Il Pontefice ha ricordato le due donne morte nella parrocchia di Gaza: “Una mamma e sua figlia, Nadha Khalil Anton e Samar Kamal Anton, sono state uccise e altre persone ferite dai tiratori scelti. L'avvicinarsi del Natale rafforzi l'impegno per aprire strade di pace"
Nel giorno del suo ottantasettesimo compleanno Papa Francesco, nell’Angelus di questa mattina, ha voluto ricordare le due donne uccise a Gaza durante un attacco alla parrocchia: "Continuo a ricevere da Gaza notizie molto gravi e dolorose: civili inermi sono oggetto di bombardamenti e spari. E questo è avvenuto persino all'interno del complesso parrocchiale della Santa Famiglia, dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, persone malate con disabilità, suore. Una mamma e sua figlia, la signora Nadha Khalil Anton e la figlia Samar Kamal Anton sono state uccise e altre persone ferite dai tiratori scelti, mentre andavano in bagno - ha ricordato -. È stata danneggiata la casa delle suore di Madre Teresa, colpito il loro generatore. Qualcuno dice è il terrorismo: è la guerra. Sì, è la guerra, è il terrorismo. Per questo la Scrittura afferma che Dio fa cessare le guerre, rompe gli archi e spezza le lance. Preghiamo il Signore per la pace. Non dimentichiamo i nostri fratelli e sorelle che soffrono per la guerra in Ucraina, in Palestina, in Israele, e nelle altre zone di conflitto. L'avvicinarsi del Natale rafforzi l'impegno per aprire strade di pace". Presenti questa mattina in Piazza San Pietro i bambini e i ragazzi degli oratori e delle parrocchie di Roma, accompagnati dagli animatori dal Centro Oratori Romani per la tradizionale benedizione dei "Bambinelli".
“Da soli non ci possiamo salvare”
Il Pontefice commentando il Vangelo del giorno ha poi spiegato come persone quali “Giovanni il Battista, rette, libere e coraggiose, sono figure luminose, affascinanti: ci stimolano ad elevarci dalla mediocrità e ad essere a nostra volta modelli di vita buona per gli altri. Sappiamo riconoscerli? Cerchiamo di imparare dalla loro testimonianza, mettendoci anche in discussione? Oppure ci lasciamo incantare dai personaggi alla moda? Giovanni è una voce che accompagna i fratelli alla Parola; serve, senza cercare onori e protagonismi: è una lampada, mentre la luce è Cristo vivo. L'esempio di Giovanni il Battista ci insegna almeno due cose. Primo, che da soli non ci possiamo salvare: solo in Dio troviamo la luce della vita. Secondo - ha proseguito - che ciascuno di noi, con il servizio, la coerenza, l'umiltà, con la testimonianza della vita, sempre con la grazia di Dio, può essere una lampada che risplende e aiutare gli altri a trovare la via per incontrare Gesù. Allora ci chiediamo come posso io, negli ambienti in cui vivo, non un giorno lontano ma già ora, in questo Natale, essere testimone di luce, testimone di Cristo?".