Secondo l'Onu la Striscia di Gaza è "inabitabile". "Il ritiro dei fondi dall'Unrwa è pericoloso e porterebbe al collasso del sistema umanitario a Gaza, con conseguenze umanitarie e sui diritti umani di vasta portata nei territori palestinesi occupati e in tutta la regione", hanno spiegato i responsabili di diversi organismi delle Nazioni Unite. Una delegazione di alti esponenti di Hamas è attesa al Cairo per incontrare il capo dell'intelligence egiziana per discutere dell'accordo di tregua per gli ostaggi
Fonte Israele a Nbc: "Indicazioni che accordo ostaggi procede"
Un alto funzionario israeliano ha riferito all'emittente americana Nbc News che "ci sono forti indicazioni" che l'accordo sugli ostaggi, mediato a Parigi da Usa Qatar ed Egitto con le parti, stia andando avanti, anche se non c'è ancora il via libera del governo a Gerusalemme. Lo ha riferito Times of Israel aggiungendo che il Gabinetto di guerra israeliano deve ancora esaminare i termini dell'intero accordo, nonostante ne abbia già discusso. Il premier Benyamin Netanyahu - ha fatto sapere la tv israeliana Canale 14 - ha intanto visto una rappresentanza delle famiglie degli ostaggi ancora a Gaza ribadendo "il suo impegno a riportare tutti a casa" e che i dettagli della possibile intesa devono restare riservati in modo che ci si possa lavorare. Secondo la stessa fonte, Netanyahu si sarebbe però opposto alla richiesta di questo gruppo di famiglie di considerare il rilascio degli ostaggi prioritario rispetto alla necessità di portare avanti la guerra.
Lapid: pronto a entrare in governo se Ben-Givr lascia
Il capo dell'opposizione, Yair Lapid, è disposto ad unirsi al governo di emergenza del primo ministro Benjamin Netanyahu per sostituire il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, l'ha detto l'ex primo ministro a Canale 12. Ben-Gvir aveva minacciato di lasciare il governo se la proposta per lo scambio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, che aveva definito "negligente", fosse andata avanti.
Netanyahu incontra famiglie ostaggi: "Facciamo il possibile"
Il primo ministro israeliano Banjamin Netanyahu ha incontrato a Gerusalamme 26 rappresentanti di 18 famiglie di ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. "Stiamo facendo tutto il possibile. Vi chiedo di capire che siamo veramente impegnati nel pieno senso della parola", ha detto loro. "Stiamo facendo uno sforzo reale, non per avere visibilità, ma con l'impegno di restituire tutti. Il pensiero è per tutti, lo sforzo è per tutti", ha affermato Netanyahu.
Centinaia di camion di aiuti per Gaza in coda al valico di Rafah
Centinaia di camion con aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza si sono accumulati al valico di Rafah da parte egiziana, e altre centinaia ad Al-Arish e Sheikh Zuweid. Lo fanno sapere fonti della sicurezza e della Mezzaluna Rossa, precisando che i transiti si sono drasticamente ridotti a causa dell'interruzione delle ispezioni al valico di Kerem Shalom, dove i parenti degli ostaggi di Hamas hanno protestato per diversi giorni, e per le lente procedure di ispezione al valico di frontiera di Al-Awja, nel Sinai centrale. Le autorità egiziane continuano a tenere aperto il valico terrestre di Rafah con Gaza per far passare, in uscita, aiuti umanitari, alimentari, medici e carburante, e in entrata palestinesi feriti e malati, persone con doppia cittadinanza, stranieri e membri di organizzazioni umanitarie. Oggi da Rafah sono transitati 80 camion, tra cui 4 autocisterne, consegnati all'Unrwa e alla Mezzaluna Rossa palestinese. Per quanto riguarda gli ingressi, l'Egitto ha accolto oggi 86 tra feriti e malati di tumore che saranno curati negli ospedali egiziani, e i loro accompagnatori. Saranno distribuiti tra Al-Arish, Sheikh Zuwayed, il complesso medico di Suez e Ismailia e l'ospedale Al-Hayat e Port Fouad a Port Said. Ieri, due feriti sono deceduti all'ospedale di Al-Arish, e uno dei corpi è stato consegnato alla famiglia all'interno della Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. Usciti dalla Striscia anche 86 stranieri tra cui un italiano membro della Croce Rossa internazionale.
