Guerra Israele–Hamas, oggi il voto all'Onu sulla tregua a Gaza

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Slitta nuovamente il voto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla nuova risoluzione su Gaza. Lo ha fatto sapere il segretario di Stato americano Antony Blinken: "Gli Stati Uniti sono concentrati anche a riportare gli ostaggi a casa".  Intanto, è atteso il voto del Consiglio di sicurezza sulla risoluzione Onu che prevede ampie pause umanitarie

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Hamas: il bilancio dei morti a Gaza è salito a 20.000

Le autorità di Hamas nella Striscia di Gaza hanno affermato oggi che almeno 20.000 persone sono state uccise nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele, lo scorso 7 ottobre. Circa 8.000 bambini e 6.200 donne si contano tra le vittime, ha sostenuto Hamas      

Blinken: "Usa per fine guerra a Gaza il prima possibile"

Gli Stati Uniti sono concentrati a "portare il conflitto" a Gaza "alla fine il prima possibile, riportare gli ostaggi a casa". Sono alcune delle priorità indicate dal segretario di Stato americano Antony Blinken nella conferenza stampa di fine anno.

Usa: "Colloqui su una pausa tra Israele e Hamas molto seri"

I negoziati per una pausa nei combattimenti tra Israele e Hamas "sono molto seri". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, in un briefing a bordo dell'Air Force One.

Netanyahu: guerra continuerà fino all'eliminazione di Hamas

"La guerra continuerà fino a che Hamas non verrà eliminato, fino alla vittoria. Chi pensa che ci fermeremo, non è collegato alla realtà". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu escludendo quindi un cessate il fuoco.

Il leader di Hamas Haniyeh in Egitto per negoziare la tregua a Gaza

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh è arrivato al Cairo per colloqui con i funzionari egiziani nel tentativo di fermare le ostilità tra Israele e i combattenti a Gaza. Con lui c'è l'ex leader del gruppo islamista Khaled Meshal.  Secondo una fonte all'agenzia Reuters sono in corso "intensi negoziati" mediati dal Qatar e dall'Egitto. L'ARTICOLO COMPLETO

Bozza risoluzione Onu prevede "ampie pausa umanitarie"

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu chiede "pause e corridoi umanitari urgenti ed estesi" a Gaza. E' quanto si legge nella bozza finale della risoluzione Onu che sarà votata tra circa mezz'ora secondo quanto riferito dalla Bbc che ne ha preso visione. Il testo è frutto di un compromesso tra Emirati arabi e Stati Uniti per fare sì che questi ultimi si astengano dal voto e la risoluzione passi. Da settimane Washington si dichiara contraria ad un cessate il fuoco ma favorevole a tregue umanitarie che permettano di far entrare gli aiuti a Gaza. Nel testo si chiede anche il rilascio immediato di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas.

Financial Times: si lavora per creare corridoio sicuro per navi nel Mar Rosso

La coalizione anti-Houthi creata dagli Stati Uniti punta a istituire un "corridoio sicuro" per le navi commerciali nel Mar Rosso, nel tentativo di rafforzare la sicurezza in una delle principali arterie del commercio mondiale in Medio Oriente. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali l'ipotesi allo studio è nelle fasi preliminari.

Media: esercito vicino due volte a tunnel dove era Sinwar

Negli ultimi giorni le truppe israeliane sono riuscite due volte a raggiungere i tunnel a Gaza dove si riteneva fosse nascosto il leader di Hamas Yahya Sinwar, ma non lo hanno trovato. Lo hanno riferito i media israeliani. Secondo la tv Canale 13, l'Idf ha concentrato le sue attività principalmente dentro e intorno a Khan Younis - nel sud di Gaza, dove si crede sia nascosto Sinwar - con l'obiettivo di ucciderlo. Entrambe le volte Sinwar sarebbe, tuttavia, sfuggito visto che la sua strategia è quella di non stare in qualsiasi posto per un periodo prolungato. Sul fatto non c'è conferma da parte dell'esercito. Secondo la stessa fonte, nella caccia a Sinwar i soldati hanno scoperto uno dei posti dove era nascosto Mohammed Deif, capo delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas, anche lui attivamente ricercato.

