Sarebbe vicina una intesa tra il governo di Netanyahu e i miliziani palestinesi per uno scambio di altri ostaggi e prigionieri. Resta da chiarire il nodo del cessate il fuoco. La stessa organizzazione palestinese ha affermato che se la Corte internazionale di giustizia ordinerà un cessate il fuoco a Gaza, i miliziani si atterranno alla decisione se la rispetterà anche Israele. Il presidente Biden vuole inviare il direttore della Cia per aiutare a mediare un accordo tra le parti
Tajani: "Favorevoli a cessate il fuoco"
"Siamo favorevoli a un cessate il fuoco" nella Striscia di Gaza. "Siamo favorevoli alla ricerca di un'interruzione del conflitto armato" a Gaza. A ribadirlo è il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani nel corso di una conferenza stampa mentre è in Israele rispondendo a una domanda se la Corte internazionale di giustizia domani decidesse di imporre a Israele un cessate il fuoco. "Non deve essere una proposta che sia contro Israele", precisa Tajani sottolineando che "non va sottovalutato Hamas: un conto è la popolazione di Gaza, un altro è Hamas".
Per Tajani, aggiunge,"ora bisogna lavorare per la pace" ed è quello che sta facendo l'Italia che curerà 100 bambini palestinesi in Italia, che è pronta a installare un ospedale da campo.
Israele: "Oms collusa con Hamas, ignora l'uso degli ospedali come scudi"
Israele ha accusato l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) di essere "collusa" con Hamas per aver ignorato le prove presentate dallo Stato ebraico sul fatto che l'organizzazione islamica palestinese avrebbe utilizzato gli ospedali della Striscia di gaza "per fini terroristici" e come "scudi" dai miliziani. A parlare è l'ambasciatrice d'Israele presso l'Onu, Meirav Eilon Shahar, che si è espressa durante una riunione del Consiglio esecutivo a Ginevra dell''agenzia. Hamas, ha detto, "è presente negli ospedali" e "li usa come scudi umani": secondo Shahar, "in ogni ospedale perquisito l'Idf (l'esercito dello Stato ebraico) ha trovato prove che veniva utilizzato per fini terroristici da Hamas". Israele accusa Hamas di operare dagli ospedali, utilizzati per sferrare attacchi e per nascondere armi e ostaggi nei tunnel. "Hamas ha militarizzato tutta la zona civile di gaza secondo una strategia premeditata", ha detto ancora l'ambasciatrice israeliana, accusando l'Oms "di ignorare per scelta" i "fatti innegabili" di cui Israele ha presentato prove, e di sapere che ostaggi israeliani vengono tenuti negli ospedali.
Tajani: "Hamas organizzazione terroristica, ha compiuto atti quasi peggiori dei nazisti"
"Nessuno deve dire che Israele può essere cancellata dalla carta geografica. Hamas è un'organizzazione terroristica che ha compiuto degli atti quasi addirittura peggiori di quelli compiuti dai nazisti. Bambini messi nei forni mentre si violentavano le madri dei bambini, sono cose che non si sono viste da nessuna parte nel mondo. Lasciano senza parole". Ad affermarlo è il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani mentre è in Israele,
Mar Rosso, arrivata una seconda nave francese
Una seconda nave da guerra francese è arrivata nella regione del Mar Rosso come parte degli sforzi per garantire la libertà di navigazione. Lo hanno reso noto le Forze armate francesi. Molti operatori commerciali hanno dirottato le navi su altre rotte in seguito agli attacchi nel Mar Rosso da parte dei militanti Houthi dello Yemen. La prima nave da guerra francese sta già pattugliando lo stretto di Bab al-Mandab dall'8 dicembre insieme a una missione internazionale guidata dagli Stati Uniti per proteggere le navi dagli attacchi. Le Forze armate transalpine hanno oggi affermato che la seconda nave da guerra ha attraversato il Canale di Suez e continuerà la sua missione nel Mar Rosso e nell'Oceano Indiano. Funzionari francesi hanno affermato che le loro navi rimangono sotto il comando nazionale e che la loro priorità è scortare le navi legate alla Francia. La Francia non ha preso parte agli attacchi guidati dagli Stati Uniti contro i ribelli Houthi perchè vuole evitare un'escalation regionale, ha detto il presidente Emmanuel Macron.
