Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza comincerà domani, 24 novembre, e il trasferimento degli ostaggi avrà luogo attraverso il valico di Rafah. Previsto lo scambio tra 13 israeliani e 39 palestinesi. "Sarà una breve tregua", poi il conflitto riprenderà e si prevedono "altri due mesi di guerra", ha detto il ministro della difesa Yaov Gallant parlando ai soldati. Fonti palestinesi: almeno 27 morti in seguito a un bombardamento israeliano su una scuola delle Nazioni Unite
Gaza, Iran: "Se la guerra si espande la regione cambierà"
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha affermato che "se il regime sionista si muove verso una continuazione e un allargamento della guerra, la situazione regionale potrebbe diventare molto diversa". La Repubblica islamica non cerca un allargamento del conflitto, ha aggiunto Amirabdollahian durante un colloqui con il premier libanese Najib Mikati a Beirut, come riporta Irna. Il ministro degli Esteri iraniano ha sottolineato la necessità di maggiori sforzi a livello diplomatico per assicurare un cessate il fuoco completo e duraturo nella Striscia di Gaza.
Crosetto a Sky TG24: "Tregua a Gaza fondamentale"
"Spero si possa concretizzare questo primo accordo, continuo a essere fiducioso'' ha detto il ministro della difesa ospite di SkyTG24. LEGGI L'ARTICOLO
Cameron arrivato in Israele, visita al kibbutz Be'eri
Il nuovo ministro degli Esteri britannico, David Cameron, è arrivato in visita in Israele. "Oggi è il giorno in cui speriamo di vedere questa pausa umanitaria, è un'opportunità di far uscire gli ostaggi e far entrare gli aiuti", ha detto Cameron, citato dalla Bbc durante una visita al kibbutz Be'eri. "Sono voluto venire qui per vedere l'orribile natura dell'attacco che avete subito il 7 ottobre", ha affermato, vistando il kibbutz dove sono state uccise 100 persone e altre 30 son state rapite.
Crosetto, 'tregua? Continuo a essere fiducioso, comunanza intenti tra attori mondo'
Una ''tregua è fondamentale per iniziare un dialogo, un altro racconto rispetto alla guerra'', questi ''4 giorni erano importanti''. ''Non c'è nulla di facile in questa situazione, ma in questo scenario mediorientale c'è un lavoro comune di attori del mondo che di solito si trovano divisi, c'è una comunanza di intenti. Spero si possa concretizzare questo primo accordo, continuo a essere fiducioso''. Lo ha detto il ministro della difesa, Guido Crosetto ospite di SkyTg24.
Media, Nasrallah in Libano, vede ministro Esteri Beirut
Il segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah ha incontrato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian in Libano. Lo dice la TV Al-Manar di Hezbollah. Ai due si sono uniti il vice ministro degli Esteri iraniano Mehdi Shoushtari e il vice ambasciatore iraniano a Beirut. Secondo Al-Manar l'incontro è servito a discutere degli ultimi sviluppi in Israele, nei territori palestinesi e in Libano. Hanno anche discusso degli sforzi per fermare la guerra a Gaza e delle "possibilità esistenti riguardo al corso degli eventi".
Al Jazeera, l'ospedale Indonesiano è stato evacuato
Secondo quanto afferma Al Jazeera, l'ospedale Indonesiano di Gaza è stato completamente evacuato. L'emittente cita Sarbini Abdul Murad, capo dell'organizzazione indonesiana Medical Emergency Rescue Committee (MER-C), per il quale "l'ospedale Indonesiano è ora vuoto e i nostri volontari sono stati trasferiti in una scuola vicino all'ospedale europeo di Rafah. I medici e i feriti sono stati trasferiti all'ospedale europeo. I nostri volontari si stanno rifugiando in una scuola con migliaia di altre persone".
Media, dal Libano lanciati oggi 30-50 razzi verso la Galilea
Tra 30 e 50 razzi sono stati lanciati questa mattina dal Libano verso l'Alta Galilea, nel nord di Israele, nella più grande raffica da quando è iniziata la guerra il mese scorso. Lo scrivono i media israeliani, secondo cui non risultano vittime.
IDF, tregua non mette fine a guerra; avanti fino a vittoria
La tregua tra Israele e Hamas "non sta mettendo fine alla guerra". Lo dice il capo di stato maggiore dell'IDF, tenente generale Herzi Halevi, parlando alle truppe, secondo quanto riportano i media israeliani. "Stiamo cercando di collegare gli obiettivi della guerra, in modo che la pressione dell'operazione di terra porti alla possibilità di raggiungere anche l'obiettivo di questa guerra, creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi rapiti", ha detto Halevi agli ufficiali della 36esima divisione durante una visita nella Striscia di Gaza. "Non porremo fine alla guerra. Continueremo finché non saremo vittoriosi, andando avanti e proseguendo in altre aree di Hamas", ha aggiunto.