Hamas: "Prima il cessate il fuoco poi lo scambio di ostaggi"

L'esponente di Hamas Ghazi Hamad ha confermato la posizione contraria della fazione palestinese ad uno scambio di ostaggi in cambio di una tregua temporanea con Israele. "Non giocheremo a questo gioco", ha detto in una dichiarazione ad Al Jazeera, ripresa dai media israeliani aggiungendo che per Hamas un cessate il fuoco "permanente è la priorità". "Israele - ha spiegato - prenderà la carta degli ostaggi e dopo questi comincerà un nuovo round di uccisioni di massa e di massacri contro il nostro popolo".   Hamad ha tuttavia aggiunto che se ci fosse un cessate il fuoco permanente Hamas sarebbe disposta ad "un grande compromesso". Hamad ha poi ricordato - riferendosi ai contatti in corso con Fatah, la fazione del presidente Abu Mazen, sul futuro di Gaza alla fine della guerra - di aver contattato più volte la componente maggioritaria dello schieramento palestinese per "prendere decisioni insieme" ma senza alcun risultato. E per questo ha incolpato Abu Mazen che di Fatah è il responsabile.

Medio Oriente, prima consegna aiuti a Gaza in arrivo dalla Giordania

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha annunciato di aver consegnato cibo a Gaza attraverso il valico di frontiera israeliano di Kerem Shalom, nel primo convoglio di aiuti in arrivo dalla Giordania. L'arrivo del convoglio di 46 camion è avvenuto dopo "settimane di coordinamento con tutte le parti", ha dichiarato il PAM, aggiungendo che si tratta di un "primo passo cruciale (che) potrebbe aprire la strada a un corridoio di aiuti più sostenibile attraverso la Giordania e consentire la consegna di più aiuti su scala". 


Hamas a Israele: "Rilasci detenuti palestinesi di peso"

Israele e Hamas non sono "vicini a un accordo finale al momento" sul rilascio degli ostaggi a Gaza, ha detto alla Cnn un funzionario israeliano vicino al dossier spiegando che Hamas chiede la liberazione di detenuti palestinesi di "peso maggiore" rispetto a quelli che hanno lasciato le carceri israeliane nelle scorse settimane. Gerusalemme sta chiedendo il rilascio di tutti gli ostaggi rimanenti come parte di un eventuale accordo, ha detto il funzionario, che ha chiesto di restare anonimo. "Per ora sono ancora trattative. Non c'è nulla di definitivo", ha affermato. Il governo Netanyahu ritiene che a Gaza ci siano ancora 108 ostaggi vivi e i corpi di altri 21. "Un cessate il fuoco temporaneo come parte dell'accordo potrebbe durare una o due settimane", ha detto il funzionario. 

Cameron in Egitto e Giordania per "cessate il fuoco sostenibile"

Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha iniziato una missione in Medio Oriente, in Egitto e in Giordania, per esercitare pressioni per un "cessate il fuoco sostenibile" a Gaza, ulteriori pause umanitarie e il rilascio degli ostaggi. Prima di partire, Cameron ha detto che "nessuno vuole vedere questo conflitto proseguire un minuto più di quanto necessario. Ma perché il cessate il fuoco possa funzionare, deve essere sostenibile". 

Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra

Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier  israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al  conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato  ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita  ed Emirati Arabi Uniti LA STRATEGIA