Guardie rivoluzionarie Iran a Usa, non abbiamo paura
Il Comandante in capo del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), Hossein Salami, ha affermato che l'Iran non cerca la guerra, ma non ne ha nemmeno paura. Lo scrive l'agenzia iraniana Irna. Rivolgendosi al Congresso nazionale per la commemorazione dei 24.000 martiri di Teheran, Hossein Salami ha respinto le minacce degli Stati Uniti contro l'Iran nel mezzo delle crescenti tensioni per la morte di tre forze americane. "Sentiamo parole minacciose da parte di funzionari americani", ha detto. "Ci avete messo alla prova e ci conosciamo, non lasceremo nessuna minaccia senza risposta". Le basi militari statunitensi nella regione hanno subito più di 160 attacchi dal 7 ottobre. Domenica un attacco di droni lungo il confine tra Giordania e Siria ha ucciso tre soldati americani. Gli Stati Uniti hanno affermato che risponderanno adeguatamente al "gruppo sostenuto dall'Iran" responsabile dell'attacco. L'Iran, da parte sua, ha rifiutato qualsiasi collegamento con l'attacco, affermando che avrebbe intrapreso un'azione in caso di aggressione da parte degli Stati Uniti. "Non cerchiamo la guerra, ma non ne abbiamo nemmeno paura", ha affermato il generale Salami, aggiungendo: "Non siamo guerrafondai, ma difendiamo noi stessi e la nostra gloria".
Colloquio ministri Esteri saudita-iraniano su Gaza
I ministri degli Esteri di Arabia Saudita e Iran, Faisal Bin Farhan e Hossein Amirabdollahian, hanno avuto un colloquio telefonico sugli "ultimi sviluppi della situazione nella Striscia di Gaza e le loro ripercussioni sulla sicurezza e sul piano umanitario". Lo ha riferito Riad.
Guterres: Unrwa spina dorsale risposta umanitaria a Gaza
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha definito l'Unrwa "la spina dorsale di tutta la risposta umanitaria a Gaza". Diversi Paesi, tra cui l'Italia, hanno sospeso i fondi all'agenzia per i palestinesi a causa delle accuse di coinvolgimento nell'attacco di Hamas rivolte ad alcuni suoi dipendenti da Israele. "Ieri ho incontrato i donatori per ascoltare le loro preoccupazioni e per delineare i passi che stiamo adottando per affrontarle", ha fatto sapere Guterres.
Medioriente, nei prossimi giorni nuova visita di Blinken
Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, si recherà in Medio Oriente nei prossimi giorni, segnando la sua quinta visita nella regione dal 7 ottobre. Lo si apprende da fonti Usa.
Militari israeliani: raid contro obiettivi Hezbollah nel sud del Libano
Le forze israeliane (Idf) hanno confermato nuovi raid contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. I jet israeliani hanno colpito una struttura del 'Partito di Dio' guidato da Hasan Nasrallah nella zona di Rachaf, nel distretto di Bint Jbeil, hanno reso noto le Idf via X. Confermati anche attacchi dell'artiglieria contro nelle aree di Aalma ech Chaab, nel distretto di Tiro, e Aytaroun, nella zona di Bint Jbeil.