Iran, cessate fuoco grande vittoria palestinese
Israele "non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi" in più di 40 giorni di guerra contro Hamas. Lo dice il presidente iraniano, Ebrahim Raisi. "Se vogliamo fare un'analisi dopo 40 giorni, è perché il nemico è stato sconfitto", ha detto Raisi in un discorso citato dall'agenzia di stampa ufficiale Irna. E con "il cessate il fuoco temporaneo dobbiamo dire che il popolo palestinese e la resistenza hanno ottenuto una grande vittoria", ha aggiunto.
Corte suprema di Israele boccia due ricorsi contro accordo
La Corte Suprema israeliana ha respinto due ricorsi contro l'accordo di scambio di prigionieri tra Israele e Hamas, stabilendo che non vi è alcuna giustificazione per l'intervento della corte, data l'ampia discrezionalità che il governo detiene nelle decisioni di chiara natura politico-securitaria, lo scrive Haaretz. Nella sentenza, i giudici David Mintz, Alex Stein e Yechiel Meir Kasher hanno respinto le affermazioni di alcuni firmatari, comprese le vittime del terrorismo, secondo cui il governo discrimina tra gli ostaggi. Hanno stabilito che l'azione del governo dimostra che esso punta alla liberazione di tutti gli ostaggi ed è Hamas a separarli.
Olmert, 'Netanyahu deve andarsene'
"Comunque vada, Hamas ha riportato una vittoria. Potrà giocare con noi. Siamo stati messi nella posizione di dover pregare per ottenere. Hanno i civili e una cinquantina di soldati con cui condurre le trattative". Così, in un'intervista al Fatto Quotidiano, Ehud Olmert, ex primo ministro di Israele. Che aggiunge: "Però, considerata la situazione, il governo doveva accettare l'accordo, anche perché l'opinione pubblica israeliana è in larga parte a favore. Il problema è che questa tregua permetterà ad Hamas di riorganizzarsi: è un rischio che va corso". Secondo Olmert, "la terribile situazione attuale in Israele e a Gaza è stata provocata dal massacro perpetrato dai miliziani di Hamas. Non si può dimenticare né perdonare: perciò i nostri sforzi devono concentrarsi sull'eradicazione di Hamas". Poi però aggiunge: "Per quanto riguarda i peccati che questo governo di estremisti religiosi, nonché i coloni, stanno commettendo, ci troviamo di fronte a un gruppo di persone estremamente pericolose che sognano di annettere tutta la Cisgiordania ed espellere tutti i palestinesi. A questo criminale e inaccettabile progetto è contraria la stragrande maggioranza degli israeliani e, di conseguenza, deve essere fermato il prima possibile". E alla domanda se Netanyahu dovrebbe andar via, l'ex premier risponde: "Spero venga cacciato oggi stesso. È impresentabile. Ormai ha perso la fiducia anche della popolazione che vota a destra".
Al Jazeera, 4 ore per l'evacuazione ospedale Indonesiano
Al Jazeera riferisce che Israele ha notificato a Munir al-Bursh, direttore generale del ministero della Sanità di Gaza, che ha 4 ore per far evacuare l'ospedale Indonesiano della Striscia.
Sirene d'allarme al nord di Israele a confine con Libano
Le sirene di allarme anti razzi stanno risuonando nel nord di Israele, al confine con il libano. Lo ha detto il portavoce militare segnalando in particolare l'allerta nel kibbutz di Sasa, il villaggio agricolo di Betzet, Shlomi e Arab al-Aramshe.
Medico, direttore ospedale al-Shifa è stato arrestato
Khaled Abou Samra, medico dell'ospedale al-Shifa di Gaza City, ha detto che è stato arrestato il direttore dell'istituto, attualmente sotto il controllo dell'esercito israeliano, impegnato cercare lì nascondigli di Hamas. "Il dottor Mohammed Abou Salmiya è stato arrestato insieme a diversi altri dirigenti sanitari", ha detto Abou Samra. Abou Salmiya aveva detto all'Afp di aver ricevuto un "ordine" di evacuazione il 18 novembre dopo aver rifiutato un precedente ordine, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver evacuato centinaia di pazienti e sfollati da Al-Shifa su "richiesta" di lo stesso dottore.
