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Guerra Gaza, Hamas: "Nessun ostaggio tornerà in Israele senza negoziati"

©Ansa

Hamas ha avvertito Israele che nessun ostaggio sarà rilasciato senza "negoziati mirati", mentre Netanyahu ha lanciato un ultimatum ai miliziani ad arrendersi piuttosto che "morire per Yahya Sinwar", capo della fazione a Gaza. L'Onu attacca Israele per la situazione umanitaria nella Striscia. "Stiamo correndo un serio rischio di collasso del sistema umanitario, la situazione si sta rapidamente trasformando in una catastrofe". Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres 

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NYT: l'Intelligence israeliana conosceva il piano di Hamas per l'attentato del 7 ottobre

Secondo il New York Times Israele era a conoscenza da più di un anno del piano di Hamas per il massacro del 7 ottobre, ma i rappresentanti del governo e delle Forze di difesa israeliane lo avevano scartato, ritenendolo solo intenzionale perché troppo ambizioso. LEGGI L'ARTICOLO

007 di Kiev: "Evacuazione di ucraini da Gaza completata con successo"

"L'operazione di salvataggio dei nostri cittadini dalla Striscia di Gaza è stata completata con successo". Lo ha riferito su Telegram la direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino (Gur). Secondo il Gur, "315 persone sono state evacuate dalla zona di pericolo: 304 ucraini, 2 palestinesi e 9 moldavi". Tra le persone salvate dalla Striscia di Gaza ci sono "due persone ferite, un malato di cancro, una donna incinta e due cittadini che hanno coordinato gli esploratori militari ucraini direttamente nella zona del conflitto". 

Tel Aviv approva piano a 5 anni da 18 mld di shekel per riabilitare area di confine di Gaza

Il governo approva un piano da 18 miliardi di shekel per ricostruire, riabilitare e ripristinare le comunità di confine con la Striscia di Gaza distrutte durante l'attacco di Hamas a Israele lo scorso 7 ottobre. Il quadro, noto come "Tekuma", prevede un finanziamento che andrà dal 2024 al 2028. Il piano sarà pubblicato entro 100 giorni. 

"Stiamo costruendo e riabilitando le nostre comunità", sottolinea il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "Abbiamo a che fare non solo con la ricostruzione delle comunità, delle città, dei kibbutz, ma anche con l'obiettivo di farli prosperare e prosperare per le generazioni a venire", sottolinea Netanyahu.

Netanyahu ad Hamas: "E' finita, arrendetevi, non morite per Sinwar"

"E' finita, arrendetevi, non morite per Sinwar". E' l'appello del premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un video postato su X, ai miliziani del gruppo terroristico. "Negli ultimi giorni decine di terroristi di Hamas si sono arresi alle nostre forze. Depongono le armi e si arrendono ai nostri eroici soldati - dice Netanyahu - Ci vorrà più tempo, la guerra è in pieno svolgimento, ma per Hamas questo è l'inizio della fine. Dico ai terroristi di Hamas: è finita. Non morire per Sinwar (il leader del gruppo, ndr) Arrendetevi, adesso".

Israele: "Più di 22mila obiettivi di Hamas colpiti dall'inizio"

Dall'inizio della guerra, l'esercito israeliano ha colpito più di 22mila obiettivi di Hamas nella Striscia, di questi 3500 dalla fine della tregua il 1 dicembre. Gli operativi di Hamas eliminati sono stimati in "circa 7 mila". Lo ha fatto sapere lo stesso esercito spiegando che gli attacchi sono stati condotti dall'aviazione, dalla marina e dalle forze di terra. Attualmente i combattimenti si concentrano a Jabalya, Shujaia e Beit Hanun nel nord e a Khan Yunis nel sud. "L'estensione delle distruzione - ha detto un ufficiale, citato dai media - e i danni hanno procurato problemi ai comandi e ai centri di controllo di Hamas. Ci sono aree nella Striscia che Hamas non controlla più militarmente". Tuttavia - ha ammonito l'ufficiale - "non siamo vicini alla fine delle operazioni. Continueremo ad agire con grande intensità e lavoriamo per smantellare interi battaglioni di Hamas". Poi ha aggiunto che già "circa la metà dei comandanti di questi battaglioni sono stati eliminati in raid aerei e in altre operazioni". 

