Il premier Benyamin Netanyahu ha lanciato oggi, aprendo il consiglio dei ministri, un avvertimento agli Hezbollah: "Dovrebbero imparare quanto Hamas ha già appreso negli ultimi mesi. Nessun terrorista è immune"
Sale ancora il bilancio dei morti a Gaza nel conflitto in corso dal 7 ottobre scorso, secondo il ministero della Sanità della Striscia guidato da Hamas, ad oggi si parla di 22.835 vittime. Solo oggi sono 7 i palestinesi uccisi a Jenin nel corso di una incursione dell'esercito israeliano secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Fonti locali riferiscono che quattro di loro erano miliziani di Hamas ed un quinto era di al Fatah. Un altro palestinese, aggiunge la Wafa, è stato ucciso dall'esercito israeliano nel villaggio di Abwein, presso Ramallah. Sempre Wafa riferisce come ieri invece 16 persone sono morte a seguiti di bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, alti 12 civili sono stati uccisi e 50 feriti invece in un attacco contro un appartamento della città meridionale di Khan Yunis. L'agenzia palestinese afferma che altre quattro persone sono morte invece per le bombe cadute su una scuola gestita dall'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) nel campo profughi di Maghazi, nella città centrale di Deir al-Balah. Un altro attacco aereo israeliano ha ucciso sei persone a Jenin, in Cisgiordania. (GUERRA IN MEDIO ORIENTE)
Netanyahu: “Nessun terrorista è immune”
Il premier Benyamin Netanyahu ha lanciato oggi, aprendo il consiglio dei ministri, un avvertimento agli Hezbollah: "Dovrebbero imparare quanto Hamas ha già appreso negli ultimi mesi. Nessun terrorista è immune". Israele, ha aggiunto, intende consentire agli abitanti del nord, sfollati per i bombardamenti, di tornare alle loro case in condizioni di sicurezza. "Questo è il nostro obiettivo comune e operiamo con responsabilità per conseguirlo. Se potremo, lo faremo per via diplomatica. Altrimenti useremo altre vie".
Ucciso il nipote di uno dei fondatori di Hamas
Fonti dei media palestinesi rilanciate da Times of Israel riportano la morte, in un attacco aereo israeliano di oggi nel sud di Gaza, di Ali Salem Abu Ajwa, nipote dello sceicco Ahmed Yassin, che fondò Hamas a Gaza nel 1987 e ne fu il leader spirituale finché non fu ucciso da Israele nel 2004. Abu Ajwa, secondo alcune fonti, avrebbe lavorato come giornalista a Gaza, scrive il portale israeliano. In esattamente tre mesi di guerra Israele ha ucciso 'circa 8.000 appartenenti ad Hamas: è quanto afferma l'esercito (Idf) nel suo internet. Nel settore nord della Striscia, all'interno di un'area fittamente popolata da 1,2 milioni di persone, è stata gradualmente smantellata, dopo la loro evacuazione, una struttura militare composta da 2 brigate che comprendevano 12 battaglioni, con una forza complessiva di 14 mila uomini. In totale nella Striscia di Gaza le forze armate hanno trovato e distrutto finora 30-40.000 armi e altri mezzi da combattimento custoditi nei bunker di Hamas ma anche in scuole, ospedali, moschee e in case.
La morte dei giornalisti
Intanto due giornalisti sono rimasti uccisi in un raid Israeliano a Khan Yunis, riferisce l'agenzia Wafa: si tratta di Mustafa Abu Thraya e Hamza Dahdouh. Quest'ultimo sarebbe il figlio di un noto giornalista di Al Jazeera, Wael Al-Dahdouh, la cui storia fece il giro del mondo: apprese mentre era in un ospedale per girare un servizio sugli attacchi israeliani quando ricevette la notizia che un raid aveva sterminato gran parte della sua famiglia, come ricorda l'agenzia Anadolu.