Fonte: confidente di Netanyahu in Usa per vedere Sullivan
Il ministro israeliano per gli Affari Strategici, Ron Dermer, stretto alleato del premier Benjamin Netanyahu, vedra' alla Casa Bianca il consigliere per la Sicurezza nazionale americano, Jake Sullivan, e altri esponenti dell'amministrazione Biden, per colloqui sul conflitto a Gaza e sui piani dello Stato ebraico per il dopoguerra. Lo ha riferito una fonte vicina al dossier.
Dg Oms: "Da stop fondi a Unrwa conseguenze catastrofiche per Gaza"
"La decisione di vari Paesi di sospendere i fondi per la Unrwa", l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, a causa del presunto coinvolgimento di alcuni suoi membri nella strage di Hamas del 7 ottobre, "avrà conseguenze catastrofiche per la popolazione di Gaza". E' il monito lanciato oggi in conferenza stampa dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. La Unrwa rappresenta "il maggiore fornitore di aiuti umanitari in questa crisi" mediorientale, ha ricordato il Dg Oms. "Nessun'altra realtà ha la capacità di fornire in tutta la sua portata l'assistenza di cui 2,2 milioni di persone a Gaza hanno urgente bisogno. Chiediamo che questi annunci vengano riconsiderati", è l'appello del numero uno dell'agenzia Onu per la salute.
Oms: "La popolazione muore di fame a Gaza"
La popolazione di Gaza "sta morendo di fame". Lo ha denunciato il direttore del programma per le emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità, Michael Ryan, dopo che i principali Paesi donatori hanno annunciato la sospensione dei loro aiuti all'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). "Questa è una popolazione che sta morendo di fame. Questa è una popolazione che è spinta sull'orlo del baratro", ha detto Ryan durante una conferenza stampa a Ginevra.
Media, Erdogan in visita in Egitto il 14 febbraio
Sarebbe in programma per il 14 febbraio una visita in Egitto del leader turco Recep Tayyip Erdogan, la prima da molti anni. Lo anticipa il sito di notizie Middle East Eye che cita due fonti turche informate sugli sviluppi tra Turchia ed Egitto. La scorsa estate i due Paesi hanno nominato i rispettivi ambasciatori dopo anni di rapporti segnati da forti tensioni.
Israele: "A Rafah esecuzione mirata di un cambiavalute"
Un'automobile con tre persone a bordo e' stata centrata a Rafah (nel sud della striscia di Gaza) e distrutta da un attacco aereo israeliano. Lo riferiscono fonti locali secondo cui i passeggeri sono rimasti uccisi. Secondo la radio militare l'obiettivo era un 'importante cambiavalute, al servizio della Jihad islamica'.
Proteste contro aiuti a Gaza, arresti a valico Nitzana
Diverse manifestanti sono stati arrestati dalla polizia israeliana durante scontri al valico di Kerem Shalom, mentre tentavano di bloccare l'ingresso a Gaza dei camion con gli aiuti umanitari. Non è chiaro quanti siano i fermati: secondo la stampa locale, sono tra i 18 e i 40. L'area è stata dichiarata 'zona militare chiusa' dalle forze armate (Idf) proprio per impedire le proteste che negli ultimi giorni hanno bloccato il valico, chiedendo che gli aiuti siano bloccati fino alla liberazione degli ostaggi. Manifestazioni analoghe sono state inscenate anche al valico di Nitzana, tra Israele ed Egitto, e anche quella zona e' stata dichiarata zona militare chiusa dall'Idf.
Crosetto: "Da Italia nave per durata missione Mar Rosso"
"Stiamo discutendo e stiamo partecipando, si tratta di una decisione" quella sul comando della missione nel Mar Rosso "di cui si parlerà probabilmente domani al Consiglio europeo. C'è offerta della Grecia. Noi come Italia abbiamo detto che siamo disposti a partecipare offrendo una nave per tutta la durata della missione, che significa non una nave sola ma piu' navi che si alterneranno". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al termine del Consiglio informale Difesa dell'Ue, rispondendo a una domanda sul comando della missione nel Mar Rosso. "È una missione molto importante per l'Ue perche' l'incidenza sulla nostra economia di quello che sta accadendo non si è ancora sviluppata al massimo ma puo' essere esiziale in un momento in cui molti Paesi hanno gia' un periodo di crisi industriale. Si apre un nuovo fronte ma l'Europa sta rispondendo in modo rapido e, penso, anche in modo serio", ha aggiunto.