Mosca: "Monitorare sul campo" le tregue umanitarie a Gaza

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha sottolineato oggi la necessità di "una sorta di supervisione sul campo" delle tregue umanitarie nella Striscia di Gaza, una missione che ha suggerito potrebbe essere portata avanti dal Nazioni Unite. "Ci siamo rivolti al segretario generale dell'Onu e gli abbiamo suggerito di usare la sua autorita' per prendere in considerazione una sorta di supervisione, ma finora senza alcun risultato", ha detto Lavrov durante un discorso in videoconferenza al Forum di Doha. Nel suo discorso, il capo della diplomazia russa ha ricordato che finora diverse proposte di tregua umanitaria a Gaza sono state bloccate dagli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza, che solo a metà novembre ha approvato una risoluzione che chiedeva "pause umanitarie". "Questa risoluzione è meglio di niente. Ma anche questo debole appello non possiamo vedere concretizzarsi perchè, per farlo, abbiamo bisogno di una sorta di supervisione sul campo. Forse le Nazioni Unite, in diverse località della Palestina, potrebbero svolgere il ruolo", ha suggerito Lavrov. 

Blinken: "Stupri Hamas oltre tutto ciò che ho visto"

Gli stupri commessi da Hamas vanno "al di là di tutto ciò che io abbia mai visto". Lo ha denunciato il segretario di Stato americano Antony Blinken, intervistato dalla Cnn, puntando anche il dito sulla lentezza della comunità internazionale nel condannare le violenze sessuali contro le donne israeliane di cui si sono macchiati i terroristi. 

"Non so perché i paesi, i leader, le organizzazioni internazionali siano stati così lenti a concentrarsi su questo, a portarlo all’attenzione della gente. Sono contento che stia finalmente accadendo”, affermato Blinken. Che poi ha detto: "Le atrocità che abbiamo visto il 7 ottobre sono quasi al di là della descrizione umana o al di là della nostra capacità di accettarlo. E ne abbiamo già parlato prima, ma la violenza sessuale che abbiamo visto il 7 ottobre è al di là di qualsiasi cosa che abbia mai visto".

Giordania: "E' una guerra che non può essere vinta, Israele ha già subito una sconfitta strategica"

"Questa è una guerra che non può essere vinta. Israele ha già subito una sconfitta strategica". Ad affermarlo è il ministro degli Esteri della Giordania, Ayman Safadi intervenendo al Forum di Doha sottolineando che "Israele ha creato una quantità di odio che perseguiterà questa regione. Definirà le generazioni a venire e, quindi, sta danneggiando la sua stessa gente tanto quanto sta danneggiando tutti gli altri nella regione".

Hamas: "Il bilancio dei morti a Gaza sale a 17.997"

I morti a Gaza sono arrivati a 17.997. Lo ha comunicato il ministero della Sanità gestito da Hamas fornendo il nuovo bilancio delle vittime dall'inizio della guerra. Sono, invece, 49.500 i feriti dall'inizio del conflitto scoppiato a seguito dell'attacco di Hamas ad Israele lo scorso 7 ottobre. Nelle ultime 24 ore 297 persone sono state uccise e si sono registrati più di 550 feriti.

Israele: "Preghiamo affinché gli ostaggi possano ricongiungersi alle loro famiglie e affinché la luce spenga l'oscurità che viviamo dal 7 ottobre"

Coreis: "Rammarico per veto Usa al Consiglio di Sicurezza dell'Onu"

"La Coreis esprime rammarico per il veto degli Stati Uniti d’America e per l’astensione del Regno Unito nella recente riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La proposta di risoluzione da parte degli Emirati Arabi Uniti, rappresentante arabo nel Consiglio, sostenuta dal segretario generale Antonio Guterres con riferimento alla minaccia contro il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, è stata bocciata per il potere di veto che uno dei cinque membri permanenti ha il diritto di esercitare" Così in una nota la Comunità Religiosa Islamica Italiana. 