Unrwa: "L'Idf ha ordinato l'evacuazione da un rifugio a Khan Yunis"
L'esercito israeliano ha ordinato alle persone rifugiate in una struttura dell'Unrwa a Khan Yunis, colpita ieri dai carri armati, di andarsene entro domani alle 17. E' quanto affermato dall'agenzia Onu per i palestinesi, confermando le testimonianze di sfollati che hanno riferito dell'ordine. "L'esercito ha chiamato la funzionaria dell'Unrwa attraverso l'altoparlante, lei si è avvicinata ai carri armati e le hanno detto di avvisarci di lasciare i locali entro le 17 di domani", ha detto Amal Lubbad, una sfollata di Gaza che si trova nella struttura. Da parte loro, i militari israeliani hanno riferito che "nessuna richiesta specifica di evacuazione e' stata comunicata all'Unrwa o a coloro che si trovano nelle vicinanze del rifugio". Secondo il bilancio fornito dall'Unrwa, 12 persone sono morte ieri quando due colpi di carro armato hanno colpito il rifugio, che ospita migliaia di sfollati. "Oltre 75 feriti, 15 dei quali in condizioni critiche", ha riferito Thomas White, direttore dell'agenzia a Gaza.
Tajani: "Aiuti ai palestinesi, non un euro ad Hamas"
Nel dopoguerra bisognerà lavorare alla ricostruzione della Palestina "ma né un dollaro né un euro dovrà andare ad Hamas, che sarà fuori". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolineando che "Hamas usa i soldi del popolo per fare la guerra. Vogliamo aiutare il popolo palestinese, non Hamas".
Tajani: "L'Aja? Favorevoli al cessate il fuoco a Gaza"
"Siamo favorevoli ad un'interruzione del conflitto" a Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo ad una domanda se la Corte dell'Aja decidesse domani di imporre a Israele un cessate il fuoco. "Ma a patto - ha aggiunto - che non sia una proposta contro Israele e che da Hamas non arrivino più razzi per colpire il Paese".
Biden invia capo Cia per aiutare a mediare accordo per Gaza
Il presidente Biden intende inviare il direttore della Cia, William J. Burns, nei prossimi giorni per aiutare a mediare un ambizioso accordo tra Hamas ed Israele che comprenderebbe il rilascio degli ostaggi ancora a Gaza in cambio della pausa più lunga delle ostilità registrata dall'inizio della guerra a Gaza lo scorso anno. Lo rivela il Washington Post, citando fonti informate secondo le quali Burns sarà in Europa per colloqui e incontrare i capi dell'intelligence israeliana e egiziana, David Barnea e Abbas Kamel, e il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani.
Palestina, le ragioni dietro la scelta delle chiavi come simbolo di un popolo
La determinazione di tornare a casa, nonostante le abitazioni fossero distrutte, fu ciò che spinse i palestinesi a portare con sé le chiavi quando lasciarono la loro terra dopo l'insediamento di Israele nella striscia di Gaza. Per comprendere dove nasce il simbolo scelto in rappresentanza della popolazione, bisogna tornare molto indietro. LEGGI L'ARTICOLO
Documento Hamas in più lingue: riorganizzare Anp
La pubblicazione da parte di Hamas di un lungo documento in più lingue che giustifica il suo attacco del 7 ottobre contro Israele dimostra la volontà del movimento islamico palestinese di svolgere un ruolo politico chiave nel dopo-guerra. Lo afferma un responsabile del movimento e degli analisti. In un testo accurato di quasi 20 pagine, pubblicato domenica in arabo, inglese e francese, il movimento ha detto di voler consegnare "la sua versione dei fatti". Per Bassem Naim, alto responsabile di Hamas, il gruppo cerca di mantenere il diritto di guardare al futuro della striscia di Gaza, dove ha preso il potere nel 2007. "Il movimento non richiede, attraverso questo documento o in altro modo, l'esclusività della leadership del popolo palestinese", assicura Naim all'Afp. Ma "chiede la riorganizzazione" dell'entità palestinese e "la riforma dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp)", fondata nel 1964, "affinché sia rappresentativa di tutti", aggiunge l'alto quadro di Hamas, ex ministro della Sanità a Gaza. Hamas non ha mai fatto parte dell'Olp, che rimane dominata da Fatah, movimento del presidente dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen).
