La risoluzione è passata con 13 voti a favore, zero contrari e due astensioni: Stati Uniti e Russia. Non chiede, tuttavia, una tregua immediata e il testo non include nemmeno l'originaria frase "urgente sospensione delle ostilità". Hamas rifiuta la proposta di Israele per una settimana di tregua in cambio di 40 ostaggi: nessun dialogo se non dopo la fine dell'"aggressione. Le Nazioni Unite lanciano un nuovo allarme: "Almeno 570mila persone muoiono di fame nella Striscia"
Oxfam, 'a Gaza bombardamenti senza tregua porteranno a carestia'
Il 90% della popolazione rischia di morire di fame senza un immediato cessate il fuoco e un massiccio ingresso degli aiuti. Lo afferma Paolo Pezzati, portavoce di Oxfam Italia per le crisi umanitarie. "Lasciare la popolazione di Gaza senza acqua e cibo è un atto premeditato e costituisce un crimine di guerra del Governo israeliano. La catastrofe umanitaria in corso è la prova inconfutabile che gli attacchi di Israele hanno portato al collasso il già fragile sistema alimentare nella Striscia. Il 90% della popolazione, pur salvandosi dagli attacchi, potrebbe morire di fame. Senza un immediato cessate il fuoco e un massiccio ingresso di aiuti, Gaza non potrà che finire nella morsa della carestia", sostiene. "È inconcepibile che - aggiunge Pezzati - nel 2023 la fame venga usata come arma di guerra contro donne, bambini, neonati, anziani e persone malate. L'orrore provato da ogni madre incapace di nutrire il proprio figlio è l'orrore che tutta Gaza oggi sta vivendo". "Coloro che all'interno della comunità internazionale si sono rifiutati di porre un freno alla macchina militare israeliana e alla punizione collettiva che viene inflitta all'intera popolazione di Gaza, sono complici di quanto sta avvenendo. - aggiunge Pezzati - Per questo rilanciamo un appello urgente perché i leader mondiali e l'Italia smettano di sostenere l'aggressione israeliana che sta uccidendo un numero spropositato di civili innocenti, ponendo le basi per un futuro incerto e insicuro sia per i palestinesi che per gli israeliani".
11 palestinesi arrestati in operazioni in Cisgiordania
Undici palestinesi sono stati arrestati nella notte durante operazioni dell'esercito israeliano in Cisgiordania. I soldati hanno operato a Dora, vicino Hebron, e nel villaggio di Beit Rima.
Media, '121 i combattenti Hezbollah morti'
Gli Hezbollah libanesi confermano la morte di due combattenti nelle operazioni israeliane contro obiettivi del 'Partito di Dio' nel sud del Libano. Secondo il sito israeliano di notizie Ynet, sono 121 i morti tra le fila di Hezbollah nel contesto delle tensioni al confine tra Israele e Libano scoppiate dopo il terribile attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele e l'avvio delle operazioni militare israeliane nella Striscia di Gaza.
Israele-Hamas, cosa c'è da sapere sul conflitto in corso
Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO
Crosetto, riportare a Gaza umanità, diritto e rispetto
Il nuovo rinvio del voto nel Consiglio di sicurezza Onu sulla risoluzione per Gaza "non mi preoccupa", ma "su Gaza c'è una situazione molto difficile". Lo dice il ministro della Difesa, Guido Crosetto, parlando con i giornalisti a margine della visita al centro sportivo ex Delphinia di Caivano. "Noi siamo tra i Paesi che hanno chiesto il cessate il fuoco - rimarca - c'è bisogno di riportare a Gaza umanità, diritto internazionale e rispetto per i cittadini che non fanno parte dell'organizzazione terroristica Hamas". Crosetto ricorda che l'Italia sta chiedendo una tregua e questo "è il momento in cui bisogna lasciare spazio alla politica. Noi che abbiamo avuto sempre questa posizione di rispetto nei confronti dei cittadini palestinesi, lo ribadiamo oggi con più forza", conclude.
Israele 'martella' Hezbollah e punta al centro di Gaza
Aerei da combattimento con la 'stella di David' stamane hanno effettuato attacchi aerei contro una serie di "siti di Hezbollah" nel Sud del Libano (erano "complessi militari del gruppo terroristico", secondo Tsahal), in risposta al lancio di razzi sul Nord di Israele. Intanto l'esercito ha chiesto ai residenti di Bureji, nel centro di Gaza, di evacuare verso il Sud e dirigersi verso i rifugi di Deir al-Balah. E' il segno che l'offensiva di terra nell'enclave palestinese si sta allargando, dopo aver praticamente distrutto il Nord della Striscia e compiuto sporadiche 'puntate' nel Sud.