"Questa volta siamo d’accordo con il segretario generale dell’Onu che ha presentato la richiesta di cessate il fuoco immediato e una tregua per agevolare gli aiuti umanitari dichiarando che 'la brutalità di Hamas non giustifica la punizione collettiva' del popolo palestinese. La lotta, senza compromessi, al terrorismo di Hamas e a tutte le organizzazioni criminali - che usano la guerriglia 'giustizialista' e l’ideologia tirannica con la pretesa di una copertura basata su una discutibile 'rappresentanza' popolare o persino su un abuso dell’identità religiosa ridotta a grotteschi slogan di propaganda di odio e boicottaggio - non deve mai culminare in una violenza generalizzata e indiscriminata contro famiglie e civili innocenti".

Blinken: "Solo Israele deciderà quando finire la guerra"

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto alla Cnn che sarà Israele, e non gli Stati Uniti, a decidere i tempi della fine della sua guerra contro Hamas. "Abbiamo queste discussioni con Israele, anche sulla durata e su come porterà avanti questa campagna contro Hamas. Queste sono decisioni che spetta a Israele prendere", ha dichiarato Blinken. 

Blinken insiste: "Israele faccia di più per i civili"

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha avvertito Israele che occorre fare di più per proteggere i civili mentre continuano le operazioni nel Sud della Striscia di Gaza. "L'intento c'è, ma i risultati non sempre si manifestano", ha detto Blinken alla Cnn. "Anche se Israele ha adottato ulteriori misure, ad esempio, per designare aree sicure nel Sud e concentrarsi sui quartieri, non su intere città in termini di evacuazione, ci sono un paio di cose che non sono sufficienti", ha sottolineato citando come prima problematica la consegna degli aiuti umanitari e dell'assistenza medica e come seconda la necessità di maggiori pause umanitarie e percorsi sicuri. Il segretario di Stato ha anche sottolineato la necessità di "chiarezza nella comunicazione, in modo che le persone sappiano quando è sicuro e dove e' sicuro spostarsi per uscire dal pericolo prima di tornare a casa. Questo è il tipo di cose che stiamo cercando". 

Blinken

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Fratoianni: "A Gaza carneficina, serve cessate il fuoco duraturo"

"Serve un'azione politica che parta da un cessate il fuoco duraturo. A Gaza siamo di fronte a una carneficina che non finisce più". Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra parlando con i cronisti a margine della marcia straordinaria per la pace tra Santa Maria degli Angeli ed Assisi. 

"Vale per l'Ucraina, e vale in queste settimane -prosegue il leader di Si- per la Palestina e per Gaza. Tutti abbiamo condannato senza appello e senza tentennamenti gli atti terroristici di Hamas ma la punizione collettiva che si sta sviluppando su Gaza deve fermarsi adesso. Perché senza una prospettiva di pace stabile che restituisca l'idea di due popoli e due Stati non c'è sicurezza per Israele e per quel popolo e non c'è libertà e sicurezza per quello palestinese. Sono a questa marcia straordinaria, come in tutte le edizioni della marcia che ci sono state finora, perché penso che in un mondo in cui la guerra torna a farsi l'orizzonte perfino naturale per la soluzione dei conflitti l'impegno per la pace è prioritario".

Spielberg: "Inimmaginabile una simile barbarie contro gli ebrei"

La Usc Shoah Foundation, fondata da Steven Spielberg nel 1994, sta raccogliendo testimonianze video delle atrocità commesse dai terroristi di Hamas contro gli israeliani il 7 ottobre, da aggiungere al suo patrimonio di video-testimonianze di sopravvissuti all'Olocausto. Lo ha spiegato lo stesso regista di Schindler's List, che in occasione di un evento organizzato dalla Fondazione ha preso posizione sul conflitto tra Israele e Hamas. "Non avrei mai immaginato di assistere a una barbarie così indicibile contro gli ebrei nel corso della mia vita", ha detto Spielberg. Parlando a Fox News dell'iniziativa, il regista si è detto scioccato dalla violenza perpetrata dai terroristi di Hamas contro gli israeliani, insieme all'ondata di antisemitismo che si sta diffondendo nel mondo negli ultimi mesi. Spielberg è convinto che l'iniziativa "garantirà che le voci dei sopravvissuti agiscano come un potente strumento per contrastare la pericolosa ascesa dell'antisemitismo e dell'odio". "I sopravvissuti all'Olocausto sono i più coraggiosi tra noi, e i loro resoconti sono una testimonianza duratura della resilienza dello spirito umano. Entrambe le iniziative - la registrazione delle interviste con i sopravvissuti agli attacchi del 7 ottobre e la raccolta continua di testimonianze sull'Olocausto - hanno lo scopo di mantenere la nostra promessa ai sopravvissuti: che le loro storie saranno condivise nello sforzo di preservare la Storia e di lavorare per un mondo senza antisemitismo o odio di qualsiasi tipo", ha concluso il regista. 