"Biden invia capo della Cia per mediare su ostaggi a Gaza"
Joe Biden intende utilizzare il direttore della Cia William Burns per aiutare a realizzare un ambizioso accordo fra Hamas e Israele che includerebbe il rilascio di tutti i restanti ostaggi e due mesi di cessate il fuoco, la più lunga pausa delle ostilità da quando è iniziata la guerra a Gaza. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali Burns nei prossimi giorni andrà in Europa per incontrare i capi dell'intelligence israeliano e egiziano e il primo ministro del Qatar.
Siria, due uccisi in raid aereo Usa al confine con l'Iraq
Due combattenti filo-iraniani sono stati uccisi e altri sei sono rimasti feriti in un raid aereo americano nell'est della Siria al confine con l'Iraq. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l'attacco aereo è avvenuto nei pressi di Abukamal, località frontaliera siriana dove operano da anni combattenti iracheni filo-iraniani. Queste forze irachene sostenute da Teheran rivendicano, in nome della Resistenza islamica in Iraq, ricorrenti attacchi con razzi e droni contro basi militari Usa in Siria e Iraq.
Germania, dal 7 ottobre forte aumento dei reati antisemiti
Dall'attacco terroristico di Hamas contro Israele del 7 ottobre, in Germania sono stati commessi 2.249 reati a sfondo antisemita. Si tratta di una crescita considerevole ed è scioccante che "il livello vergognosamente alto" di atti antisemiti sia comunque in gran parte scomparso dal dibattito pubblico. Lo ha dichiarato il Commissario del governo tedesco per la lotta all'antisemitismo, Felix Klein, citando i dati dell'Ufficio federale di polizia criminale. Una parte significativa dei reati antisemiti non è stata commessa subito dopo il 7 ottobre, ma "settimane e mesi dopo", spiega anche Klein, come riporta Tagesschau. Nel 2023 il totale dei reati antisemiti è stato 2.300, a dimostrazione di una crescita proprio anche nelle ultime settimane. Il Presidente del Consiglio Centrale degli Ebrei in Germania, Josef Schuster, ha affermato che molti ebrei, per paura, non si identificano più come tali in pubblico. I dati della Bka rappresentano un "grande peso mentale" per gli ebrei e in Germania la vita ebraica è già diventata "meno visibile", racconta Schuster.
Londra: "Continueremo a prendere di mira azioni illegali degli Houthi"
Il Regno Unito continuerà insieme ai suoi alleati "a prendere di mira i responsabili delle azioni inaccettabili e illegali degli Houthi". Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico David Cameron, come si legge in una nota del Foreign Office, a proposito delle sanzioni congiunte imposte da Londra e Washington contro quattro figure chiave della leadership dei ribelli yemeniti. "Le sanzioni rafforzano il nostro chiaro messaggio rivolto agli Houthi nelle ultime settimane - ha aggiunto Cameron riferendosi ai raid anglo-americani compiuti dopo gli attacchi dei miliziani alle navi nel Mar Rosso - possiamo ridurre la loro capacità di attaccare le spedizioni internazionali e siamo determinati a tutelare la libertà di navigazione". Si tratta del primo pacchetto di sanzioni contro gli Houthi coordinato tra Regno Unito e Usa da quando sono iniziati gli attacchi dei ribelli nel Mar Rosso lo scorso novembre.
