Tajani incontra Netanyahu: "Due popoli due Stati unica via per un futuro di pace"

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Il ministro degli Esteri affida al social X il suo commento dopo il colloquio con il premier israeliano a Tel Aviv. "Ho chiesto il rafforzamento delle iniziative umanitarie per i civili palestinesi e offerto l'impegno del Governo italiano per la ricostruzione". Il ministro degli Esteri, in visita nel Paese, aveva già incontrato questa mattina il presidente israeliano Isaac Herzog

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"Per l'Italia la soluzione 'due popoli, due Stati' è l'unica via". Questo il commento affidato al social X del ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo il colloquio con il premier israeliano Benyamin Netanyahu a Tel Aviv. "Al primo ministro israeliano - spiega Tajani - ho chiesto il rafforzamento delle iniziative umanitarie per i civili palestinesi e offerto l'impegno del Governo italiano per la ricostruzione", sottolineando poi che la soluzione a due Stati è la sola che possa garantire "un futuro di pace e sviluppo per i popoli israeliano e palestinese".

Tajani aveva già incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog, discutendo della guerra a Gaza e della conseguente situazione internazionale (LA DIRETTA). Tajani ha incontrato anche il suo omologo israeliano, Israel Katz, e il ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz. Dopo Katz ha incontrato i familiari di alcuni degli ostaggi israeliani a Gaza.

Il colloquio con Netanyahu

La solidarietà del governo italiano a Israele dopo gli attacchi di Hamas è stata ribadita dal ministro degli Esteri Antonio Tajani al premier Benyamin Netanyahu nel colloquio tra i due a Tel Aviv. Il titolare della Farnesina ha anche ricordato "la richiesta italiana di fare attenzione alla vita dei civili palestinesi" a Gaza. Al primo ministro israeliano, il capo della diplomazia italiana ha ribadito la posizione di Roma a favore di "due popoli due Stati", auspicando che alla fine di un negoziato politico e diplomatico possa sorgere uno Stato palestinese che venga riconosciuto dalla comunità internazionale "senza fughe in avanti e con l'assenso dello Stato di Israele". Tajani ha affermato che per l'Italia è importante rafforzare chi ha intenzione di favorire un percorso di pace: "Intendiamo continuare a lavorare con Stati Uniti, Unione Europea, Egitto, Giordania, Emirati Arabi e Arabia Saudita" con l'obiettivo di arrivare ad "un vero Stato palestinese che possa vivere in pace con lo Stato israeliano, rispettando le esigenze di sicurezza di Israele". Netanyahu ha risposto sostenendo che per il momento la priorità assoluta è smantellare ogni capacità militare di Hamas per arrivare ad una smilitarizzazione di tutta la Striscia, affinché non possa più essere una minaccia per il popolo israeliano. Il capo del governo israeliano, peraltro, ha apprezzato la posizione italiana che nega alle operazioni israeliane a Gaza il carattere di "genocidio", alla vigilia della pronuncia della Corte dell'Aja annunciata per domani. Il premier ha inoltre confermato che il suo governo accelererà tutte le procedure affinché l'Italia possa trasferire 100 bambini e giovani palestinesi fuori da Gaza perché possano essere operati o trattati in ospedali italiani: l'operazione dovrebbe essere conclusa nelle prossime ore. Tajani ha anche ricevuto rassicurazioni sul fatto che Israele farà entrare aiuti medici e umanitari a Gaza. Secondo quanto riferito da fonti ufficiali, Netanyahu ha garantito che il ruolo italiano verrà sostenuto in ogni fase, nello spirito dell'amicizia fra i due Paesi. Nel corso del colloquio è stata affrontata anche la tensione al confine fra Israele e Libano, dopo la missione di mercoledì del titolare della Farnesina a Beirut. Tajani ha riferito al leader israeliano le osservazioni del governo libanese, e in particolare gli inviti alla moderazione nell'uso della forza nel confronto con le milizie di Hezbollah. 

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"Sostegno a Israele ma serve Soluzione a due Stati"

"Sosteniamo con forza le azioni del governo israeliano contro le organizzazioni terroristiche e parallelamente vogliamo affrontare con i nostri amici israeliani la preparazione per un ritorno al confronto politico e diplomatico", ha detto Tajani nell'incontro con Herzog avvenuto nelle scorse ore. "Dopo le operazioni militari a Gaza - ha aggiunto - bisognerà individuare immediatamente un percorso politico per evitare che gli attuali scontri" si ripetano e si allarghino nella regione. Bisogna avviare "un percorso politico che inevitabilmente dovrà portare" alla formula della Soluzione a due Stati. Nel corso dell'incontro Tajani ha espresso "ancora una volta la sua indignazione per l'attacco di Hamas del 7 ottobre alla popolazione civile israeliana attorno a Gaza" e ha confermato la richiesta del governo italiano a quello israeliano "di tutelare in ogni modo le vite dei civili palestinesi durante le operazioni militari". Tra gli argomenti affrontati con il capo dello Stato israeliano, il ministro Tajani ha evocato "la necessità della tutela dei cristiani, sia dei pochi rimasti a Gaza sia dei cittadini arabi cristiani presenti in Cisgiordania". 

"Nel Sud Libano è importante mantenere una distanza di sicurezza fra l'esercito di Israele e le formazioni militari di Hezbollah", ha sottolineato annunciando che di questi temi e delle "richieste ricevute dal governo Libanese" nella sua visita ieri nel Paese, ne parlerà con la dirigenza israeliana oggi a Gerusalemme. "Il negoziato - ha aggiunto - deve procedere nonostante questa fase di guerra a Gaza, vogliamo dare un messaggio a tutte le parti coinvolte in questo scenario: non c'è alternativa ad un percorso di pace, da avviare immediatamente".

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Gli obiettivi della missione

Evitare l'allargamento del conflitto, favorire la de-escalation, ribadire con forza la soluzione a due Stati come l'unica percorribile, e tra Israele e Libano, promuovere l'allargamento della Linea Blu, per allontanare più a nord i miliziani di Hezbollah e diminuire le tensioni. Sono gli obiettivi del dialogo intrapreso nella regione. "Sosteniamo con grande impegno la proposta" degli Stati Uniti "di allargare la distanza tra Hezbollah e Israele" estendendo la Linea Blu di circa 7-8 chilometri, ha detto ieri Tajani parlando da Beirut, prima tappa del tour nella regione. "Uno degli obiettivi della mia missione è favorire la de-escalation, lo dobbiamo fare parlando con Israele, con i palestinesi e con le autorità libanesi. Stiamo cercando di raggiungere un accordo terrestre come è stato per l'accordo" tra Libano e Israele sui confini marittimi, ha spiegato. Mentre per Gaza, ha ribadito il titolare della Farnesina, l'Italia è "disponibile eventualmente, se dovesse esserci dopo il conflitto una presenza Onu nella Striscia, a inviare con comando arabo - il più giusto - donne e uomini che indossano l'uniforme del nostro Paese".

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Le tappe

Il viaggio di Tajani proseguirà con le tappe a Tel Aviv e Ramallah. "L'obiettivo è quello di concludere la guerra a Gaza per poi dar vita a una realtà che sia stabile: due popoli due Stati", ha spiegato il capo della Farnesina che sarà inoltre ospite d'onore alla cerimonia annuale presso lo Yad Vashem, il memoriale della Shoah, in occasione del Giorno della Memoria. Per testimoniare "l'impegno dell'Italia contro ogni rigurgito razzista e antisemita nel mondo". 

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