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Spagna, Sanchez in Parlamento: domani il voto di fiducia al nuovo governo

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Il primo ministro spagnolo ha presentato il suo programma di governo per i prossimi quattro anni. Un' occasione per un faccia a faccia con il presidente del partito popolare Feijoo sull'amnistia per gli indipendentisti catalani

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Oggi è stato il giorno dell’investitura, domani sarà quello del voto di fiducia al governo di Pedro Sanchez. Lo ha stabilito la presidente del Congresso dei deputati spagnolo, la socialista Francina Amengol. Il Segretario del Partito Socialista Operaio Spagnolo può già contare sull’appoggio di 179 deputati, 3 in più della maggioranza assoluta. Se il primo tentativo dovesse fallire, la legge elettorale spagnola prevede una seconda votazione entro 48 ore. Oggi alla sessione plenaria Sanchez ha presentato il suo programma di governo per i prossimi quattro anni. 

Sanchez: pieno rispetto per le manifestazioni pacifiche

“Ci sono state tantissime manifestazioni convocate dal Pp e da Vox: voglio esprimere totale rispetto nei confronti di chi ha protestato in modo pacifico. Manifestare è un diritto fondamentale previsto dalla Costituzione. Qui oggi e domani ascolteremo, attraverso i loro rappresentanti, la voce dei 25 milioni di elettori che hanno votato mesi fa come prevede la nostra Costituzione". Lo ha affermato il leader socialista Pedro Sanchez aprendo la sessione parlamentare che si concluderà domani con il voto di fiducia al suo governo. 

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 Trasporti pubblici gratis per i minori, giovani e i disoccupati       

"Propongo un gran patto di stato a favore della salute mentale con un incremento degli investimenti sul fronte delle cure psicologiche e dell'assistenza di base. Quindi un piano di riduzione delle liste d'attesa nella sanità pubblica e trasporti gratis dal primo gennaio per i minorenni, i più giovani e i disoccupati". Lo ha promesso il leader del Psoe, Pedro Sanchez alla vigilia del voto di fiducia del parlamento. 

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Sanchez contro Feijoo

Nel suo intervento alla sessione plenaria Sanchez si è rammaricato che, dopo le elezioni regionali e municipali del 28 maggio, il PP non abbia scelto di essere una destra responsabile che comprende la necessità di fermare l'avanzata dell'estrema destra davanti. Sanchez ha aggiunto: "Feijoo ha benedetto l'estrema destra e ha aperto le porte a cinque governi regionali e a 135 consigli comunali".

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Appello alla responsabilità al Pp

"Concederemo l'amnistia perché le circostanze sono quelle che sono: tocca fare di necessità virtù in nome della Spagna, dell'interesse nazionale, per difendere il progresso sociale, per superare le fratture del passato. Il problema del Pp e di Vox non è l'amnistia ma che non hanno accettato il risultato elettorale".  E' uno dei passaggi centrali del discorso di Pedro Sanchez al parlamento. "E' una misura completamente legale e costituzionale come ce ne sono state tante in Europa. Chiedo al Pp che abbia senso di responsabilità. Prenda le distanze dal trumpismo di Vox". 

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Una Spagna unita è una Spagna migliore

 

“Il governo che vado a guidare crede nell'unità nazionale: una Spagna unita è una Spagna migliore. Ma la domanda che dobbiamo farci è, come garantire convivenza con la Catalogna".  Pedro Sanchez ha affrontato il nodo dell'accordo con gli indipendentisti catalani in cambio dell'amnistia.  "Abbiamo di fronte o la via della contrapposizione e dello scontro o quella del perdono. La prima è quella seguita dal Pp che ha portato alla peggiore crisi della nostra storia. O la nostra basata sul dialogo, la pace sociale e la riconciliazione. Cosa preferisce la gente: la Catalogna del 2017 o quella del 2023. Noi scommettiamo sul dialogo". 

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Stop alle uccisioni dei palestinesi

Pedro Sanchez ha annunciato che il primo impegno sarà quello di lavorare in Europa per il riconoscimento dello stato palestinese. Il leader socialista spagnolo ha chiesto che si rispetti il diritto internazionale umanitario nella conduzione dell'operazione militare israeliana a Gaza. Sanchez ha poi comunque ribadito che la Spagna sta al fianco di Israele nella sua risposta agli attacchi del 7 ottobre, riconoscendo il suo diritto alla difesa. "Esigiamo l'immediata liberazione degli ostaggi che ancora sono nelle mani di Hamas ma con identica chiarezza chiediamo la fine dell'uccisione indiscriminata di palestinesi a Gaza e Cisgiordania" ha aggiunto.

 

 

 

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