Libano: "Pronti a negoziare con Israele sul confine"
Il Libano è pronto ad aprire negoziati con Israele, mediati da Onu o Paesi come Usa oppure Francia, per definire il confine terrestre. Ad affermarlo è stato il ministro degli Esteri Abdullah Bou Habib in un'intervista a L'Orient-Le Jour. "Questo porterà al ritiro israeliano lungo le linee riconosciute dalla comunità internazionale, a cominciare dai punti B1 e Rosh Hanikra fino a Ghajar, e un ritiro dalle Fattorie Shebaa e dal villaggio Shebaa, che sono libanesi. Poi risolveremo la questione con la Siria", ha dichiarato. "Se la guerra scoppia, non verrà dal Libano - ha assicurato il capo della diplomazia di Beirut - Nè Hezbollah nè il governo libanese sono interessati alla guerra. Stiamo parlando di difesa più che di guerra", ha sottolineato il capo della diplomazia libanese, riferendo di aver avvertito la comunita' internazionale che "se la guerra si espande, diventerà regionale, con forze provenienti dalla Siria, dall'Iraq, dallo Yemen, ovunque". "Israele deve decidere se è interessato alla guerra. Il Libano vuole attuare la risoluzione 1701", ha concluso. Nel 2022, con la mediazione Usa, Israele e Libano hanno raggiunto un accordo sulla demarcazione dei confini marittimi che ha aperto la strada per entrambi allo sfruttamento delle risorse naturali presenti nel tratto di mare conteso.
Idf, Khan Yunis: "I soldati hanno effettuato operazioni all'interno di diversi centri di comando militare, hanno eliminato i terroristi e hanno smantellato le loro infrastrutture e armi nell'area. Inoltre, gli aerei dell'IAF hanno colpito 4 terroristi armati identificati che minacciavano le truppe di terra, nonché 6 terroristi, che sono stati identificati"
Usa e Gb impongono nuove sanzioni contro gli Houthi
Gli Stati Uniti e il Regno Unito impongono nuove sanzioni contro gli Houthi. Lo afferma il Dipartimento di Stato, sottolineando che nel mirino sono finiti quattro militari del gruppo. "Gli attacchi terroristici degli Houthi contro i mercantili nel Mar Rosso e nel Golfo di Adem hanno distrutto le forniture internazionali e infranto i diritti e le libertà di navigazione. Gli Stati Uniti sono impegnati a salvaguardare gli scambi commerciali internazionali e ad agire con i partner e gli alleati nella salvaguardia di queste vie navigabili cruciali", afferma il Dipartimento di Stato.
Wsj: "Usa avvertirono in segreto Teheran su attentato a Kerman"
Gli Stati Uniti avvertirono segretamente l'Iran che il sedicente Stato Islamico (Is) stava preparando un attacco terroristico a Kerman, dove a inizio anno sono morte oltre 80 persone. Lo ha riferito il Wall Street Journal, citando funzionari americani, secondo i quali attraverso canali non meglio precisati gli Usa hanno trasmesso informazioni confidenziali a Teheran sull'imminente piano d'attacco nella Repubblica islamica dell'Is-Khorasan, il gruppo affiliato allo Stato Islamico che opera in Afghanistan.
Le fonti hanno sostenuto che le informazioni date all'Iran erano sufficientemente specifiche e tempestive da potersi rivelare utili a Teheran per contrastare l'attentato eseguito il 3 gennaio in occasione dell'anniversario della morte del generale Soleimani o almeno ridurre il numero delle vittime. L'Iran, tuttavia, non ha risposto all'informazione e non è riuscito a impedire l'attacco suicida.
Tv Israele, protesta a Khan Yunis contro la guerra
Una marcia di protesta contro il protrarsi della guerra si è tenuta oggi a Khan Yunis. Lo ha riferito la televisione pubblica israeliana Kan che ne ha mostrato alcune immagini. Si vedono un centinaio di dimostranti con bandiere bianche mentre scandiscono lo slogan: 'Vogliamo la pace'. Altri dimostranti esprimono esasperazione ostentando taniche d'acqua vuote. Ieri nella stessa zona (a Deir el-Ballah e a Rafah) si sono avute due altre manifestazioni. In una di esse e' stato chiesto a Hamas che ''risolva i problemi che ha creato''. Altri dimostranti hanno definito ''pescecani di guerra'' i membri di Hamas che requisiscono aiuti umanitari.
Israele: "Colpita pista Hezbollah in Libano usata per droni"
Le forze armate israeliane hanno riferito di aver bombardato obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, tra cui una pista d'atterraggio nella regione montuosa di Qalaat Jabbour usata dal gruppo sciita per attaccare lo Stato ebraico. Secondo la stampa libanese, è stata presa di mira un'infrastruttura che lo scorso settembre il ministro degli Esteri Yoav Gallant aveva indicato come di costruzione iraniana.