che ritirarsi dal campo di battaglia".

Il Papa: "Troppi civili vittime inermi delle guerre"

"Domani, in Italia, si celebra la Giornata Nazionale Vittime Civili di Guerra. Al ricordo orante per quanti sono deceduti nei due conflitti mondiali, associamo anche i tanti, troppi, civili, vittime inermi delle guerre che purtroppo insanguinano ancora il nostro pianeta, come accade in Medio Oriente e in Ucraina. Il loro grido di dolore possa toccare i cuori dei responsabili delle Nazioni e suscitare progetti di pace". Lo ha detto il Papa al termine dell'udienza generale. "Quando si leggono le storie di questi giorni della guerra -ha aggiunto- c'è tanta crudeltà, tanta. Chiediamo al Signore la pace che è sempre mite, non è crudele". 

Houthi: "Attaccheremo le navi militari Usa e Gb per autodifesa"

Sono "obiettivi delle nostre forze" tutte le navi da guerra americane e britanniche nel Mar Rosso e nel Mar Arabico che stanno partecipando agli attacchi contro lo Yemen. Lo ha dichiarato il portavoce dei ribelli Houthi, Yahya Saree, in un discorso televisivo in cui ha rivendicato l'attacco contro la nave da guerra americana Uss Greeley nel Mar Rosso.

"In linea con il diritto alla legittima difesa del nostro Paese e sottolineando il continuo sostegno dello Yemen alla Palestina, saranno prese di mira le navi da guerra americane e britanniche", ha affermato il portavoce, ribadendo che le forze Houthi continueranno a impedire il movimento delle navi israeliane o delle navi dirette ai porti "palestinesi occupati" finché la guerra a Gaza non finirà.

Medioriente, Biden: "Risponderemo all'Iran ma non ci sarà conflitto". VIDEO

Blitz israeliano in ospedale di Jenin: militari travestiti da medici e donne

Le forze speciali israeliane, vestite da medici e pazienti, hanno fatto irruzione nella struttura sanitaria in Cisgiordania, uccidendo tre presunti terroristi palestinesi. “Crimini dell'esercito israeliano non rimarranno senza risposta” ha detto Hamas. IL VIDEO

Belgio: "No a doppi standard a Gaza, si rispetti il diritto"

"Incoraggiamo ulteriori discussioni e negoziati, sia per liberare gli ostaggi detenuti da Hamas sia per ridurre l'intensità della violenza a Gaza come primo passo. Dico spesso che non possiamo avere due pesi e due misure: vogliamo il rispetto del diritto internazionale ovunque per tutti i Paesi, anche qui nella regione". Lo ha detto la ministra della Difesa belga, Ludivine Dedonder, aprendo l'informale Difesa a Bruxelles. 

Ong: "L'Iran ha ordinato alle milizie di cessare gli attacchi alle basi Usa"

L'Osservatorio siriano per i diritti umani, una ong con sede a Londra ma con ramificate fonti sul terreno, ha riferito che i Pasdaran iraniani, il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche, hanno ordinato alle milizie filo-iraniane in Siria, in particolare nella regione di Deir ez-Zur, di interrompere le loro attività contro le basi statunitensi. Lo riporta il Jerusalem Post. 

Medioriente, la crisi al centro riunione Consiglio Onu alle 17

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce oggi alle 11 locali, le 17 in Italia, per discutere della situazione in Medio Oriente. A renderlo noto su X è la presidenza di turno francese dell'esecutivo Onu. Il Consiglio affronterà anche il tema della sentenza della Corte internazionale di giustizia, interpellata dal Sudafrica. 

Onu: "Preoccupazione per possibile allargamento del conflitto dopo gli attentati in Giordania"

Il portavoce del segretario generale dell'Onu Stéphane Dujarric ha espresso preoccupazione per la possibilità di un allargamento del conflitto dopo gli attentati in Giordania che hanno causato la morte di tre soldati americani, ai quali, ha fatto sapere il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha deciso come rispondere. "Siamo molto preoccupati per gli scontri a fuoco, l'attività in aumento che abbiamo visto nella regione, in Giordania, in Siria, in Iraq e altrove. Tutto ciò aumenta i rischi di un'escalation del conflitto, che è l'ultimo cosa che vogliamo vedere", ha dichiarato Dujarric durante una conferenza stampa quando gli è stato chiesto della decisione di Biden.

Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato che il suo governo ha già deciso come rispondere all'attacco perpetrato domenica contro le truppe americane in Giordania, che ha provocato tre morti e una quarantina di feriti, e di cui ha accusato l'Iran, pur raccomandando di non espandere il conflitto nella regione dopo l’aumento delle tensioni a seguito della guerra tra Israele e Hamas. L’Iran, dal canto suo, ha preso le distanze dall’attacco.

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