Dopo il viaggio a Mumbai, la docuserie fa tappa nella capitale legislativa del Sudafrica famosa per il turismo ma conosciuta anche per la violenza che la contraddistingue, tanto da essere considerata una delle città più pericolose del mondo. Prodotta in 3 episodi da Sky Italia e Sky TG24 e realizzata da Chora Media, arriverà nel 2024 su Sky TG24, Sky Documentaries e in streaming su NOW
Dopo il primo viaggio a Mumbai, nuova tappa a Cape Town per la docuserie “Essere Umani” a cura di Pablo Trincia, prodotta da Sky Italia e Sky TG24 e realizzata da Chora Media. Dopo aver visto da vicino la megalopoli indiana popolata da 22 milioni di abitanti e minacciata dal cambiamento climatico e dalla pressione edilizia e demografica, la docuserie farà tappa nella città sudafricana, famosa per il turismo ma conosciuta anche per la violenza che la contraddistingue. In tre episodi e con la regia di Paolo Negro, “Esseri Umani – Cape Town” arriverà nel 2024 su Sky TG24, Sky Documentaries e in streaming su NOW.
Quartieri popolari e baraccopoli
In particolare, Trincia arriva nelle cosiddette Cape Flats, un’intricata serie di quartieri popolari e baraccopoli situata a pochi minuti dal centro dove, ad inizio Novecento erano stati segregati gli abitanti di colore della città. Le “Flats”, ad oggi, sono di fatto governate da oltre 130 bande criminali di cui fanno parte in tutto almeno 100 mila persone in perenne lotta tra di loro. Nella città, tra l’altro, convivono due mondi: da una parte c’è il turismo, i ristoranti stellati ed il benessere, mentre dall’altra criminalità e povertà.
Una tra le città più pericolose al mondo
A trent’anni dalla fine dell’apartheid e dall’elezione di Nelson Mandela a presidente, nell’aprile del 1994, Cape Town appare come una città dai numerosi volti e dalle contraddizioni estreme. Per la sua posizione strategica, la sua bellezza naturale e il clima mite tutto l’anno è il luogo scelto dai colonizzatori europei a metà del ‘600 per il primo insediamento in Sudafrica, e per le stesse ragioni oggi è la principale meta turistica del Paese. Ma, allo stesso tempo, è anche una delle città più pericolose al mondo. Per numero di omicidi, infatti, è seconda solo alle città messicane insanguinate dalle guerre tra i cartelli della droga. E le diseguaglianze sociali spaccano la città in due: da una parte i grattacieli, le ville coloniali, i grandi parchi, le piscine, i campi da golf e le molte attrazioni turistiche, dall’altra baraccopoli di lamiere con una latrina ogni mille persone.
approfondimento
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Il “mondo di sotto” e il “mondo di sopra”, il problema climatico
Gli abitanti di quello che può essere definito “mondo di sotto” guardano il “mondo di sopra” attraverso il filo elettrificato dei recinti che li separano. In queste baraccopoli senza futuro né passato, dove la vita umana non ha valore, l’unico senso di appartenenza è offerto dalle gang criminali che hanno dato inizio a una guerra la cui unica ragione di esistere è la guerra stessa. Ma proprio nella città sudafricana dove le statistiche rilevano il 60% di disoccupazione giovanile, l’emergenza ambientale e quella criminale rischiano di essere una bomba ad orologeria per la tenuta sociale di un Paese già profondamente lacerato. Infatti, proprio attraverso alcune testimonianze, Pablo Trincia documenterà come Cape Town sia diventata anche una città estremamente vulnerabile ai cambiamenti climatici. A causa della siccità, infatti, nel 2017 è stata la prima città al mondo ad arrivare a un passo dal DAY-0: il giorno in cui non ci sarebbe stata più acqua per i cittadini.