Cnn, sganciate "centinaia bombe da 1 t. su Gaza"
Nel primo mese della guerra a Gaza, Israele ha sganciato su Gaza centinaia di bombe enormi, da una tonnellata ciascuna, molte delle quali in grado di uccidere o ferire persone a più di 300 metri di distanza: è quanto risulta da un'analisi compiuta dalla Cnn insieme alla società di intelligenza artificiale Synthetaic. Le immagini satellitari dei primi giorni di guerra rivelano più di 500 crateri, voragine creati dall'impatto e con oltre 12 metri di diametro, coerenti con quelli lasciati dalle bombe così massicce. Si tratta di bombe quattro volte più pesanti delle più grandi bombe che gli Stati Uniti sganciarono sull'Isis a Mosul, in Iraq, durante la guerra al Califfato.
Israele, dopo razzi colpite postazioni Hezbollah in Libano
Israele ha colpito postazioni militari di Hezbollah nel sud del Libano in risposta ai lanci di razzi e tiri dall'altra parte del confine. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Nelle zone israeliane a ridosso della frontiera questa mattina sono risuonate per 3 volte le sirene di allarme a causa dei lanci dal sud del Libano.
Iran, l'Onu condanni gli attacchi di Israele in Siria
"L'Iran chiede al Consiglio di Sicurezza (dell'Onu) di condannare e le attività destabilizzanti del regime israeliano e le sue gravi violazioni all'integrità e alla sovranità territoriale della Siria che rappresentano una minaccia alla pace e alla stabilità nella regione". Lo ha affermato l'ambasciatore iraniano all'Onu, Amir Saeid Iravani, in riferimento a un attacco attribuito ad Israele che ha preso di mira l'area di Damasco uccidendo due persone. "Parallelamente alle atrocità nella Striscia di Gaza, questo regime è coinvolto in terrorismo ed aggressioni all'interno dei confini siriani, dove colpisce intenzionalmente infrastruttura civile. Condanniamo fermamente l'attacco terroristico contro consiglieri militari in Siria il 2 dicembre dove due consiglieri iraniani sono diventati martiri mentre svolgevano la loro missione a sostegno dell'Esercito siriano contro il terrorismo", ha aggiunto Iravani, come riporta Irna, avvertendo che "le azioni provocatorie del regime di Israele potrebbero seriamente avere un impatto sulla pace e sulla sicurezza nella regione".
Tv, bombardamenti israeliani nel sud del Libano
L'artiglieria israeliana ha ripreso a bombardare stamani località nel sud del Libano a ridosso della Linea di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce la tv libanese Lbc, secondo cui sono state prese di mira le località di Naqura, Aita Shaab e Rabb Thalathin, rispettivamente nel settore occidentale, centrale e orientale della linea di demarcazione. Nei raid israeliani di ieri nel sud del Libano una donna era stata uccisa e suo marito era rimasto ferito.
A Gaza cibo insufficiente per il 93% della popolazione
"La fame sta devastando Gaza e si prevede che ciò aumenterà le malattie in tutta la Striscia, in modo più acuto tra i bambini, le donne incinte e che allattano e gli anziani". Lo ha affermato in una nota l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha sottolineato che "una percentuale senza precedenti della popolazione di Gaza - il 93% - si trova ad affrontare livelli critici di fame, con cibo insufficiente e alti livelli di malnutrizione". Per l'Oms, la situazione è drammatica: "Nelle recenti missioni nel nord di Gaza, lo staff dell'Oms ha affermato che ogni singola persona con cui ha parlato a Gaza è affamata. Ovunque andassero, compresi ospedali e pronto soccorso, la gente chiedeva loro cibo". Secondo le stime della 'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc) global partnership', "Almeno 1 famiglia su 4 si trova ad affrontare condizioni catastrofiche: soffrendo un'estrema mancanza di cibo, morendo di fame e avendo fatto ricorso alla vendita dei propri beni e ad altre misure estreme per permettersi un semplice pasto", continua l'Oms. A ciò si aggiunge la crescente diffusione di malattie infettive: dalla metà di ottobre si contano 100 mila casi di diarrea, la metà dei quali in bambini con meno di 5 anni. In crescita anche i casi di infezioni delle vie respiratorie, meningite, eruzioni cutanee, scabbia, pidocchi e varicella. Si sospetta anche un aumento dell'epatite. Il mix di malnutrizione e malattie infettive minaccia soprattutto i bambini: "La malnutrizione aumenta il rischio che i bambini muoiano per malattie come diarrea, polmonite e morbillo, soprattutto in un contesto in cui non hanno accesso ai servizi sanitari" e "anche se il bambino sopravvive, il deperimento può avere conseguenze che durano tutta la vita poiché ostacola la crescita e compromette lo sviluppo cognitivo", conclude l'Oms.