Israele, razzo di Hezbollah tirato a 20 metri da base Onu

Uno dei razzi lanciati ieri dagli Hezbollah contro Israele è stato tirato "da una distanza di 20 metri da un compound dell'Onu nel sud del Libano". Lo ha denunciato l'esercito israeliano secondo cui, così facendo, "l'organizzazione terroristica degli Hezbollah mette in pericolo le vite dei soldati dell'Unifil e continua a violare la Risoluzione 1701 dell'Onu". "Il capo missione dell'Unifil - ha proseguito l'esercito che ha diffuso anche un'infografica sul lancio del razzo - è stato informato dell'accaduto". 

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Portavoce di Hamas: "Gli ostaggi non torneranno senza negoziati"

Gli ostaggi israeliani a Gaza non torneranno a casa attraverso la forza militare: è l'avvertimento rilanciato in un audio dal portavoce delle Brigate al Qassam, braccio armato di Hamas. "Diciamo agli israeliani che Netanyahu, Gallant e altri nel gabinetto di guerra non possono riportare i loro prigionieri senza negoziati. L’ultima uccisione di un prigioniero che hanno cercato di riprendersi con la forza lo dimostra”, ha detto Abu Ubaida.

Lo stesso portavoce ha poi rivendicato che in dieci giorni i combattenti da Beit Hanoun a Khan Younis "sono riusciti a distruggere parzialmente e totalmente più di 180 veicoli militari Apc, carri armati e bulldozer. I nostri combattenti hanno condotto operazioni che includevano l’attacco ai soldati a piedi e hanno effettuato decine di attacchi di cecchini".

Idf: "Segni di cedimento di Hamas, uccisi 7mila operativi, colpiti 22mila obiettivi"

"Segni di cedimento di Hamas" nella Striscia di Gaza, mentre continua l'offensiva nella parte sud. Lo riferiscono fonti delle Forze di difesa israeliane (Idf), secondo cui "il livello di danni e distruzione crea problemi di comando e controllo ad Hamas, ci sono aree nella Striscia di Gaza che Hamas non controlla più militarmente". Riferito che finora sono stati uccisi 7mila operativi - tra cui la metà dei comandanti dei 24 battaglioni del gruppo terroristico - e colpiti 22mila obiettivi le fonti avvertono che "nonostante i risultati, non siamo vicini alla fine dei combattimenti: continuiamo a operare con grande intensità e lavoriamo per smantellare interi battaglioni di Hamas”.

Putin a Netanyahu: "Le conseguenze per i civili sono terribili"

Mosca respinge il terrorismo ma non sopporta la "terribile" situazione dei civili a Gaza. Lo ha detto - secondo l'agenzia Tass - il presidente Vladimir Putin nella telefonata di 50 minuti circa avuta con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. La conversazione, secondo la stessa fonte, si è incentrata "sulla catastrofica situazione umanitaria nella Striscia" con l'aggiunta che la risposta militare israeliana all'attacco di Hamas non può condurre "a così terribili conseguenze per per la popolazione civile". Mosca, secondo la Tass, si è detta "pronta a fornire ogni possibile assistenza per alleviare le sofferenze dei civili e far de-escalare il conflitto". Sia la Russia sia Israele, conclude la Tass, continueranno a "cooperare" per far evacuare i russi da Gaza e liberare gli ostaggi israeliani. 

Israele, testimoni raccontano le violenze sessuali dei terroristi di Hamas

La polizia israeliana ha diffuso i video di alcune persone che raccontano le violenze degli uomini di Hamas dopo l'attacco del 7 ottobre scorso. Le forze dell’ordine hanno aperto un'indagine su possibili crimini sessuali. VIDEO

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