Afp, decine di vittime ignote sepolte in fossa comune
I corpi di decine persone non identificate sono stati sepolti mercoledì in una fossa comune nel cimitero di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, riferisce l'Afp. Avvolti in teli blu, i corpi sono stati calati su barelle in una fossa sabbiosa che è stata gradualmente allargata da una escavatrice. Alcuni avevano le dimensioni di un bambino. "Poiché questi martiri non avevano nessuno a cui dire addio, abbiamo scavato una fossa comune per seppellirli. Sono martiri sconosciuti", ha detto all'Afp Bassem Dababesh del comitato di emergenza del ministero per gli affari religiosi. I resti, che portavano solo numeri, provenivano dagli ospedali indonesiano e di al-Shifa nel nord della Striscia di Gaza, secondo i membri del comitato sul luogo di sepoltura. L'ospedale indonesiano ai margini del campo profughi di Jabalia, colpito dagli attacchi aerei israeliani, è stato parzialmente evacuato lunedì, ha detto Ashraf al-Qudra, portavoce del ministero della sanità controllato da Hamas. "C'erano corpi ovunque. Se non l'avessi visto con i miei occhi non ci avrei creduto", ha detto Umm Mohammed al-Ran, una donna evacuata dall'ospedale indonesiano verso Rafah, nel sud. "Le persone ferite sono morte dissanguate davanti a noi", ha detto all'Afp. I corpi arrivati a Khan Yunis mercoledì sarebbero stati "trattenuti" da Israele prima di essere rilasciati dopo le rappresentanze di "paesi terzi e delle Nazioni Unite", secondo il comitato di emergenza del ministero degli Affari religiosi. Khalil Siam, direttore di una compagnia di trasporti, ha detto all'Afp che i corpi erano arrivati la notte prima e non si sapeva "se si stessero decomponendo o no". Da quando è iniziata la guerra, i morti a Gaza sono stati sepolti frettolosamente in appezzamenti di terreno privati e persino in un campo da calcio, quando i cimiteri sono risultati pieni o inaccessibili a causa dei combattimenti.
Operazione polizia in Germania contro sostenitori Hamas
Operazione di polizia in Germania contro presunti sostenitori di Hamas: l'operazione è in corso in quattro diverse regioni della Germania e coinvolge presunti membri e simpatizzanti di Hamas e Samidoun, organizzazioni bandite nel Paese, ha riferito in un comunicato il ministero dell'Interno. "Stiamo portando avanti un'azione contro gli islamisti radicali. Mettendo al bando Hamas e Samidoun in Germania, abbiamo inviato un chiaro segnale che non tollereremo alcuna scusa o sostegno al barbaro terrore di Hamas contro Israele", ha detto in una nota il ministro degli Interni Nancy Faeser.
IDF, colpiti 300 siti Hamas nelle ultime 24 ore
Le forze di difesa israeliane hanno colpito circa 300 obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo riferisce l'IDF. Tra gli obiettivi colpiti diversi quartier generali operativi, tunnel di combattimento sotterranei, magazzini di munizioni, siti di produzione di armi e siti di lancio di razzi, aggiunge l'esercito israeliano.
Casa Bianca, per ostaggi mancano solo ultime logistiche
L'amministrazione Biden spera che il processo di rilascio degli ostaggi inizierà domani mattina mentre le parti elaboreranno "gli ultimi dettagli logistici", ha detto ieri sera in una dichiarazione la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano Adrienne Watson. "L'accordo è stato concordato e resta concordato. Le parti stanno elaborando i dettagli logistici finali, in particolare per il primo giorno di implementazione - ha affermato la Watson, citata dai media Usa -. "Crediamo che nulla debba essere lasciato al caso quando gli ostaggi iniziano a tornare a casa. Il nostro obiettivo primario è garantire che vengano riportati a casa sani e salvi. Tutto ciò è sulla buona strada e speriamo che l'implementazione inizi venerdì mattina". Un alto funzionario statunitense ha spiegato che si è reso necessario più tempo per appianare i dettagli relativi alla posizione e al percorso di ciascuno degli ostaggi, nonché alla logistica del loro spostamento. È stata presa la decisione di aspettare un giorno in più per minimizzare che le cose andassero male, ha detto aggiungendo che Israele ha preso tale la decisione insieme al Qatar e all'Egitto, e che gli Stati Uniti sono stati consultati e hanno concordato. Il funzionario Usa ha anche affermato che il fatto che Israele non abbia ancora ricevuto i nomi del primo gruppo di ostaggi da liberare non è un problema serio, ma ha aggiunto che sarebbe preoccupante se entro stasera non fosse ancora disponibile un elenco.
Fonte Israele, 'ritardo tregua non deriva da rottura'
"Il ritardo non deriva da una rottura dei colloqui, ma piuttosto dalla necessità di risolvere le questioni amministrative, che sono in fase di risoluzione". Lo ha detto una fonte israeliana citata dai media. "Non c'è motivo - ha aggiunto - di preoccuparsi". Anche il ministro Israel Katz - alto esponente del Likud, il partito del premier Benyamin Netanyahu - ha detto alla Radio Militare che "al momento l'ipotesi è che l'accordo sarà attuato". "Va ricordato - ha aggiunto - con chi stiamo lavorando: Sinwar (il capo di Hamas, ndr) è un uomo pazzo che ha dato ordini di uccidere, stuprare, abusare".
Onu, ambulanze con 190 malati 'ostruite' da forze Israele
L'esercito israeliano ha "ostruito" un convoglio di ambulanze che trasportava 190 tra feriti e malati dell'ospedale Shifa facendo sì che il viaggio durasse quasi 20 ore, secondo un rapporto dell'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) dell'Onu citato dall'emittente Al Jazeera. Il lungo ritardo al checkpoint militare israeliano che divide il nord e il sud della Striscia di Gaza ha "messo in pericolo la vita" dei pazienti, ha affermato la Mezzaluna rossa palestinese.