Gli Hezbollah rivendicano attacco ad una caserma israeliana
Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato poco fa un bombardamento di artiglieria contro una caserma israeliana in Alta Galilea a ridosso della linea di demarcazione tra Libano e Israele. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso movimento armato libanese alleato dell'Iran e di Hamas, affermando che l'attacco è in risposta all'aggressione militare israeliana del sud del Libano e in sostegno della popolazione di Gaza. Secondo il comunicato, è stata colpita la caserma di Shomera, nel settore centrale della linea di demarcazione tra Libano e Israele. Poco prima Hezbollah aveva riferito di aver colpito un gruppo di soldati israeliani nei pressi della stessa caserma di Shomera con razzi e colpi di mortaio.
Israele ordina l'evacuazione del campo el-Bureij
Un ordine di evacuazione immediata del campo profughi di el-Bureij e di altri cinque rioni vicini e' stato emesso oggi dal portavoce militare israeliano Avichay Adaree, che ha dato istruzione ai loro abitanti di raggiungere per la propria incolumità la vicina località di Dir el-Balah. Queste istruzioni significano che l'esercito israeliano inizia a manovrare adesso anche nel settore centrale della Striscia, immediatamente a sud di Wadi Gaza. Adraee ha precisato che nella zona di Khan Yunis (nel settore sud della Striscia) ci sono intensi combattimenti. Di conseguenza il traffico sulla arteria Sallah e-Din resta bloccato. Per gli spostamenti di civili fra Dir el-Balah e Rafah (nell'estremità meridionale della Striscia) i civili - ha aggiunto Adraee - possono fare ricorso alla strada costiera. All'interno di Rafah l'esercito rispetterà una sospensione delle ostilita' di quattro ore, fra le 10 e le 14 locali, per consentire alla popolazione di fare rifornimento di viveri.
Israele, continuano operazioni al sud e al centro di Gaza
Continuano le operazioni nel sud della Striscia di Gaza e in particolare a Khan Yunis dove l'esercito ha scoperto "numerose armi all'interno di una residenza, inclusi ordigni esplosivi, munizioni ed equipaggiamento militare". Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui "è stata colpita una cellula di Hamas responsabile di aver piantato bombe vicino i soldati". Sempre a Khan Yunis è stato rinvenuto dalle truppe "un rapporto inviato al Comando della Brigate di Hamas del luogo in cui si mostrano le spese per il 2022", in cui "oltre 1 milione di dollari" è andato per la fabbricazione di porte e per l'acquisto di cemento. A sud di Gaza City, nel villaggio di Juhor ad-Dik, è stato scoperto - ha continuato il portavoce - "un deposito di armi e lanciarazzi a lungo raggio utilizzati nei recenti attacchi contro Israele". Sempre a sud della città, i soldati "hanno localizzato numerose armi, proiettili e ordigni esplosivi in ;;una residenza adiacente a un asilo".
Gaza: stanno riprendono comunicazioni e servizi internet
Le comunicazioni telefoniche e i servizi di internet stanno riprendendo gradualmente a Gaza ma non ancora in tutte le zone della Striscia. Lo fanno sapere fonti locali dopo il blackout dei questi giorni.
Il Papa invia l'elemosiniere Krajewski in Terra Santa
Papa Francesco, addolorato per la "terza guerra mondiale a pezzi" che affligge il mondo, prega ogni giorno per la pace chiedendo a gran voce la fine dei conflitti che insanguinano la terra: nella martoriata Ucraina, in Siria, in molti paesi in Africa e ora in Israele e in Palestina. Come segno concreto della sua partecipazione alle sofferenze di chi vive in prima persona le conseguenze della guerra e in questo tempo di Natale, ha inviato il suo elemosiniere, il card. Konrad Krajewski, in Terra Santa. Lo riferisce un comunicato del Dicastero per il Servizio della Carità - Elemosineria Apostolica.
Onu, mezzo milione di persone rischiano di morire di fame a Gaza
Più di mezzo milione di persone a Gaza - un quarto della popolazione - rischiano di morire di fame, secondo un rapporto stilato da varie agenzie delle Nazioni Unite e ong. Secondo i dati del rapporto, la difficoltà a procurarsi da mangiare tra la popolazione ha superato quanto è avvenuto in Afghanistan e Yemen negli ultimi anni. Il rapporto - citato dal Guardian - avverte che il rischio di carestia "sta aumentando ogni giorno", imputando la fame agli aiuti insufficienti che entrano a Gaza. Il rapporto pubblicato da 23 agenzie Onu e non governative ha rilevato che l'intera popolazione di Gaza è in crisi alimentare, con 576.600 persone a livelli "catastrofici" di fame. Arif Husain, capo economista del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha dichiarato: "Non ho mai visto qualcosa delle dimensioni di quanto sta accadendo a Gaza. E a questa velocità." "Abbiamo avvertito per settimane che, con tali privazioni e distruzioni, ogni giorno che passa non farà altro che portare più fame, malattie e disperazione alla popolazione di Gaza," ha commentato il vicesegretario Onu per gli affari umanitari Martin Griffiths su X
Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi CHI SONO