Wsj, trattative Hamas-Fatah su futuro Gaza ma Sinwar contrario

I leader di Hamas all'estero, Ismail Haniyeh e Khaled Mashaal, sono in contatti riservati con  Hussein Al-Sheikh, esponente di Fatah, la fazione del presidente Abu Mazen), nel tentativo di formare un'alleanza sul futuro di Gaza nel dopoguerra sotto l'ombrello dell'Olp. Colloqui dai quali l'ala militare di Hamas, guidata da Yahya Sinwar sarebbe stato tenuto all'oscuro. Lo ha riferito il Wall Street Journal - che cita Husam Badran, esponente in Qatar dell'ufficio politico di Hamas - secondo cui ai colloqui parteciperebbe anche Mohammad Dahlan, un ex di Fatah espulso dalla fazione e ritiratosi dalla vita politica ma con stretti contatti con i Paesi del Golfo e con l'Egitto. E anche l'ex premier palestinese Salam Fayyad che è un candidato gradito agli Usa nella possibile successione di Abu Mazen. Negli ultimi tempi, dal leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar sono giunte forti critiche all'apparato politico della fazione all'estero sul fatto che "i combattenti" nella Striscia non abbiano avuto peso nei colloqui sulla guerra. "Non combattiamo solo perchè vogliamo combattere. Non siamo a favore - ha spiegato Budran riferendosi ai contatti - di un gioco a somma zero. Vogliamo mettere fine alla guerra e creare uno stato palestinese a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme". Secondo il Wsj, Sinwar sostiene che la guerra non è ancora persa e non è ancora tempo di compromessi. E così, non appena ha scoperto dei colloqui della leadership politica, ha chiesto che venissero fermati. 



Palestinese tenta speronare soldati vicino Hebron, ucciso

Un palestinese alla guida di un'auto è  stato colpito e ucciso dai soldati israeliani che aveva tentato di speronare con il suo veicolo, vicino a un incrocio nel sud della Cisgiordania. E' accaduto nei pressi dell'incrocio Beit Einun, un villaggio situato circa 5 chilometri a Nord di Hebron. L'auto si è schiantata contro una recinzione vicino alle truppe. 

Wafa, bombardamenti a sud di Gaza, vittime anche bimbi

Pesanti bombardamenti israeliani all'alba a Gaza, in particolare a Jabalia e Khan Yunis. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa riportando fonti locali e giornalistiche che parlano dell'uccisione e il ferimento di dozzine di civili palestinesi, la maggior parte dei quali bambini e donne. L'agenzia di stampa Safa, affiliata ad Hamas, ripresa dalla Bbc, ha riferito di feroci scontri tra miliziani palestinesi ed esercito israeliano nel centro di Khan Younis, nonché di violenti scontri e attacchi aerei israeliani nell'area di Ma'an. 

Borrell: Europa in pericolo, rischia danni da Ucraina e Gaza

"L'Europa è in pericolo. Se lasciamo che Putin vinca in Ucraina, se lasciamo che la tragedia in corso a Gaza continui, il progetto europeo potrebbe essere irrimediabilmente danneggiato. Rimbocchiamoci le maniche per evitarlo". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento al summit annuale Grand Continent in Valle d'Aosta.

Hezbollah, 117 combattenti uccisi da Israele dall'8 ottobre

Con l'annuncio della morte di altri due combattenti uccisi da Israele nelle ultime ore nel sud del Libano, gli Hezbollah libanesi, alleati dell'Iran, fanno sapere di aver perso dall'inizio del conflitto armato 117 miliziani. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso movimento armato libanese.

Hrw, Mosca forza ucraini in aree occupate ad arruolarsi

Le autorità russe continuano ad arruolare civili ucraini nelle aree occupate o cercano comunque di arruolarli con la forza, compresi quelli detenuti: la denuncia è di Human Rights Watch, che rileva come la pratica sia "un crimine di guerra".

"Le autorità russe costringono in modo palese e illegale gli

uomini nelle aree occupate dell'Ucraina a combattere contro il

loro stesso Paese", ha dichiarato Hugh Williamson, direttore per

l'Europa e l'Asia centrale di Human Rights Watch. "Meno visibile

è la loro pratica di fare pressione sui civili ucraini detenuti, che non hanno un posto dove nascondersi o fuggire, affinche' si uniscano alle forze russe". Human Rights Watch ha intervistato telefonicamente tre uomini, che sono in stato di fermo nella regione di Donetsk; e tutti e tre hanno sostenuto di essere detenuti lì da prima dell'invasione e che i filorussi della Repubblica popolare di Donetsk fanno pressione su di loro affinche' si uniscano alle truppe russe, "usando intimidazioni, minacce e propaganda", una pressione che "si è intensificata negli ultimi mesi". Un avvocato ucraino che rappresenta una delle persone intervistate ha riferito alla ong di essere a conoscenza di almeno 11 casi simili. 


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