Papa Francesco: "Questo Natale pensiamo alla Terra Santa"

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Il messaggio del Pontefice ricevendo i figuranti del Presepio vivente della Basilica di Santa Maria Maggiore. "Solidarietà con fratelli e sorelle che soffrono tanto. Per loro si preannuncia un Natale di dolore, di lutto, senza pellegrini, senza celebrazioni. Non vogliamo lasciarli soli"

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"Questo Natale pensiamo, pensiamo alla Terra Santa", ha detto Papa Francesco ricevendo questa mattina in udienza nell'Aula Paolo VI i figuranti del Presepio vivente della Basilica di Santa Maria Maggiore. "Lo scopo del presepe vivente è risvegliare nel cuore lo stupore di fronte al mistero di Dio fattosi bambino", ha  spiegato. "Un pensiero è per i nostri fratelli e sorelle di Betlemme, la Betlemme di oggi", ha aggiunto, "e naturalmente si estende a tutti gli abitanti della Terra dove Gesù è nato, è vissuto, è morto e risorto".

"Un Natale di dolore e lutto"

"Sappiamo qual è la situazione, a causa della guerra, conseguenza di un conflitto che dura da decenni. Allora la vostra rappresentazione dev'essere vissuta in solidarietà con questi fratelli e sorelle che soffrono tanto", ha affermato il Pontefice. "Per loro si preannuncia un Natale di dolore, di lutto, senza pellegrini, senza celebrazioni. Non vogliamo lasciarli soli. Siamo loro vicini con la preghiera, con l'aiuto concreto e anche con il vostro Presepe Vivente, che ricorda a tutti come la sofferenza di Betlemme sia una ferita aperta per il Medio Oriente e per il mondo intero", ha aggiunto (GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL CONFLITTO).

"Difendere il Natale da abuso commerciale e consumistico"

"Il Vangelo del Natale è unico, ma non può essere cantato in modo uniforme. Invece la tendenza del modello tecnocratico è il contrario: è omologare, uniformare. Ma l'arte è diversa, e i cantici di Natale vanno cantati con quell'arte che viene dal cuore", ha detto ancora il Papa Francesco ricevendo in udienza in Vaticano gli artisti del Concerto di Natale. "Sappiamo purtroppo che anche il Natale è vittima di questo modello commerciale e consumistico - ha proseguito -, ma che almeno i canti natalizi conservino questa poesia e questa spontaneità che gli dà tanta vita. Aiutateci a difenderlo da questo abuso". "Il Natale è la festa forse più ricca di canti popolari", ha sottolineato: "In Italia ce n'è uno che tutti conoscono e che nella sua semplicità è un capolavoro di teologia e armonia, ma non solo in Italia, si conosce in tutto il mondo, 'Tu scendi dalle stelle'". "Cari amici - ha detto ancora il Pontefice - so che oggi canterete anche pensando a coloro che vivono questi giorni nel dolore e nella paura a causa della guerra, tante guerre! Purtroppo pure il Natale di Gesù. Anche per questo vi ringrazio e vi benedico".

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