Borrell: "Ruolo Unrwa insostituibile, va preservato"
"È fondamentale preservare il ruolo insostituibile di Unrwa nella fornitura di aiuti umanitari a Gaza, come sottolineato dal coordinatore delle Nazioni Unite, Kaag. L'ambasciatore americano all'Onu lo ha detto bene: anche se è necessaria un'indagine, non dobbiamo lasciare che le accuse offuscano l'indispensabile e grandioso lavoro dell'Unrwa". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell.
Bozza di accordo, scarcerati 3 prigionieri palestinesi per ogni ostaggio rilasciato
La liberazione di tutti i civili tenuti da Hamas a Gaza durante un primo cessate il fuoco di sei settimane. La scarcerazione di tre detenuti palestinesi - e non di 100-250 come riportato da diversi media nei giorni scorsi - per ogni ostaggio israeliano che sarà rilasciato. Infine, un riposizionamento temporaneo delle truppe israeliane lontano dalle aree più popolate di Gaza e un significativo aumento del flusso di aiuti umanitari nell'enclave. Sono i punti fondamentali della bozza di accordo proposta dai Paesi mediatori ovvero Stati Uniti, Egitto e Qatar, accettati in linea di principio da Israele e che Hamas sta ancora valutando, secondo funzionari a conoscenza dei negoziati.
Nel documento di due o tre pagine si parla quindi di pause successive alla prima tregua di sei settimane, durante le quali verrebbero rilasciati i militari israeliani e i corpi degli ostaggi morti in prigionia, nella speranza dei negoziatori che ulteriori proroghe possano portare a una cessazione permanente dei combattimenti che vanno avanti ormai da quattro mesi. Secondo Israele, a Gaza si contano ancora 109 ostaggi, tra cui anziani, bambini e alcuni americani, insieme ai corpi di 27 persone.
La cornice dell'intesa, che l'Egitto ha trasmesso ai leader di Hamas che si ritiene si trovino ancora nella Striscia, è stata finalizzata domenica a Parigi alla presenza del capo del Mossad, David Barnea, di quello dello Shin Bet, Ronen Bar, del direttore della Cia, William Burns, del capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel e del primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Quest'ultimo, al termine dei negoziati nella capitale francese, è volato a Washington per incontrare il segretario di Stato, Antony Blinken, ed il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. Secondo una dichiarazione della Casa Bianca rilasciata al termine dei colloqui, Sullivan "ha auspicato che Hamas faccia tutti gli sforzi possibili per garantire il rilascio degli ostaggi senza indugio".
Medioriente, Wafa: 15 palestinesi arrestati in Cisgiordania
Oggi in Cisgiordania sono stati arrestati 15 palestinesi. Ne dà notizia l'agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che le forze israeliane hanno fermato tre persone a Qalqilya, altre tre a Nablus e altre quattro a Betlemme. Un uomo è stato arrestato anche nel campo di Qalandia, a nord di Gerusalemme est, e altri tre in altre zone di Gerusalemme. I soldati israeliani hanno arrestato infine una persona nel villaggio di Kharbatha Bani Harith, a ovest di Ramallah.
Hamas: "26.900 morti a Gaza dall'inizio della guerra"
Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che almeno 26.900 persone sono state uccise nell'enclave da quando è scoppiata la guerra con Israele il 7 ottobre. L'ultimo bilancio comprende 150 morti nelle ultime 24 ore, riferisce una dichiarazione del ministero aggiungendo che 65.949 persone sono state ferite nella Striscia dall'inizio dei combattimenti.